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MARGARET MEAD: CULTURA E PERSONALITÀ
Margaret Mead (1901 – 1978) seguì le orme della Benedict e fece diverse ricerche sul campo, in particolare in Nuova Guinea, a Bali e in Polinesia.
Alla Mead si riconoscono diversi meriti:
- introdusse nuove tematiche di studio come la socializzazione dei bambini, la sessualità e la differenza tra uomini e donne;
- sostenne l'idea che le personalità dell'uomo e della donna sono culturalmente determinate e rappresentò la scuola di pensiero "cultura e personalità";
- sottolineò l'originalità di ogni cultura ritenendo che costituisse una vera e propria personalità (dibattito contro evoluzionisti che supponevano stadi universali di evoluzione delle società);
- la sua opera divenne il punto di partenza dell'antropologia psicologica.
Nell'opera "Coming of age in Samoa" del 1924 l'autrice trattò...
L'adolescenza in quanto aspetto particolare di quei luoghi. Mead si chiese se l'adolescenza fosse naturalmente un periodo conflittuale, ovvero se le tensioni fossero il frutto della natura o della cultura di appartenenza. Nell'isola di Samoa l'adolescenza non era vista come un periodo caratterizzato da stress emotivo e ribellione, inoltre il sesso prematrimoniale senza legame affettivo era considerato normale. La Mead in conclusione sostenne che l'adolescenza non era da considerarsi frutto di fatti biologici ma che nello sviluppo della personalità agiscono prevalentemente fattori educativi rispetto a determinazioni biologiche. Credito 7 Funzionalismo (Malinowski e Firth): prospettiva che ha a che fare con le azioni tra individui, studia i limiti imposti agli individui dalle istituzioni sociali e le relazioni tra i bisogni individuali e la soddisfazione di tali bisogni attraverso quadri sociali e culturali. Struttural-funzionalismo (Radcliffe-Brown, Evans-Pritchard,Schapera, Fortes e Goody: si occupa della posizione degli individui nell'ordine sociale e della costruzione dell'ordine sociale stesso.
MALINOWSKI
Malinowski nacque a Cracovia nel 1884, in seguito agli studi universitari (iniziò i propri studi in Polonia e li terminò in Inghilterra) nel 1914 partì per l'Australia iniziando le sue prime ricerche sul campo, tra il 1914 e il 1918 trascorse gran parte del tempo in Nuova Guinea (a differenza di Radcliffe-Brown Malinowski trascorse lungi periodi a stretto contatto con gli informatori).
La posizione di Malinowski nell'antropologia britannica è analoga a quella di Boas, egli era uno scienziato mitteleuropeo che si dedicò all'antropologia e si oppose all'evoluzionismo da tavolino inventando una nuova tradizione di ricerca sul campo basata sull'uso della lingua dei nativi nell'osservazione partecipante.
Malinowski, insieme a Radcliffe-Brown, fu seguace di Rivers; egli
necessità di un'osservazione partecipante, cioè di immergersi nella cultura oggetto di studio per comprendere appieno le dinamiche sociali e culturali. Inoltre, Rivers sottolineò l'importanza di considerare il contesto storico e geografico in cui si sviluppa una determinata cultura, al fine di evitare generalizzazioni e stereotipi. Per quanto riguarda la scuola funzionalista, Rivers ne favorì la nascita e contribuì alla sua elaborazione teorica. Questa corrente antropologica si concentra sull'analisi delle funzioni sociali e culturali di un determinato fenomeno o istituzione, cercando di comprendere come contribuisca al mantenimento dell'equilibrio sociale. La scuola funzionalista si distingue per il suo approccio empirico e per l'attenzione alla comprensione delle dinamiche interne di una società. In conclusione, Rivers ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'antropologia come scienza, introducendo metodi di ricerca rigorosi e promuovendo un approccio partecipativo e contestualizzato nello studio delle culture.necessità dell'osservazione diretta e di studi intensivi a lungo termine in loco. Malinowski applicò i principi di Rivers e respinse il punto di vista storico-evolutivo di Tylor, sostenendo che la cultura fosse un complesso di elementi legati fra loro da relazioni funzionali (funzionalismo). Secondo Malinowski ogni cultura è un sistema chiuso ed esistono più culture diverse e indipendenti, per questo motivo l'oggetto dell'antropologia dovrebbe essere la singola cultura. All'inizio del XX secolo Malinowski introdusse dunque l'osservazione partecipante secondo cui l'etnografo doveva raccogliere i dettagli di vita quotidiana e diventare competente della lingua dei nativi al fine di afferrare il punto di vista del nativo, la sua visione del suo mondo. I principi fondamentali dell'osservazione partecipante sostengono che l'etnologo debba: vivere tra le persone del posto - risiedere, per il maggior tempo possibile, nelvillaggio dove vive il gruppo che vuole studiare– porsi obiettivi scientifici– applicare metodi particolari di raccolta dati.–Malinowski affermò l'importanza di un altro metodo: il metodo della documentazione statica, esso implica laraccolta dati attraverso domande mirate riguardanti la genealogia e la tecnologia, lo scopo è quello di descrivere icostumi dei nativi e le loro leggi.
Una volta ottenute le informazioni l'etnologo elabora le tavole sinottiche e le carte mentali che racchiudono icomportamenti, i principi della cultura e le espressioni verbali dei nativi.
Argonauti nel pacifico occidentale
Nel 1922 Malinowski scrisse la sua opera più famosa: Argonauti nel pacifico occidentale; egli descrisse lageografia della Trobriand e in seguito si si soffermò a precisare l'oggetto di studio, il metodo e lo scopo della ricerca.
