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Anatomia radiologica - Apparato genitale Pag. 1
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APPARATO GENITALE MASCHILE

PROSTATA: E’ una ghiandola di forma ovalare, misura circa 2x3x4 cm. L’uretra attraversa la prostata separandola sul

piano frontale in 1/3 anteriore e 2/3 posteriori. La parte superiore e posteriore è a sua volta attraversata da 2 dotti

eiaculatori. Si usa suddividere la prostata in lobi (lobo anteriore,lobi laterali, lobo medio) o mediante suddivisione

zonale (zona periferica, centrale e transizionale) la più utilizzata in diagnostica per immagini.

VESCICHETTE SEMINALI E DOTTI EIACULATORI: Sulle vescichette seminali convergono, al passaggio tra vescica e

prostata, i dotti deferenti ed hanno origine i dotti eiaculatori. Questi penetrano nella prostata, convergendo sul

colliculus seminalis sfociando con due forellini subito di lato dell’utricolo.

TESTICOLI, DOTTI DEFERENTI: I testicoli sono organi ghiandolari formati da una complessa rete tubulare raccolta in

varie concamerazioni. I tubuli seminali dalle varie concamerazioni convergono verso un altro sistema tubulare

chiamato rete testis che sfocia nel canale dell’epididimo. Questo è formato da una testa e una coda, dalla quale ha

origine il dotto deferente che si porta dorsalmente e medialmente raggiungendo il funicolo spermatico di cui viene a

far parte. Il tratto terminale prende il nome di ampolla deferenziale.

SCROTO: I testicoli sono contenuti nella borsa o sacco scrotale, in cui si distingue la cute, il muscolo cremastere, la

tunica fibrosa o vaginale comune, la vaginale propria. Il foglietto viscerale della vaginale propria aderisce in modo

lasso al rivestimento proprio fibroso del testicolo,la tunica albuginea.

PENE: E’ costituito dai corpi cavernosi, dal corpo spongioso dell’uretra, che si dilata distalmente formando il glande, e

dall’uretra che decorre inferiormente all’interno del corpo spongioso.

PROSTATA: TECNICHE DI STUDIO

 ECOGRAFIA: Costituisce l’indagine di esordio nello studio della prostata. Può essere effettuata per via

transaddominale, transrettale, transureterale.

La prostata si presenta ecograficamente, nelle scansioni sovrapubiche, come una formazione ovalare situata

sotto la base vescicale, ad ecostruttura solida, omogeneamente ipoecogena.

Per via transrettale è possibile valutare l’ecostruttura parenchimale, riconoscere il decorso del canale

uretrale e la dinamica nel corso della minzione.

 TC: Alla TC la prostata si presenta come una struttura ovalare situata postero-inferiormente alla vescica con

coefficiente di attenuazione omogeneo alle scansioni dirette.

Non è identificabile la capsula prostatica, mentre l’uretra è visibile solo in caso di cateterismo vescicale o

durante la minzione.

Dopo mdc dimostra lieve c.e., con lieve iperdensità nella zona centrale.

 RM: Con la RM è possibile dimostrare la prostata secondo i tre piani ortogonali,si può valutare il volume e

l’anatomia zonale.

Nelle immagini T1-pesate la prostata è caratterizzata da segnale di intensità intermedia ed uniforme,

circondata da un cercine a bassa intensità che corrisponde alla capsula. Nelle immagini T2-pesate si valuta

l’anatomia zonale. Le zone transizionale e centrale presentano intensità di segnale media e si differenziano

tra loro per la diversa topografia; la zona periferica intensità di segnale elevata.

Nelle immagini T2-pesate o densità protonica, il parenchima prostatico può essere differenziato dal muscolo

elevatore dell’ano e i rapporti con le strutture anatomiche adiacenti.

VIE SEMINALI: TECNICHE DI STUDIO

 ECOGRAFIA: E’ un esame molto utile e di prima istanza nello studio di questi organi.

