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Contributi di RB nello studio dei sistemi di parentela

RB diede importanti contributi innanzitutto nello studio dei sistemi di parentela, come evidenziato nel suo lavoro "L'organizzazione sociale delle tribù australiane" (1930). La peculiarità di questo lavoro consisteva nell'aver rivelato l'esistenza, in una determinata regione dell'Australia, di un particolare sistema matrimoniale chiamato sistema kariera. Questo sistema era formato da 4 sezioni, tra le quali era obbligatoria l'esogamia, e garantiva una certa ripetitività ciclica. Questo dimostrava la presenza anche tra i primitivi di principi e leggi generali che regolano il sociale.

Avvicinandosi alle posizioni di Rivers più che a quelle di Kroeber, RB elaborò una lettura delle terminologie di parentela in grado di farne emergere la funzionalità sociologica (senza considerare semplici sopravvivenze) e il diretto rapporto con il comportamento sociale. Tra i due, non vi era una preminenza causale, ma un'unità funzionale.

Ad esempio, il primo e il secondo principio strutturale rappresentano l'unità del gruppo dei fratelli, il quale forma un'unità sociale.

solidale + unità del linguaggio(e per questo ci si può rivolgere ad essi con lo stesso termine, vd sistemi classificatori)RB diede imp contributi anche alla teoria del totemismo, vd La teoria sociologica del totemismo (1929), dove RB accettava l'interpr funzionale di Durkheim, ma respingeva l'ipotesi dell'adozione arbitraria del simbolismo totemico, scelti invece all'interno di un gruppo di ogg già prima "venerati" in virtù della propria utilità a liv economico = totemismo "economico"

In Il metodo comparativo nell'antropologia sociale (1952) qst spiegazione economico-sociologica del totemismo, non priva di difetti, viene abbandonata pro totemismo "strutturale" il fatto che vengono scelte det specie e non altre come totem, e il fatto che spesso vengono abbinate specie simili ma pensate come opposte, sarebbe dovuto alla tendenza di qst società a rappresentarsi il mondo della vita

animale in termini di relazioni sociali simili a quelle della società umana, per cui la scelta del totem deriva dall'applicazione di un determinato principio strutturale mirante ad esprimere l'opposizione di gruppi strutturalmente uniti in una relazione funzionale. Altro grande antropologo inglese è E. Evans-Pritchard (1902 - 1973), figura di passaggio dalla ricerca empirica alle nuove moderne prospettive teoriche. Autore di "Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande" (1937), una delle più celebri monografie etnografiche sul Sudan e il Congo. Evans-Pritchard dimostrò come la stregoneria, gli oracoli e la magia costituissero un complesso sistema di credenze e di riti dotato di senso soltanto se visto come parte interdipendente di un unico sistema di pensiero, il quale ha una struttura logica, sebbene essa sia diversa dalla nostra (rappresentazioni causali = rappresentazioni magiche). Ciò che è rilevante è il fatto che al pensiero zande venga riconosciuto un carattere coerente e logicamente necessario, che nella vita pratica riconosce cause materiali e spirituali.cause magiche, senza per questo scadere nell'irrazionalità, dal momento che questi 2 tipi causali si integrano in maniera perfettamente coerente all'interno del sistema di credenze. La fama di EP è legata anche e soprattutto allo studio dei Nuer (Sudan) vd Nuer (1940) + La religione dei Nuer (1956). Nella prima opera EP indaga le dinamiche di alleanza e conflitto politico all'interno di un discorso che dimostrava la possibile esistenza di gruppi politici privi di autorità formali e formati, regolati, guidati piuttosto da segmenti autonomi della società, i quali si uniscono e contrappongono alternativamente in maniera da mantenere sempre costante un equilibrio delle forze sociali. La segmentazione non viene più, così, concepita come un mero fatto di aggiunte e sottrazioni meccaniche di parti sociali, bensì come un processo contestuale e relativo, dal preciso valore sociologico-funzionale = modello segmentario (nella tribù e fra).tribù)Nella seconda opera, EP lavora sulla questione della "traducibilità culturale", cercando di dimostrare che sistemi di pensiero altri, se coerenti e logici, seppur a modo loro, possano essere "tradotti" mediante una contestualizzazione delle categorie concettuali locali. Tale tentativo di traduzione a livello concettuale destò molte critiche poiché sembrò voler imporre a forza una coerenza di pensiero, senza cercarne conferma nella reale applicazione pratica (dove emerge la problematica della traduzione culturale!) EP passa gradualmente dal metodo dell'antropologia sociale in stile scienze naturali, ad una antropologia più vicina alle "scienze storiche", che ricerca modelli più che leggi scientifiche e più che spiegare interpreta = superamento del paradigma funzionalista e attacco al metodo comparativo, il quale, per essere valido, deve applicarsi a società \ aree geografiche \ aree tematiche definite e

circoscritte.Il tutto mantenendo fermo il punto che l’antropologia debba, prima di tutto, “spiegare le differenze, non le somiglianze”. Il metodo comparativo nell’antropologia sociale (1965) storia dell’antropologia (da Frazer a RB) e limiti del metodo compLa parabola del funzionalismo britannico: dall’equilibrio al conflitto Post 2GM si sviluppano in seno alla antrop sociale nuove prospettive teoriche e metodologiche (VS Radcliffe-Brown)In un Sud Africa caratt dall’impatto fra Africa “nera”, arretrata e reclusa, e Africa “bianca”, dinamica e razzista, presero slancio glistudi sul cambiamento e sul conflitto soc e culturale; nel Sud-Est asiatico e nel Medio Oriente, aree di una “attenzione” rinnovatada parte del mondo occ, nacquero nel frattempo gli studi sulle “soc complesse” che la trad prec aveva lasciato ai marginiLa “scuola di Manchester” fu espressione di un orientamento

