vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Antropologia Mead
è un esempio di come un antropologo culturale e sociale, anche se non lavora sul terreno, può modellare a suo piacimento la realtà che andrà a studiare. Spesso considerato solo oggetto della ricerca, senza mai riflettere sulla sua natura di scenario creatore. Questo approccio oggettivista, seppure superato nei fatti, è ancora presente in varie forme nell'antropologia successiva e deriva da un'imp
una funzione letterale. siaalterna fra sia scrivere limitando al massimo l'invadenza di questa soggettivitàillusione ottica fra terreno come metafora ecome luogo realeil terreno come pratica etnologica impone lapresenza e la partecipazione. deveil concetto e lo statuto del terreno costruirsi una giustificazione per essereantropologico accoltola crisi della pretesa di oggettivazione l'ambiguità del terreno si accresce perché l'l'antropologo deve creare un'identità fittizia esperienza di terreno in quantotra ricerca e contesto che tende ad soggettivamente vissuta dall'etnologo, nonoccultare le conduzioni della produzione può cioncidere con l'oggetto in quantodella conoscenza etnografiain passato si riteneva avvenisse in quanto sipotesse studiare solo popoli diversiavviene una sovrapposizione fra terrenocome metafora della pratica di ricerca e la nuova visione vede ormai tutti i luoghicome luogo reale contigui, non
Esiste più di un passaggio, una rottura è tutto incentrato sulla negoziazione. A questo punto, il luogo esiste ancora? Può l'incontro etnografico essere la vera essenza dell'essere luogo reale e non luogo insieme? Terreno, la validità della conoscenza antropologica è misurata sulla capacità di produzione di significato dell'etnografo. Rivista effettuata dal medesimo antropologo, al medesimo luogo, a distanza di molti anni, incentrata sullo studio del mutamento. Il problema è che a mutare non è solo la culturale realtà osservata, ma anche l'osservatore. Studi diacronici bisogna fare una ricognizione precisa e una selezione degli elementi sui quali è possibile effettuare tali confronti. Abbastanza in voga negli anni '60, il terreno rivisitato e la relatività dello sguardo antropologico. Rivista effettuata da altri studiosi in luoghi già esplorati, spesso proposti con.
intenti diacronici, madanno risultati diversi- foto e video
- i quattro limiti epistemologici della ricerca antropologica
- scarto rappresentativo più in generale
- l'osservatore deve essere in grado di valutare l'approprietezza e l'oggettiva possibilità di poter utilizzare mezzi
- l'abilità dell'osservatore sta nel ridurre questo scarto arbitrarietà della generalizzazione
- conserva i tratti delle metodologie classiche
- cercare di conseguire il massimo dell'oggettività attraverso metodi quantitativi
- affine ad economia, sociologia ed ecologia, basate da dati quantitativi tipici
- densità dei dati cerca di dare spiegazioni causali delle concatenazioni di eventi o processi
- esiste anche l'approccio opposto, ossia lasciata la pretesa di oggettivazione si esaspera tuttavia la ricerca dei nessi
- materialismo culturale portando comunque ad una pretesa di soddisfacente comprensione delle rappresentazioni culturali
- l'antropologo scopre e viene sostituito da una situazione in cui informatori
altriper superare questi limiti ci sono due vari soggetti del terreno parlano direttamente almetodi racchiudibili in due rubriche lettore. è tuttavia invalidante che in qualsiasi casomultivocalità etnografica tutte le altre voci nel prodotto etnograficol'antropologo è solo una delle voci passino comunque nel filtro dell'antropologoradicalmente oggettiva e radicalmentecontiene in se la sua confutazione soggettivase quindi risulta impossibile disporre di una l'nica possibilità è quella di rappresentare l'rappresentazione etnografica oggettiva esperienza nei termini e nei limiti delleallora è impossibile anche oggettivare lo differenti condizioni retoriche di tutti iscarto tra rappresentazione antropologica e partecipantirappresentazioni locali.paradigma come insieme di idee principi e kuhnmodelli nella comunità scientificafino agli anni sessanta in antropologia idea di poter cogliere una determinata paradigma olistico
teoria della semplicità: pretesa olistica, realtà in modo compatto e coerente. Un paradigma indiziario esclude la possibilità che si possa dare causalità lineare semplice a fenomeni sociali. Nel modello indiziario si ammettono una pluralità di ipotesi.
teoria della complessità: il paradigma olistico è troppo sicuro dell'ormai definizioni come cultura o tribù sono paradigma olistico e paradigma indiziario. L'oggettività dei dati è stata polverizzata e scomposta e sfumata. La polverizzazione dell'oggetto ha prodotto la polverizzazione del metodo. Più che la totalità, ora si osservano i particolari.