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POSSONO ESSERE LETTI “SU UNA SCALA” modello evoluzionista: applicato

inconsciamente: idea dello sviluppo, che i popoli cambino, evolvendosi e

modificando le tecniche. La scuola inglese per studiare l’evoluzione dei popoli

parte da un tema: TEMA DELLA RELIGIONE. Le istituzioni sono storiche e

l’antropologo deve leggerle in quanto tali, perché l’uomo è un prodotto della

storia. La religione significava: aprire un dibattito su mondo culturale

dell’epoca. RIFLESSIONE ANTROPOLOGICA:

La scuola antropologica inglese affronta il tema della religione e della sua

evoluzione (E.B Tylor, J.FRAZER, Robertson Smith) – intellettuali- appartengono

ad una categoria sociale: sono degli intellettuali borghesi abbastanza intrisi del

pensiero classista dell’Inghilterra di quell’epoca. Taylor parla molto bene dei

popoli primitivi ma non dei contadini inglesi.

Frazer: ossesisonato da studio biblico (bibbia come testo fondamentale da

conoscere bene) è interessato inoltre ai miti.

Robertson Smith: va a studiare le religioni del mondo ebraico e arabo.

Ad essi interessa la QUESTIONE RELIGIOSA:

Taylor afferma che molte volte vi è stata una scarsa attenzione e una scarsa

valorizzazione delle convinzioni religiose che sono state sbrigativamente

definite come “superstizione”. Intuizione molto interessante: quello che

qualcuno ha letto come “superstizione” secondo lui è un nucleo elementare di

religione. Anche l’animismo è una forma più arcaica del pensiero religioso.

Ritiene che se vogliamo leggere con attenzione scientifica il pensiero religioso

bisogna partire dalle idee elementari, come l’animismo, la magia: Frazer

studia tutti i riti magici-saper fare le cose, forze ed energie della natura a

vantaggio o svantaggio di qualcuno. Vi è un lato in comune fra pensiero

religioso e pensiero magico. Inizialmente dirà che la magia è una spiegazione

del mondo (come scienze e religione) ma poi affermerà che è un errore

logico.Errore logico= stabilire rapporto causa-effetto di due elementi che non

hanno relazione fra loro. Il pensiero magico stabilisce una relazione di causa

effetto tra due cose che non hanno relazione; la magia è una spiegazione del

mondo. La magia non è un non-pensiero. La magia risponde ad un bisogno

emotivo (non risponde ad un bisogno logico).

Per capire bene l’atteggiamento dei popoli primitivi si deve fare la definizione di

comportamento religioso anche a quelli che altri avrebbero definito come

superstiziosi. Quante sono le religioni nel mondo? Dipende, vi sono forme quasi

sconosciute.

ESSI COSA METTONO ALL’ORIGINE DELLE CONVINZIONI RELIGIOSE?

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Tylor: animismo: componente spirituale in tutte le cose per studiare la

 religione si deve iniziare da questa idea elementare, tutto ha un’anima.

L’idea di anima è universale e universalmente diffusa perché descrive

un’esperienza. Permette all’uomo di capire che esiste una parte fisica e

un’anima.

Frazer: parte dal concetto di magia: convinzione che la natura ha delle

 regole ordinate, quindi la magia è un’altra razionalità. Il mago pensa che

la materia sia energia.

Robertson Smith: parte da un’idea diversa: se vogliamo studiare

 l’origine e l’evoluzione del pensiero religioso bisogna partire dal concetto

di rito= pratica, insieme di atti che producono qualcosa. Egli ritiene che

non esistono religioni senza riti. Devono produrre qualcosa, benedizione,

rifiuto della violenza, purificazione… deve esserci inoltre una collettività.

La lettura di Robertson Smith: “non c’è rito se non vi è collettività” egli

studia molto bene la condizione del capro espiatorio (comunità riconosce

che all’interno vi sono delle forze negative, circola del male, della

violenza – si incolpa qualcuno- comunità si sente libera da forze negative)

Le religioni hanno dei riti per arginare e fermare la violenza. Il rito ha

 questo compito secondo R. Smith, che è quasi sempre positiva. Vi sono

molteplici riti, di diversi significati, non soltanto con lo scopo di integrare

ma disintegrare.

Opera di Tylor: introduzione sullo studio dell’uomo e della civilizzazione,

l’uomo non è arrivato perfetto sulla Terra, ma migliora con il tempo. 23.10.2017

Antropologia guadagna elementi utili alla riflessione. L’antropologia

evoluzionista (evoluzionismo inglese) apre il dibattito sul tema della religione,

risaltando alcuni aspetti come ad esempio l’evoluzione e i cambiamenti delle

religioni. Vi è un’ evoluzione che riguarda tutte le religioni e Tylor comincia con

il leggere questo aspetto, comincia con il definire la religione anche ad aspetti

che normalmente all’epoca erano considerati aspetti dal quale non era

impossibile imparare. Tylor propone una tipologia, ad esempio il termine

animismo viene proprio dalla lettura che fa Tylor: “tutte le cose hanno

un’anima”. La riflessione sul pensiero magico secondo Frazer: all’origine della

storia umana. Il pensiero magico è all’origine di certi percorsi che poi

diventeranno: religiosi o scientifici. Robertson Smith affronta il tema del rito e

della sua importanza.

