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ANESTESIA LOCO-REGIONALE
Insieme di tecniche che, con l'uso di farmaci, comportano un'interruzione
reversibile della condizione nervosa, producendo anestesia o analgesia in
un'area limitata o in una intera regione dell'organismo.
I BLOCCHI CENTRALI interrompono la conduzione nervosa a livello del
midollo spinale o delle sue radici e comprende: anestesia subaracnoidea
(spinale); anestesia epidurale (peridurale); anestesia combinata spinale-
epidurale (CSE).
I BLOCCHI PERIFERICI comprendono: anestesia per contatto
(applicazione dell'anestetico direttamente sulla superficie cutanea o mucosa);
anestesia per infiltrazione (infiltrazione dell'anestetico nella zona
interessata e nei territori circostanti); anestesia tronculare e plessica
(iniezione dell'anestetico in prossimità di un nervo)
VANTAGGI DELL'ANESTESIA LOCO REGIONALE: la coscienza è
• intatta; non ci sono disturbi post operatori quali sonnolenza, vomito,
nausea, disforia; assenza di miorisoluzione generalizzata; minore
incidenza di mortalità e morbilità; ottimo controllo del dolore e stabilità
dell'omeostasi.
CONTROINDICAZIONI: assolute (rifiuto del pz) o relative ( il rischio
• aumenta in caso di infezioni, coagulopatie, ipovolemia non
corretta/shock, patologie neurologiche)
MENINGI. Membrane protettive che rivestono l’encefalo, avvolgono il midollo
spinale e delimitano il sacco durale.
DURA MADRE: la più esterna e la più spessa
ARACNOIDE: adiacente internamente alla dura madre, effetto barriera
PIA MADRE: più interna, adesa al midollo spinale
ANATOMIA
SPAZIO EPIDURALE: Tra le pareti del canale vertebrale, immediatamente
prima della dura madre, oltre il legamento giallo. Esternamente alle meningi
e al sacco durale
SPAZIO SUBARACNOIDEO: Tra l’aracnoide e la pia madre. Oltre le meningi
esterne, a contatto col fluido cerebro-spinale.
FIBRE NERVOSE: Calibro differente; mielinizzate / amieliniche; A (Aα, Aβ,
Aγ): fibre più grosse, motorie e propriocettive, impulsi del tatto e della
pressione; A (Aδ): temperatura e alcune fibre del dolore (puntorio); B:
simpatiche pregangliari, vasocostrizone; C: fibre piccole, amieliniche,
contengono molte vie del dolore e varie fibre simpatiche e parasimpatiche.
PROGRESSIONE-REGRESSIONE DEL BLOCCO
Le piccole fibre nervose sono più sensibili all’azione degli anestetici locali
rispetto alle fibre più grosse e più mielinizzate.
Per il blocco completo di una fibra mielinica è necessario che l’anestetico
“bagni” almeno tre nodi di Ranvier consecutivi
Blocco neurovegetativo
Blocco sensitivo dolorifico
Blocco sensitivo termico
Blocco sensitivo tattile
Blocco motorio
PROGRESSIONE REGRESSIONE
ANESTETICI LOCALI: AZIONE
Bloccano reversibilmente i potenziali di azione delle cellule nervose e quindi
la generazione e la propagazione degli impulsi elettrici. Impediscono
l’apertura dei canali del sodio
ANESTETICI LOCALI: TOSSICITA’
SNC: Parestesie, stordimento, cefalea, sedazione; fase convulsivante;
evoluzione verso il coma
SISTEMA CARDIOVASCOLARE: Ipotensione e bradicardia; compromissione
della contrattilità e della conduzione miocardica.
ANESTESIA SUBARACNOIDEA
Si inietta l’anestetico locale oltre l’aracnoide, direttamente all’interno del
sacco durale, a contatto col liquido cefalorachidiano, col quale si miscela.
