Antropologia culturale - Appunti
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SESSO, GENERE, EMOZIONI
FEMMINILE/MASCHILE: è il confine identitario più netto e ha una grande importanza in ogni cultura anche
se a seconda del contesto prende significati diversi.
Nelle società post-industriali e post-moderni ogni cosa è considerata appartenente all’uno o all’altro( cose da
donne o cose da uomini).
Differenza fra maschile femminile è presente in ogni schema di pensiero dal più tradizionale al più moderno.
Scienza moderna riproduzione umana è il risultato tra l’incontro di materia inerte e vegetativa che è
l’ovulo femminile e la materia attiva portatrice di vita e cioè lo spermatozoo maschile.
SESSO/GENERE: l’identità sessuale di un individuo può non essere legata al suo aspetto atomico ma
socialmente costruita. Da qui nasce distinzione tra:
1) DIFFERENZA DI SESSO: legate alle caratteristiche anatomifisiologiche dell’individuo;
2) DIFFERENZA DI GENERE: risultato di concepire diversamente la differenza sessuale.
RELAZIONI SOCIALI: donne predisposte naturalmente alla riproduzione che diventa poi però fenomeno
culturale, in molte società, e non più naturale.
In molte civiltà addirittura la riproduzione diventa un atto controllabile e manipolabile
L’USO DEL VELO E I SIGNIFICATI
Mette in rilievo più che altro la funzione di nascondimento della figura femminile
Ma fisionomia del velo non è sempre la stessa e cambia in base al luogo e al contesto
Rivendicare stato di parità con il maschio
Nascondere il corpo che è solo un mezzo di soddisfazione sessuale per far uscire solo la parte
interiore di se.
EMOZIONI:studio delle emozioni è recente. Nasce come interesse più generale riguardo al Sé, al rapporto
con gli altri e al mondo esterno. I vari stati d’animo sono però difficili da distinguere; se si tratta di
emozioni, sensazioni o sentimenti.
Il sentimento è un concetto che una cultura possiede in un determinato stato d’animo;
l’emozione implicita nel fatto di essere innamorati ma è diverso da concetti di amore.
Stati d’animo cmq non sono universali e non sono espressi ovunque nella stessa maniera, ma sono soggetti
culturali cioè che vanno di pari passo con i modelli culturali tipici di un gruppo.
Altro problema per questo tipo di studio è la traduzione che in molte civiltà è inesistente cioè non hanno
termini precisi per descrivere un determinato stato d’animo.
CLASSI, CASTE, ETNIE
CASTE: in riferimento a gruppi sociali ritenuti superiori o inferiori. Quello più famoso è il caso indiano dove
furono i portoghesi a istaurare questa società di classe. Innanzitutto era per distinguere la popolazione che
era sotto l’autorità dei principi tramite sistema varna e jat:
1) VARNA: quattro categorie principali della società indù: sacerdoti, guerrieri, commercianti,
contadini.
2) JAT: sottogruppi in cui si dividevano i varna in base a uno specifico gruppo occupazionale.
Le caste comportavano: matrimonio tra stessa varna e stesso jat; caste disposte gerarchicamente in base alla
purezza rituale e disparità di accesso alle risorse.
Con la colonizzazione il sistema castale indù subì un notevole irrigidimento.
Altro esempio è il totemismo australiano.
CLASSI: strettamente legata alla tradizione filosofica ed economica europea soprattutto nella società
industriale. Karl Marx = lotta di classe: società moderna era nata secondo marx dallo scontro tra borghesia
aristocrazia con la vittoria della prima, creando poi al tempo della seconda rivoluzione industriale il
proletariato. Differenze di classe non avevano solo carattere economico ma anche politico e sociale.
ETNIA: per molti anni il termine etnia è stato usato per identificare un gruppo umano sulla base della
condivisione di una medesima cultura , medesima lingua e medesima tradizione. Ma poi questa spiegazione
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del termine fu rivalutata in quanto equazione cultura= lingua = territorio sembra dare per scontato l’idea che
dietro ogni etnia vi sia origine comune. Questo modo di intendere l’etnia corrisponde a un sentimento
identitario cioè l’etnicità che da per scontato il carattere assoluto, statico, eterno del gruppo in
considerazione.
Nell’uso politico della parola eticità sembra esserci la volontà di enfatizzare le differenze dimenticando
invece gli elementi affini.
