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ANTICONVULSIVANTI
C'è sempre una componente depressiva del snc, e il contrasto della
sovraeccitazione, però è diversa: non è psicotica, non è una componente di ansia,
non è un problema di induzione del sonno o di promuovere un sonno non
fisiologico. Si tratta di attacchi epilettici per i quali si verificano scariche
incontrollate di neuroni focalizzate in certi centri del cervello denominati foci
epilettogeni. Queste scariche promuovono le convulsioni, ossia movimenti
incontrollati muscolari. Per i neurolettici il target è il recettore dopaminergico,
oltre al serotoninergico. Nelle benzodiazepine il protagonista è il GABA recettore,
così come per i barbiturici. Nella epilessia invece tutto si gioca nell'equilibrio
eccitazione-inibizione. L'eccitazione è garantita fondamentalmente dall'aa
eccitatorio per eccellenza il glutammato; l’inibizione dal GABA. All'inizio la
comunità scientifica era scettica di fronte al fatto che gli aa potessero fungere da
neurotrasmettitori, perché convinta che si trattasse, piuttosto, delle ammine
biogene. Invece, di recente scoperta, l'osservazione che alcuni aa fungano da
neurotrasmettitori del snc promuovendo impulsi eccitatorio ed inibitorio. In
aggiunta, GABA e glutamamato sono l'uno il metabolita dell'altro, quindi in questo
si vede una sottile regolamentazione fisiologica per portare, a livello cerebrale, un
equilibrio tra eccitazione e inibizione. Quando questo equilibrio viene meno, è
allora che giunge la scarica. Questa disfunzione si riflette nel farmaco, che o
calma l'attività eccitatoria del glutammato o amplifica l'azione inibente del GABA
(ecco perché tra gli antiepilettici ritroviamo benzodiazepine e barbiturici). Ci sono
anche meccanismi di trasporto che vedono trasportatori (di natura proteica) negli
spazi sinaptici, tra cui anche sinapsi al glutammato e al GABA. Così come ci sono,
a livello presinaptico, dei trasportatori per le ammine che ne promuovono un
reputake, ci sono anche trasportatori per questi aa. Per l'epilessia, bisogna agire
bloccando la ricaptazione del glutammato o intensificare il reputake del GABA. A
seconda di questo quadro, si avranno varie tipologie di antiepilettici.
spike.
Tutto nasce dall'insorgenza dello Il valore di soglia delle cellule nervose è di
-70 eV, corrispondente alla differenza di potenziale tra esterno ed interno della
cellula. Quando, in seguito ad uno stimolo, si verifica depolarizzazione, che porta il
valore di soglia a -40 eV, insorge lo spike, che rappresenta il passaggio dello
stimolo nervoso. Segue un tempo refrattario nel quale la fibra nervosa e la cellula
non sono eccitabili per un certo tempo. Prevalentemente il lato extracellulare è
ricco di ioni Na e Ca , che durante lo stato di depolarizzazione possono entrare
+ ++
all'interno della cellula. L'interno è invece ricco di ioni Cl e K . Da ciò si deduce
- +
che l'esterno della cellula è positiva, e negativa all'interno. La differenza di
potenziale è di circa 70 eV. La depolarizzazione prevede entrata di sodio, che
rende l'interno della cellula più positivo. Quando vengono neutralizzate
parzialmente le cariche esterne e interne (interno meno negativo e esterno meno
positivo), parte la depolarizzazione che arrivando a -40 eV consente di far partire
lo stimolo nervoso. Nella iperpolarizzazione il segnale elettrico viene cancellato, e
dalla condizione iniziale della differenza di potenziale di circa 70 eV dovrò avere
più positivo fuori e più negativo dentro. Si ottiene grazie all'entrata di ioni Cl .
-
Abbiamo anche fuoriuscita di potassio, che allo stimolo di iperpolarizzazione esce
dalla cellula.
Il glutammato è uno dei due aa acidi, che con il suo carbonio alfa porta
contemporaneamente il gruppo carbossilico e quello amminico e la catena
laterale con due metileni e il COOH. Quindi è una catena con un residuo acido.
L'aspartato è un omologo del glutammato, e differisce per la presenza di un solo
metilene in catena laterale. Altri omologhi eccitatori sono la cisteina e la
omocisteina. Tutti entrambi in L, dove L sta per L-gliceraldeide. Cisteina e
omocisteina posseggono in catena laterale un gruppo sulfidrico. Il centro SH si
avvicina molto a un centro acido.
Gli aa inibitori, omologhi del GABA, sono la glicina, la beta alanina e la taurina. La
glicina ha attività meno potente, tanto che in alcuni casi può accoppiarsi al
glutammato, viste le sue ridotte dimensioni, e dare effetto eccitatorio anziché
inibitorio. I recettori sono diversi. Il recettore della glicina è inibente. Quello del
glutammato possiede un sito di legame per la glicina, che così avrà azione
eccitatoria. Nella taurina la funzione carbossilica è sostituita da una funzione
solfonica, chiaramente un isostere.
Glutammato. Si biosintetizza dall'acido alfachetoglutarico per amminazione, e lo
stesso acido viene dal ciclo di Krebs. L'acido glutammico si ottiene anche per
idrolisi della glutammina, un aa in cui il carbossile diventa ammina primaria, per la
quale, ad opera di idrolasi, viene scissa la funzione ammidica in catena laterale e
si libera ammoniaca dando l'acido. Quindi il glutammato si sintetizza o per
transamminazione dell'acido alfa chetoglutarico o per idrolisi della glutammina.
