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PIA MADRE:

  • meninge più profonda;
  • aderisce intimamente al neurasse;
  • superficie esterna separata dall'aracnoide dallo spazio sub-aracnoideo, bagnata dal liquido cefalo-rachidiano;
  • divisa in:

PIA MADRE SPINALE:

  • avvolge completamente il midollo;
  • sui lati è ancorata alla dura madre (anche se in mezzo c'è l'aracnoide) dai legamenti dentati;

PIA MADRE CEREBRALE:

  • più sottile e più ricca di vasi;
  • tra le dipendenze della pia notiamo:

Tela corioidea: duplicature della pia dovute al sovrapporsi del telencefalo al diencefalo e al mesencefalo e del cervelletto al bulbo rachidiano;

Plessi corioidei: si sviluppano in corrispondenza della porzione profonda delle tele, spingendo la membrana ependimale verso la cavità ventricolare. Costituite da connettivo della pia e da vasi e capillari sinusoidali. L'epitelio dei plessi corioidei secerne il liquido cefalo-rachidiano.

duplicature della dura madre:

Falce del cervello: nell'encefalo,

Nell'incisura interemisferica. La dura che riveste i due emisferi cerebrali, scende nell'incisura interemisferica, sfiora il tronco encefalico, formando un arco. Alcuni vasi venosi del cervello formano delle dilatazioni, dei seni. A livello della falce del cervello ce ne sono due: seno sagittale dorsale e seno sagittale ventrale. Quindi se si deve intervenire in questo punto si deve agire a livello paramediano, altrimenti si causano grosse emorragie.

Diaframma della sella: duplicazione della dura madre che accoglie l'ipofisi, posta dorsalmente all'ipofisi e ventralmente all'ipotalamo. È perforata per permettere il passaggio del peduncolo ipofisario;

Tentorio del bulbo olfattivo: a livello del lobo olfattivo la dura si sdoppia per avvolgerlo (come accade per l'ipofisi);

Tentorio del cervelletto: duplicazione trasversale che si insinua nel solco trasversale che separa il polo posteriore degli emisferi cerebrali dal cervelletto, dividendo la

ciliate e provenienti dalla metà mediale della retina (campi visivi nasali);6. Dopo l'incrocio, le fibre ottiche si dirigono verso il talamo ottico (corpo genicolato laterale)attraverso il tratto ottico;7. Dal talamo ottico, le fibre ottiche si proiettano alla corteccia visiva primaria (area 17 diBrodmann) attraverso la radiazione ottica;8. Nella corteccia visiva primaria, avviene l'elaborazione delle informazioni visive.VIE MOTORIE:-tra cui troviamo:1. VIA PIRAMIDALE:segue il seguente percorso:1. Origina dalle cellule piramidali della corteccia cerebrale (area 4 di Brodmann);2. Le fibre motorie discendono attraverso la capsula interna, il peduncolo cerebrale e il midolloallungato;3. Nel midollo allungato, le fibre piramidali si incrociano nel decussezione delle piramidi;4. Dopo l'incrocio, le fibre piramidali formano il tratto corticospinale laterale e il tratto corticospinaleventrale;5. Il tratto corticospinale laterale controlla i movimenti volontari dei muscoli distali degli arti;6. Il tratto corticospinale ventrale controlla i movimenti volontari dei muscoli prossimali degliarti;7. Le fibre piramidali terminano nei nuclei dei nervi cranici o nei motoneuroni del midollospinale, da cui si diramano verso i muscoli.VIE ASSOCIATIVE:-tra cui troviamo:1. VIA ASSOCIATIVA TEMPORALE:segue il seguente percorso:1. Origina dall'area di Wernicke (area 22 di Brodmann) nella corteccia cerebrale;2. Le fibre associative temporali si proiettano alla corteccia uditiva primaria (area 41 diBrodmann) attraverso la fascia longitudinale superiore;3. Nella corteccia uditiva primaria, avviene l'elaborazione delle informazioni uditive;4. Dalla corteccia uditiva primaria, le fibre associative temporali si proiettano alla cortecciaauditiva associativa (area 42 di Brodmann) attraverso la fascia longitudinale superiore;5. Nella corteccia auditiva associativa, avviene l'elaborazione delle informazioni uditive complesse.

