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I CULTI
Wallace, nell'impossibilità di dire cosa era la religione e nella necessità di stabilire una tipologia differenziò quelli che sono gli elementi caratterizzanti dei culti.
CULTI INDIVIDUALI: Sono praticati dal singolo individuo all'interno di un codice di rappresentazione culturalmente e socialmente condiviso. Ogni religione ha un proprio modo di svolgere i culti individuali.
CULTI SCIAMANICI: Sono quei culti tipici delle società nelle quali il contatto con le potenze invisibili è stabilito dallo sciamano. Il termine deriva da shaman che indica quei personaggi che detengono un posto particolare nella vita religiosa e rituale della comunità. Lo sciamano, dunque, ha delle qualità particolari (curare malattie, poteri). Egli ha la capacità di entrare in uno stato di semi-incoscienza stabilendo contatti con i poteri sovrannaturali. Mircea Eliade pubblicò un'opera nella quale espone due interpretazioni dello sciamanesimo:
- ...
Sciamano è innato, e ha qualità che lo predispongono a stati di trans che gli consentono di entrare in contatto con gli spiriti.
Lo sciamanismo riguarda pratiche acquisite andando a scuola da uno sciamano. In queste interpretazioni è fondamentale la caduta in uno stato di trance o semi-coscienza che consente il contatto con esseri che favoriscono la risoluzione di problemi. Gli sciamani utilizzano spesso delle sostanze allucinogene e in altri casi potevano entrare in trance anche attraverso il ritmo di un tamburo o altri rumori.
Le credenze più antiche sugli sciamani sono riferite a quelli della Siberia e sono molto estrose, infatti credevano che gli sciamani potessero volare o trasformarsi in animali. Inoltre, erano coloro che accompagnava l'anima dei defunti nell'aldilà ed avendo capacità curative, soprattutto in contesti africani erano chiamati uomini-medicina.
LA POSSESSIONE; secondo l'antropologo Pennaccini, il termine
Possessione indica l'idea che spiriti defunti, divinità o animali possano impossessarsi di determinati individui per agire e parlare attraverso essi. Può essere identificata con le sue funzioni religiose, sociali, politiche, psicoterapeutiche, comunicative ed estetiche ed essere analizzata in quanto espressione di differenze sociali, di genere. Per farla avvenire si mettono in atto veri rituali. Queste forme di possessione consistono in esibizioni di soggetti predisposti che danno luogo a manifestazioni sussultorie e scoordinate del corpo, poiché è questo che diventa ricettacolo dell'essere. I casi più noti sono quelli legati ai culti vudù di Haiti, quelli del morso della tarantola della Puglia o quelli delle popolazioni etiopiche della regione di Gondar. Michel Leiris partecipò al viaggio da Dakar a Gibuti conoscendo il popolo dei Dogon. Pubblicò uno scritto in cui sosteneva che l'Africa come l'aveva vissuta lui era
Un'Africa fantasma. Sedotto da questa cultura, travolta dagli imperi coloniali mette in evidenza l'origine africana del vudù perché molte divinità presenti hanno origine africana. Ad Haiti la popolazione locale fu sterminata e sostituita dagli schiavi neri importati. Sostiene che ci sono divinità africane che richiamano i santi cristiani sottolineando l'aspetto di protezione dell'individuo. Nel vudù hanno molto importanza gli aspetti rituali, di danza e canto. Studiò anche il culto zar e queste sue analisi puntuali finirono per condizionare anche le ricerche di DeMartino. Si tratta di una ricerca disincantata su cui di soffermò anche Turner Victor. Vi sono anche casi di possessione istituzionalizzata dove individui dotati di identità sociali specifiche di genere o classe danno luogo a manifestazioni socialmente approvate da tutte le società:
- Nelle isole Bijago esiste una forma di possessione femminile
CULTI COMUNITARI; sono tutte quelle pratiche religiose che prevedono la partecipazione di gruppi di individui sulla base dell'età, del sesso, della funzione e del rango, che si riuniscono per uno scopo preciso senza alcun aspetto di permanenza e continuità delle funzioni culturali. Possono avvalersi anche di sciamani, gruppi di danza e suonatori. Molti culti comunitari sono basati sul genere.
IL TOTEMISMO; il totemismo è una forma di gruppo comunitario. Per molti anni si è pensato che questa fosse la forma più arcaica di religione. In realtà Lévi Strauss dimostrò che non si tratta di una forma di religione ma di un
Modo di classificare gruppi e individui sul repertorio di animali e vegetali. È una relazione strutturata secondo una logica di opposizione e di complementarietà che Brown mise in luce già molti anni prima. La relazione simbolica tra esseri umani e specie animali costituisce comunque un elemento centrale per le cosmologie e nelle religioni di molte culture.