Poi il glutammato viene decarbossilato dalla glutammato decarbossilasi,
ottenendo il GABA. Il GABA può subire le stesse trasformazioni che subiscono
chetoacidi e aa, ossia transamminazione da parte dell'enzima GABA-T che
trasforma il gruppo amminico in carbonilico, diventando la corrispondente aldeide
succinica. In realtà è un composto succinico in cui uno dei due estremi è ancora
acido carbossilico e l'altro è aldeide, per cui è una emialdeide. Ad opera della
deidrogenasi la semialdeide viene ossidata ad acido carbossilico, formando
succinato che, entrando nel ciclo di Krebs, diventerà alfachetoglutarato.
Il neurone presinaptico. Il glutammato è convertito in glutammina, ed essa passa
dalla cellula gliale al neurone presinaptico. Per idrolisi la glutammina è convertita
in glutammato, inserito in seguito in vescicole di deposito. Queste di fondono con
la membrana del bottone presinaptico e permette l'uscita di glutammato, che
andrà ad agire sui suoi recettori.
Ci sono i recettori glutammatergici e i trasportatori. Quelli glutammatergici si
distinguono in ionotropici e metabotropici. Fra i recettori ionotropici c’è l'NMDA
(Nmetil diaspartato). Essendo un recettore del glutammato, perché si chiama
recettore dell'aspartato? Perché è stato scoperto grazie all'aspartato che per
primo è stato scoperto che può legarvisi, primo aa scoperto in grado di
promuovere eccitazione nel snc. Il sito che accomoda aspartato, nell’NMDA,
glutammato e altri aa eccitatori è il sito per la glicina, che tradisce stavolta il suo
status di aa inibente e diventa eccitatore (quando trasporta glutammato). La
stimolazione di NMDA aumenta ingresso di ioni calcio e sodio nella cellula,
comportando depolarizzazione della membrana cellulare.
Gli altri recettori eccitatori sono AMPA e kainato, meno rappresentati. Assicurano
anche loro eccitazione nel snc. L'AMPA è particolare perché c'è il solito centro
dell'aa, un CH2 di connessione e un eterociclo che è un metil idrossi isossazolo. La
stimolazione dell'AMPA aumenta l'influsso di sodio e l'efflusso di potassio, sempre
promuovendo depolarizzazione. Il kainato prende il nome dall'acido kainico. In
questo caso c'è una prolina con in 3 un residuo acetico e in 4 un isopropene.
Proteina trasportatrice per gli aa eccitatori EAAT. Si carica, nello spazio sinaptico,
dell'aa eccitatore che non ha reagito con il recettore per l'aa eccitatore,
inserendolo in vescicole così da rientrare nel pool del "non utilizzato". Così lo
sottraggo alla sinapsi in modo da cessare lo stimolo.
Recettore del GABA. Stesso meccanismo a livello sinaptico ma con effetto
contrario. Il GABA è il prodotto di decarbossilazione del glutammato ad opera delle
decarbossilasi (il coenzima che decarbossila è il PLP piridossal fosfato). Il GABA si
raccoglie in vescicole presinaptiche a livello del neurone presinaptico, e poi, per
via dello stimolo inibitorio che giunge alla fibra, le vescicole si fondono con la
membrana,ed esce il GABA che interagisce coi suoi recettori (anch'essi
metabotropi e ionotropici). I recettori ionotropici sono GABAa e GAABc, quello
metabotropico, associato a proteine G, è il GABAb.
A noi interessa quello a canale, il GABAa. Il GABA si lega alla sua subunità beta, e
trasmette l'impulso inibitorio. Lo fa aprendo il canale per il cloruro, il cloruro entra
nella cellula, iperpolarizza la membrana passando da una ddp di -70 eV a -90eV, e
viene bloccato così l'impulso.
Necessaria la distruzione del GABA o questo continuerebbe a promuovere
un'azione inibente. Possibile per viarie vie. Una è quella catabolica. L'enzima
GABA-T (transaminasi) catalizza una deamminazione ossidativa, trasformando
l'ammino gruppo del GABA in gruppo carbonilico. In questo caso l'ammino gruppo
non fa parte del solito gruppetto degli alfa amminoacidi, ma è un'ammina
primaria alifatica, quindi la transamminazione fornisce un'aldeide e non un
chetone. Si forma una semialdeide succinica. Ad opera di una deidrogenasi
l'ossidazione seguita ad acido carbossilico corrispondente, ottenendo un
succinato, che entrando nel ciclo di Krebs fa ripartire la biogenesi e così si
ristabilisce il pool che porterà poi a glutammato e poi a GABA e così via.
A livello di transmembrana c'è il GAT che cattura le molecole di GABA e le
ripompa a livello del bottone presinaptico, riposizionandolo per lo storage
all'interno delle vescicole nella fibra presinaptica, e la molecola bloccata nelle
vescicole non promuove più un'azione inibente.
Quando si verifica l'attacco epilettico, si manifesta un disequilibrio tra eccitazione
ed inibizione a livello cerebrale. Quindi, può esserci o troppa attività
glutammatergica sui recettori degli aa eccitatori, o troppa poca attività inibente
da parte del GABA, oppure entrambe. Queste tre situazioni limite fanno partire la
scarica neuronale caratteristica dell'attacco epilettico. Per il glutammato, o
potremmo cercare di influire sulla sua sintesi, oppure, molto più facile, potremmo
antagonizzare il suo effetto recettoriale. Quindi tra gli antiepilettici troviamo
farmaci che si legano da antagonisti ai recettori NMDA, AMPA e kainato. Così viene
bloccata la sovraeccitazione g