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LE ORIGINI E LA LOGICA DEL SENDERO LUMINOSO – C. I. Degregori

Per il Sendero, il 17 maggio 1980 – data delle prime elezioni libere dopo 17 anni – è l'inizio della

“guerra di popolo”.

Sendero è nato nella regione andina di Ayacucho, povera e arretrata, ma con forte spinte verso

l'educazione. Nel '59 l'università di San Cristobal aveva riaperto le porte dopo un secolo di chiusura:

da lì proviene il fondatore del Sendero, Abimael Guzman Reynoso. Il Partito Comunista, in cui

Guzman militava, si scisse ben presto in una fazione filo-sovietica e in una filo-maoista. Guzman,

dopo aver passato alcuni mesi in prigione, decise di fondare il Sendero Luminoso, in clandestinità;

al tempo stesso, il Perù si stava trasformando sotto le spinte riformiste della giunta militare.

Sendero è un partito costruito dalla cima alla base, partendo dall'ideologia (“La linea decide tutto”,

diceva Stalin). Rifiuta il ruolo di guida delle masse, in favore del ruolo di guida del partito, che ha

infinito potere decisionale; rifiuta qualsiasi riforma istituzionale e si proclama faro della rivoluzione

mondiale (Guzman è la “quarta spada del marxismo” dopo Marx, Lenin e Mao). Il Sendero ha

portato a termine la conversione della scienza in religione; i suoi fondatori fanno parte della lunga

tradizione dell'elite provinciale che abbraccia l'indigenismo per protestare contro la concentrazione

dei poteri economici e politici nella capitale. Sendero è costretto a rendere la realtà rispondente

all'idea che ha di essa: il partito, strumento centrale per la vittoria del potere, è l'unica realtà valida.

Sendero sostituisce il proprio autoritarismo a quello tradizionale, e ha nei confronti del popolo un

atteggiamento paternalistico e violento.

In Perù la spinta verso l'educazione è fortissima: imparare lo spagnolo e alfabetizzarsi significa

potersi liberare dall'inganno che i coloni prima e le classi dominanti poi hanno perpetrato a

svantaggio degli indigeni e delle classi sottomesse. Sendero si presenta come un partito di maestri,

con una forte spinta moralizzatrice (sono fortemente puniti l'adulterio e l'alcolismo, per esempio) e

una verità scientifica semplificata e accessibile a tutti, tramite cui gli studenti possono spostarsi

nella piramide sociale attraverso il partito.

La rivoluzione è vista dai militanti del Sendero come mobilità sociale in un contesto di ordine e

progresso. Il leader ha un fortissimo status intellettuale: è un leader-insegnante, educazione

incarnata e quindi virtù incarnata.

I FALLIMENTI MULTIPLI DEL CENTRO – T. de Wit e V. Gianotten

Il governo militare riformista (1968-1980) mise in atto una riforma delle terre: le sequestrò ai grandi

proprietari per ridistribuirle a cooperative controllate dallo stato. In questo modo, però, c'era solo un

cambiamento dell'asse di potere, senza nessuna conseguenza per i contadini.

Nella seconda metà degli anni '70, dopo aver perso il predominio in università, Sendero si concentrò

sull'educazione delle aree rurali, reclutando e indottrinando gli insegnanti.

Ayacucho è un terra povera, in cui si manifestano forti scontri di identità culturali da quando l'area è

stata forzatamente popolata nel XV secolo con indigeni provenienti da tribù diverse, spesso

nemiche tra loro: per questo, non è mai emersa una forte organizzazione contadina unitaria. Al

tempo stesso, la povertà della terra ha fatto sì che non si sviluppasse neanche un'oligarchia

significativa.

Inizialmente l'intelligence minimizzò e sottovalutò il fenomeno del Sendero, anche a causa del

persistente razzismo che contraddistingue la società peruviana, per cui gli eventi che toccano gli

indiani hanno poco rilievo agli occhi dei caucasici e dei mestizos che detengono le posizioni di

potere in città.

Le azioni violente del Sendero si sono inizialmente focalizzate contro i nemici “storici” della

comunità, come i ladri di bestiame; la risposta altrettanto violenta dei militari non ha fatto che

innescare un circolo vizioso di violenza.

SENDERO LUMINOSO E LE RISPOSTE CONTADINE NELL'AYACUCHO RURALE – B.

J. Isbell

Inizialmente, le comunità supportarono il Sendero, che le liberava dei loro nemici tradizionali (tanto

la classe dominante, quanto i fuorilegge, quanto i villaggi vicini con cui erano in contrasto da

secoli), stabiliva scuole migliori e governava senza corruzione. Man mano che i contadini

realizzarono che i nuovi comitati erano però imposti dall'alto, e che non erano che pedine nelle mani

del Sendero (come d'altra parte propone esplicitamente l'ideologia senderista), il consenso iniziò a

vacillare. Questo divenne evidente, ad esempio, nel caso dell'Esercito di Popolo a Cancha Cancha,

che venne mandato allo sbaraglio senza armi né rifornimenti per frenare l'avanzata dell'esercito

regolare mentre quadri e militanti del Sendero riuscivano a ritirarsi sulle montagne.

Uno dei maggiori sbagli del Sendero è stato considerare i contadini una massa senza volontà;

inoltre, la proposta di un futuro di totale uguaglianza appare inconcepibile a un mondo contadino

che si basa fortemente sulle distinzioni (etniche, di classe, sociali...) e sulla mobilità sociale, per

quanto apparente.

