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TEST STRESS IN PRONAZIONE

In cui si valuta il legamento comparto mediale; il LEGAMENTO DELTOIDEO.

Le distorsioni del legamento deltoideo (distorsioni mediali) sono rare e sono associate ad altre lesioni significative.

Un trauma che può prodursi con un improvviso movimento forzato di dorsiflessione ed eversione della caviglia.

Spesso le lesioni del legamento deltoideo sono legate con la frattura del MALLEOLO ESTERNO.

È un test che mette in stress il comparto mediale, eseguendo una manovra di eversione.

TEST DI COMPRESSIONE

Valuta la SINDESMOSI – è l'articolazione che abbiamo a livello TIBIO-PERONEALE DISTALE.

È un'articolazione rinforzata anteriormente e posteriormente dal legamento TIBIO-PERONEALE DISTALE ANTERIORE e il corrispettivo POSTERIORE, che STABILIZZANO questa SINDESMOSI.

Movimenti importanti possono portare ad una LESIONE di questa articolazione.

Il test si esegue con il paziente seduto sul lettino e le ginocchia flesse.

90°;▪ si procede a comprimere delicatamente la gamba a metà polpaccio.pag. 7Se la manovra origina dolore a livello dell’articolazione della caviglia, vasospettata una lesione alla SINDESMOSI TIBIO – PERONEALE (distorsioneala della caviglia).Altro TEST DI COMPRESSIONE▪ Con il paziente seduto sul lettino;▪ stabilizzare la gamba lesa con una mano, mentre con l’altra si faruotare delicatamente il piede verso l’esterno.La presenza di dolore nella gamba e nella caviglia è indice di lesione acarico della SINDESMOSI TIBIO – PERONEALE.COME SI TRATTANO QUESTE LESIONI CAPSULE – LEGAMENTOSE?Si trattano in base alla gravità della lesione.Intorno ad una lesione che viene valutata come lesione di PRIMOGRADO, occorre prendere in considerazione:▪ la compressione, che potrà essere eseguita con bendaggio elasticoper una decina di giorni;▪ oppure con l’uso di una cavigliera;meglio ancora, se c’è un edema, se

c'è un ematoma importante, si può utilizzare un bendaggio alla colla di zinco – sono dei bendaggi particolari che hanno la possibilità di aiutare l'assorbimento dell'edema e dell'ematoma che si viene a formare intorno alla zona interessata. I bendaggi alla colla di zinco sono bendaggi la cui funzione è limitata intorno ai 4 giorni, dopodiché dovranno essere o sostituiti con un altro bendaggio di questo tipo, o con una cavigliera di tipo elastico. Importante anche l'arto in scarico. È importante la crioterapia. Il carico va gestito in base al dolore del paziente. Importanti i FANS. pag. 8 Fisioterapia – terapie fisiche come la tecarterapia (trattamento elettromedicale, che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletrico) (uso terapeutico del laser) aiutano a gestire queste situazioni locali. Quando siamo di fronte ad

Una lesione di secondo e terzo grado, l'approccio è come il primo grado, però è bene immobilizzare il paziente per un periodo di 3 settimane, un periodo utile affinché si crei una cicatrice a livello delle lesioni parziali o complete che si sono avute a livello capsulolegamentoso. Per cui l'utilizzo di una cavigliera armata o un apparecchio gessato. Nel caso delle lesioni di terzo grado, dove c'è una grave instabilità, si effettua un trattamento chirurgico immediato.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Sono trattamenti di ricostruzione legamentosa. Vengono utilizzati tendini; con dei tunnel transossei; rinforzo alla capsula cercando di sostituire il legamento anatomicamente non più funzionale.

TRATTAMENTO RIABILITATIVO

Recuperare in maniera passiva ed attiva, il recupero articolare, l'escursione articolare, sia della tibio-peroneo astragalica, che della sotto-astragalica, che abbiamo al di sotto dell'astragalo.

TRA l'ASTRAGALO e il CALCAGNO. Molto importante la ginnastica PROPRIOCETTIVA. Cercare di ripristinare quel sistema, quel biofeedback (tecnica terapeutica che consente ad un individuo di imparare a controllare e autoregolare le proprie risposte fisiologiche; quelle che sono sfuggite ai meccanismi regolatori a causa di una malattia o un trauma). Riequilibrio muscolare - soprattutto nelle lesioni del comparto laterale (peronei). Rinforzo muscolare. Terapie fisiche contro il dolore. pag. 9 Instabilità di spalla L'instabilità di spalla è definita come "l'incapacità a mantenere centrata la testa omerale contro la cavità glenoidea" (Matsen 1994). Il rapporto della superficie articolare dell'omero rispetto al piattino della glena è molto diverso. Il piattino della glena è di dimensioni decisamente ridotte rispetto alla porzione omerale. È un sistema molto instabile. Deve essere gestito dal punto di vista.della stabilità con altre strutture di supporto, che permetteranno a questa articolazione (la più mobile del corpo umano) di poter eseguire i movimenti in tutto il range articolare, mantenendo il grado di stabilità. Questi elementi che aiutano questa scarsa congruenza geometrica tra l'omero e la glena, sono identificati come: - stabilizzatori statici - stabilizzatori dinamici Gli stabilizzatori statici sono: - la geometria articolare - il cercine glenoideo – è un anello fibro-cartilagineo fissato attorno al margine della cavità glenoidea della scapola – struttura simile ad un menisco che gira attorno alla glena, da cui parte la capsula con i legamenti, che vanno a chiudersi intorno al collo dell'omero per delimitare l'ambiente articolare della gleno-omerale. - Un altro fattore di stabilizzazione statica, è la pressione negativa che esiste all'interno della gleno-omerale. È una

pressione negativa che aumenta lacoattazione tra glena ed omero.Gli stabilizzatori dinamici sono i gruppi muscolari, soprattutto due:

