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Il rito rappresenta il mito. È atto ripetitivo e codificato, fatto di gesti, parole e orazioni, investito di forte carica
simbolica.
Complesso di azioni, parole, gesti (anche musica e danze) con sequenza prestabilita.
Il rito, sia che sia profano che religioso, è sempre un atto ripetitivo sempre simile, non per forza uguale
completamente, ma sempre riconoscibile (nella messa c’è sempre una parte che cambia per il resto è ripetitivo). Il
rito anche profano, che richiama lo schema religioso, fa uso di simbologie e ha la stessa funzione. La seconda qualità
del rito è la sospensione del tempo normale, la festa è un rituale qualunque essa sia-> noi viviamo la nostra
quotidianità finché arriva un momento in cui quella quotidianità in cui il mercato, il commercio, il lavoro e la scuola
si sospende per il momento del rito. 16
C’è l’idea che sempre si facciano le stesse cose sospendendo il tempo normale. La festa è fatta per essere
riconosciuta e amata ( es. Pasquetta, Carnevale….). anche la laurea è un rituale scandio dagli stessi momenti.
Il rito racconta il mito poiché , senza che sia considerato blasfemo, la messa cattolica racconta il mito contenuto nel
racconto delle Sacre Scritture ( sacre per i cattolici ma palesemente scritte da uomini).
A compiere il rito sono personaggi speciali, diversi, dotati di autorità.
Rito di passaggio
Arnold Van Gennep ha individuato tre momenti del rituale del passaggio( intesp come rito che sanziona
pubblicamente il passaggio di un individuo da una condizione sociale a un’altra):
- Marginalità (separazione e allontanamento)
- Liminalità (per un certo periodo l’individuo è fuori dalla società)
- Aggregazione (ritorno)
Oggi è poco usato nella civiltà occidentale, ma possiamo ritrovarci ancora in :
- Battesimi
- Matrimoni
- Lauree
- Funerali
- …
Sacro
Il sacro è ciò che va oltre la nostra comprensione e il nostro poter: l’idea, meglio, l’0intima certezza di una totalità
a cui si attribuisce la responsabilità di ciò di cui l’individuo non è responsabile.
Espressione colma di significati relativi, fittizi. Il sacro è ciò che il gruppo intende in quel momento essere sacro
meritare -> comportamenti , atteggiamenti e rispetto ( esempio del capo sacro). Il sacro è una categoria relativa
che mutua con il passare del tempo . sacro è tutto ciò che noi non riusciamo a categorizzare nella sfera della
conoscenza, ciò che non è profano è sacro. È un concetto costruito dalla comunità ( ad esempio il venerdì santo
era obbligatorio mangiare pesce, era sacralizzata ).
È un modo per teorizzare l’impotenza. Per Durkheim vi è una divisione dell’universo in due sfere: sacro e profano.
Tra sacro e profano c’è spesso una distinzione difficile
Magia
Operazione tesa ad agire sulla natura attraverso mezzi occulti che suppongono la presenza di spiriti e di forze
immanenti straordinarie
Pratica fondata sulla credenza che a un certo evento (compiuto durante il rito) ne consegua necessariamente un
altro
Rimanda ad orizzonti fuorvianti legati a meccanismi di diffusione di un messaggio quasi sempre orientato alla idea
etnocentrica, che i popoli che pensano in maniera differente da noi sono inferiori. Si vede come una forma religiosa
incompleta e diminuita. Dal punto di vista antropologico non giustifico, cerca modestamente di capirne i
meccanismi, ma la magia ha la precisa funzione la dove le rispose agli uomini arrivano grazie a meccanismi che sono
in quello schema di valori convincenti e plausibili. L’illusione della magia è che io che soffro, che ho problemi che
aspiro a qualcosa posso davvero ‘’ fare qualcosa ‘’ per ottenere quello che desidero. Il meccanismo della magia è
quello di dare all’uomo potere e la facoltà di fare. Il meccanismo mentale che guida la nostra religione, e altre, che
delegano alterità -divinità il potere di decidere quello che mi deve accadere e che mi succederà è un meccanismo
che non tutti i popoli trovano soddisfacente o convincente -> in questa visione il mago è colui che mi aiuta a essere
fautore del mio destino.
Quando si parla di MAGIA c’è anche il tema dei personaggi->lestofanti. La figura stessa del mago è una figura che
nella società di riferimento è accetta poiché autorizzato dalla stessa società ad agire, accettato da tutta la società.
James George Frazer (1854-1941), “Il ramo d’oro”, (1890) magia una pratica basata sulla credenza che a un certo
evento (compiuto nel rito) ne debba seguire “necessariamente e invariabilmente “ un altro, quello cioè che il rito
ha lo scopo di realizzare. Funziona attraverso 17
- legge di simpatia, il simile produce il simile;
- magia contagiosa, materiali in contatto con una persona producono effetti
- magia imitativa, riprodurre atto che si vuole propiziare
- magia omeopatica, effetti su un’effigie si ripercuotono sulla vittima
[Leggi di simpatia rilevate da Frazer (1854-1941) il cui scopo principale non è quello di fare del male all’altra
persona.]