RAPPORTO TRA RELIGIONE E VIOLENZA:

Tutte le religioni hanno il tema primo da affrontare, quello della violenza e del

male. Ritiene che le religioni (cita le religioni semite) hanno lo scopo di attuare

riti che esorcizzino la violenza (caso del capro espiatorio). L’aspetto

interessante dell’antropologia evoluzionista è il fondamento, la struttura

importante delle società più primitive, è la STRUTTURA RELIGIOSA (struttura

intesa come struttura di pensiero) e inoltre questa valorizzazione della

componente religiosa essi non la portano avanti, considerano che la religione

sia una sorta di sopravvivenza. È interessante che essi hanno posto le basi del

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filone della storia dell’antropologia (e della riflessione dell’antropologia

culturale) centrale ancora oggi.

L’antropologia evoluzionista inglese ha questo obiettivo e questo merito è il

tentativo di unificare il sapere sui popoli. Essi sono i primi a dire “da questi

primitivi

popoli possiamo imparare, perché ci dicono qualcosa di come eravamo

noi alle origini” esempio: fiabe popolari sono una sopravvivenza spesso di miti

arcaici e di riti arcaici. La questione posta dagli antropologi evoluzionisti al

cuore dei loro interessi riguarda le ISTITUZIONI (gerarchia religiosa è

un’istituzione) la domanda che loro si pongono è: come si evolvono queste

istituzioni? L’antropologo evoluzionista afferma che se studio l’uomo come

adattamento all’ambiente, devo studiare anche le sue istituzioni con un

metodo induttivo, anche la famiglia è un oggetto di studio interessante in

quanto è una istituzione che si è modificata nel tempo e continua a modificarsi.

STUDIO DELLA FAMIGLIA E DELLA PARENTELA: bisogna fare una

distinzione: quali materiali usano gli antropologi per studiare la famiglia e la

parentela? Ad esempio utilizzano le informazioni che arrivano dai popoli

australiani, che vengono considerati i più antichi della terra, studiano

soprattutto le società più arcaiche. Vi sono 3 personaggi:

“Il Matriarcato”

J. Bachofen, (1861) giurista di idee molto conservatrici,

 è un politico che ha studiato come si evolve la famiglia: definire la famiglia

non è semplice. La parentela cos’è? Egli non è mai andato a conoscere i

selvaggi che gli interessano, però conosce bene i miti romani e greci (è un

classicista), ha esperienze di famiglie non associabili a quella europea

monogamica e patrilineare (chi definisce la generazione è la linea paterna:

es cognome padre, per certi versi è una linea patriarcale: chi dirige la

patria podestà).

famiglia è il padre, infatti si parla di Egli ritiene che la

famiglia non è arrivata a questa forma patriarcale da subito, anzi, la famiglia

è un’istituzione storica e secondo lui arriva abbastanza tardi nella storia

dell’umanità: fa dei paragoni con dei popoli che si andavano scoprendo

all’epoca e quindi si inventa l’evoluzione della famiglia, dice che vi è stata

un’epoca in cui non vi erano regole e nemmeno divieti, ma poi vi è un’epoca

in cui emerge una importanza della componente femminile ed emerge una

tipologia di famiglia in cui non è la linea patriarcale ad essere importante,

ma è la linea materna: decidono che i parenti sono solo i parenti della

madre.

Il modello matrilineare esiste ancora e fuori dall’Europa è importante.

Questo vuol dire che le relazioni all’interno della famiglia sono tutte diverse,

vuol dire ad esempio che chi decide di mandare a scuola i figli può essere il

fratello della madre e non del padre (il padre può occuparsi dei figli della

sorella).Bachofen afferma che vi sia un’epoca in cui le famiglie erano

matriarcali (mito delle amazzoni: le donne che comandano) e addirittura

scrive un testo in cui ritiene che non bisogna stupirsi perché se andiamo a

vedere il mondo classico vi è il matriarcato mediterraneo, questo modello si

trova sia nel mondo classico e nei mondi che si vanno scoprendo. Quello che

si ricava da questa IDEA: questo modello matrilineare, MATRIARCATO è stato

superato ma poi arriva il maschio in cui impone il suo diritto maschile. Si

passa dalle mancanze di regole alla prevalenza della mentalità del potere

femminile alla ulteriore evoluzione del prevalere del diritto maschile. Vi è

l’idea della famiglia: non deve la sua esistenza alla naturale vocazione della

donna, ma è un modello sociale e in quanto tale cambia. Il passaggio dal

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Pagina di

matriarcato al patriarcato è una prevalenza dell’uno sull’altro quindi

Bachofen pone una serie di problematiche: evoluzione del modello

famigliare —> diritto di famiglia del ‘75 ha tolto una serie di norme (come

ad esempio questo principio di diseguaglianza gerarchica per cui il mariti è il

capo della famiglia)

John Ferguson McLennan (1827-82): il matrimonio ha più a che fare con un

 rapporto di non parità tra uomo e donna e con il fatto che in una qualche

maniera vi è bisogno della presenza e del lavoro della componente femminile

che poi viene acquisita anche con forme che non sono particolarmente

romantiche. Compie uno studio da teorico sull’idea di MATRIMONIO PRIMITIVO:

primitivo non è in senso dispregiativo. Egli lega il tema sulla famiglia a due

aspetti

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
37 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Carolina2798 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Paltrinieri Anna Casella.