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ANATOMIA MUSCOLARE

Trapezio

Il muscolo trapezio si trova nella regione nucale e nella parte dorsale del torace. Viene

comunemente diviso in tre parti: discendente, trasversa e ascendente.

Funzioni

Eleva ed adduce la spalla

• Estende la testa ruotandola verso il lato opposto

• Attira verso l'indietro scapola e clavicola.

• La parte discendente partecipa con il muscolo gran dentato

• all'innalzamento della scapola ( inspirazione forzata ).

Ha anche una funzione statica sostenendo la scapola e

• stabilizzando l'articolazione della spalla. E' importante nel

sollevamento e nel trasporto di carichi pesanti in quanto

impedisce la caduta della scapola per azione di un peso.

L'abduzione scapolare

Permette l'abduzione della scapola dai 90° ai 150° collaborando con il muscolo gran dentato. Fino

ai 90° il movimento è svolto dal muscolo deltoide con la partecipazione del sovra spinoso . A 150° il

movimento di abduzione si arresta a causa dell'intervento antagonista del gran dorsale e del gran

pettorale. Per raggiungere i 180° il rachide partecipa al movimento inclinandosi e/o aumentando

la lordosi lombare.

Gran dorsale

Il grande dorsale è il muscolo più vasto del corpo umano e con i suoi fasci ricopre la parte inferiore

e laterale del dorso. Le sue ampie dimensioni permettono di suddividere il muscolo in quattro

diverse parti: vertebrale, iliaca, costale e scapolare.

Si inserisce sulla cresta del tubercolo minore dell'omero insieme al muscolo grande rotondo, che

circonda con le sue fibre. Nella parte superiore è coperto dal muscolo trapezio. La faccia profonda

è in rapporto con parte del sacro spinale, con il dentato posteriore inferiore, con i muscoli

intercostali esterni e con l'obliquo dell'addome.

Funzioni

Con la sua azione a origine fissa:

Adduce, estende e ruota all'interno l'omero

• Solleva il tronco ed innalza le costole (muscolo inspiratore) se si prende

• come punto fisso l'omero

Agendo bilateralmente iperestende il rachide (tratto lombare e dorsale

• inferiore) e porta il bacino in antiversione

Gran rotondo

Il muscolo grande rotondo ha origine dalla parte inferiore del margine laterale dorsale della

scapola. Si inserisce sulla cresta della piccola tuberosità dell'omero (detto anche tubercolo minore

o solco bicipitale).

È in rapporto con il grande dorsale, con il capo lungo del tricipite, con il sottoscapolare e con il

muscolo coracobrachiale . Il margine inferiore insieme al grande dorsale e al grande rotondo forma

la parete posteriore della cavità ascellare.

Funzioni

La sua azione principale è quella di addurre, estendere ed intraruotare l'omero; lavora in

• sinergia con il muscolo gran dorsale.

Svolge un'azione importante nella retroversione del braccio.

• Stabilizza l'articolazione scapoloomerale.

Piccolo rotondo

Il muscolo piccolo rotondo è il più corto dei muscoli della spalla. Esso si trova sul margine laterale

della scapola ed origina dalla fossa infraspinata sopra l'origine del muscolo grande rotondo. Si

inserisce alla faccetta inferiore della grande tuberosità omerale.

Funzioni

Con la sua azione, sinergica nei confronti dell'infraspinato:

Ruota debolmente verso l'esterno il braccio.

• Partecipa a stabilizzare l'articolazione scapolo-

• omerale. Fa parte dei quattro muscoli che formano la

cuffia dei rotatori (sovraspinato, sottospinato,

sottoscapolare e piccolo rotondo).

Sotto spinato

Il muscolo sotto spinato prende origine dai 3/4 mediali della fossa infraspinata, dalla spina della

scapola e dalla fascia infraspinata. I suoi fasci si dirigono obliquamente verso l'alto e terminano in

un tendine che si inserisce sulla faccetta media della grande tuberosità omerale.

Funzioni

Ruota esternamente il braccio

• Rinforza la capsula dell'articolazione scapolo omerale, stabilizzandola.

Grande pettorale

Il muscolo grande pettorale è un muscolo superficiale del torace che assume una forma

quadrangolare quando il braccio è pendente ed una forma triangolare quando il braccio è

completamente flesso.

Può essere diviso in tre parti:

Clavicolare origina dai 2/3 mediali del margine anteriore della clavicola.

• Sternocostale origina dalla faccia anteriore dello sterno e dalle prime 6 cartilagini costali.

• Addominale dal foglietto anteriore della guaina del muscolo retto dell'addome.

I tre fasci si appiattiscono, si dirigono verso l'alto e si inseriscono con un tendine comune al labbro

laterale del solco bicipitale dell'omero. La parte addominale è quella che si inserisce nel punto più

prossimale dell'omero.

Funzioni

Adduce e ruota all'interno l'omero

• Se prende punto fisso sull'omero, solleva il tronco.

• Partecipa con il fascio clavicolare alla flessione da 0 a

• 50-60° circa del braccio (in sinergia con i muscoli

deltoide e coraco-brachiale ).

Il muscolo grande pettorale interviene anche

• nell'inspirazione forzata, se il braccio è fisso (come

avviene quando un atleta punta le mani contro i

fianchi per recuperare lo sforzo).