AZIONE: l’anestetico locale viene a contatto diretto con le fibre contenute
nelle radici spinali e nel midollo, prima che queste abbandonino il canale
midollare attraverso i forami di coniugazione.
TECNICA:
Posizione del paziente: seduta o in decubito laterale
•Sterilità!
•Identificazione del livello L3-L4, corrispondente alle creste iliache
•Identificazione dello spazio tra due apofisi spinose
•Introduzione dell’ago, fino allo “scatto” che segna il superamento del
legamento giallo e della dura madre
•Estrazione del mandrino e fuoriuscita di liquor (limpido e trasparente, come
acqua di roccia)
•Iniezione dell’anestetico locale
AGHI: sono in genere forniti di un introduttore che facilita il superamento dei
piani cutaneo, sottocutaneo e muscolare (soprattutto per aghi di piccolo
calibro). Hanno un mandrino che permette all’ago di non “raccogliere” nel
tragitto cute e grasso, evitando così il rischio di ostruzione o di trascinamento
nello spazio subaracnoideo
Tipo “Whitacre” o “Sprotte” a punta di matita (meno traumatica) con fori
laterali e non in punta.
CARATTERISTICHE DELL'ANESTETICO LOCALE: volume iniettato e
concentrazione. Baricità --> densità del liquido iniettato / densità della
soluzione in cui si inietta; densità del LCR: 1.0001-1.0005 a 37°C; soluzioni
isobariche, iperbariche e ipobariche.
VANTAGGI: facilità di esecuzione (in mani esperte); rapidità di esecuzione;
rapida insorgenza; blocco motorio eccellente.
COMPLICANZE IMMEDIATE: ipotensione per blocco delle efferenze
simpatiche, vasodilatazione sia arteriosa, sia venosa; bradicardia, per
eccessiva risalita del livello
di anestesia con blocco delle fibre simpatiche del plesso cardiaco;
ipoventilazione fino alla paralisi respiratoria
COMPLICANZE A DISTANZA: lombalgia (in genere poco rilevante); lesione
del midollo (mai pungere al di sopra di L1-L2!); ematoma spinale; infezioni;
ritenzione urinaria; cefalea.
CEFALEA---> Dopo 24 – 48 ore; Passaggio in posizione eretta (si risolve o
attenua notevolmente riprendendo la posizione supina); Perdita di liquor con
“ipotensione liquorale” e stiramento delle meningi; Lacerazione della dura
madre; Molto ridotta con aghi di piccolo calibro.
ANESTESIA EPIDURALE
Si inietta l’anestetico locale nello spazio epidurale (o peridurale), tra
legamento giallo e dura madre, all’esterno del sacco durale.
Spazio epidurale: da 5 a 7 mm nella regione lombare. Contiene strutture
vascolari, tessuto adiposo e, variabilmente, setti fibrosi.
AZIONE: l’anestetico locale viene a contatto con le fibre contenute nelle
radici spinali, nel loro tragitto intradurale e nello spazio paravertebrale. Una
piccola quota raggiunge anche direttamente il liquor. Occorrono dunque
maggiori volumi e diverse concentrazioni rispetto all’an. subaracnoidea.
TECNICA. Posizione del paziente: seduta o in decubito laterale; sterilità;
identificazione del livello di iniezione e dello spazio tra due apofisi spinose;
introduzione dell’ago, connesso ad apposita siringa, fino ad osservare la
tipica “perdita di resistenza”; introduzione del cateterino, attraverso l’ago;
fissaggio di un connettore all’estremità del catetere, con filtro antibatterico.
AGHI E MANDRINI. Si utilizzano normalmente aghi di Tuohy 16 G o 18G.
Hanno un bisello corto, arrotondato e con una punta poco tagliente. Il
riconoscimento dello spazio può essere effettuato con tecnica a mandrino
pneumatico (aria nella siringa) o a mandrino liquido (soluzione fisiologica
nella siringa).