CONFLITTO ETNICO ESEMPLARE: HUTU E TUTSIIN RWANDA
In realtà non lotta tra etnie ma strascico coloniale che radicalizzò differenze tra due comunità
condividenti un sacco di elementi
Sistema politico elaborato sulla complementarità di tre gruppi: cacciatori, pastori e agricoltori
Pastori secondi di numero tutsi
Agricoltori maggioranza del regno hutu
Cacciatori raccoglitori minoranza in assoluto
Non erano tre gruppi etnici ma i colonizzatori attuarono un sistema gerarchico tra i tre: tutsi, hutu e
twa
Prima della colonizzazione accordo tra le pareti: tutsi compiti politici, hutu compiti rituali
Quando colonizzatori arrivarono in Randa cercarono interlocutori politici tutsi i quali poi si
convertirono al cattolicesimo tagliano fuori hutu diventando contadini sfruttati.
Il conflitto scoppia negli anni ’50 quando arriva l’indipendenza e la repubblica viene affidata agli
hutu per maggioranza di popolazione
LA PARENTELA
Parentela potrebbe essere definita come la relazione che lega gli individui o sulla base della consanguineità o
sulla base matrimoniale. Forma di parentela è universale ed alla base dei diritti e doveri che legano gli
individui agli uni o agli altri
Le idee relative alla parentela però implicano differenti concezioni inerenti soprattutto al concepimento, alla
formazione e alla crescita dell’individuo. Molte società credono nella reincarnazione degli spiriti dei defunti
del gruppo della donna che si introdurrebbero nell’utero della donna; altri pensano che il bambino venga
concepito nella mente del padre e poi trasmesso tramite lo sperma nel corpo femminile. Possono sembrare
starne ma la stessa idea di superiorità del seme maschile è stata fortemente sostenuta anche nella nostra
società.
Le società hanno norme ben precise riguardo questo argomento e non riguardano solo rapporti tra individui
ma anche rapporti tra gruppi.
SIMBOLI/SIGLE: fondamentali per la stesura di un diagramma di parentela dove viene preso un soggetto
specifico e attorno al quale viene costituito lo schema. Nel diagramma vengono immessi sia parenti
consanguinei( biologicamente connessi) e quelli affini, acquisiti tramite i matrimoni.
A volte questi diagrammi non riproducono perfettamente la realtà anche perché nella maggior parte delle
società si tende a eliminare i rapporti cosiddetti illegittimi.
TIPI DI DISCENDENZA: essenzialmente tre:
1) PATRLINEARE stabilita esclusivamente tra individui di sesso maschile. Gruppi di discendenza
patrlineari sono quelli che ricorrono più frequentemente, emersa dove si registrava la presenza di
gruppi maschi interrelati tra loro. Residenza patrilocale è nata per far restare i maschi nel luogo di
nascita e lascire che le donne lasciassero il gruppo d’origine. Per essere rilevanti devono costruire
gruppi corporati per gestione collettiva delle risorse e la trasmissione di qeuste ai discendenti.
Potrebbe essere anche il prodotto della necessità di cooperazione fra uomini per lavoro. È possibile
cmq che a un gruppo patrilineare corrisponda una residenza matrilocale ( Munduruco delle
amazzoni). Centrale è il controllo della progenie o meglio la preoccupazione della nascita di figli
maschi che ne assicurano la continuità. Ideologia della superiorità dell’uomo
2) MATRILINEARE legami tra individui di sesso femminile. Gruppi a discendenza patrilineari non
sono speculari a quelli patrilineari. Ilp oetre è sempre nelle mani degli uomini. Infatti discendenza e
autorità non sono trasmessi lungo la stessa linea: discendenza è per via femminile, l’autorità per via
maschile che viene trasmessa dal fratello di una donna al figlio maschio AVUNCOLATO.
Espansione dell’occidente porta a progressiva riduzione delle società matrilineari 9
3) COGNATICA linea di discendenza comprendente individui maschi che femmine. Un individuo
può far parte di linee differenti le quali però non possono vere la stessa importanza. Il modello di
residenza è elemento decisivo nella determinazione del gruppo cognatico di appartenenza
(generalemente patrilocale).
Società a discendenza DOPPIA: associano i 2 principi unilineari dove però alcune prerogative sono acquisite
dalla parte patrilineare e altre da quelle patrilineari. Ciascun gruppo a funzioni differenti dall’altro e
raramente le due linee hanno lo stesso peso. Sono tipidi discendenza molto rare.
Nella società moderna non abbiamo gruppi di discendenza ma si preferisce parlare di società bilaterale.
GRUPPO CORPORATO: gruppi fondati sul principio della discendenza i quali condividono su basi
collettive diritti privilegi e forme di cooperazione economica, politica e sociale.
