TECNICHE DIAGNOSTICHE
Tomografia Computerizzata, TAC con o senza mezzo di contrasto, è il metodo corrente che
permette la migliore definizione delle dimensioni e caratteristiche dell’aneurisma
Angiografia, tradizionale o digitale, metodo preferito dai Ch. Vascolari per l’ottima definizione
dell’albero vascolare a valle dell’aneurisma
Risonanza magnetica nucleare ( ANGIO RMN) è un metodo eccellente di studio HD
dell’aneurisma e dei vasi senza l’uso del mezzo di contrasto ma presenta costi e tempi
d’esame ancora elevati per potersi annoverare tra le tecniche di screening.
Eco color Doppler ECD
Nel campo clinico reale la risonanza e l’angiografia non vengono più utilizzate, si preferiscono l’ECD e
la TAC per la precisione diagnostica.
Quando noi abbiamo un aneurisma che sappiamo di poter trattare per via endovascolare, dobbiamo
sempre procedere con un’Angio-TAC per prendere le misurazioni corrette del paziente, perché come
abbiamo già detto, adesso le protesi vengono prodotte su misura. Bisogna dare una dettagliata
visione dell’aneurisma riguardo dilatazioni e angolazioni che spesso sono asimmetriche.
Il Follow-up per controllare la posizione dell’endoprotesi e la presenza di eventuali complicanze viene
eseguito mediante l’esecuzione di una AngioTC, ma a distanza di 7 giorni dalla procedura. Si valuterà
la completa esclusione dell’aneurisma e la presenza di eventuali endoleak. Dovranno essere eseguiti
controlli Angio-TCms a distanza di 1, 3, 6 , 12 mesi e successivamente annualmente.
Diagnosi iniziale dell’aneurisma
La diagnosi iniziale dell’AAA avviene sempre tramite eco color doppler (ECD). Sull’addome
utilizziamo una sonda con apertura radiale che può andare sino in profondità.
Fino a un diametro di 2,5-3 cm, non si parla di dilatazione aneurismatica ma di ectasia aortica. La
progressività di crescita di un aneurisma è un fatto individuale, non è una costante e gli aneurismi di
interesse chirurgico sono quelli superiori ai 4,5 cm.
(Ovviamente se non c’è fissurazione o dissecazione, ma questo non accade mai con diametri così
piccoli).
In quali pazienti andiamo a trovare un aneurisma? Si tratta di una patologia del tutto asintomatica.
Inizia a dare dei sintomi, quali un dolore pulsante, solo quando il diametro supera i 5 cm. Il paziente
viene mandato dal medico di base che ne sospetta la presenza (indagando anche sui fattori di rischio)
in sede specialistica, e una volta accertata la presenza dell’aneurisma lieve, rimandiamo a controllo
tra sei mesi o al massimo un anno; se invece siamo nel range chirurgico, procediamo con un ECD o
TAC per osservare complicanze e dimensioni e stabiliamo il tipo di intervento e il tipo di protesi da
ordinare.
Sapete come si può vedere se un aneurisma è dissecato o fissurato? Quando noi effettuiamo una
TAC, avremo la dispersione del mezzo di contrasto nei contorni del vaso lacerati ( vere e proprie
nuvole di sangue che fuoriescono), un vero e proprio campanello d’allarme che ci dice che già il vaso
è fissurato verso l’esterno, quindi tempi di decadimento accelerati e trattamento immediato.
TAC ECD
Trattamento dell’AAA (aneurisma aortico addominale):
Un AAA può essere trattato in due modi:
chirurgia;
via endovascolare
I casi di pazienti trattati chirurgicamente ormai sono circa il 5% del totale, mentre si predilige la via
endovascolare, con l’utilizzo di EVAR (endovascular aneurysm repair, cioè un’endoprotesi aortica).
Malgrado una certa diffidenza iniziale nell’impianto di queste protesi, successivamente il
trattamento si è perfezionato ed è tuttora il preferito. Considerando che la maggior parte dei
pazienti sono anziani, la chirurgia tradizionale in questi pazienti è eccessivamente pericolosa
(richiede una incisione dell’addome, una corposa anestesia generale) a causa della presenza di
altre patologie correlate o preesistenti, risulta un intervento con molte complicanze e ha una
elevata incidenza di mortalità.
La possibilità di un trattamento di natura endovascolare in questi pazienti è fondamentale e
progressivamente diviene esclusivo.
Il progresso tecnico dei materiali necessita di chiare indicazioni e linee guida nella selezione dei
pazienti trattati con EVAR.
Linee guida per la scelta dei pazienti:
Sono diapositive vecchie, ma vi fanno rendere conto di come la situazione in questo ramo
chirurgico stia cambiando. Fino a 5 anni fa, le endoprotesi potevano essere messe a un limitato
numero di pazienti, poiché le protesi erano costruite secondo degli schemi ben precisi e non era
facile crearne ad hoc per il paziente.
Adesso il sistema è differente: eseguita la diagnosi di aneurisma viene fatta un’angio-TAC molto
accurata, da varie angolazioni, e si è in grado di ricavare endoprotesi molto aderenti alle necessità
del paziente.
Ribadiamo: L’importanza di uno strumento chirurgico di tipo endovascolare è risultata
fondamentale per questo tipo di patologie, poiché il trattamento chirurgico è troppo rischioso e ha
una mortalità altissima, mentre con il trattamento endovascolare, il paziente in 4 giorni viene
dimesso e ho un’aspettativa di vita altissima. Con l’EVAR la morbilità è diminuita del 50%, ridotta
perdita di sangue e tempo di ritorno alla vita normale.
