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Epatopatia e Steatosi
La STEATOSI è la manifestazione più comune e precoce dell'epatopatia alcolica. Il quadro clinico è molto variabile, può presentarsi come epatomegalia asintomatica opp. con sintomi dispeptici cronici aspecifici o ancor più raramente come insufficienza epatica acuta. La steatosi alcolica è una lesione cronica che inizia negli epatociti della zona 3 dell'acino e che si estende poi ad altre zone. Scompare dopo astinenza dall'assunzione di alcool nell'arco di circa 1 mese. Inizialmente l'accumulo dei lipidi avviene in piccole vescicole circondate da membrana, verosimilmente originate nel REL. Successivamente le vescicole si fondono e la membrana non è più riconoscibile. L'aspetto istologico è per lo più quello di un unico vacuolo lipidico che disloca il nucleo (steatosi macrovescicolare), mentre raramente si osservano numerose piccole gocce lipidiche che circondano il nucleo.centro posto (steatosi micro vescicolare). Gli epatociti steatosicipossono andare incontro a necrosi litica con rottura della memb. plasmatica. La liberazione del materialelipidico evoca una risposta infiammatoria costituita da linfociti, istiociti e coccasionalmente eosinofili, cheva sotto il nome di liogranuloma. I lipogranulomi sono più frequenti nelle aree perivenulari e nelle formesevere di steatosi. Usualmente i lipogranulomi scompaiono senza lasciare sequele. Una forma particolare disteatosi è la degenerazione schiumosa alcolica. Si tratta di una lesione epatica severa, che insorgeacutamente in corso di alcolismo cronico, a volte in concomitanza di copiose ingestioni di alcool, e che puòpresentarsi come il primo episodio di scompenso epatico. È rapidamente reversibile dopo sospensionedell'uso di alcool. Clinicamente è caratterizzata da ittero ed epatomegalia associati a amrcata e fugaceelevazione delle transaminasi e a persistente rialzo
della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Può simulare una ostruzione delle vie biliari extraepatiche. Il reperto istologico è rappresentato da una marcata steatosi microvescicolare (epatociti schiumosi) della zona 3 dell'acino, variamente estesa alle altre zone. È frequente la presenza di stasi biliare in sede perivenulare, sia in sede intracitoplasmatica che nei canalicolibiliari. Usualmente si associa la presenza di fibrosi perivenulare. Si ha un grave deficit funzionale degli epatociti della zona 3, che corrisponde alla presenza di gravi lesioni degli organuli cellulari, in special modo dei mitocondri e del reticolo endoplasmatico. È possibile che la degenerazione schiumosa alcolica costituisca il substrato morfologico della sindrome di Zieve, caratterizzata da steatosi, ittero, iperlipidemia e anemia emolitica. FIBROSI PERIVENULARE: questa lesione può insorgere indipendentemente dalla presenza di steatosi e di corpi di Mallory. Viene considerata.Un importante elemento predittivo per la progressione verso la cirrosi, secondo una via distinta da quella dell'epatite alcolica. Viene definita istologicamente dalla presenza di una estesa fibrosi per almeno i 2/3 del perimetro della venula epatica terminale. Al m.e. è evidente una proliferazione di mio fibroblasti attorno alla venula terminale. La fibrosi perivenulare si associa molto spesso ad una fibrosi perisinusoidale. È probabile che il progressivo aggravamento di questa lesione porti alla capillarizzazione dei sinusoidi e alla formazione di ponti fibrosi centro centrali, i quali preludono alla trasformazione cirrotica che sarà completata con la formazione dei noduli rigenerativi delimitati da setti fibrosi sul piano clinico cmq òa presenza di fibrosi perivenulare e di fibrosi perisinusoidale corrisponde ad una maggiore evolutività dell'epatopatia alcolica rispetto alla semplice steatosi, qualora continui l'assunzione di etanolo.
EPATITE ALCOLICA: la diagnosi e la severità di questa possono essere fatte in maniera affidabile solo istologicamente. Il quadro morfologico è caratterizzato da steatosi, danecrosi epatocitaria e da infiltrato flogistico neutrofilo. Nelle forme lievi i focolai di necrosi sono rari, disposti in sede perivenulare. Nella lesione pienamente espressa la necrosi è diffusa; numerosi epatociti hanno l'aspetto della cellula chiara alcolica e contengono corpi di Mallory. La steatosi è presente, ma la sua entità è variabile, come pure la presenza di lipogranulomi e di fibrosi perivenulare. L'aggravamento delle lesioni avviene per il persistere o il ripetersi di episodi di epatite alcolica, e consiste nella estensione dellanecrosi e della conseguente sostituzione cicatriziale, fino alla formazione di setti fibrosi e ad un quadro di cirrosi franca. Il termine di NECROSI IALINA SCLEROSANTE si riferisce ad una variante dell'epatite.
alcolica, caratterizzata da una più intensa necrosi perivenulare con successiva deposizione di tessuto fibroso; la