  • i tendini della CUFFIA dei ROTATORI
  • i muscoli scapolari pag. 1

Esistono poi dei meccanismi stabilizzatori come:

  • l'adesione/coesionel'effetto ventosa glenoidea, che viene fatta dalla glena con il cercine glenoideo; èimportante e gioca a favore come meccanismo di stabilizzatore anche il limitatovolume articolare di questa articolazione.

Inoltre, con il ginocchio e con la caviglia, la propriocezione.

Classificazione instabilità

Inquadrare le instabilità non è semplice. Da Ippocrate agli anni 2000, si sonosucceduti una miriade di tentativi di classificarla, che prendono come metodica diclassificazione, delle basi diverse l'uno dall'altro.

Basi diverse che possono essere:

  • la direzione
  • la lussazione dell'instabilità/il tipo di trauma che ha generato l'instabilità

iperlassita generalizzata

un disordine neuromuscolare

strutture coinvolte

alterato pattern muscolare

volontarietà

Molti modi per inquadrare l'instabilità. Il metodo migliore, che ci consente di avere un'idea su cui muoverci con degli schemi precisi, è il metodo che hanno coniato Thomas e Matsen nel 1989.

Thomas e Matsen hanno inquadrato due gruppi di instabilità; le cosiddette:

T.U.B.S. - Traumatic Unidirectional Bankart Surgery (i traumi che hanno determinato una lussazione in un'unica direzione, con una lesione di Bankart che ha bisogno di una chirurgia)

A.M.B.R.I.I. - Atraumatic Multidirectional Bilateral Rehabilitation Inferior capsular (quelle instabilità autramatiche, bilaterali, multidirezionali, che hanno una lassità capsulare inferiore con un approccio riabilitativo ed eventualmente chirurgico)

Sono dei gruppi completamente distinti. A questi due gruppi bisogna aggiungere anche le A.I.O.S.

Inquadrate da un autore italiano (Castagna nel 1996), che sono delle instabilità acquisite da overstress, che potrà essere un overstress lavorativo o sportivo, che necessiteranno di una chirurgia.

A.I.O.S. – Acquired Instability Overstress Surgery

RICAPITOLANDO

Nelle T.U.B.S. ci sono le spalle sane, che vanno incontro ad una lussazione della spalla per un evento traumatico e che determinano una lesione di Bankart che ha necessità di una chirurgia per ristabilire l’integrità del sistema.

Le A.M.B.R.I.I. sono quelle spalle su cui non c’è un trauma, ma che c’è di base una lassità congenita costituzionale del sistema, che per problematiche di non veri e propri traumi ma di microtraumi o di ipersollecitazioni ripetute, portano ad una instabilità multidirezionale.

Il gruppo delle A.I.O.S. porta ad inquadrare delle spalle sane, su cui un overstress lavorativo o sportivo, porta ad un’instabilità acquisita. pag. 3

instabilità maggiori o macrotraumatiche: le cosiddette T.U.B.S.

Un trauma importante porta alla lussazione di una spalla sana/di una scapolo - omerale.

Le instabilità minori o microtraumatiche: le cosiddette A.I.O.S. e A.M.B.R.I.I.

Ci sono delle sollecitazioni microtraumatiche, che possono avvenire sulle:

  • A.M.B.R.I.I. - cioè su spalle costituzionalmente lasse; spalle non sane che hanno una lassità costituzionale capsula - legamentosa.
  • A.I.O.S. - che sono degli overstress microtraumatici, che avvengono su spalle sane, che portano ad un'instabilità acquisita; acquisite da overstress sportivo o lavorativo.

pag. 4

INSTABILITA' MAGGIORI T.U.B.S. - Le lussazioni della scapolo - omerale, rappresentano il 45% delle lussazioni del corpo; la gleno - omerale è l'articolazione che più si presta ad un episodio di lussazione. L'85% di queste lussazioni viene definita una lussazione antero

–inferiore; cioè una lussazione in cui la perdita completa e permanente dei rapportiarticolari tra la cavità glenoidea e la testa dell’omero, porta la testa dell’omero aposizionarsi in posizione anteriore e inferiore.

LUSSAZIONI ANTERIORI possono essere:

  • sottocoracoidea
  • sottoglenoidea
  • sottoclavicolare
  • intratoracica
  • retroperitoneale

Tutte situazioni in cui la testa dell’omero va a posizionarsi anteriormente in unadeterminata posizione. Si perde il profilo del deltoide e della testa dell’omero per lalussazione dell’epifisi prossimale dell’omero.

LUSSAZIONI POSTERIORI: la localizzazione della testa dell’omer

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Publisher
A.A. 2020-2021
69 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Foxy. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di malattie apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Scienze mediche Prof.