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TRASPORTO DELLO SPERMA NELLE VIE GENITALI ED EREZIONE DEL PENE

Gli spermatozoi sono immobili quando vengono liberati nel lume dei tubuli seminiferi, dove fluttuano nel liquidi liquido

secreto dalle cellule di sostegno (o di Sertoli). Il loro passaggio nella testa dell’epididimo è provocato dalla corrente dovuta

all’effetto combinato della pressione esercitata dalla secrezione testicolare e del riassorbimento del liquido da parte

dell’epitelio di rivestimento dei condottini efferenti.

L’erezione del pene è una precondizione necessaria all’accoppiamento ed è determinata dal sangue, che riempie gli spazi

cavernosi e spongiosi. Il riempimento provoca irrigidimento ed ingrossamento del pene, cui segue la fuoriuscita

dell’estremità libera dal prepuzio in modo da renderne possibile l’introduzione nella vagina. Si riconoscono due fasi distinte

dell’erezione:

- Prima fase: il flusso sanguigno nel pene aumenta in seguito alla distensione delle pareti delle arterie e al concomitante

ostacolo al flusso venoso. La pressione all’interno degli spazi cavernosi aumenta rapidamente e presto eguaglia quella

delle arterie che portano il sangue al corpo cavernoso attraverso i pilastri e al corpo spongioso attraverso il bulbo.

- Seconda fase: il pene è introdotto in vagina; in questo momento iniziano le contrazioni ritmiche dei muscoli ischio

cavernoso e bulbospongioso , che spingono il sangue all’interno del corpo cavernoso e spongioso, dove la pressione

fluttua nel tempo in base alle contrazioni ritmiche muscolari. La compressione dell’uretra favorisce il movimento del seme,

al momento dell’eiaculazione.

Nella maggior parte delle specie, dopo l’eiaculazione, in seguito alla fuoriuscita del sangue, la pressione all’interno dei

corpi cavernosi diminuisce rapidamente, eguagliando prima quella all’interno delle arterie e scendendo successivamente a

quella di riposo (15-20 mmHg), il pene si rimpicciolisce, diventa flaccido e torna all’interno del prepuzio.

Volume e composizione dell’eiaculato variano da specie a specie. La frazione ricca di spermatozoi, che esce dal testicolo

e dall’epididimo, rappresenta solo una piccola pare del liquido seminale, mentre la maggior parte deriva dalle ghiandole

sessuali accessorie (il volume del liquido seminale dipende dalle dimensioni di queste ghiandole). L’ eiaculazione del

liquido seminale all’interno della vagina o della cervice (dipende dalla specie) è forzata.

L’APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE

Le femmine di mammifero accettano solitamente il maschio solo in prossimità del momento dell’ovulazione; tale periodo è

noto con il termine di “estro”. L’estro si presenta con frequenza variabile e caratteristica per ciascuna specie, infatti, in

alcuni mammiferi selvatici, la stagione riproduttiva è limitata ad un periodo dell’anno e la recettività sessuale si presenta

una sola volta (specie monoestrali) o anche più volte (specie poliestrali), durante questo periodo. In altre specie il ciclo si

ripete durante tutto l’anno (specie poliestrali vere).

(La condizione nella quale la recettività della femmina è continua e non legata all’ovulazione si presenta solo nella donna ed in alcune

specie di primati superiori, come ad esempio bonobo e scimpanzé nano).

Il ciclo estrale si compone di diverse fasi, ovvero:

- Proestro: il maschio è attirato dalla femmina, ma questa rifiuta il contatto (fase follicolare);

- Estro: è l’unico periodo di recettività sessuale (fase follicolare);

- Metaestro: la femmina non è recettiva ma accetta talvolta l’accoppiamento (fase luteinica);

- Diestro: fase conclusiva del ciclo estrale, con scoppio del follicolo (fase luteinica).

Gli animale che non hanno partorito sono detti “nullipari”, mentre quelli che hanno partorito una o più volte sono detti

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“unipari” o “multipari”.

L’apparato riproduttore femminile si compone di:

1.OVAIO L’ovaio ha funzione gametogenica ed endocrina. Ogni ovaio è una struttura solida di forma grossolanamente

ellissoidale, la cui superficie è resa irregolare dalla sporgenza di follicoli cavitari e corpi lutei.

Le ovaie, solitamente molto più piccole dei testicoli dei maschi, sono localizzate nella parte dorsale dell’addome, a ridosso

dell’apice del corno uterino . Ogni ovaio è sospeso

(infatti non si allontanano di molto dal punto in cui si sviluppano nell’embrione)

alla porzione craniale (mesovario) del legamento largo, il quale sorregge tutto l’apparato riproduttore femminile.

Nell’ovaio è possibile riconoscere una midollare, posta centralmente e formata da tessuto connettivo lasso molto

vascolarizzato, e da una corticale, che è esterna e molto densa. La zona parenchimatosa (corteccia dell’ovaio) è limitata

da una tonaca albuginea, posta subito sotto il peritoneo e formata da piccoli follicoli a diversi stadi di maturazione o in

regressione. (la cavità del follicolo scoppiato, riempita all’inizio di sangue, viene rapidamente invasa da elementi ipertrofici della

granulosa e della teca, che limitano la cavità follicolare. Tali cellule danno origine ad una struttura solida, detta corpo luteo. Il corpo luteo

è importante in quanto sintetizza il progesterone, mentre i follicoli in accrescimento sintetizzano gli estrogeni).