Sendero è stato spesso visto come una nuova forma di ñaqa, un essere sovrannaturale che depreda i

corpi dei morti per costruire chiese (o, nella nuova mitografia, per pagare il debito estero). Il nuovo

mito racconta come i militanti del Sendero taglino la carne dei corpi morti e la portino via, per darla

in pasto alle fila dell'esercito del popolo. I militanti del Sendero sono visti come stranieri, non

appartengono alla comunità, non si vestono con i costumi tradizionali e non parlano quechua

(talvolta sono addirittura chiamati “persone che viaggiano” nella lingua locale).

La violenza degli anni '80 è stata spesso vista come l'annuncio dell'arrivo di un'apocalisse o di una

nuova era.

GUERRIGLIA E COCA NELL'ALTA VALLE HUALLAGA – J. E. Gonzales

L'alta valle Huallaga è occupata da produzioni intensive di foglie di coca. Dal luglio 1984 l'area è in

stato di emergenza per la presenza del Sendero, scoperto durante un'operazione antidroga. L'azione

del governo si è quindi polarizzata alternativamente sulla lotta alla droga o sulla lotta al Sendero,

uscendone sconfitta in entrambi i casi. Sendero si alleò con i coltivatori di coca e, controllando la

regione, stipulò accordi con i trafficanti e i signori della droga: la polizia e l'esercito cercarono

invece di contrastare la crescita di coca con massicci sradicamenti, aiutati anche dalle forze

americane.

Sendero ha imposto nell'area un ordine di cui spesso si era stati in cerca, basato su tre regole

cardinali e otto comandamenti. Le tre regole cardinali sono: Obbedire agli ordini; Non prendere

nulla alle masse; Trasformare tutto quello che viene catturato. Gli otto comandamenti sono: Parlare

cortesemente; Pagare a prezzo onesto ciò che viene comprato; Ridare ciò che viene prestato; Dare

un compenso per tutto ciò che è distrutto o rotto; Non colpire o ferire il popolo; Non prendere

prodotti agricoli; Non stuprare le donne; Non maltrattare i prigionieri. Le regole vengono fatte

rispettare da Comitati Popolari.

Alla fine del '88, Sendero aveva pieno controllo sull'area, tanto da far pagare pedaggi sulla strada

principale, ed erano benvoluti dalla popolazione, anche in virtù della grossa spinta moralizzatrice.

Nell'area, Sendero ha usato molta meno violenza di quanto si era abituati a vedere; in compenso,

deve far fronte alla corruzione che serpeggia tra i suoi militanti e alla possibilità di una ribellione

dei signori della coca.

Nell'89, il generale Arciniega è riuscito a spezzare il predominio del Sendero, instaurando un clima

di repressione e terrore e rappresentando l'uomo forte governativo che fino a quel momento era

mancato, con l'aiuto (mai dichiarato ufficialmente) dei narcotrafficanti. La sua strategia ebbe però

vita breve, poiché era basata sulla sua presenza: i suoi successori si fecero nuovamente sentire per la

loro assenza, e Sendero potè tornare a occupare il vuoto di potere.

Alla fine dell'89, George Bush sr. ha annunciato una nuova Strategia Andina, che sostituisce allo

sradicamento la riconversione dei campi di coca: questo potrebbe ostacolare il Sendero, che si

troverebbe così senza la sua base di coltivatori, spinti alla riconversione anche dalla crisi dei prezzi

delle foglie di coca – a cui il Sendero ha risposto bloccando il libero commercio e imponendo un

prezzo minimo ai trafficanti, che si stanno quindi rivolgendo altrove.

LA STRATEGIA URBANA DEL SENDERO: ATE VITARTE - M. L. Smith

Ate Vitarte fa parte del corridoio industriale di Lima, e negli anni '70 ha visto una forte

urbanizzazione da parte di contadini che si sono organizzati in comunità, spesso secondo i luoghi di

provenienza. Il distretto ha un evidente valore in termini militari ed economici: fornisce acqua ed

eletricità a Lima. Al tempo stesso, ha collegamenti geografici molto forti con le campagne, ed è

quindi un'ottima terra di passaggio per il Sendero; le miniere forniscono dinamite.

L'ortodossia del Sendero ha intenzione di portare le lotte industriali in un unico movimento dei

lavoratori.

La militanza dei lavoratori era forte: nel luglio del 1977 uno sciopero generale costrinse il governo

militare ad iniziare a restituire potere ai civili; quasi 5000 lavoratori vengono licenziati, e la

recessione e la svolta liberista danno il colpo finale ai sindacati e alle organizzazioni dei lavoratori.

Sendero non si basò sui leader rimasti, ma creò un suo movimento di classe, Movimento dei

Lavoratori e degli Operai (MOTC), ideologicamente puro. Non si univa ai sindacati, ma supportava

con forza gli scioperi in termini di uomini, cucine da campo, cibo e materiali e mobilitazione di

persone. Nella seconda metà degli anni '70, Sendero iniziò a convertire i movimenti scontneti

dall'Assemblea Costituente e dalle elezioni locali: molti di questi nuovi attivisti avevano

un'educazione universitaria.

Durante gli anni della lotta armata (1980-1986), Sendero usò Lima solo in termini di propaganda,

con azioni solo simboliche (impiccare cani ai lampioni o graffiti sui muri contro il revisionismo

cinese). Nel gennaio 1981, il Comitato Metropolitano iniziò a organizzare “squadre speciali” di

guerriglia urbana, con compiti simili a quelli delle aree rurali. Doveva inoltre occuparsi della

sicurezza dei leader e punire traditori e dissidenti. Le “tre gambe&rdq

Dettagli
A.A. 2013-2014
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mercantediliquore di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia dei movimenti sociali e religiosi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Faldini Luisa.