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CARATTERISRICHE CLINICHE
Discromie estrinseche
Macchie batteriche sono una causa comune di macchie superficiali di smalto esposto, dentina e cemento. I
batteri cromogeni possono produrre colorazioni che variano dal verde al marrone-nero all’arancione. Questa
discromia discromie si manifesta più frequentemente nei bambini ed è solitamente vista inizialmente nel
terzo gengivale. In contrasto alla maggior parte di discromie correlate alla placca, le macchie marroni nere
molto probabilmente non sono principalmente di origine batterica ma sono secondaria alla formazione di
solfato di ferro da un’interazione tra acido solfidrico batterico e ferro nella saliva o nel fluido crevicolare
gengivale.
Ampio uso di tabacco, tè o caffè spesso risulta in significative discromie dello smalto superficile. Il catrame
all’interno del tabacco spesso si dissolve nella saliva e facilmente penetra nelle fossette e nelle fessure dello
smalto. I fumatori (di tabacco o marijuana) molto frequentemente mostrano coinvolgimento della superficie
linguale degli incisivi mandibolari; i consumatori di tabacco senza fumo spesso dimostrano coinvolgimento
dello smalto nell’area dove collocano il tabacco. Macchie provenienti da bevande spesso coinvolgono
anch’esse la superficie linguale dei denti anteriori, ma la macchie sono solitamente più disperse e meno
intense. In aggiunta, i cibi che contengono abbondante clorofilla possono produrre una discromia verde sullo
smalto superficiale. La discromia verde associata a batteri cromogni o il consumo freuquente di cibi
contenenti clorofilla può assomigliare al modello di macchie verdi secondarie a emorragia gengivale. Come
ci si aspetterebbe questo modello di discromia si manifesta frequentemente in pazienti con scarsa igiene orale
e gengive eritematose, emorragiche e gonfie. Il colore risulta dalla rottura della emoglobina nella verde
biliverdina.
Un largo numero di farmaci può risultare in macchie superficiali dei denti. In passato, l’uso di prodotti che
contenevano alte quantità di ferro o iodina era associato ad una significativa pigmentazione dei denti.
L’esposizione ai solfati, al nitrato di argeno o manganse può causare macchie che variano dal grigio al giallo
al marrone al nero. Il rame o il nichel possono produrre una macchia grigia; il cadmio, olio essenziale e
co.amoxiclav possono essere associati ad una discomia che va dal giallo al marrone. Molte ricerche recenti
hanno documentato una macchia giallo-marrone dei denti associata a doxiciclina, che può essere rimossa da
pulizia abrasiva professionale; la causa della discromia non è chiara.
Più recentemente, i colpevoli più frequentemente riporati includono il fluoruro di stannio e la clorexidina.
Le macchie da fluoro possono essere associate all’uso di fluoruro stannoso 8% e si pensa essere secondario
alla combinazione dello ione stannico con i solfati batterici. Queste macchie nere si presentano
principalmente in persone con scarsa igiene orale in areee dove un dente era affetto da un precedente
coinvolgimento di carie. Le superifici labiali dei denti anteriori e le superfici occlusali dei denti posteriori
sono i più frequentemente colpiti. La clorexidina è associata con una macchia giallo-marrone che coinvolge
principalmente le superfici interprossimali vicino ai margini gengivali. Il grado di macchia varia con la
concentrazione del farmaco e della suscettibilità del paziente. Sebbene una frequenza aumentata è stata
associata con l’uso di bevande contenenti coloranti, come tè e vino, spazzolamento efficace e filo
interdentale o masticare frequentemente chewing gum possono minimizzare le macchie. La clorexidina non è
sola nella sua associazione con le macchie dentali: molti antisettici orali, come Listerine e sanguinaria, anche
possono produrre simili cambiamenti.
Macchie intrinseche
La porfiria congenita eritropoietina è un disordine autosomico recessivo del metabolismo della porfirina che
risulta nell’aumentata sintesi ed escrezione di porfirine e dei loro precursori. Una discolo razione diffusa
della dentatura è notata come risultato della deposizione di porfirina nei denti. I denti colpiti dimostrano una
colorazione marcata rosso marrone che mostra una fluorescenza rossa quando esposta agli UV. I denti
decidui mostrano una colorazione più intensa perche la porfirina è presente nello smalto e nella dentina; nei
denti permanenti solo la dentina è affetta. Eccesso di porfirine è presente anche nelle urine, che possono
rivelare una simile fluorescenza agli UV.
Un altro disordine metabolico autosomico recessivo, l’alcaptonuria è associata ad una discromia blu-nero
nominata ocronosi che si presenta nel tessuto connettivo, tendini e cartilagine. In occasioni rare, una
discromia blu della dentatura può essere vista in pazienti affetti anche dal morbo di Parkinson.