Piccolo pettorale

Il muscolo piccolo pettorale è situato profondamente rispetto al muscolo grande pettorale . Origina

con tre digitazioni tendinee dalla faccia esterna e dal margine posteriore della 3a, 4a e 5a costa. I

fasci muscolari si dirigono in alto e convergono all'apice e al margine mediale del processo

coracoideo della scapola.

Funzioni

Abbassa la spalla, la ruota internamente e la abduce

• Solleva le costole (muscolo inspiratore).

Grande dentato (o dentato anteriore)

Il muscolo dentato anteriore, o grande dentato, è situato nella parete laterale del torace. Origina

con 9-10 digitazioni dalla faccia esterna delle prime 10 coste. Si inserisce dall'angolo superiore

all'angolo inferiore del margine vertebrale della scapola e a causa di questa lunga viene

comunemente diviso in tre parti: superiore, intermedia e inferiore.

Funzioni

Eleva le costole (muscolo inspiratorio)

• Abduce e ruota esternamente la scapola;

• Fa aderire la scapola al torace (azione sinergica con i muscoli

• romboidi) ed ha un ruolo molto importante nell'antiversione

del braccio.

Collabora con i fasci superiori e inferiori del trapezio

• nell'elevazione del braccio sul piano frontale (da 90° a 150°) e

sul piano sagittale (da 60° a 120).

Bicipite brachiale

Il bicipite brachiale è un muscolo biarticolare che fa parte dei muscoli anteriori del braccio. Esso è

formato da due capi:

Il capo lungo → situato lateralmente, origina dal tubercolo

• sovra-glenoideo della scapola e dal labbro glenoideo (ha

quindi un' origine intracapsulare) mediante un lungo

tendine dalla forma cilindrica.

Il capo breve → origina dall'apice del processo coracoideo.

I due capi si uniscono in un unico ventre muscolare in prossimità

del terzo medio del braccio che si inserisce con un robusto

tendine alla tuberosità bicipitale del radio.

Funzioni

Flessione del braccio e dell'avambraccio. L'efficacia della sua azione flessoria è massima con

• il gomito flesso a 80-90°.

La sua azione secondaria è la supinazione

• Interviene anche nei movimenti di adduzione (capo breve), abduzione e rotazione interna

• (capo lungo) e flessione del braccio in sinergia con altri muscoli

Stabilizza l'articolazione scapoloomerale e la antiverge.

Tricipite brachiale

Il muscolo tricipite brachiale è uno dei muscoli della regione posteriore del braccio. E' costituito da

tre ventri muscolari (capo lungo, capo laterale e capo mediale) che originano in punti diversi e

terminano in un unico tendine che si fissa sull'olecrano dell'ulna e sulla parete posteriore della

capsula articolare del gomito. Funzioni

La sua azione principale è quella di estendere l'avambraccio.

• Il capo lungo adduce (in sinergia con il muscolo grande

• dorsale ), estende ed abbassa sul piano sagittale il braccio;

partecipa inoltre alla retroversione della scapola.

Avambraccio

I muscoli dell’avambraccio prendono inserzione prossimale su ulna e radio e muovono tante

articolazioni, non solo il polso ma anche quelle delle dita.

Funzioni

Flessione o estensione del carpo

• Mobilitazione articolazioni

Il flessore superficiale delle dita è un flessore delle

articolazioni interfalangee; abbiamo anche il flessore

profondo delle dita. Troviamo anche altri 2 muscoli:

pronatore rotondo e pronatore quadrato. Questi portano la

mano da palmo in alto a palmo in basso e questo è il

movimento di pronazione. Il muscolo supinatore invece

porta il palmo della mano da sotto verso l’alto.

Muscoli del rachide

I muscoli del rachide si distinguono in intrinseci ed estrinseci. I muscoli intrinseci, o profondi,

rappresentano gli erettori della colonna vertebrale.

Funzioni

Mantenimento della postura

• Stabilità vertebrale

• Movimento del rachide e della testa.

• Gli erettori della colonna sono divisi a loro volta in tre strati:

superficiale, intermedio e profondo.

Nello strato superficiale abbiamo i muscoli spleni che

– supportano la testa ed estendono il collo.

Lo strato intermedio è composto da gruppi muscolari che

– corrono lungo tutto il rachide. I muscoli di questa fascia sono

suddivisi in tre “colonne” verticali: mediale, intermedia e

laterale. La colonna mediale dello strato intermedio è

composta dal gruppo degli Spinalis, quella intermedia dai

Longissimus e quella laterale dagli Iliocostalis.

Lo strato più profondo della muscolatura intrinseca, è

– rappresentato da piccoli muscoli intimamente connessi alle

vertebre. Di questo ultimo gruppo fanno parte i semispinali, i

rotatori, i multifidi ed il gruppo dei suboccipitali.

La stabilità vertebrale è indispensabile per prevenire danni neurologici ed eventuali traumi spinali. I

muscoli preposti all’integrità strutturale del rachide includono anche gruppi muscolari extra spinali

come il quadratus lumborum ed i muscoli dell’addome, in particolare gli obliqui interni ed i

trasversi. Questi muscoli costituiscono una vera e propria cintura lombare, protegge e guida in

maniera corretta i movimenti vertebrali.

Muscoli ventrali (o flessori della colonna)

I muscoli ventrali sono un piccolo gruppo di muscoli, perché fondamentalmente le azioni di

flessione sono per lo più a carico dei muscoli estrinseci della colonna vertebrale (ossia che vanno

dalla

Dettagli
A.A. 2015-2016
61 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher arrigoni-davide di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Granato Alberto.