numerosi fasci, di cui uno è il FASCIO TETTO-BULBARE; (#)3. Il fascio tetto-bulbare si pone in contatto con i nuclei motori di nervi cranici nel troncoencefalico;4. Sinapta soprattutto con il nucleo visceromotore del III nervo cranico o nucleo diEdinger-Westphal;5. Dal nucleo visceromotore del III nervo cranico, originano le fibre parasimpatichepregangliari per il ganglio ciliare;6. Il ganglio ciliare fornisce le fibre postgangliari x il muscolo ciliare:contrazione muscolo allentamento fibre della zonula aumenta il raggio di curvatura del cristallino: accomodamento;

MIDRIASI: (fascio tetto spinale) indotta dal simpatico1. Alcune fibre dai tratti ottici si portano nei collicoli rostrati o tubercoli quadrigemellianteriori (tetto del mesencefalo), formando la radice mesencefalica del tratto ottico;2. Dai tubercoli originano numerosi fasci, di cui uno è il FASCIO TETTO-SPINALE; (#)3. Discende nel cordone ventrale della sostanza bianca del midollo spinale fino almeno

1. I primi segmenti toracici.

2. Terminano sui neuroni del corno laterale dei segmenti toracici da T2 a L3 (xkè è da quiche inizia il corno laterale).

3. Da qui originano le fibre simpatiche pregangliari destinate al ganglio cervicale craniale.

4. Le fibre pregangliari una volta uscite dal canale vertebrale assieme al nervo spinale, sistaccano dal nervo spinale procedono in avanti fino al ganglio cervicale craniale.

5. Dal ganglio cervicale craniale originano le fibre postgangliari.

6. Le fibre postgangliari, seguendo i vasi, giungono all'iride, nel muscolo dilatatore dellapupilla midriasi (dilatazione pupilla).

MIOSI: indotta dal parasimpatico

1. Alcune fibre dai tratti ottici terminano sul nucleo pretettale, posto cranio-ventralmente aicollicoli rostrali (appena davanti alla lamina quadrigemina).

2. Gli assoni delle cellule di questo nucleo vanno a un preciso settore del nucleovisceromotore del III nervo cranico.

3. Da qui partono le fibre pregangliari che contraggono sinapsi con

neuroni del gangliociliare;

4.Gli assoni del ganglio ciliare, detti nervi ciliari, innervano il muscolo sfintere della pupilla (miosi) (restringimento della pupilla)

INNERVAZIONE DELL'EPIFISI: (fascio reticolo spinale)

1.Alcune fibre amieliniche del tratto ottico terminano nel nucleo soprachiasmatico (ipotalamo rostrale, sopra al chiasma ottico) proiezione retino-ipotalamica;

2.Il nucleo soprachiasmatico emette impulsi ritmici che si diffondono negli altri assoni andando a distribuirsi a quell'insieme di neuroni sparsi nel mesencefalo, nel ponte e nel midollo allungato che costituiscono la sostanza reticolare;

3. Gli assoni delle cellule che formano la sostanza reticolare si portano al midollo spinale

4.Le fibre reticolo-spinali si portano al corno laterale del midollo toraco-lombare (T2-L3);

5.Dal corno laterale originano le fibre simpatiche pregangliari. Le fibre pregangliari lasciano il nervo spinale come ramo comunicante bianco;