La bilirubina è un prodotto dell’emolisi, e livelli eccessivi possono essere rilasciati nel sangue in un gran
numero di condizioni. La quantità aumentata di bilirubina si può accumulare nei fluidi interstiziali, mucosa,
sierosa, e pelle, risultando in una discolo razione giallo-verde, conosciuta come ittero. Durante i periodi di
iperbilirubinemia, i denti in sviluppo anche possono accumulare il pigmento e diventare macchiati
intrinsecamente. In molti casi i denti decidui sono affetti come risultato di iperbilirubinemia neonatale. Le
due cause più comuni sono eritroblastosi fetale e atresia biliare. Altre malattie che meno frequentemente
mostrano discromie intrinseche di questo tipo includono:
• Nascita prematura
• Incompatibilità AB0
• Stress respiratorio neonatale
• Emorragia interna significativa
• Ipotiroidismo congenito
• Ipoplasia biliare
• Malattie metaboliche (tirosine mia, deficienza da a1-antitripsina)
• Epatite neonatale
L’eritroblastosi fetale è un’anemia emolitica dei neonati secondaria ad un’incompatibilità (solitamente fattore
Rh) tra la madre e il feto. Attualmente, questo disordine è relativamente incomune a causa dell’uso di
antigeni gamma globulinici al parto nelle madri con sangue Rh-negativo.
L’atresia biliare è un processo sclerosante dell’albero biliare ed è la causa che conduce alla morte da
insufficienza epatica nei bambini in Nord America. Tuttavia, molti bambini affetti vivono dopo un trapianto
efficace.
L’estensione ai cambiamenti dentali è correlata al periodo di iperbilirubinemia, e molti pazienti mostrano
coivolgimento limitato ai decidui. Occasionalmente le cuspidi dei primi molari permanenti possono essere
affette. In aggiunta all’ipoplasia dello smalto, i denti affetti frequentemente dimostrano una discolo razione
vedere (clorodonzia). Il colore è il risultato della deposizione di biliverdina (la rottura della bilirubina che
causa l’ittero) e può variare dal giallo a profonde sfumature di verde. Il colore della struttura del dente
formata dopo la risoluzione dell’iperbilirubinemia sembra normale. I denti spesso dimostrano una netta linea
di divisione, che separa le porzioni verdi (formate durante l’iperbilirubinemia) dalle porzioni colorate
normalmente (formate dopo che i livelli di bilirubinemia normali erano stati ristabiliti).
La discromia coronale è frequente dopo un trauma, specialmente nella dentatura decidua. Insulti post-
traumatici possono creare discromie rosa, gialle o grigio scuro. Una discolo razione rosa temporanea che si
sviluppa dall’1 alle 3 settimane dopo il trauma possono rappresentare un danno vascolare localizzato e
spesso ritorna normale in 1-3 settimane. In queste circostante, le radiografie periapicali sono consigliate per
escludere un riassorbimento interno che può produrre una presentazione clinica simile. Una discromia gialla
è indicativa di obliterazione pulpare, chiamata metamorfosi calcifica. La discromia grigio scuro è a lungo
termine e si presenta nei denti con patologia pulpare molto signficativa nei quali i prodotti di degradazione
del sangue si sono diffusi nei tubuli dentinali. Una terapia endodonticai iniziata prima o poco dopo la morte
totale della polpa previene la discromia. La necrosi pulpare può essere asettica e non associata a significativo
dolore alla percussione, mobilità o associato a malattia infiammatoria periapicale. Un processo correlato
secondariamente alla distruzione localizzata di cellule del sangue anche può risultare in una discolo razione
dei denti. Occasionalmente durante un’esaminazione postmortem, è ritrovata una discromia rosa dei denti.
Le corone e il colletto dei denti sono colpiti più frequentemente, e si pensa che il processo sia dovuto alla
rottura dell’emoglobina all’interno del tessuto pulpare necrotico in pazienti il cui sangue si è accumulato in
testa.
Una simile discromia rosa degli incisivi mascellari è stata riportata in pazienti vivi con lebbra leproma tosa.
Nonostante le controverse, alcuni ricercatori credono che questi denti siano coinvolti selettivamente a causa
della diminuita temperatura preferita dall’organismo causativo. Questo processo sembra essere secondario a
necrosi correlata a infezione e rottura di molti piccoli vasi ematici nella polpa, con un secondario rilascio di
emoglobina negli adiacenti tubuli dentinali.
Materiali restaurativi, specialmente amalgama, possono risultare in discromie dei denti marrone-grigio.
Queste si sviluppano più frequentemente in pazienti più giovani che presumibilmente hanno più tubuli
dentinali. Ampie restaurazioni di II classe dei denti posteriori possono produrre discolo razione della
soprastante superficie vestibolare. Inoltre, profonde restaurazioni metalliche sugli incisivi anteriori possono
macchiare significativamente la dentina sottostante e produrre una discolo razione visibile grigiastra sulla
superficie labiale. Per aiutare a ridurre la possibilità di discromie, il clinico non dovrebbe restaurare i denti
anteriori trattati endodonticamente con l’amalgama.
Differenti farmaci possono essere incorporati nel dente in sviluppo e risultare in discolo razioni clinicamente
evidenti. La severità delle alterazioni dipende dal tempo di amministrazione, dalla dose dalla durata dell’uso
del farmaco. Il più famoso è la tetraciclina, con il dente affetto che varia dal giallo brillante al marone scuro,
e nella luce UV che mostra una fluorescenza giallo brillante. Dopo un’esposizione cronica alla luce
ambientale, la florescenza gialla della discromia sbiadiscono in una colorazione marrone non fluorescente in
mesi o anni. Spesso le superfici facciali del dente anteriore sarà scurita, mentre la dentatura posteriore e le
superfici linguali rimarranno giallo fluorescente. Il farmaco e il suo omologo può attraversare la barriera feto
placentare; perciò , la somministrazione dovrebbe, se possibi