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La vita di John Holmes e la sua amicizia con Maxine Kumin

John Holmes stringe amicizia con Maxine Kumin, altra dotata aspirante poetessa. L'anno successivo segue un corso di scrittura creativa all'Università di Boston e nel 1959 si iscrive a un seminario frequentato anche dalla scrittrice americana Sylvia Plath, che diventerà una delle sue più grandi confidenti-rivali.

Nel 1967 è al culmine della fama: vince il premio Pulitzer per la letteratura e tiene pubbliche letture delle sue liriche eseguite da un pubblico vastissimo. Continua però anche la sua vita sregolata, fatta di alcool, tranquillanti e solitudine estrema (viene anche abbandonata dal marito e dalle figlie), che nel 1974 lo condurrà al suicidio.

Anche il suo suicidio sarà condotto in maniera poetica: indossa una vecchia pelliccia della madre, si chiude in garage, in macchina accende radio e motore e aspetta sul sedile che il gas si propaghi e giunga, lentamente e in maniera indolore, a ucciderlo, lasciandolo però intatto.

Nel suo corpo di eterna adolescente. Anne Sexton aiutò ad aprire le porte non solo alle poetesse, ma anche al riconoscimento dei diritti delle donne; scrisse a proposito di mestruazione, aborto e adulterio prima che temi come quelli fossero trattati da altri.

Il primo poema lungo che la Sexton compone, La doppia immagine del 1960 (influenzato da Studi di vita del poeta Lowell, anche se ora si cerca di sfatare tale luogo comune, visto che le due opere vengono composte contemporaneamente), inaugura lo stile "confessionale". Si tratta di una poesia che, esprimendo totalmente la voce dell'io poetante, è capace, al pari di una confessione, di "essere l'ascia che spacca il mare ghiacciato dentro di noi", come spesso affermava la Sexton riprendendo una frase di Kafka.

La sua scrittura poetica si perfeziona con la raccolta successiva, In manicomio e parziale ritorno, che appare nello stesso anno, molto ben accolta dalla critica, tanto che i...

Folgoranti successi letterari la faranno eleggere addirittura membro della Società Reale di Letteratura Inglese nel 1965; tre anni più tardi sarà la prima donna a entrare a far parte della rinomata Phi Beta Kappa dell'Università di Harvard.

Nel 1962 è dato alle stampe il libro Tutti i miei cari, dedicato all'amante, l'affermato poeta James Wright.

Dopo una breve collaborazione con la Kumin (Uova di cose, 1963, e Altre uova di cose, 1964), scrive una delle sue opere più riconosciute, Vivi o muori (1967), in cui le liriche si muovono continuamente tra i due desideri opposti di vita e morte fino alla soluzione finale di continuare a sfidare il "dono eccitante" dell'esistenza (quasi come la figura di Cristo che diventa, con il sacrificio e la resurrezione, il simbolo di un'identità rinnovata).

Due anni dopo, mentre è in tournée con il gruppo rock da lei fondato nel 1968 e seguito fino al

1971, pubblica il volume Poesie d'amore (Love Poems). È un'opera formata da 24 liriche e un poema lungo (Diciotto giorni senza te), che si presenta come una sorta di cronaca quotidiana delle giornate che separano la donna dall'ultimo incontro con il suo amante (lo psicologo Ollie Zweizung che, dal 1964, sostituisce Martin Orne divenendo il tanto agognato "dottore-padre" che si converte addirittura in oggetto del desiderio sessuale della Sexton). Poesie d'amore nasce dal progetto di un romanzo, avviato nel 1966 e mai concluso, in cui la protagonista Vicci (donna di mezz'età in lotta contro le spiacevolezze dell'inevitabile menopausa), sentendosi trascurata dal marito Oscar, cerca di rimpiazzare l'assenza di erotismo con una devozione totale all'arte. La struttura dell'opera viene influenzata da tale singolare genesi, presentandosi come una serie di episodi, narrati liricamente, che si susseguono quasi con precisione.

  1. Il tema centrale rimane quello della speranza di risurrezione carnale di una quarantenne benestante, tramite esperienze sessuali adulterine, che ritrova nel tocco virile (quello dell'Amante-Padre-Dio) e nella fusione dei corpi l'avvento del regno di beatitudine spirituale e sensuale.
  2. Ma vengono anche sottolineate l'impossibilità di sopravvivere alla mancanza del contatto erotico (naturalmente la negazione dell'unione carnale porta inevitabilmente alla morte tragica) e, soprattutto, la coscienza del rifiuto, rappresentato da uno stato di perenne adolescenza, di uniformarsi al ruolo sociale di moglie e madre.
  3. Tutta l'opera vive così sul contrasto (sintetizzato in "All'amante che torna da sua moglie") tra la donna clandestina e quella ufficiale: la prima (Sexton) è precaria, canta inni alla liberazione sessuale ("In celebrazione del mio utero", "La ballata della masturbatrice solitaria") e allo stesso tempo si autoinfligge punizioni.

corporali per convincere il suo uomo a tornare da lei (in Larottura dove richiama alla memoria una volontaria caduta dalle scale che la renderà leggermente claudicante per il resto della vita). La seconda (la signora Zweizung), che bada ai bambini, attende con pazienza, ispira la solidità di colei che mette i fiori sul davanzale a colazione e si siede a tornire stoviglie a mezzogiorno. Ma non sono solo le due rivali a essere degnamente rappresentate: come in ogni poema "confessionale", l'io narrante, alla scoperta delle sue molteplici contraddizioni, si frammenta in innumerevoli identità (allo stesso modo dei pezzetti di ghiaccio frantumati dall'ascia) che saranno, continuamente, ricongiunte e smarrite negli incontri amorosi e nelle lunghe e dolorose separazioni. Per quanto concerne lo stile, si evince: uso del verso libero, il cui ritmo è contrassegnato da ripetizioni, assonanze, consonanze e dominato da frequenti similitudini, spesso surreali,

E davirtuosistici giochi di parole.