LIGNAGGIO: sono sempre gruppi corporati e sono formati da tutti gli individui che possono tracciare una
comune discendenza da un determinato individuo (patrilignaggio/matrilignaggio)
CLAN: gruppi di discendenza i cui membri non possono tracciare la successione degli individui che
connettono i loro rispettivi lignaggi all’antenato comune ma hanno solo il senso di appartenenza ad una
discendenza.
IL KHANDAN DEI BALUCH
Pakistan meridionale
Idea di discendenza espressa dal vocabolo zat cioè i gruppi di discendenza patrilineari i cui membri
però non sono in grado di stabilire con precisione i legami di discendenza con l’antenato dal quale
sostengono tuttavia di discendere
Zat assomiglia più ad un clan
Khandan è gruppo di riferimento concreto cioè è il nucleo parentale egocentrato assimilabile al
parentado il quale è formato da tutti i parenti consanguinei sia del padre che della madre.
RESIDENZA: connesso con la dimensione della parentela perché determina grado di coesione degli
individui.
Tutte le società hanno modelli ideali di residenza ossia il luogo dove una nuova coppia è tenuta a stabilirsi:
1) PATRILOCALE : coppia va a vivere vicino o con i parenti del marito
2) MATRILOCALE : coppia va a vivere con parenti della moglie
3) AMBILOCALE : possibilità di scelta
4) NEOLOCALE : luogo diverso da quello dei parenti
5) NATOLOCALE : marito e moglie continuano a vivere rispettivamente con i loro parenti
6) AVUNCOLOCALE . vicino ala residenza del fratello della madre.
VICINATO: formazione di gruppi abitativi stabili comporta la coresidenza di gruppi che non sono interrelati
tra loro. Importante quando è fondamentale gestione collettiva delle risorse.
MATRIMONIO:
1) MONOGAMICO
2) POLIGINICO
3) POLIANDRICO
Forma socialmente riconosciuta di unione attraverso la quale un individuo entra in relazione di alleanza con
altri individui perché non riguarda solo i due interessati. A differenza delle nostre società in cui
riproduzione e matrimonio sono due dimensioni a se stanti, nelle società del passato il matrimonio era l’atto
che legittimava la procreazione
I MATRIMONI POLIANDRICI DEI NAYAR
India sud-occidentale
Gruppi sono chiamati tavari
Membri del gruppo vivono nella stessa casa e cooperano sul piano economico. 10
Prima di raggiungere la pubertà le ragazza sottoposte alla cerimonia del tali che rende legittimo per
la donna avere rapporti sessuali
La donna può avere tanti uomini e non si instaura nessun legame di tipo giuridico
POLIANDRIA ADELFICA TRA TIBETANI DEL NEPAL
Unione matrimoniale più diffusa è donna con gruppo di fratelli
Matrimonio donna va a vivere con i mariti e i tre figli
Causa economico ambientale --< scarsità del terreno
Alle diverse forme di matrimonio corrispondono forme di costituzione che noi chiamiamo famiglia,
composta dai coniugi e dalla prole costituisce l’unità minima di produzione famiglia nucleare. Famiglia
nucleare esiste in rapporto alla formazione di un gruppo più ampio detto gruppo domestico.
ESOGAMIA: unione matrimoniale con individuo esterno al gruppo
ENDOGAMIA: unipne matrimoniale con individuo interno al gruppo.
Le società distinguono anche tra individui consentiti e vietati incestuose e illecite
LEVIRATO: costume in base la quale la moglie di un defunto andava in sposa al fratello di quest’ultimo il
quale diventava tutore della donna e della sua prole.
SONORATO: uomo rimasto vedovo sposa la sorella della moglie defunta soprattutto se muore senza prole.
Scopo è quello di rimpiazzare le capacità produttive della donna a vantaggio del villaggio del marito.
CUGINI INCROCIATI: figli e figlie di fratelli germani di sesso differente.
CUGINI PARALLELI: figli e figlie di fratelli germani dello stesso sesso.
SCAMBIO DELLE DONNE: legato al principio di recisporcità. Può essere allargato o differito: allargato che
coinvolge più gruppi e differito che il gruppo che cede una donna ne riceverà una in cambio alla
generazione successiva.
UNIONI ENDOGAMICHE DEI BEDUINI D’ARABIA
Massima espressione è il matrimonio tra cugini paralleli
Molto diffusa nel mondo arabo-musulmano
Legato al nomadismo passato
TERMINOLOGIE DI PARENTELA
Complesso dei termini di cui una società dispone per designare gli individui in relazione . alcuni
preferiscono chiamare questi complessi terminologie di relazioni.
