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ASPETTI METODOLOGICI DELL'ANTROPOLOGIA
GRUPPO SLIDE 3
La cospirazione del silenzio per lungo tempo l'antropologia non ha prestato attenzione alle modalità di ricerca, e al contesto allargato in cui si svolgevano i lavori degli antropologi. Sono passate sotto silenzio due aspetti:
- la centralità del ruolo del soggetto antropologo nella ricerca dovuto al fatto che il modello scientifico su cui si è improntata l'antropologia delle origini è quello delle scienze naturali che considerava irrilevante la soggettività del sapere a favore di un approccio oggettivista. Questo ha portato a minimizzare il ruolo decisivo dell'antropologo in quanto persona.
- riguarda la modalità di raccolta dei dati, come se fossero semplicemente dei fatti da constatare in quanto tali e non fossero relativi alla raccolta. Questa cospirazione ha taciuto anche i contesti coloniali nei quali la ricerca si svolgeva.
Negli anni 60 si è rotta
La cospirazione del silenzio che era dovuta anche a un modello gerarchico di riferimento dell'antropologia culturale che poneva il momento teorico come momento sommo della ricerca, orientato alla definizione di leggi universali della cultura, e collocava la ricerca sul campo a una fase inferiore proprio perché la ricerca diretta non era altro che la raccolta di una serie di dati. Questo modello gerarchico era motivato dal fatto che l'antropologia delle origini è un'antropologia da scrivania, ovvero l'antropologo che non va direttamente sul campo, ma si limita alla ricostruzione teorica di dati raccolti sul campo da varie figure, non necessariamente formate al sapere antropologico. Questa antropologia delle origini non si preoccupava della modalità di raccolta dei dati. Un primo avanzamento in questa direzione lo abbiamo grazie all'antropologia survey britannica che mutua dalle scienze naturali la metodologia della e poi al concrete method portatiAvanti da Haddon e Rivers. Haddon incoraggia il lavoro sul campo finalizzato allo studio intensivo di aree limitate che però non hanno una durata molto lunga, ma sono un'osservazione di superficie. Rivers il metodo della survey nella direzione del concrete method, ovvero sviluppa una mappatura metodica svolta sul campo di una serie di aspetti fondamentali dellacomunità di riferimento. Elaborò procedimenti di una raccolta dei dati mettendo in luce il punto di vista l'importanza dello studio del linguaggio e quello che poi si chiamerà del nativo, ovvero il modo in cui i nativi comprendevano le cose e quindi la necessità di dell'antropologo di appropriarsi di questo. Rivers fu maestro dei 2 più grandi antropologi da campo degli anni 20, ovvero Malinowski e Brown.
Malinowski argonauti del pacifico. Nel 1922 scrive un testo divenuto famosissimo che è occidentale. È la monografia etnografica che scrive di ritorno dalle isole.
Trobriand. Ebbe immediata fortuna perché si presentava come primo testo compiuto di osservazione sul campo che metteva insieme tutti gli elementi della società osservata e ne offriva una visione completa presentando anche un modello di metodo della ricerca sul campo. In questo senso diventa una sorta di archetipo del moderno antropologo e il testo l'archetipo di tutte le etnografie degli anni successivi. In quanto modello presenta aspetti di grande valore, ma anche aspetti mitologici che sono stati gonfiati ed esagerati dalla stessa comunità scientifica e che Malinowski hanno avuto. In quanto modello diventa un testo vincolante per un settantennio per tutti gli antropologi. Geertz sposa l'antropologia dal modello di Malinowski al modello interpretativo e dice quest'ultimo viene presentato come mitico, con capacità camaleontiche, in grado di entrare in sintonia perfetta con i nativi, una sorta di miracolo vivente di empatia, dotato di tatto, pazienza.
Tutte qualità che Malinoswi autorappresenta nel suo testo e che la comunità scientifica tenta di replicare sempre con maggiore difficoltà, perché queste capacità di perfetta empatia e condivisione, nei ricercatori successivi non sono così perfette. Emerge la consapevolezza che forse c'è un'esagerazione del mito. Questa consapevolezza prenderà piede fino a diventare chiara ed evidente dopo la decolonizzazione. La critica che verrà fatta a Malinoski invece ripenserà in suo pensiero, perché resta comunque un punto di riferimento per gli antropologi. Slide 5 Allora, poiché il testo rimane un punto di riferimento, eccone alcuni aspetti: Immagine mitica delle isole Trobriand che sono popolate da una serie di comunità che sono in contatto tra loro per via dello scambio rituale di alcuni oggetti (mwali, cioè bracciali di conchiglie e soulava, cioè collane di conchiglia). Questi scambiVengono realizzati con l'uso di grandi canoe affrontato viaggi difficoltosi. Malinoskwi territorializza la cultura dei trobiandesi in quel luogo, quindi è lui il promo a proporre la coincidenza tra luogo-comunità-cultura. Per lui c'è una perfetta coincidenza tra i tre, nell'idea funzionalista che questa comunità sia autentica, isolata, non intaccata dal contatto con altre culture, comprensibile nella totalità, che abbia struttura funzionale e che sia astorica. Questo porta con sé molti principi di tipo metodologico che costituiscono i suoi fondamenti.
