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Anestetici e analgesici oppiacei Pag. 1
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Anestetici

L’anestesia generale è in grado di determinare xdita di coscienza, analgesia, rilassamento muscolare e ovviamente l’annullamento dei riflessi indesiderabili. Affinché questa possa essere praticata in modo ottimale, è necessaria la medicazione pre-anestetica, che consentirà di calmare il paziente, alleviare i dolori e prepararlo x le fasi successive, inducendo anche un rilassamento muscolare. L’anestetico vero e proprio sarà somministrato ev o x via inalatoria.

Quando è necessario indurre anestesia occorre monitorare prima, durante e dopo, lo stato di alcuni organi e sistemi. Prima fra tutti, devono essere tenuti sotto controllo fegato e reni, sedi di metabolismo ed eliminazione dell’anestetico, nonché organi particolarmente sensibili a eventuali effetti tossici. Nel caso in cui l’anestesia, preveda la somministrazione di un farmaco x via inalatoria, è opportuno valutare l’eventuale presenza di disordini respiratori, in quanto asma o anormalità di ventilazione, possono rendere particolarmente difficoltoso il controllo dell’anestesia (xkè come è noto, gli anestetici deprimono il sistema respiratorio).

Gli anestetici inoltre hanno effetto ipotensivo (attenzione a un possibile danno ischemico) e devono essere utilizzati con particolare controllo nelle donne in gravidanza. Spesso, all’impiego di un anestetico, si associano dei farmaci, come BDZ x indurre sedazione, antistaminici x prevenire reazioni allergiche e oppiacei x indurre anestesia; tutti questi consentiranno di indurre + facilmente l’anestesia.

L’anestesia comprende 3 stadi principali: induzione (arco di tempo fra la somministrazione dell’anestetico e lo sviluppo dell’anestesia); mantenimento (durante il quale viene effettuato l’intervento chirurgico); risveglio (arco di tempo fra la fine della somministrazione dell’anestetico e la ripresa dello stato di coscienza e dei riflessi); queste fasi sono influenzate dal tempo in cui l’anestetico raggiunge e poi abbandona l’encefalo. La prima fase viene x lo + indotta da un iniezione di tiopental, che agisce abbastanza rapidamente, e contemporaneamente si possono somministrare altri anestetici, x determinare un’anestesia + profonda; nei bambini, questa prima fase impiega anestetici volatili. Durante il mantenimento, vengono monitorate tutte le funzioni vitali, in modo da agire prontamente nel caso si presentino complicazioni; questa seconda fase impiega anestetici volatili, spesso in associazione al fentanil x determinare un effetto analgesico.

Durante il risveglio, l’anestesia fa in modo che la ripresa sia rapida e che il paziente recuperi al meglio le funzioni fisiologiche.

L’anestesia può essere + o – profonda, in relazione alla quantità di anestetico presente nel SNC. Si può avere analgesia (xdita della sensazione di dolore, pur mantenendo lo stato di coscienza); eccitazione (delirio, si altera la P, la frequenza respiratoria aumenta…x evitare questa fase si associa all’anestetico la somministrazione di un barbiturico); anestesia chirurgica (rilassamento muscolare, è possibile eseguire un trattamento chirurgico); paralisi bulbare (depressione del centro del respiro e del centro vasomotore, se non si presta attenzione, può sopraggiungere la morte).

Dopo che al paziente è somministrato un anestetico ev, si mantiene l’anestesia con un anestetico inalatorio, monitorando passo passo la profondità dell’anestesia, x variazione della concentrazione dell’anestetico.

Fra i farmaci + comunemente usati a questo scopo vi sono gli idrocarburi alogenati volatili, che favoriscono la xfusione dell’encefalo, danno bronco dilatazione e si distribuiscono rapidamente ai diversi compartimenti dell’organismo. Il loro utilizzo prevede la valutazione della concentrazione alveolare minima, ovvero la quantità di anestetico necessaria ad abolire i movimenti nel 50% dei pazienti, + potente è un anestetico e +

Dettagli
A.A. 2017-2018
5 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher contevladimiro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica farmaceutica e tossicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Cirrincione Girolamo.