TRE ASSUNTI DI MORGAN:
1) terminologie di parentela costituiscono dei sistemi
2) questi sistemi rientrano in poche categorie fondamentali
3) diversità o similitudine dei sistemi non dipende da fattori geografici
OTTO PRINCIPI DI KROEBER: certo numero di fattori che regolano la costituzione dei sistemi terminologici
di parentela:
1) GENERAZIONE
2) SESSO
3) DISTINZIONE TRA CONSANGUINEI E AFFINI
4) DISTINZIONE TERMINOLOGICA TRA CONSANGUINEI DI LINEA DIRETTA O COLLATERALE
5) BIFORCAZIONE
6) Età RELATIVA
7) SESSO DEL PARENTE ATTRAVERSO IL QUALE PASSA LA RELAZIONE CON L’INDIVIDUO A
CUI IL TERMINE è RIFERITO 11
8) CONDIZIONE FISICA DEL PARENTE IN RIFERIMENTO
I SEI SISTEMI TERMINOLOGICI DI PARENTELA: raggruppati in tre differenti categorie:
1) SISTEMI NON LINEARI O BOLATERALI:
a) hawaiano; b) eschimese: Ego nn fa distinzione tra parenti del lato paterno e parenti del lato materno,
non applicano il sistema della biforcazione. Danno importanza a entrambe le linee di discendenza.
Hawaiano = fa uso esclusivamente dei principi della generazione e del sesso cioè distingue maschi e
femmine e la loro generazione di appartenenza.
Eschimese = Ego distingue i membri della propria famiglia nucleare da tutti gli altri e in particolare i
consanguinei di linea diretta da quelli collaterali, mentre raggruppa tutti i discendenti dei fratelli dei
genitori sotto il termine cugini.
2) SISTEMA LINEARE:
c) irochese; d) crow; e) omaha: ego distingue terminologicamente i cugini incrociati da quelli paralleli e
i parenti consanguinei padre da quelli della madre.
Irochese = principio della biforcazione ma fondono parenti dello stesso sesso e della stessa linea di
discendenza di Ego fusione biforcata.
Crow = uguale al sistema irochese più: tipici delle società patrilineari; distinguono tra parenti del
matrilignaggio della madre e padre; distinguono dolo tra maschi e femmine indipendentemente
dalla generazione.
Omaha = speculare al sistema crow, lo si riscontra nelle società patrilineari.
3) SISTEMA DESCRITTIVO:
f) sudanese = termine differente per ogni parente, massima distinzione terminologica (attivano tutti i
punti di kroebere)
LA RELIGIONE
Possiede per noi significato scontato, ma basta fare un ricerca per scoprire che molti popoli non hanno dei,
dogmi religiosi ecc.. si trovano sempre però esseri umani che immaginano la vita dopo la morte. Non
bisogna considerare la religione come l’idea europea.
In linea generale la religione è un complesso più o meno coerente di pratiche e di rappresentazioni che
riguardano i fini ultimi e le preoccupazioni estreme di una società e di un individuo.
Tocca due significati: quella di SIGNIFICATO: sta proprio nei valori esprimenti i fini ultimi e le
preoccupazioni estreme ; quella del POTERE : risiede nell’idea che vi sia qualcosa o qualcuno che ha
l’autorità incondizionata di sanzionare tali valori. Questo qualcosa o qualcuno è in genere identificato con un
ente sopranaturale che si presenta direttamente o indirettamente.
Ha funzione INTEGRATIVA E PROTETTIVA e si esplica attraverso simboli, miti e riti.
ELEMENTI DELLA RELIGIONE:
1) PREGHIERA
2) MUSICA
3) PROVA FISICA
4) ESORTAZIONE
5) RECITAZIONE DEL CODICA
6) MANA
7) TABU
8) CONVIVIO
9) SACRIFICIO
10) CONGREGAZIONE
11) ISPIRAZIONE
12) SIMBOLISMO
TIPI DI CULTO:
1) INDIVIDUALI
2) SCIAMNICI (condotti dallo sciamano)
3) COMUNITARI
4) ECCLESIASTICI( esistenza di gruppi specializzati nel culto) 12
I SIMBOLI SACRI: significano dei concetti che rinviano ai valori fondamentali e ultimi di una società.
DURKHEIM sacro =separato dal profano che è accessibile a tutti.
Essi agiscono su coloro che li percepiscono mettendoli nella condizione di predisporsi a un azione e
suscitando in loro un particolare stato d’animo con idea rappacificante di ordine. Ordine = certezza davanti
al mondo caotico.
Per poter riconoscere il carattere sacro di un simbolo devono essere stati addestrati allo scopo attraverso i
riti.