Dà una descrizione completa della comunità, delle sue origini, usanze, modi e dei costumi, ma in particolare si concentra sullo scambio nella convinzione che sia un fatto sociale totale. Con questo si intende un fatto, qualche aspetto, che sia capace di condensare in sé tutti gli aspetti della comunità. Nello scambio vi sarebbe comprensibile
L'intera organizzazione sociale della comunità, il sistema di credenze e il sistema economico. Tutti gli aspetti che caratterizzano la comunità sono comprensibili con questo fatto dello scambio. Lo scambio di cui si parla è quello di collane in cambio di bracciali. Lo scambio ha una forma ritualizzata ed è costituito dall'incontro di una delegazione di persone che proviene da un'isola che si reca presso la capanna di un'altra comunità per offrire lo scambio. La caratteristica che osserva è il fatto che lo scambio non ha finalità economica, ma è puramente simbolico. Non ha valore economico perché gli oggetti non hanno funzionalità pratica, ovvero non possono essere scambiati in cambio di altri beni di consumo. Questi oggetti hanno valore simbolico perché sono legati a racconti tramandati relativi a coloro che li hanno prodotti. Condensano un valore simbolico che deriva dall'antichità.
vicende e così, dunque incorporano grande valore. Questogrande valore fa di questi oggetti delle cose molte preziose che possono esserescambiate solo a certe condizioni e possono essere scambiate solo con oggetticorrispettivi.
Gli oggetti non possono essere tesaurizzati, non possono essere sottratti dallo scambio. Quando viene sottratto, la sottrazione è solo temporanea, non può essere indeterminata. L’oggetto deve tornare nel sistema di scambio. È chiaro che possedere gli oggetti, dà alle persone coinvolte un valore corrispondente agli oggetti scambiati. Per questo oggetti di maggior valore saranno nelle mani di persone di uno status elevato
Lo scambio va effettuato solo con certe regole, ovvero gli oggetti di un certo tipo, possono circolare in una certa direzione (le collane in senso orario), mentre i bracciali possono circolare solo in direzione contraria. Questo scambio si configura come un dono con una serie di regole. Le regole
Sono fondamentalmente 3:
- Obbligo di donare
- Obbligo di ricevere
- Obbligo di ricambiare
Quando sussistono i tre obblighi siamo nello scambio di doni. Il dono (kula) viene fatto ma coloro che lo fanno, non ricevono immediatamente il dono di ritorno, se ne vanno a mani vuote ma con la promessa di un dono di ritorno, che arriverà il bracciale in cambio. Perché c'è questo obbligo a ricevere il dono? È un obbligo che vincola colui che riceve il dono a ricambiare il dono e attraverso questo relazionarsi con un'altra persona. Questa struttura, in realtà, è relazionale, sulla quale si fonda la relazione di scambio sociale costituito dal triplico obbligo. Lo scambio rituale Kula, nella sua circolazione, in realtà definisce un complesso sistema di relazioni tra comunità e individui della comunità. In un luogo così difficile, dove le popolazioni si muovono sulle zattere, è importante contare su relazioni.
perché nel momento in cui vi è necessità diventano un punto di appoggio. Intorno a questo scambio ci sono una serie di miti, di gerarchie di parentele e così via. 23/3Slide 9 e 10Si mettono in luce gli aspetti dell'osservazione metodica del particolare tipica dell'etnografia. Si capisce molto bene cosa vuol dire per l'antropologo la ricerca etnografica ovvero un'osservazione attenta dei particolari nella consapevolezza che egli ha una coscienza dei fatti che supera quella degli attori sociali che non sono coscienti della totalità.Il Kula è un mezzo di scambio che ciascuno conosce nella sua azione, ma nessun indigeno ha consapevolezza dell'intero sistema di circolazione, perché questo è il lavoro dell'antropologo.L'altra slide Mauss, prendendo a modello Malinowsi, traccia una teoria della dinamica del dono sul piano dell'antropologia. Secondo lui una legge della cultura umana è quella
del triplice obbligo del dono. A partire dall'osservazione di Malinowski, Mauss lavede come fondante per la relazione sociale. Il lavoro di entrambi fa comprendere come all'origine dell'antropologia si avvertisse una distinzione tra painodell'osservazione e piano dell'elaborazione. Questa distinzione è parzialmente entrata in crisi nell'antropologia successiva, a favore di una logica integrata tra riflessione e generalizzazione.
Per quale motivo l'opera di Malinowski è comunque considerata un modello anche se superato il suo approccio?
Possiamo dirlo perché lui traccia le linee attraverso le quali tutta l'antropologia successiva si muoverà e sono le linee costitutive della ricerca sul campo. Malinowski spiega che cos'è la ricerca sul campo e qual è l'importanza della ricerca sul campo all'interno di un quadro che è quello del funzionalismo.
Slide 11
Fa comprendere quali sono gli
aspetti basilari della ricerca sul