Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Anestetici Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Induzione rapida e gradevole Rapida variazione della profondità dell’anestesia

 

Soddisfacente rilassamento muscolare Ampio margine di sicurezza

Assenza di tossicità e di altri effetti collaterali alle dosi terapeutiche

L’induzione, la profondità dell’anestesia e il risveglio dipendono dalla pressione parziale raggiunta da tali farmaci a livello cerebrale.

La pressione parziale encefalica è sovrapponibile a quella del sangue arterioso che a sua volta è direttamente proporzionale alla

concentrazione alveolare, in quanto gli anestetici volatili in condizioni fisiologiche, attraversano rapidamente la membrana alveolo-

capillare ed emato-encefalica, cosicchè l’equilibrio tra alveolo ed encefalo viene raggiunto altrettanto rapidamente.

Per tanto la P parziale intracerebrale di anestetico è convenzionalmente assimilabile alla pressione parziale alveolare che si ottiene:

[alveolare del gas] x P atmosferica

MAC =minima concentrazione alveolare di un anestetico alla pressione di 1 atm. In grado di determinare assenza di reazione ad uno

stimolo nocicettivo nel 50% dei pazienti o degli animali → misura la potenza degli anestetici inalatori

Le caratteristiche del MAC

è scarsamente variabile da individuo a individuo di una determinata specie;

• non è modificato da sesso, altezza, peso e dalla durata dell’anestesia (lieve modificazione con l’età);

• Non è modificato da stimoli nocicettivi diversi;

• I MAC dei diversi anestetici sono additivi:

• 0,50MAC +0,50MAC = stesso risultato se sommin X o Y separatamente

anestetico X anestetico y

Le curve dose-risposta relative agli anestetici per inalazione hanno una pendenza molto elevata perciò per piccole variazioni di MAC si

hanno rilevanti effetti clinici:se solo il 50% dei pazienti possono non rispondere alla stimolazione nocicettiva per MAC = 1, per MAC = 1.3,

percentuale sale al 99%. ciò sta ad indicare che gli anestetici volatili sono assai poco maneggevoli e posseggono un margine di sicurezza

molto basso. La concentrazione dell’anestetico volatile a livello arterioso è influenzata da molti fattori:

1) La concentrazione di anestetico inspirato determina sia la concentrazione alveolare sia la velocità con cui questa concentrazione

viene raggiunta. Se si aumenta la concentrazione inspirata, aumenta la velocità di innalzamento del rapporto tra:

[alveolare di anestetico] (FA) /[anestetico inspirato] (FI)

Se si sommin una miscela di gas, la P parziale di ciascuno di essi è direttamente proporzionale alla sua [ ] nella miscela stessa. Quindi se si

sommin N2O con un anestetico alogenato la potenza di quest'ultimo aumenta per la perdita di volume dovuta al volume di N2O. Cioè, la

somministrazione di N2O concentra l’anestetico volatile aumentandone la quantità biodisponibile (effetto secondo gas).

2) La ventilazione alveolare è la seconda variabile che influenza direttamente il rapporto FA/FI.

Se la ventilazione non è ostacolata, essa fa aumentare rapidamente la [ ] alveolare dell’anestetico facendo avvicinare ad 1 FA/FI.

3) Il passaggio dei gas dagli alveoli al sangue del circolo polmonare e il rilascio dell’anestetico dal sangue ai diversi tessuti

Gli anestetici possono influenzare la ventilazione e di conseguenza l’assorbimento. Tutti i composti alogenati, in ventilazione spontanea,

deprimono il respiro in maniera direttamente proporzionale alla loro [ ] con conseguente riduzione di anestetico a livello alveolare.

L’iperventilazione manuale o meccanica permette di accelerare l’induzione dell’anestesia o il risveglio mediante una più rapida

eliminazione del farmaco. → il passaggio del gas dagli alveoli al sangue è determinante per l’ottenimento dell’anestesia.

Qualsiasi alterazione della ventilazione o della perfusione polmonare produce differenze fra la [ ] alveolare e quella arteriosa che si

manifestano con una induzione o un risveglio più prolungati.

In assenza di patologie, tre sono le variabili che determinano la rapidità con la quale i gas inspirati passano nel sangue:

1)la solubilità propria di ciascun anestetico; 2) la portata cardiaca; 3) il gradiente di anestetico alveolo-sangue venoso.

L’assorbimento di un gas anestetico a livello ematico è rappresentato dalla formula:

λ Q (P -P ) P -P

λ = coefficiente solubilità nel sangue o =gradiente di anestetico alveolo-sangue venoso

A V A V

coefficiente di ripartizione sangue/gas P

atm

Q = portata cardiaca

Coefficiente di ripartizione sangue/gas (Solubilità, λ)Tale coefficiente

indica come l’anestetico si ripartisce tra le due fasi una volta raggiunto

l’equilibrio. λ è elevato per i gas altamente solubili e basso per quelli

relativamente meno solubili (N2O).

Es. Per l’enflurano, l= 1,9 significa che ciascun mL di sangue può contenere

1,9 la quantità di gas contenuta in un mL di gas alveolare.

→ Più un gas è solubile, più lenta è l’induzione ed il risveglio, in quanto il

sangue rappresenta un “ampio deposito” per il gas la cui pressione parziale

varierà lentamente.

Meccanismo d’azione: Ipotesi del canale ionico e del recettore proteico

Elementi a favore dell' interazione farmaco-proteina(funzione di R):

1.le ripide curve dose-risposta ottenute.

2.I requisiti stereochimici osservati per alcuni anestetici.

3.L’aumento del peso molecolare e la corrispondente liposolubilità può far diminuire o scomparire l’attività anestetica.

4.Per alcuni degli effetti degli anestetici sono necessari degli specifici canali ionici e dei sistemi recettoriali per i neurotrasmettitori.

→ Punto cruciale del meccanismo d’azione è l’interazione dell’anestetico con un recettore che modula allostericamente l’attività dei

canali ionici (Na+, K+) o un’interazione diretta con il canale dell’Na+

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
2 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher laura323 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica farmaceutica e tossicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Anzini Maurizio.