vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
FREDERIK BARTH
• Norvegese (1928);
• Allievo di Leach: ricerche sul campo tra i nomadi dell’Iran e Balucistan, in Pakistan, Arabia, tra i pescatori
norvegesi, gli agricoltori del Sudan, gli aborigeni della Nuova Guinea, i contadini di Bali… ;
• Critica al modello struttural-funzionalista ;
• Ruolo, status e cambiamento;
• Ridefinizione del concetto di confine e di identità etnica;
• Ethnic Goups and Boundaries (1969).
CONFINE E IDENTITA' → L'ANTROPOLOGIA POST-COLONIALE
Con la fine del colonialismo si ha la cosiddetta DECOLONIZZAZIONE, (la mappa dell'Africa rimane uguale prima e
dopo il colonialismo), per cui si intende la volontà di indipendenza da parte delle colonie dei paesi europei, come
l'Africa (Congo, Algeria) e l'India, a cui è stata permessa l'indipendenza dai paesi europei ma distruggendo le città e
“prosciugando i pozzi”, per far pentire loro di aver scelto l'indipendenza.
• Le etnie sono realtà di ordine culturale, non naturale. Appartenere a un gruppo etnico è qualcosa di ordine
simbolico non oggettivo, reale (Fabietti);
• Barth: “I confini persistono nonostante flussi di persone che li attraversano;
• Relazioni sociali persistenti, vitali, vengono mantenute attraverso questi confini.”;
• Sistemi poli-etnici;
• Una riflessione sul concetto di Frontiera;
• l caso del Rwanda.
LA SVOLTA POST-MODERNA (anni '60-'70)
Per post-modernità si intende quel periodo che viene subito dopo la seconda guerra mondiale, che era stata
segnata da eventi orribili e memorabili → per esempio durante il nazismo oltre allo sterminio degli ebrei ci fu uno
sterminio di oltre 500.000 Rom, che rappresentavano una comunità molto piccola rispetto a quella degli ebrei, per
questo ne risentirono molto di questa perdita umana, ma anche culturale.
La post-modernità è caratterizzata anche da una crisi delle coscienze, riguarda una questione morale → finisce
l'idea della modernità e questo cambiamento non riguardava solo l'ambito filosofico ma faceva parte dell'esperienza
quotidiana delle persone, che volevano dire “basta” alla guerra, alle bombe e alle persecuzioni subite durante la
seconda guerra mondiale → questa critica della modernità ha portato alla nascita della post-modernità.
Le generazione degli anni '60, che quindi erano nati durante la guerra, è chiamata la GENERAZIONE DELLA
CONTESTAZIONE (es. marcia per i diritti in America) → per contestazione non si intende “rivoluzione”, perchè non
vuole usare la violenza → viene contestato il mondo dei loro padri, che aveva portato allo scoppio della seconda
guerra mondiale, per questo si ha una profonda crisi culturale che portò ad un inno alla CONTRO-CULTURA
PACIFISTA → ma era comunque un inno dubitante, poiché il post-modernismo non aveva più quelle risposte che
invece possedevano i moderni.
Nella post-modernità si ha anche un cambiamento dell' ANTROPOLOGIA CULTURALE → la prospettiva degli altri
diventa importante, le tradizioni cambiano e le voci degli altri, le altre culture reclamano una dignità come la stava
reclamando la cultura della società post-moderna → per questo durante il post-modernismo si da riconoscimento
agli altri, che hanno il diritto di esistere esattamente come noi. Grazie alla svolta post-moderna, oggi le altre culture
possono interagire con la nostra (es. molti aspetti tribali e oggetti di altre culture iniziano a circolare globalmente,
come il didgeridoo australiano negli anni '70) → ciò rappresenta un profondo cambiamento vantaggioso per
l'antropologia culturale, poiche si aprono gli schemi interpretativi della realtà.
• In filosofia: François Lyotard, la condizione post-moderna (1979);
• Fine della “modernità” come ideologia del progresso;
• Crisi dei grandi sistemi di rappresentazione della realtà;
• Anche l’antropologia culturale si interroga sulla natura del suo sapere, sulla sua autorità scientifica, sulle sue
legittimazioni;
• Resoconto etnografico: un genere letterario?
CLIFFORD GEERTZ (ermeneutica)
• The interpretation of cultures (1972);
• Nuova corrente: antropologia interpretativa ( ermeneutica → fondatore dell'ermeneutica filosofica:
Gadamer)→ INTERPRETAZIONE → per esempio un antropologo sul campo chiede ad un solo aborigeno
australiano di parlargli della sua cultura e l'aborigena gli descrive la sua interpretazione della realtà e della
sua cultura → successivamente l'antropologo copia in un libro gli appunti presi dandogli una sua
interpretazione → poi il lettore che compra il libro fa un ulteriore interpretazione → L'altropologia diventa
l'interpretazione di un'interpretazione di un'interpretazione ...ecc. → Si ha un cambiamento radicale
dell'antropologia: HA INIZIO UN NUOVO PARADIGMA DELL'ANTROPOLOGIA CULTURALE.
Correnti dell’antropologia del Novecento
STRUTTURALISMO ETNOSCIENZA ERMENEUTICA
Sguardo (dell'antropologo) dall'alto Visione attraverso gli occhi dell'altro Fusione degli orizzonti →
(Malinowki) l'antropologo e l'aborigeno si trovano
sullo stesso livello, conoscono e
interpretano la realtà insieme →
ANTROPOLOGIA
SPONTANEA
• Il punto di vista del nativo rivisitato;
• La dimensione intersoggettiva e dialogica;
• La costruzione del significato;
• La cultura come testo;
• Opere e vite: l’antropologo come autore (1988), Available Light (2000).