Porta definitivamente a termine il dramma, intrapreso nel 1961, La strada della pietà, rappresentato con grande successo all'American Place Theatre di New York. Daisy cerca di sedurre il padre Ace (traduzione di Asso, chiaro simbolo fallico, ricorrente in gran parte della produzione della Sexton) alla presenza di una pericolosa e imbarazzante testimone, la zia Amy, la quale, in seguito a questo fatto, impazzisce. La ragazza tenta l'espiazione percorrendo diverse strade (la psichiatria, la religione), ma finisce suicida nella convinzione di liberarsi dal peccato.

Daisy è l'inquieta Anne (rifiutata dalla puritana famiglia per il suo atteggiamento moralmente disturbante), Ace rappresenta il padre Ralph (uomo integerrimo e glaciale, prevaricatore e dittatore) e in Amy si può riconoscere la vecchia zia Nana (considerata dalla Sexton sua madre legittima, isolata in un sanatorio per l'improvvisa follia, causatale

dalla scoperta dell'amata giovanissima nipote in atteggiamenti intimi con il fidanzato di allora). In realtà l'autrice non ha lasciato alcuna testimonianza scritta (il dramma può essere la proiezione di un sogno/incubo ricorrente) di un'avvenuta violenza da parte del genitore, ma ciò che importa è riscoprire il complesso edipico alla base di un'esistenza condotta sempre al limite dello scandalo e all'insegna di molti ruoli: la donna appassionata, che ama fisicamente innumerevoli uomini (nonostante sia legata, a doppio filo, al marito Kayo) traendo da ogni esperienza sessuale nuovo materiale poetico pronto a ispirare un ennesimo capolavoro, si mescola innegabilmente alla casalinga insoddisfatta (il primo seme della follia è prodotto dalla coscienza di sentirsi inadeguata a tale ruolo), alla fascinosa strega ammaliatrice di folle esaltate (la recita delle sue liriche produceva nel pubblico un entusiasmo tale da farle guadagnare 700.dollari aperformance), alla poetessa pop capace di rivoluzionare il tradizionale ruolo della donna inletteratura (il suo verso libero o i suoi sonetti centrati su confessioni a sfondo erotico e sussurrati atempo di rock la faranno diventare, suo malgrado, poetessa simbolo della liberazione sessuale in attoe icona sacra dei nascenti gruppi femministi), alla «mistica suicida», come la definisce la traduttricee critico Rosaria Lo Russo.

Le poesie dell’ultimo periodo rivelano un evidente afflato mistico, delineando la confusa edrammatica ricerca di un punto di riferimento extra-umano, di un Dio, padre e madre allo stessotempo, che sia capace di saziare l’irrefrenabile desiderio d’amore e di accoglierla nel suo potente esereno abbraccio. Ci riferiamo ai poemi Carte di Gesù, O voi lingue, e alle opere Il tremendo remareverso Dio, Taccuino della morte, Finendo di remare (postume, 1975), dove sorge con prepotenza iltema delle nozze finali con la morte,

da lei inseguite e finalmente celebrate in un giorno di autunno nel New England. Brano: [da Love Poems, Il Bacio]

La bocca sboccia come un taglio.

Sono stata maltrattata tutto l'anno, uggiose notti, scabri gomiti solamente nelle notti e morbide scatole di Kleenex mi sgridano frignona, frignona, sciocchina!

Prima d'oggi il mio corpo era inutile. Ora si stacca di dosso gli angoli retti, straccia nodo per nodo le vesti della vecchia Mary - e guarda - adesso è in piena botta d'elettrica scossa. Zing! Una resurrezione!

Un tempo era una barca piuttosto legnosa, senza commerci né acqua salata di sotto e bisognosa d'una mano di vernice. Niente più.

salvazione.2 sboccia: rinasce.3 come un taglio: questa similitudine sottolinea che ogni esperienza amorosa, se totalizzante, è sempre sorgente di rinnovazione, ma anche lacerazione (il taglio con il suo colore rosso sangue ricorda anche il turgore delle labbra appassionate).4 Sono stata … l’anno: si riferisce al periodo di lontananza dell’amante. Comincia la confessione dell’io poetante.5 uggiose notti: notti piovose. La pioggia richiama il pianto della donna, abbandonata nelle notti di ardente desiderio.6 scabri gomiti: gomiti ruvidi, resi tali dall’attesa, poiché diventano la base d’appoggio di un volto rigato dal pianto.7 solamente: i gomiti rappresentano l’unico sostegno che le rimane.8 morbide scatole di Kleenex: le scatole di fazzoletti “usa e getta” (come una donna amante) sono morbide, poiché sono sole capaci di accogliere senza durezze il suo sfogo.9 mi sgridano: ma all’improvviso diventano

melanconia e all'autodistruzione.
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Publisher
A.A. 2021-2022
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/11 Lingue e letterature anglo-americane

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dario_kat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura anglo-americana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Persico Gemma.