6. Il ramo comunicante bianco si porta alla

catena dei gangli fino a portarsi al gangliocervicale craniale; 6.Dal ganglio cervicale craniale partono le fibre postgangliari che, seguendo i vasi,raggiungono l'epifisi; endocrina dell'epifisi è regolata in base al grado di luminosità ambientale. La secrezione di melatonina è maggiore al crepuscolo e al buio. 3. VIA ACUSTICA: Segue il seguente percorso: 1.I recettori del suono sono cellule epiteliali la cui base abbraccia le fibre del nervococleare, che ha origine nell'organo del corti, nel ganglio spirale del Corti che circonda la coclea.Il ganglio del Corti e il ganglio vestibolare sono formati da neuroni bipolari (non pseudounipolari come gli altri gangli sensitivi, ma funzionano allo stesso modo); 2.Dal ganglio del Corti origina il nervo cocleare (VIII) che esce dal petroso mediante il meato acustico interno; 3.Le fibre del nervo cocleare (VIII) emergono lateralmente nel midollo allungato; 4.Le fibre del nervo

vestibolo-cocleare giungono nel nucleo cocleare dorsale e nel nucleo cocleare ventrale, situati nel corpo trapezoide;

Le fibre dei due nuclei si portano orizzontalmente in posizione controlaterale formando il corpo trapezoide, il rilievo trasversale tra il midollo allungato e il ponte.

Le fibre del corpo trapezoide vanno poi in senso orale formando il lemnisco laterale che percorre il ponte e i peduncoli cerebrali del mesencefalo;

Il lemnisco laterale arriva ai collicoli aborali o tubercoli quadrigemelli posteriori;

Passano poi nel braccio quadrigemello posteriore;

Arrivano poi al corpo genicolato mediale;

Dal corpo genicolato mediale prendono origine fibre che si portano alla corteccia temporale (corteccia uditiva).

4. VIA DELLA SENSIBILITà SUPERIFICIALE (termica, tattica, dolorifica) e DELLA SENSIBILITà PROFONDA (o propiocettiva o osteo-artro-legamentosa):

FASCICOLI GRACILE E CUNEATO: sensibilità tattile e sensibilità profonda

Il tratto centripeto di fibre

di neuroni gangliari penetra nel midollo spinale con la radice dorsale del nervo spinale e si dispone:

  1. In senso ascendente nel cordone dorsale della sostanza bianca, formando i fascicoli gracile e cuneato;
  2. Il cordone dorsale è occupato esclusivamente da questi fasci.

    Il fascicolo gracile: è disposto medialmente e proviene dai gangli dei tratti sacrale, lombare e toracico;

    Il fascicolo cuneato: è disposto lateralmente e proviene dai gangli della parte anteriore del tratto toracico e dal tratto cervicale;

  3. Le fibre dei due fascicoli terminano al limite tra il midollo spinale e il midollo allungato, nel nucleo del fascicolo gracile o della clava e nel nucleo del fascicolo cuneato;
  4. Le fibre originate da questi due nuclei si incrociano nella decussazione del lemnisco;
  5. Queste fibre piegano poi in avanti a formare un nuovo fascio ascendente, il lemnisco mediale;
  6. Questo fascio raggiunge il talamo da dove origina la proiezione.
corticale.spino-bulbo-talamo-corticalevia

FASCI SPINO-CEREBELLARI: sensibilità profonda

Il tratto centripeto di fibre di neuroni gangliari penetra nel midollo spinale con la radice dorsale del nervo spinale e:
  1. Termina contraendo sinapsi con cellule della parte mediale della base del corno dorsale tra C8 e L3, la colonna di Clarke;
  2. Le cellule della colonna di Clarke inviano gli assoni nel cordone laterale omolaterale;
  3. Questi assoni vanno a formare un fascio ascendente che mediante il peduncolo cerebellare posteriore arriva al cervelletto, detto fascio spino-cerebellare dorsale diretto;
  4. Altri assoni del corno dorsale si portano nel cordone laterale controlaterale;
  5. Questi assoni si portano poi cranialmente a formare il fascio spino-cerebellare ventrale crociato che raggiunge il cervelletto mediante i peduncoli cerebellari anteriori;

FASCI SPINO-TE
Dettagli
A.A. 2019-2020
41 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/01 Anatomia degli animali domestici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlottaiaglitsch di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia degli animali domestici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Sassari o del prof Farina Vittorio.