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SEGNI E STADI DELL'ANESTESIA
1. Stadio di analgesia
Il paziente all'inizio prova analgesia senza amnesia
2. Stadio di eccitazione – disinibizione
Il paziente manifesta spesso delirio ed eccitazione, ma è del tutto amnesico.
Aumento della frequenza respiratoria → respirazione irregolare
Aumento ed irregolarità della pressione arteriosa
Si possono manifestare vomito e talvolta incontinenza e convulsioni
Per questo si cerca di limitare la durata di questo stadio (pre-somministrare un barbiturico a
breve durata d'azione) che termina con il ristabilirsi di un respiro normale
3. Stadio di anestesia chirurgica
Si estende fino alla completa cessazione della respirazione spontanea.
Rilassamento della muscolatura scheletrica.
Sono stati descritti 4 livelli di questo stadio in base alle variazioni dei riflessi oculari o delle
dimensioni della pupilla fino ad arresto dei movimenti oculari e pupilla fissa.
Non risposta agli stimoli dolorosi e respirazione regolare → è possibile eseguire l'intervento
chirurgico.
4. Stadio della depressione bulbare
Comprende una grave depressione del centro vasomotorio e del centro respiratorio bulbare.
Senza un supporto circolatorio e respiratorio può insorgere rapidamente la morte.
ANESTETICI INALATORI
Gas anestetici attualmente utilizzati:
• Non alogenati
◦ Protossido di azoto
• Alogenati
◦ Alotano
◦ Metossiflurano
◦ Enflurano
◦ Isoflurano
◦ Sevoflurano
◦ Desflurano
Profilo ideale:
• Induzione rapida e gradevole
• Rapida variazione della profondità dell'anestesia
• Soddisfacente rilasciamento muscolare
• Ampio margine di sicurezza
• Assenza di tossicità e di altri effetti collaterali alle usuali dosi terapeutiche
Il raggiungimento nel cervello di una concentrazione adeguata di un anestetico inalatorio per
causare anestesia richiede il trasferimento di quell'anestetico dall'aria alveolare al sangue e poi al
cervello.
La velocità alla quale si raggiunge una data concentrazione di anestetico nel cervello dipende da:
• Solubilità dell'anestetico
Valutata con il coefficiente di ripartizione gas/sangue, il quale definisce l'affinità relativa di
un anestetico per il sangue. Il coefficiente di ripartizione determina la velocità con cui il
corpo entra in equilibrio con i gas inspirati.
◦ Basso coefficiente = agisce più rapidamente
◦ Alto coefficiente = agisce più lentamente
• Concentrazione dell'anestetico nell'aria inspirata
Aumentando la concentrazione dell'anestetico inspirato aumenta la velocità di induzione
dell'anestesia aumentando la velocità di trasferimento del sangue.
La concentrazione dell'anestetico nell'aria inspirata è decisa dall'anestesista.
• Ventilazione polmonare
L'iperventilazione aumenta la velocità d'induzione dell'anestesia di anestetici inalatori che
normalmente avrebbero lento inizio d'azione (es. alotano)
• Flusso ematico polmonare
Aumentando il flusso ematico polmonare (dipende da un aumento della gittata cardiaca)
diminuisce la velocità con la quale aumenta la tensione arteriosa e di conseguenza la
velocità d'induzione dell'anestesia. Questo effetto è più evidente per gli anestetici con
solubilità medio-alta (es. alotano)
• Gradiente di concentrazione artero-venoso
Il gradiente di concentrazione dell'anestetico tra il sangue venoso e quello arterioso dipende
dalla captazione dell'anestetico a livello di tessuti, non soltanto di quello nervoso. Tanto
maggiore è questo gradiente tanto maggiore è la quantità di anestetico captata dagli altri
tessuti e tanto più tempo occorrerà per raggiungere l'equilibrio con il tessuto cerebrale.
Eliminazione:
Sono principalmente eliminati per via polmonare attraverso l'aria espirata.
La velocità di eliminazione rispecchia la velocità di assorbimento quindi agenti con basso
coefficiente di ripartizione sangue/gas sono eliminazione a velocità maggiori di quelle degli
anestetici con coefficiente più alto.
Meccanismo d'azione
• Inibiscono la trasmissione eccitatoria glutamatergica e nicotinica
• Potenziano la trasmissione inibitoria a livello dei recettori GABA A
• Inducono iperpolarizzazione di membrana (=azione inibitoria) attraverso l'apertura dei
canali del K
Uso clinico:
Sono raramente usati come unici agenti sia per l'induzione che per il mantenimento dell'anestesia.
Sono comunemente associati ad agenti endovenosi in schemi posologici della cosiddetta “anestesia
bilanciata”.
Protossido d'azoto
• Poco potente → anche ad alte concentrazioni non dà anestesia chirurgica
• Molto usato in associazione con altri anestetici → somministrazione di dosi più basse
• Efficace agente analgesico
• Esposizioni prolungate possono produrre mielo-soppressione con anemia e leucopenia
Alotano
• Potente ma con scarsa azione analgesica
• Molto usato per il mantenimento dell'anestesia
• Epatotossicità molto marcata → ora è utilizzato di meno
• Produce depressione cardio-respiratoria
• Fino al 20% dell'alotano assorbito viene metabolizzato dal fegato
Enflurano
• Simile all'alotano per potenza e rapidità d'induzione
• Usato per il mantenimento dell'anestesia associato con il protossido d'azoto
• Può causare convulsioni → da evitare in pazienti epilettici
• E' un potente depressore cardio-respiratorio
Isoflurano, Desflurano e Sevoflurano
• altri anestetici alogenati attualmente in uso
ANESTETICI ENDOVENOSI
Sono usati sia in associazione ad anestetici inalatori che in tecniche che non prevedono l'uso di
anestetici inalatori (anestesia endovenosa totale)
Non richiedono particolari apparecchiature per la loro erogazione
Molti di essi hanno un rapido inizio d'azione anestetica → utilizzati nell'induzione dell'anestesia
Molti di essi hanno una rapida velocità di recupero → usati per brevi procedure chirurgiche in
pazienti ambulatoriali
Sono utilizzati per l'induzione e per il mantenimento dell'anestesia. I più usati sono tiopentale e
propofol
Meccanismo d'azione:
• Tiopentale, propofol e etomidato
◦ attivano i recettori GABA A
◦ possono anche facilitare l'effetto di aumento della conduttanza al Cl indotto dal GABA
• Benzodiazepine sedative
◦ facilitano l'azione del GABA
◦ non hanno azione diretta sui recettori GABA A
• Ketamina
◦ riduce l'eccitabilità neuronale bloccando i recettori NMDA per il glutammato