EDWARD WADI SAID
• Gerusalemme 1935-2003 → essendo del Medio Oriente propone una prospettiva diversa rispetto a quella
europea, proponendo un nuovo schema interpretativo → fu un personaggio molto importante anche nelle
accademie del mondo occidentale anche se il suo punto di vista non era occidentale.
• Scrittore palestinese: anglista, critico letterario, polemista → non era un antropologo ma si occupò di
questione che riguardano l'antropologia.
• Orientalism (1978);
• Critica del concetto eurocentrico di “orientalismo”;
• Nuove metodologie di studio sul colonialismo → diverso punto di vista, il suo è un punto di vista ESTERNO
al colonialismo (può essere oggettivo).
TALAL ASAD
• Nato in Arabia Saudita, vissuto in India e Inghilterra, per poi occupare una cattedra di antropologia
all’Università di New York → nel rapporto tra l'Occidente e le altre culture ha una prospettiva diversa;
• Contributo agli studi post-coloniali;
• Rielaborazione del pensiero di Nietzche e Foucault;
• Antropologia del secolarismo: sfera pubblica e sfera privata;
• La religione sospinta nella sfera privata → si occupò in particolare del tema della RELIGIONE → che fine ha
fatto la religione dopo il passaggio da modernità a post-modernità? → da una parte si è notato un processo
di SECOLARIZZAZIONE, ma allo stesso tempo c'è stato un riemergere della spiritualità → anche il mondo
musulmano ha subito questo cambiamento (secolarizzazione) ma in modo diverso da noi, poiché ha cercato
non di superare la prospettiva moderna, ma di unire la prospettiva tradizionale con quella secolarizzata, non
hanno quindi abbandonato la tradizione (come in Giappone). Ma anche nella religione cristiana c'è stato in
qualche modo un ritorno alla tradizione con i fondamentalismi della religione cristiana.
• Genealogie della religione e rapporti tra Cristianità e Islam;
• Formations of the Secular: Christianity, Islam,Modernity 2003;
• Antropologia della violenza → parla degli attentatori suicidi → la cause di queste azioni non hanno niente ha
che vedere con la religione dell'Islam, ma la vera causa è la deculturazione, per cui agli attentatori viene fatto
il lavaggio del cervello, togliendo loro l'Islam.
Anche la cultura cambia con il post-modernismo
IL VIAGGIO
• Il viaggio turistico è solo uno spostamento mistificato, perché si ritrovano tutti i comfort che ci sono anche
nella propria cultura;
• Il VIAGGIO REALE è quello che ti fa provare lo shock culturale
RIFLESSIONE SULLA RELATIVITA’ DEI COSTUMI
(Per relatività si intende un cambiamento di prospettiva; La relatività è possibile solo in assenza di guerra; *)
RELATIVISMO CULTURALE (pag.80): fondato da Boas e dal suo sostenitore Herskovits. I principi del relativismo
sono:
• Considerare legittime tutte le culture, indipendentemente dai valori che esse portano (critiche -> nazisti?)
• Essere obiettivi;
• Non esiste un'unica forma di civiltà;
• I valori di ogni cultura non sono universali -> Herskovits distingue tra VALORI ASSOLUTI (non differiscono
da una cultura all’altra) e VALORI UNIVERSALI ( si presentano in modi diversi in base alla cultura);
• Pari dignità di ogni cultura, non svalutare a priori i modi di intendere il mondo degli altri;
• Liberarsi dai giudizi etnocentrici e assumere posizioni di apertura e tolleranza;
• METODO DI RICERCA: porsi dal punto di vista dei nativi.
(ESEMPIO: si pensa che il SENSO DEL PUDORE sia qualcosa di universale perché è imposto dai governi e dai
sistemi normativi, ma in realtà ci sono luoghi in cui c’è un diverso senso del pudore e ci sono cose che nella nostra
società sarebbero illecite)
Un altro ESEMPIO è dato dai monaci benedettini che viaggiavano molto, ma quando tornavano non potevano
raccontare ciò che avevano visto perché rischiavano di mettere in discussione quello che diceva la Chiesa. Infatti il
RACCONTO DEL VIAGGIO può essere sovversivo perché si può cambiare una cultura attraverso il racconto di
modi di vivere diversi: perché “quella cosa” qui è proibita mentre là è lecita? Chi decide cosa è lecito? Ma è solo
grazie ai racconti di viaggio che è nata l’antropologia , infatti gli esploratori sono considerati gli antichi antropologi.
Un altro ESEMPIO riguarda la MUTILAZIONE GENITALE, che per la nostra cultura è qualcosa di intollerabile; ma
non bisogna cercare di convincere i paesi che la praticano che sono pratiche disumane, bisogna invece utilizzare un
METODO ANTROPOLOGICO, utilizzando la RELATIVITA’, quindi contestualizzare (ovvero conoscere meglio)
queste pratiche, capire che non le usano perché sono disumani e non utilizzare l’apparente brutalità degli altri come
rinforzo della nostra civiltà. CONTESTUALIZZARE SIGNIFICA:
• Capire che queste pratiche hanno un VALORE SIMBOLICO;
• Capire chi fa queste pratich