 TC: Le vescichette seminali sono riconoscibili alla TC come strutture tubulari di densità simile a quella dei

tessuti molli.

Sono ben clivabili dalla vescica e dal retto. Lateralmente sono riconoscibili strutture vascolari iperdense

riferibili al plesso venoso vescico-prostatico.

 RM: Nelle immagini T1-pesate, le vescichette seminali presentano intensità di segnale medio-bassa, ed hanno

contrasto elevato con il tessuto adiposo circostante. In esse si può valutare bene la morfologia delle

ghiandole.

Nelle immagini T2- pesate il segnale cresce avvicinandosi a quello del tessuto adiposo dal quale diventano

difficilmente differenziabili.

TESTICOLI: TECNICHE DI STUDIO

 ECOGRAFIA: L’ecografia consente una valutazione d’insieme delle strutture del sacco scrotale.

Il testicolo presenta forma ovalare ed ecostruttura parenchimale omogenea. Nel contesto del parenchima è

possibile individuare l’ilo come immagine lineare ecogena; l’epididimo come formazione allungata più

ecogena del didimo, di cui possiamo riconoscere la porzione cefalica e quella caudale.

 TC: Appaiono come strutture ovalari simmetriche, delle dimensioni variabili a seconda dell’età.

Il coefficiente di attenuazione densitometrico è inferiore a quello della tonaca albuginea.

 RM: I testicoli sono caratterizzati da intensità di segnale intermedia che cresce al crescere della pesatura in

T2 (allungamento del TR e del TE).

La tonaca albuginea è caratterizzata da bassa intensità di segnale e permettere di distinguere il testicolo

dall’epididimo.

Quest’ ultimo ha intensità di segnale simile a quella del testicolo e diminuisce con l’avanzare dell’età.

PENE: TECNICHE DI STUDIO

 ECOGRAFIA: Consente di studiare i corpi cavernosi ed il corpo spongioso

 RM: La RM dimostra bene i corpi cavernosi in tutta la loro estensione, dalla inserzione prossimale, a livello

ischiopubico, alla porzione peniena.

Nelle immagini T1-pesate i corpi cavernosi hanno intensità di segnale intermedia.

La tonaca albuginea ha una intensità di segnale bassa, indipendentemente dalla sequenza impiegata.

Nelle immagini T2-pesate si osserva il massimo contrasto tra la tonaca albuginea, a basso segnale e i corpi

cavernosi, con intensità di segnale elevata.

VARIANTI ANATOMICHE:

ECTOPIA, presenza di un testicolo in sede anomala rispetto alla sua normale sede anatomica; CRIPTORCHIDISMO,

arresto della discesa del testicolo nella sua normale sede,si posiziona nello 8% in addome,nell’70%in sede

inguinale,nel 20%in regione pre scrotale.

POLIORCHIDISMO, presenza di un testicolo sovrannumerario;

ANORCHIDISMO, assenza di entrambi i testicoli;

MONOORCHIDISMO, assenza di uno solo dei testicoli

APENIA, assenza congenita del pene con sbocco dell’uretra nel perineo o nel retto;

MEGALOPENIA, aumento eccessivo del pene durante il periodo prepuberale per eccessiva produzione di testosterone;

MICROPENIA, pene corto per un deficit di produzione di testosterone;

FIMOSI, impossibilità a retrarre il prepuzio sul glande

PARAFIMOSI, impossibilità a riportare il prepuzio sul glande.

-TESTICOLI E PENE: Non subiscono notevoli variazioni evolutive ed involutive se non in rapporto alla attività endocrina

dei testicoli,legata alla produzione di androgeni e alla spermatogenesi. Nel corso della vita fetale l’ attività ormonale

raggiunge un massimo al 4 mese per poi diminuire e riprendere alla pubertà,quando aumenta drasticamente

inducendo una crescita rapida dei testicoli e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari nel maschio.

