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Racconto dell'episodio di autoerotismo a scuola che gli vale tre mesi di sospensione

Non presentato come un fatto scandaloso ma come un non capire, come se fosse qualcuno che dormiva. In tutta questa prima parte c'è questa ambivalenza/ambiguità tra una lettura naturalistica e una lettura di tipo religioso che condanna in qualche modo il bambino, non si capisce in base a cosa. Spesso ci sono allusioni al diavolo e all'ombra.

Pag. 139 - episodio del gladiolo (= esempio di mise en abyme)

Trasformazione vegetale che non ci viene data non solo a vedere, ma nemmeno a capire. Non sappiamo cosa succede e il motivo. I termini scelti in questo passaggio hanno a che fare con la descrizione del piacere del caleidoscopio ("meraviglia"). C'è la volontà del personaggio di comprendere il risultato, che era stata soddisfatta con il caleidoscopio, mentre qui appare frustrato. C'è un collegamento con l'autobiografia.

Il bastone bianco ci ricorda le pagine bianche su cui si scrive la sua storia. Gide prova a raccontare la sua metamorfosi ma non è possibile calcolare, prevedere. Questa ricerca frustrata della modalità di crescita e metamorfosi del gladiolo è altrettanto indicibile e incontrollabile quanto la sua. La meraviglia della trasformazione in questo caso è tormentata, non comprende il "dove" e il "come". Questa allusione al bastoncino bianco sul quale scrive il progresso è un'allusione alla scrittura diaristica. Ma tra il bulbo e il gladiolo c'è una fase di incalcolabilità impossibile da percepire. Sa che se continua a fissarsi sulla sua infanzia e su cosa ha fatto sì che sia diventato, cercando una relazione di causa-effetto, non riuscirà a combinare niente. L'unico modo per far progredire la sua autobiografia è accettare una pagina bianca, una notte misteriosa in cui si attua la metamorfosi.

inspiegabile ma che bisogna accettare, perché è così che si attuano le metamorfosi naturali, anche se più frustrante. Pag. 140 > episodio dei topi Stava a guardare questo buco nel muro da cui uscivano dei topini e lui si era convito che una di queste fosse femmina e incinta e aspettava la nidiata di topolini. L'attesa sarà frustrata perché se è vero che è più soddisfatto dal movimento, questa attesa della nascita sarà distrutta poiché il maestro riempirà la tana di acqua bollente e ucciderà i topolini, poiché Gide è sempre distratto. Pag. 100 > episodio dei coleotteri Si parla di una raccolta di coleotteri che vivono nel legno. Trova le larve e le porta a casa, ma le alleva in una cassa piena di segatura ed esse muoiono prima di arrivare alla ninfosi, perciò crede vadano sottoterra. Il riferimento è al titolo. Ancora una volta la metamorfosi non è compresa, vorrebbe

assistere ad essa ma non c'è modo. Pag.120 > episodio Diavolo

Spesso però ci sono allusioni al Diavolo, all'ombra o alla Divina Commedia, quando cita "la selva oscura", "l'errare" nel suo doppio senso > lettura chiaramente di stampo religioso che convive con l'altra lettura. Questo perché scrive al momento della crisi religiosa e perché in un primo momento non pensa di arrivare a fare la confessione della sua omosessualità, pensa infatti in un primo momento di fermarsi all'incontro con la sua futura moglie. Di fatto poi racconterà fino al fidanzamento, raccontando anche ciò che succede grazie al viaggio in Africa del Nord. Quando ha cominciato a scrivere la prima parte, tutti questi riferimenti alle tenebre e al Diavolo saranno mantenute. È così che si vuole dipingere, come non logico, come complesso. Egli dice che il Diavolo lo spiava, lo lavorava e che aspettava che un