I CULTI ECCLESIASTICI; i culti ecclesiastici prevedono l'esistenza di gruppi di individui specializzati nel culto. Ruotano infatti, attorno a delle figure specializzate (sacerdoti) che possono interpretare fatti religiosi. Si tratta di religioni in possesso di testi quasi sempre scritti tramandati in luoghi speciali. Vi è una grande connessione tra i gruppi sacerdotali specializzati nel culto e i detentori del potere politico. Questi gruppi sono caratterizzati da elementi vietati se non si è puri (purezza rituale) e persone che possono svolgere determinate azioni e altre no (es. il tabù dello).
sciamano non può essere toccato dalle donne che sono impure). Ogni cultura e religione ha una sua concezione di puro e impuro).o TABU; il termine deriva dalla Polinesia e gli antropologi lo associarono alle proibizioni relative ad essere animati o cose speciali. Tutte le religiosi prevedono tali tabu che sono connessi a pratiche, credenze e precetti di vario tipo. Il concetto polinesiano originario intende indicare le prescrizioni che i capi e le famiglie aristocratiche dovevano osservare nei riguardi della gente comune per conservare il proprio mana (potere). Rogers Keesing si occupò di parlare proprio del tabu. Egli sostiene che ciò che è tabu è off-limits implicando: un agente, una prospettiva ed un contesto. Questo perché solo se qualche agente l'ha definita tale allora può esserlo. La prospettiva è fondamentale poiché è il concetto da cui parte il tabi e soprattutto bisogna contestualizzarlo. Infatti, i tabu non
Sono uguali per tutte le religiosi o tutte le culture ma hanno senso solo se in un determinato contesto. I simboli alla base di ogni rappresentazione religiosa, secondo Geertz, vi sono i simboli sacri che servono a sintetizzare l'ethos di un popolo (tono, carattere, qualità della vita, stile e idee sul mondo). I simboli significano dei concetti che rinviano ai valori fondamentali e ultimi di una società. Per questo, Geertz sostiene che i simboli sono sacri.
Durkheim definì le cose sacre come separate e interdette: separate da quelle profane e vietate a chi non è consacrato. Egli sostiene che le cose sacre sono quelle che suscitano negli esseri umani rispetto e timore reverenziale al punto da essere concepite come pericolose. I simboli sacri agiscono su coloro che li percepiscono mettendoli nella condizione di predisporsi a un'azione e suscitando in loro un particolare stato d'animo. In questo modo i simboli sacri producono un'idea rappacificante.
Nello stato d'animodell'individuo. Lowie dimostrò che un oggetto ha un significato diverso per ogni religiose. Ma per far si che un oggetto venga riconosciuto come sacro il gruppo deve essere addestrato a riconoscerlo come tale. Ciò avviene tramite i riti.
Un esempio è lo 'Id al Kabir, ossia una delle ricorrenze festive più importanti della religione musulmana. Cade nel decimo giorno del mese del pellegrinaggio alla Mecca ed è celebrata in tutto il mondo musulmano. Riguarda il sacrificio di un animale dal capofamiglia in ricordo del sacrificio compiuto da Abramo. La drammaticità consiste nel ricordare all'uomo il suo essere in bilico tra la tentazione di perseguire i propri istinti e affetti da un lato e la sottomissione e la volontà di Dio dall'altro.
I RITI
I riti sono un complesso di azioni la cui sequenza è prestabilita da una formula fissa. Si tratta di sequenze che evocano dei simboli che rivelano il carattere
Sacro ai partecipanti. Nei riti si stabilisce un'autorità, infatti sinota la prevalenza dell'autorità in questione durante il rito. I miri rassicurano gli individui dalle incertezze ed alle tenzioni dell'esistenza.
Oltre ai riti sacri esistono anche i riti considerati "profani". Si tratta di riti spontanei o organizzati privi di finalità religiose ma che mettono comunque in gioco rappresentazioni sacre. Infatti, si presenta lo stesso il simbolo sacro (la bandiera di ogni Stato, si parla infatti di religione civile).
L'esempio di un rito molto importante era quello degli Aborigeni D'Australia che hanno una concezione o dell'origine del mondo secondo cui questo deriva da una creazione intrapresa in tempo mitico dagli antenati che usciti dalla terra avevano creato la natura. In questo senso esistono i churinga e i rombi. I primi sono assicelle di legno o pietra che riportano il percorso degli antenati nel tempo della creazione.
I secondi sono tavolette di legno incise legate ad una corda che si fanno roteare nelle occasioni speciali. Il loro rumore è considerata la voce degli antenati. Dunque, vedere i churinga e suonare i rombi.