APPARATO GENITALE FEMMINILE

UTERO: L’utero è un organo muscoloso, cavo, impari di forma triangolare, viene distinto in corpo e collo, misura 7x 4

cm circa. Tra corpo e collo vi è l’istmo. La parete dell’utero si divide in endometrio, miometrio e parametrio.

APPARATO DI SOSTEGNO: E’ rappresentato da:

-legamento largo;

-legamenti rotondi;

-legamenti utero-sacrali;

Altri legamenti minori sono:

i legamenti utero-ovarici,

i legamenti utero-vescicali.

TUBE UTERINE: Si dipartono dai corni laterali del corpo uterino, si dirigono lateralmente, alla periferia si ripiegano su

se stesse terminando in vicinanza delle ovaie.

OVAIE: Sono organi pari, disposte lungo la parete laterale del piccolo bacino, hanno forma ellissoidale e misurano

3x1,5 cm circa.

VAGINA: La vagina è un condotto che si pone subito dietro l’uretra e subito al davanti della parete anteriore del

retto. In alto termina con lo sfondato che circonda la porzione intravaginale del collo dell’utero detto fornice vaginale

e in basso si apre all’esterno. Misura circa 7-9 cm.

UTERO: TECNICHE DI STUDIO

 ECOGRAFIA: L’utero nelle sezioni longitudinali presenta morfologia piriforme, nella quale sono distinguibili il

corpo e il collo in diretta continuazione con la vagina.

Nelle sezioni trasversali assume aspetto rotondeggiante.

 TC: All’esame TC l’utero presenta forma ovalare o triangolare in sede di corpo e rotondeggiante in sede di

collo. L’istmo non è identificabile.

Nelle scansioni dirette l’utero presenta valori densitometrici omogenei attorno a 30-50 UH; l’endometrio e la

mucosa del canale cervicale durante la fase secretiva, possono apparire lievemente ipodense.Nelle scansioni

dopo il contrasto il miometrio presenta discreto c.e .

 RM: L’utero è ben dimostrabile nella sua posizione pelvica centrale tra retto e vescica.

La RM consente di differenziare corpo, istmo e cervice.

L’intensità del segnale del miometrio cambia con l’età. Nelle immagini T2-pesate il miometrio ha intensità di segnale

intermedia prima del menarca e dopo la menopausa, mentre ha intensità medio alta durante il periodo riproduttivo.

Dopo la menopausa diventa difficile riconoscere la zona giunzionale.

Anche l’endometrio si modifica: prima del menarca e dopo la menopausa appare come sottile struttura lineare con

intensità di segnale elevata.

Durante il periodo riproduttivo con spessore variabile a seconda della fase mestruale. La cervice uterina appare

allungata nel periodo prepuberale e nelle nullipare, appare tozza nelle multipare. Non cambia durante il ciclo

mestruale.

APPARATO SOSPENSORE E TUBE UTERINE: TECNICHE DI STUDIO

 ECOGRAFIA: Si possono valutare con approccio trans vaginale

 TC: I legamenti utero-sacrali e utero-vescicali sono rilevabili alla TC come strutture lineari dense.

I legamenti cardinali sono costituiti da robusti sepimenti trasversali.

I legamenti rotondi sono compresi tra i due foglietti di legamenti larghi, sono visualizzabili alla TC come

strutture dense di calibro decrescente che si portano dagli angoli del fondo uterino in avanti verso il canale

inguinale. I legamenti larghi sono costituiti da foglietti di riflessione del peritoneo, fissando i margini

dell’utero alle pareti pelviche e dividendo la cavità peritoneale in un recesso anteriore (spazio vescico-

uterino) ed un recesso posteriore (spazio utero-rettale o cavo di Douglas). Nei legamenti larghi sono inclusi:

le tube uterine, il legamento ovarico, il legamento rotondo e i vasi uterini.

 ISTEROSALPINGOGRAFIA: Questa metodica contrastografica evidenzia la stru

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia Radiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Macarini Luca.