Egli sottolineò l'importanza dell'etnologia per incoraggiare la tolleranza verso popoli
Diversi e cercò sempre di spingere i lettori a comprendere ed apprezzare le abitudini diverse dei popoli. Secondo Malinowski il primo obiettivo della ricerca è quello di fornire un profilo chiaro dell'assetto della società e di produrre un quadro di come i suoi diversi aspetti vadano a costituire un complesso articolato, egli dunque considera l'oggetto di indagine da un punto di vista globale.
Il principio guida della prospettiva funzionalista è dunque l'approccio olistico: connettere le parti della totalità e considerare l'oggetto di indagine da un punto di vista globale.
In Argonauti del Pacifico occidentale Malinowski sviluppò le regole fondamentali dell'osservazione scientifica delle società; per la prima volta un ricercatore spiegò il metodo utilizzato per la raccolta delle informazioni.
Secondo Malinowski il campo rappresenta lo spazio in cui avvengono i fatti etnografici, mentre i dati
Antropologiciraccolti consistono in ciò che l'etnografo ha registrato e compreso. I dati etnografici raccolti devono essere oggettivi, riproducibili, verificabili ed esposti con il modello linguisticonarrativo della monografia. L'approccio stilistico è quello del presente etnografico, ovvero la rappresentazione delle attività delle persone attraverso il tempo presente, come se gli avvenimenti stessero avendo luogo in quel momento. Nei diari di Malinowski tuttavia risulta che, nonostante il metodo partecipativo fosse stato così ben descritto, lui stesso non lo applicò in maniera totalizzante; le sue tecniche infatti assomigliavano a inchieste etnografiche del passato, teoriche e di osservazione oggettiva (l'unica differenza era la ricerca sul campo). Dai diari risulta: il disagio dell'antropologo caratterizzato da una difficoltà nello svolgere il lavoro e da un uso poco empatico dei modelli comunicativi per reperire
Informazioni parziali sull'immedesimazione con i nativi poiché il solo fatto di porre domande e trascriverle pone l'antropologo in una situazione di distacco-osservazione oggettiva e non realmente partecipativa - non esisteva nessun desiderio di parità sociale.
Il metodo dell'osservazione partecipante è una delle caratteristiche essenziali dell'antropologia sociale, esso è rivolto a insiemi sociali numericamente ristretti e relativamente stabili.
In "Argonauti del pacifico occidentale" Malinowski si sofferma sulla descrizione del Kula, un cerimoniale di scambio intertribale effettuato dalle comunità nelle isole Trobriand che vanno a formare un circuito chiuso (anticipatore antropologia economica).
Gli oggetti scambiati erano collane di conchiglie rosse - soulava e bracciali di conchiglie bianche - mwali, essi viaggiavano in diverse direzioni, le collane in senso orario e i bracciali in senso antiorario, ed
incontravano sullastrada oggetti dell'altra categoria con cui avveniva lo scambio, non era infatti possibile scambiare bracciali con bracciali e collane con collane.
Accanto al cerimoniale veniva svolto un commercio ordinario barattando beni utili da un'isola all'altra.
Gli scambi rafforzavano le reti di parentela, le credenze, l'arte, etc;. Il cerimoniale infatti non prevedeva solo lo scambio ma anche la visita reciproca degli abitanti.
Il Kula venne perciò definito un fatto sociale totale ed utilizzato per argomentare la teoria della reciprocità (rafforzava i rapporti e reti tra i popoli) e del dono.
Malinowski descrisse inoltre tutti i preparativi del cerimoniale comprese le pratiche magiche correlate e la religione.
L'antropologo si occupò anche di antropologia della parentela spiegando l'organizzazione sociale e familiare dei trobriandesi.
La società dei trobriandesi era matrilineare, la figura prevalente oltre alla donna era
Il fratello della madre. Lo zio materno svolgeva una funzione giuridica occupandosi dei figli della sorella mentre il padre biologico, pur vivendo con i figli, aveva un ruolo secondario; veniva così definito il complesso avuncolare considerato una variante del complesso di Edipo (Freud → ostilità del figlio verso il padre). Il complesso avuncolare rappresenterebbe il desiderio di sposare la sorella e di uccidere lo zio materno, il desiderio è dunque spostato dalla madre alla sorella e l'ostilità dal padre allo zio.
Inghilterra: dalla ricerca a tavolino all'etnografia. Fino alla fine del XIX secolo l'antropologo era stato definito un armchair anthropologist (antropologo da tavolino) perché prendeva i dati etnografici dai resoconti di viaggi di esploratori o missionari a cui, in un secondo tempo, iniziarono ad inviare elenchi di domande o temi in forma di questionari. I teorici dell'evoluzionismo dunque fondavano le loro
era data alla conservazione dei documenti, i ricercatori iniziarono a utilizzare fonti di seconda mano per ottenere informazioni. Tuttavia, presto si resero conto che queste fonti erano spesso piene di giudizi e interpretazioni personali, rendendo difficile distinguere la verità dai pregiudizi. Per risolvere questo problema, i ricercatori iniziarono a sviluppare metodi per valutare la affidabilità delle fonti di seconda mano. Ad esempio, cercavano di trovare più fonti indipendenti che confermassero le informazioni fornite da una fonte specifica. Inoltre, cercavano di identificare eventuali pregiudizi o interessi nascosti che potessero influenzare la veridicità delle informazioni. Nonostante questi sforzi, l'utilizzo di fonti di seconda mano rimane comunque un'opzione meno affidabile rispetto all'utilizzo di fonti primarie. Le fonti di seconda mano possono essere influenzate da errori di interpretazione, omissioni o manipolazioni intenzionali. Pertanto, è sempre consigliabile cercare di consultare fonti primarie quando possibile, per ottenere informazioni più accurate e affidabili.