RITO: complesso di parole, azioni e gesti la cui sequenza è prestabilita da una formula fissa. Vengono
evocati i simboli che svelano il loro carattere sacro ai partecipanti. È l’ordine fisso delle sequenza verbali e
gestuali a far si ch dal rito scaturisca una forma di autorità religiosa.
1) RITO DI PASSAGGIO: sanzionano pubblicamente il passaggio di un individuo da una condizione
sociale o spirituale all’altra. All’inerno di ciascun rito tre fasi : SEPARAZIONE( rito preliminare);
MARGINE( rito liminare); AGREGAZIONE( rito postpreliminare).
2) RITO FUNEREARIO: X attenuare shok della perdita. Davanti alla morte molte società fanno
riferimento ai valori ultimi sui quali esse si fondano relazionandosi alla religione. Variano in base
alla classe sociale del defunto. Transizione che porta alla morte è rappresentata da questi riti e si
contrappone alla vita, per questo la morte è vista dall’occhio umano come priva di senso. Quindi
rendono ragionevole la morte .
3) RITO DI INIZIAZIONE: sanciscono anch’essi il passaggio da una condizione sociale o spirituale
diversa dalla precedente. Infatti aderenti alla struttura tripartita dei riti di passaggio. Nella società
questi riti assumo ruolo molto importante poiché essi sono la dichiarazione pubblica, socializzata,
dell’assunzione di un nuovo status e delle responsabilità che esso comporta. Quelli di maggior
rilievo sono quelli della pubertà per le donne poiché legittimano la riproduzione e procreazione.
Hanno quindi lo scopo di situare ufficialmente l’individuo in posizioni adeguate alla sua età sociale
e quindi sancire diritti e doveri che gli competono. Anzianità e autorità sono due livelli raggiungibili
solamente attraverso i riti.
RELIGIONE E IDENTITà NEL MONDO GLOBALIZZATO
SECOLARIZZAZIONE: fenomeno che coincide con la presunta ritrazione progressiva del sacro dalla vita
sociale e dalla sensibilità degli individui.
Ma nuovi movimenti religiosi e nuovi culti:
1) CULTI DI REVITALIZZAZIONE: quelli in cui un gruppo o una comunità dichiarano di puntare al
miglioramento delle proprie condizioni di vita, e nel quale sia i riti che le rappresentazioni hanno lo
scopo di rivitalizzare il senso di identità del gruppo.
2) CULTI MILLENARISTICI: accentuano le rappresentazioni relative all’avvento di un epoca di pace e
felicità, avvento che può essere favorito mediante appropriate attività rituali e grazie atteggiamento
interiore da parte dei partecipanti.
3) CULTI NATIVISTICI: sono quelli che fanno proprio la protesta contro le condizioni di svantaggio
sofferte dalle popolazione native e che mirano a riaffermare e far rinascere aspetti culturali come
strumenti di rivendicazione della propria identità, in opposizione alla cultura del gruppo
dominante.
4) CULTI MESSIANICI: sono quelli a sfondo carismatico, legati alla presenza di una forte personalità e
che sono sorti dall’incontro fra culti locali e cristianesimo. Si caratterizzano quasi sempre per il fatto
di fondarsi sull’attesa di un rivolgimento socio-poltico radicale.
Esempio tipico è il CULTO DEL CARGO: ruota attorno alla credenza nell’arrivo di grando vascelli carichi
dei beni caratteristici della civiltà occidentale: il cargoè inviato dagli spiriti degli antenati alle popolazioni
per risollevare lo stato di decadenza culturale e sociale in cui erano sprofondate in seguito alla
colonizzazione. Rinascita dell’elemento indigeno e al riscatto nei confronti dei bianchi. Erano promossi dai
profeti
PROFETI: individui che hanno visioni o rivelazioni particolare da parte degli essere soprannaturali o
divinità che li scelgono come messaggeri. Scopo è quello di prospettare un nuovo ordine cosmico ma non
indovini 13
DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti di Antropologia culturale sui seguenti argomenti: l'antropologia come "studio dell'uomo", che è possibile effettuare da diversi punti di vista: perciò si parla di antropologia fisica, antropologia filosofica, antropologia culturale e sociale, antropologia teologica. L'antropologia filosofica si occupa della riflessione sull'uomo con metodo filosofico, cioè volto a cogliere le caratteristiche più profonde dell'essere umano in quanto tale, interrogandosi sulla natura dell'uomo, sulla sua identità, sul suo rappporto con la natura delle cose, indagando la sua dimensione fisico-corporea e spirituale.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof Lomonaco Fabrizio.
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