raggio illuminasse la sua vita, questo raggio sarà la cugina. Parlerà di Emmanuèle come un nuovo Oriente della sua vita, ciò che permette di orientarsi, etimologicamente il punto dove nasce la luce. Emmanuèle è allora un angelico intervento (come Beatrice) > evento che descrive di modesta apparenza ma tanto importante nella sua vita e prima scena di un dramma che non cessa. Descrive questo fatto grave che contribuì a farlo innamorare della cugina: va senza avvisare e trova la cugina in lacrime perché ha scoperto una relazione adulterina della madre e non osava dirlo al padre, interiorizzando questo dolore che condivide solo con il giovane Gide. Questo segreto condiviso è la base per l'inizio della loro relazione. Pag. 128 > episodio flora marina Gide sta ancora parlando delle sue passioni per il mondo naturale, in questo caso parla della flora sottomarina. Egli osserva, rimanendo immobile e chinato, la fuoriuscita damille buchi di tutta la flora marina. È l'ennesima conferma di questa fascinazione per il mondo naturale e per il movimento, il cambiamento che per lo più bisogna saper aspettare. Tutto questo è descritto con attenzione per i colori e con dei riferimenti chiari alla descrizione del caleidoscopio, quindi su una bellezza legata ai colori data del movimento, dal cambiamento (lento lavoro rotatorio di un riccio, che ruota come ruotava il caleidoscopio, cambiamento di colore della piovra). Si fa riferimento a "drammi misteriosi" sottomarini che gli fanno battere il cuore perché c'è un chiaro riferimento al "dramma" che lui sente divivere > questo rapporto di identità sottolineato dall'allusione a Narciso. Lui si descrive come Narciso chino sopra la superficie delle acque, questo significa che lui osservando la flora sottomarina, osserva ma ci guarda attraverso e ancora prima guarda.solo quando era con lei. Emmanuèle diventa quindi il riflesso di Narciso, la sua immagine ideale che lo completa e lo rende felice. Nel testo viene anche sottolineato il legame tra Narciso e la natura. La passione di Narciso per gli elementi naturali è una ricerca di sé stesso. Narciso si identifica con la flora e attraverso di essa cerca di esprimere la propria immagine. Questo viene esplicitato nel dramma oggettivo esterno della flora, dove Narciso riconosce se stesso e il suo riflesso. Un altro riferimento a Narciso si trova nell'episodio dell'amore angelico. Il rapporto con Emmanuèle è descritto in modo da evidenziare il contrasto con gli episodi della Tunisia. Gide afferma che Emmanuèle è sempre presente in ogni cosa che fa e che la sua vita non ha più significato senza di lei. La gioia di Narciso è completa solo quando è con Emmanuèle. Questi sono i principali punti del testo che ho formattato utilizzando i tag html.soltanto quando condivisa. È da notare l'innocenza, il carattere platonico, non fisico, tutto fuorché sessuale di questi incontri e di queste passeggiate. Non a caso escono quando il raggio del sole è obliquo, l'aria è fresca, non c'è un sole ardente, cocente; è un raggio innocente sotto il quale procedono mano nella mano, prima del risveglio dell'uomo, che significa prima della scoperta del peccato originale. Sono ancora in un Eden innocente; il serpente, ossia il peccato, non ha ancora fatto il suo ingresso. È un amore sognato, platonico, che passa attraverso queste passeggiate reali o metaforiche e attraverso la distanza, la scrittura (lui scrive la sua iniziale nei libri che legge, si scrivono delle lettere), è un amore separato. Queste lettere sappiamo benissimo essere esistite ma una parte andò bruciata da Madelaine. A questo amore angelico manca qualcosa. Il suo amore per sua cugina sta fin

Troppo bene nell'assenza. Nell'ultima parte del testo Gide gira attorno alla questione senza arrivare al punto, fa parte della retorica della confessione "quanto mi costa dirlo", che prepara alla confessione stessa, fa parte anche della retorica dell'autobiografia stessa, il commentare quanto è un sacrificio dire certe cose. La confessione del resto è solo apprezzata solo quando si conosce il suo prezzo.

Pag. 257 - episodio della pubblicazione quaderni. Entra dopo la pubblicazione dei suoi quaderni nel periodo più confuso della sua vita, selva oscura dalla quale riesce a uscire solo alla partenza per l'Africa. Pubblica i quaderni nel '90 e nel '93 parte. Il periodo di dissipazione e di confusione sono quindi questi tre anni a cui segue un'altra luce, non quella di Emmanuèle. Siamo alla fine della prima parte. Abbiamo ancora una volta un elemento del patto, perché Gide ci dice che effetto gli ha.

fatto la lettura della sua autobiografia, parziale, prima ancora della pubblicazione. Nomina Roger Martin Du Gard, un amico, co-fondatore della "Nuovelle revue francaise" e si rivolge direttamente a lui. La sua intenzione è quella di dire tutto, ma c'è un grado nella confidenza che si supera solo con l'artificio, quando egli cerca soprattutto il naturale, per un bisogno del suo spirito che lo spinge a semplificare tutto e tracciare in modo più puro ogni tratto. Deve presentare come successivi degli stati di simultaneità confusa, quando lui è "un essere di dialogo", che combatte. Le sue memorie sono sincere ametà, egli dice, per quanto ci tenga a seguire la verità > tutto è più complicato di quello che sembra. Pag.282 > punti fondamentali Si notano subito gli elementi di un patto autobiografico, con un primo narratario, ovvero il lettore che esiste nel mondo reale che si presenta come primoco-partecipante di questo contratto, proprio perché nell'autobiografia il polo della recezione è fondamentale. Si nota poi la ricerca e il rimando al mondo naturale, che si lega con i preamboli di Rousseau, che non è intesa come "non-artificiale", ma come naturale nel senso che rimanda alla natura, alla flora e alla fauna. Da un lato commenta la fenomenologia della memoria, come è stato costretto a costruire questo testo, dall'altro lato c'è questa rivendicazione di una complessità profonda dell'uomo e che lui in particolare vede ancora più accentuata in sé; per questo non vuole semplificare troppo, creare una coerenza che in realtà non c'è. A livello delle funzioni del narratore abbiamo siamo una funzione ideologica, sia una funzione di regia, sia una funzione di comunicazione con il lettore. C'è una rivendicazione di una profondità, una complessità.

Fondamentale per l'uomo in generale (come percepito da Dostoevskij) e che Gide in particolare vede ancora più accentuata in sé: forse questa ambiguità che Roger Martin du Gard vede è dovuta a questa complessità fondamentale dell'uomo, ma non vuole semplificare troppo, perché così facendo altererebbe.

Dettagli
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher renataschiro00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Francese 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gnocchi Maria Chiara.