L’illusione di poter intervenire a cambiare e interferire sullo svolgimento delle cose, è un meccanismo che
dobbiamo capire per capire l’ordine di idee di altri. Il Cattolico cerca di fare del bene , ma secondo la propria indole
e capacità di entrare nelle pieghe della religione, ma di fatto davanti al mistero, alla morte PREGA. Spesso usiamo il
termine ‘’impotenza’’ davanti a queste situazioni, mentre nel mondo magico questa sensazione di sentirsi impotenti
non esiste , è una vera lotta contro l’impotenza. Soto questo punto di vista il modo di pensare assume un carattere
più afferrabile. Quando quell’avvenimento e quella speranza che si ha non si realizza nonostante abbia fatto quello
che il mago mi suggeriva da fare non è che la magia non ha funzionato ma sono stato io che non sono stato in grado
di realizzarlo. Però c’è sempre l’idea che si possa fare qualcosa, il miracolo non esiste. Se riesco nella mia impresa
assumo sicurezza e decisione nei miei mezzi-> è un processo psicologico che ci permette di capire il sistema.
Le potenze esterne vengono manipolate attraverso simboli (oggetti, formule, gesti) al fine di modificare il corso
degli avvenimenti
Stregoneria
Insieme di credenze in un pericolo insidioso che emerge con una certa regolarità in situazioni di crisi economiche e
sociali
Mago è un operatore di magia formato, cioè colui che riesce a svolgere quel compito grazie a una serie di
attribuzioni; mentre la strega o stregone , secondo la nostra impostazione occidentale, ha una dote o un potere
malefico intrinseco( potere malefico contenuto nel corpo e trasmesso). Il mago vuole diventare mago, la strega è
detentrice di poteri malevoli suo malgrado spesso pagando con la vita la sua colpa o con l’esilio.
Il meccanismo è esattamente quello che ci fa compiere il gesto di attribuire a una persona il potere nefasto ( ad
esempio mi porta sfortuna). L’idea che una persona sia detenervele di un potere maligno, è l’idea alla base del capro
espiatorio . attribuire all’alterità l’incapacità di prendersi la responsabilità ed assumersi i nostri fallimenti.
Dal punto di vista antropologico la stregoneria rassicura: si pensa di dare soluzione a un male che si è identificato
Animismo
Forma che prevede che tutte le piante e animali abbiamo una forza spirituale. Per Edward Brunett Tylor in
‘’primitive culture’’ lo definisce come la forma primordiale di religione, la forma di credenza tipica di ogni religione.
Nell’idea che le piante e animali abbiamo la loro spiritualità è qualcosa di noto che oggi fa parte nelle religioni di
oggi, è una concezione che permea la nostra società moderna. L’idea che l’animismo sia qualcosa che appartenga
solo al passato è fuorviante, ma ancora oggi ha le sue manifestazioni e rilevanze.
Errore di attribuire caratteristiche umane alle cose inanimate
Magia e Religione
Ecco che magia e religione e un modo di pensare diverso dal nostro , non va inteso come una dinamica che va dal
semplice al complesso.
Infondo la religione cerca di creare un modo di contatto tra noi e il mondo ultraterreno, che poi questo gradino sia
incolmabile , invece in molte religioni politeiste è possibile grazie a manifestazioni come sacrifici, o stati alterati di
coscienza -> sono quelle situazioni nelle quali l’uomo grazie alla preghiera, alcune sostanze, l’esercizio fatto durante
i riti di iniziazione, la concentrazione e la devozione riesce a trasformare il proprio corpo in un involucro nel quale
scende la divinità-> noi lo chiamiamo stato di trans. È un momento che appartiene a tante religioni, è un momento
drammatico ma nello stesso tempo sregolato, in cui avviene la comunione tra la divinità e il corpo del fedele . è uno
stato contemporaneamente di alterazione fisica e di momento fortemente condizionato dalla cultura, poiché i
sintomi fisici (sudorazione, perdita di conoscenza ..) sono fisicamente riscontrabili. Ovviamente non può essere
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sottoposto a tutti, io non credente di quella religione, non può accadermi poiché culturalmente non ci credo poiché
credo a un’altra religione; io politeista invece credo che sia possibile nel momento in cui io sono davvero pronto
per incarnare la divinità, il fatto che però non accade a tutti dimostra l’appartenenza culturale.
Quando magia fallisce allora religione, che si fonda sul “propiziarsi e conciliarsi le potenze superiori all’uomo, che
dirigono e controllano il corso della natura e della vita umana
Feticismo
‘’feticcio’’ termine che deriva dal portoghese feitiço e sta a indicare un oggetto considerato portatore di proprietà
magiche.
Il termine “feticismo” venne coniato nel 1760 da Charles de Brosses e che designa il culto verso oggetti prodotti
dell’uomo o animali.
Si collega sempre a una distorta visione dell’inferiorità di alcuni popoli, che sarebbero legati, secondo questa idea,
a una mentalità “infantile” e “primitiva”.
Il feticcio rappresentava per i colonizzatori europei lo strumento principale attraverso cui demonizzare dei popoli
altri. il diverso modo di pensare ci condiziona a tal punto da pensare che una cosa si inferiore confrontata alla nostra
superiore.
Il relativismo è questo, cioè che ogni società fa delle scelte e magari noi riteniamo delle cose ‘’feticiste’’ poiché
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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