di ricerca che, prendendo le distanze dall'ortodossia struttural-funzionalista, produsse risultati importanti sia sul piano metodologico sia nell'analisi delle società africane caratterizzate dalla interconnessione tra istanze tradizionali e spinte generatrici di mutamento... problematica inerente la situazione storica africana dalla metà del XX secolo. Il riconosciuto fondatore della scuola è M. Gluckman (1911 - 1975), antropologo che condusse le proprie ricerche soprattutto in SudAfrica e Rhodesia (Zambia) e che sin dall'inizio rifiutò il funzionalismo strutturale, nella convinzione che l'equilibrio della struttura sociale e più in generale l'integrazione della società, non sono la risultante di un semplice adattamento reciproco degli elementi che la compongono, bensì il prodotto di un aggiustamento di fenomeni contraddittori e conflittuali. In questa prospettiva i sistemi sociali sarebbero caratterizzati da una fondamentale instabilità che solo periodicamentevienesostituita da una condizione di equilibrio (il quale scaturisce da una ricomposizione temporanea di contraddizioni che siproducono in maniera sistematica nel sistema stesso, per cause tanto interne quanto esterne).Spinto da simili intuizioni, Gluckman si interessò prima alla problematica della conservazione dell'equilibrio, poi ai processi di integrazione politica, infine alle dinamiche dell'ordine e del conflitto definizione dei diversi livelli di opposizione: - competizione = contrapposizioni individuali - lotta = contrasti ricorrenti e dalle implicazioni più gravi, ma che pure non oltrepassano lo scontro individuale - conflitto = opp interne alla struttura che permettono al modello sociale di cambiare contenuto (posizioni soc), ma non forma - contraddizione = contraddizioni interne fra principi e processi che devono condurre nec ad un cambiamento radicale del modello In generale Gluckman rimase legato alla prospettiva dell'equilibrio del sistema.assegnando tuttavia un ruolo centrale alla dimensione del conflitto più che all'integrazione delle parti della struttura. I rituali sono considerati fattori di espressione e insieme risoluzione del conflitto. Nella sua prospettiva, il rito è letto come metafora del conflitto, come lotta ritualizzata che esplicita le contraddizioni interne e richiama i principi da cui deriva l'unità sociale, favorendo una rinnovata solidarietà sociale. Tipico della scuola di M. fu il modo nuovo di avvicinarsi all'analisi delle realtà sociali in trasformazione sotto le spinte di contrasti fra gruppi etnici, generazioni, lignaggi, classi ecc. prendendo in considerazione non le istituzioni e le norme (struttural-funzionalismo), ma piuttosto lo sviluppo delle relazioni sociali stesse sotto tale pressione conflittuale di principi e valori antagonistici. L'osservazione si rivolge alle dinamiche, dunque, e alle iterazioni sociali, accentuando gli aspetti processuali del conflitto.

divenire,piuttosto che quelli integrativi della struttura = metodo di analisi dinamica dei casi vd allievi di Gluckman

Uno dei più celebri allievi di Gluckman è V. Turner (1920 - 1983), antropologo che lavorò sopratt fra gli ndembu in Africa, doveconiò l’espress “dramma sociale” = conflitti che caratt la soc e che sia mettono in moto precise dinamiche interrelazionali, siaspingono gli individui a det comportamenti ed alla manipolazione creativa e personale delle credenze e norme sociali.

Turner infatti non mostra interesse per le norme in quanto tali, le quali non producono l’assetto reale della soc ndembu, fruttopiuttosto dell’aggiustamento reciproco delle parti in lotta vd Scisma e continuità in una società africana (1957)

“Il conflitto è endemico nella struttura sociale; esiste però un insieme di meccanismi per cui lo stesso conflitto è utilizzato ai finidell’unità del

gruppo” = Gluckman, da cui Turner prende la tesi dell’ordine che si genera dal conflitto e del rituale come metafora di quest’ultimo, ponendo magg att, però, ai comp individuali vd La foresta dei simboli (1967) + Il processo rituale (1969) Il patrimonio simbolico della comunità è al centro del proc rituale ed il rito è al centro dei rapp sociali; rivestono particolare imp sopratt i riti di iniziazione, come tutti i riti di passaggio, i quali mettono in evidenza i principi della strutt sociale ma lo fanno mediante l’uso dei simboli, delle rappresentazioni, delle concezioni e dei valori fondativi della vita sociale. Lo studio del simbolismo ndembu suggerisce a Turner di tener conto di 3 livelli: 1) Livello esegetico = interpretazione locale della cultura 2) Livello operazionale = utilizzazione pratica della cultura da parte dei membri della società 3) Livello posizionale = dipende dal valore polisemico dei simboli, i qualiacquistano signif diverso in base al contestoI simboli vengono "attivati" dalla soc, specialmente in occasione dei riti di passaggio, i quali prevedono fasi di margine identificabili con fasi a-strutturali, nelle quali per qst è poss esprimere simbolicamente le contraddizioni sociali.Qst osservazioni servono a Turner per sviluppare la sua teoria dell'opposizione fra strut
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Publisher
A.A. 2017-2018
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eioads di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Quaranta Ivo.