2.LE TUBE UTERINE (O TUBE DI FALLOPPIO) Le tube uterine sono sottili, hanno generalmente andamento molto

flessuoso ed accolgono l’oocita liberato dall’ovaio, conducendolo all’utero. Al loro interno avviene solitamente la

fecondazione, in quanto favoriscono la risalita dello sperma. L’estremità libera craniale è situata a ridosso del polo craniale

dell’ovaio (polo tubarico) e assume la forma di un imbuto con parete sottile, detto infundibolo. Nella parte profonda

dell’infundibolo si trova una piccola apertura (ostio addominale), che lo mette in comunicazione con la parte più lunga della

tuba,che è divisa in due segmenti (Il segmento prossimale,conosciuto come ampolla,è seguito dal più sottile ed irregolare,detto

istmo).

La parete della tuba è formata da una tonaca esterna sierosa, una media muscolare ed una interna mucosa. La tuba è

contenuta in una piega laterale (mesosalpinge) del legamento largo.

3.UTERO L’utero è la parte più voluminosa delle vie genitali. Al suo interno è accolto l’embrione, che viene protetto e

nutrito, fino al momento in cui è sufficientemente sviluppato da poter essere immesse nel mondo esterno.

In tutti i mammiferi domestici, il corpo dell’utero è formato da due parti: una parte craniale, che è il vero e proprio corpo, e

una parte caudale, con parete molto spessa e detta collo dell’utero o cervice, la quale chiude l’utero ed ha il compito di

controllare il passaggio da e per la vagina (il corpo dell’utero è alquanto ridotto nelle specie domestiche, anche se se le dimensioni

Le corna hanno caratteristiche macroscopiche diverse da una specie

variano; quello più sviluppato è quello della cavalla).

all’altra e la lunghezza è molto variabile. La topografia uterina è alquanto omogenea nelle varie specie domestiche, con la

cervice localizzata sempre in cavità pelvica, interposta tra il retto dorsale e la vescica ventrale, mentre corna corpo

risiedono tipicamente nell’addome, sopra la massa intestinale. L’utero possiede una:

- Tonaca sierosa (perimetrio): che raggiunge l’utero, come estensione del legamento largo;

- Tonaca muscolare (miometrio): forma uno strato longitudinale esterno e sottile, che si estende al legamento largo, ed

uno strato circolare interno; questi sono separati da uno “strato vascolare”.

- Tonaca mucosa (endometrio): è caratterizzato da un aspetto molto superficiale, che varia da specie a specie. Il muco

secreto dalle ghiandole cervicali forma un tappo, che chiude il canale cervicale, separando l’utero dalla vagina (il canale è

pervio solo in corrispondenza dell’estro ed anche poco prima del parto).

4.VAGINA La parte restante delle vie genitali della femmina è costituita da due porzioni, anche se viene indicata con

l’unico termine di vagina. La porzione craniale, vagina propriamente detta, è formata da un canale, con funzione

esclusivamente riproduttive, che si estende dalla cervice fino all’ostio uretrale esterno, mentre la porzione caudale si

chiama vestibolo, va dall’ostio uretrale esterno fino alla vulva e svolge funzioni sia riproduttive che urinarie.

La vagina è un condotto relativamente lungo, con pareti sottili e può essere disteso sia in lunghezza che in larghezza. E’

in massima parte retroperitoneale, anche se il peritoneo rinveste le porzioni craniali delle superfici dorsale e ventrale. La

muscolatura della vagina ha la stessa disposizione dell’utero ma meno sviluppata. La mucosa è rivestita da un epitelio

pavimentoso stratificato che reagisce alle variazioni delle concentrazioni plasmatiche degli ormoni sessuali durante il ciclo

estrale; la mucosa della vagina è solitamente sprovvista di ghiandole, per cui il muco proviene dall’utero (la superficie

interna si presenta liscia ma si possono formare pieghe longitudinali e circolari; l’estremità craniale della vagina circonda la cervice,

delimitando uno spazio solitamente anulare e profondo, detto fornice vaginale).

5.VESTIBOLO E VULVA Il vestibolo è quasi completamente caudale all’arcata ischiatica; circostanza che gli consente

di essere inclinato ventralmente verso l’apertura della vulva. Le pareti del vestibolo sono meno elastiche di quelle della

vagina e, a riposo, si avvicinano riducendo il lume ad una fessura verticale. Più causalmente, le pareti del vestibolo

presentano lo sbocco dei dotti delle ghiandole vestibolari,le quali producono un secreto mucoso che lubrifica il vestibolo al

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momento dell’accoppiamento e del parto (inoltre, durante l’estro, l’odore delle secrezioni stimolano il maschio).

Le pareti del vestibolo sono molto ben vascolarizzate, con un addensamento di vene che forma un tessuto cavernoso,

conosciuto come bulbo del vestibolo, che è da ritenere omologo al bulbo del pene. Il vestibolo si apre all’esterno a livello

della vulva. Il clitoride, accolto all’interno della commessura ventrale, è formato da due pilastri, un corpo e un glande.

6.ANNESSI I due legamenti larghi rappresentano i principali sistemi di ancoraggio delle vie genitali femminili; sono

lamine pari con una inserzione molto estesa, che va dalla volta della cavità addominale alle pareti del bacino (la presenza

del tessuto muscolare consente al legamento di svolgere la funzione di sostegno passivo e di supporto a vasi e nervi e di determinare la

Il mesovario, che sostiene l’ovaio, emette una piega laterale destinata alla tu

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A.A. 2019-2020
10 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiaclementi98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata degli animali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Scapolo Pieraugusto.