(naturalmente la mortalità operatoria aumenta se l’intervento viene compiuto in condizioni di
emergenza o se si tratta di un intervento d’elezione)
Ricordiamo anche che i produttori di endoprotesi sono molto attivi nel campo, non per ragioni di
ricerca scientifica , bensì perché la produzione “personalizzata” di EVAR è un vero e proprio
business.
Controindicazioni all’impianto di EVAR:
coinvolgimento di entrambe le arterie iliache da parte dell’aneurisma
arteria iliaca interna localizzata prossimalmente in caso di controlaterale occlusa
sindrome di Marfan
AAA infiammatorio in fase acuta
[( la sindrome di Leriche è una malattia in cui abbiamo un processo ostruttivo dell’aorta in cui
vengono coinvolte anche le arterie iliache.)
(Per quanto riguarda il fallimento del trattamento chirurgico, è molto raro che, qualora un
intervento di correzione di aneurisma non riuscisse, il paziente resti ancora vivo)]
Complicanze dell’Aneurisma
Quando la patologia è particolarmente avanzata, abbiamo la rottura del vaso e una conseguente
emorragia massiva, che porta a morte. La rottura di un aneurisma è un evento drammatico al quale
naturalmente non c’è possibilità di riparazione.
La rottura è preceduta da alcuni eventi di carattere meccanico; innanzitutto quando la parete inizia a
cedere nella sua componente contrattile, la prima cosa che accade è la dissecazione aortica, ovvero il
distacco delle tonache avventizia e media della parete l’una rispetto all’altra e lo scorrimento di
sangue in questo interstizio che spinge, provocando un’ulteriore dilatazione (c’è un doppio danno).
Quando il sangue scorre in questo spazio (spesso a causa di placche e stenosi il sangue trova un
canale molto più congruo in cui scorrere) si crea una pressione, allora riesce spesso a uscire dalla
tonaca esterna, e parliamo di fissurazione che è l’anticamera della rottura. Si tratta di processi che si
verificano nell’arco di diversi anni.
Per Pseudoaneurisma si intende un cedimento di una sola parte del vaso, quindi di una dilatazione
eccentrica del vaso, di origine iatrogena o infettiva e non legata alla degenerazione del vaso.
Qui c’è scritto “occlusione” ma è un termine improprio perché significa che il sangue non passa, in
realtà la stenosi di Leriche non è un’occlusione vera e propria.
Esempio di fissurazione, notare lo scorrimento del sangue
Assetto normale, Aneurisma, Pseudoaneurisma e Dissecazione di un arteria
Il Device ideale
Qui abbiamo tutte le caratteristiche che deve avere una protesi per funzionare in maniera ottimale.
Quando noi installiamo una protesi del genere, dobbiamo curarci che il device sia bene ancorato,
perché se ciò non fosse, con l’aorta pulsante e la corrente del sangue tenderebbe a scendere. Infatti
abbiamo dei sistemi di ancoraggio (veri e propri ganci) che vanno ad agganciare questa protesi.
Abbiamo questo problema, dobbiamo permettere il passaggio del sangue nelle arterie in particolare
nel tripode celiaco e il sito delle arterie renale. Le protesi saranno costruite in maniera tale da avere
dei punti di passaggio che permettono al sangue di fluire. Ultimamente abbiamo delle protesi
adattabili a quasi tutte le situazioni.
Le caratteristiche della protesi ideale possono essere sintetizzate in una endoprotesi che abbia:
sistema d’introduzione con diametri piccoli, basso profilo, elevata flessibilità, facile e preciso sistema
di rilascio, resistenza, forza longitudinale, sicuro sistema di ancoraggio, bassa permeabilità, possibilità
di ancoraggio soprarenale senza ostruzione delle arterie renali, protesi custom-made e
completamente percutanei.
Complicanze del trattamento
Possono essere causate da: fattori direttamente inerenti alla protesi, agli errori dell’operatore, a
fattori correlabili all’anatomia del paziente.
Le complicanze più frequenti sono:
Migrazione
rottura della protesi (rottura uncini, dello stent anche se sono problemi legati a protesi di
vecchia generazione)
separazione tra i vari segmenti modulatori
l’endoleak
l’endotension
l’occlusione e la stenosi delle protesi.
Grazie alla tecnologia L’occlusione e la stenosi della protesi sono diventate ormai rarissime.
Quella che rimane la complicanza più frequente è l’endoleak, ovvero una condizione in cui il sangue
tende ad infiltrarsi tra l’endoprotesi e la parete del vaso. Alla lunga, se la situazione permane, l’unica
soluzione possibile è sostituire l’endoprotesi.
Quando viene diagnosticato un endoleak, ai fini della terapia bisogna classificarlo. Esiste una
classificazione di cinque tipi di endoleak è un dato molto tecnico.
TEAM del trattamento endovascolare degli AAA
Il successo tecnico del trattamento endovascolare degli AAA dipende da un approccio
multidisciplinare. Tutte le procedure devono essere eseguite con la collaborazione di un TEAM
costituito da Radiologi Interventisti, Chirurghi cardiovascolari, Anestesisti Rianimatori,
preferibilmente in sale angiografiche adatte per procedure combinate radiochirurgiche (blocco
radiologico-chirurgico BCR).
In realtà questo tipo di collaborazione non avviene. C’è addirittura una forte rivalit&agrav
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