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FEGATO

Struttura microscopica

Il numero di lobi varia nelle specie, noi parleremo però della struttura microscopica.

Il fegato è fatto da migliaia di lobuli epatici, strutture tridimensionali paragonabili ad un prisma.

Cosa delimita un lobulo da un altro? Il fegato è un organo rivestito da sierosa esternamente, ma la viscerale è aderente ad una capsula fibrosa di connettivo che soprattutto attraverso l'ilo del fegato (faccia viscerale) penetra come lamine all'interno dei lobi epatici suddividendo il parenchima in lobuli epatici (termine vecchio-membrana di Glisson).

Questa quantità di connettivo varia a seconda dell'età e delle specie: nei bambini neonati la quantità di connettivo ad esempio è maggiore rispetto all'adulto, così come nei Suini il limite del lobulo epatico è ben evidente, perché il connettivo è più abbondante.

All'interno del lobulo vediamo lamine formate da cellule, epatociti.

disposti uno a fianco all'altro, separate poi (lelamine) da spazi dilatati occupati da capillari tipici del tessuto epatico, i sinusoidi epatici. Al centro di questa struttura esagonale c'è la vena centrolobulare che raccoglie sangue venoso tramite venesottolobulari, queste poi poi si uniscono a formare vene epatiche che confluiscono nella vena cava caudale. Ai vertici di queste strutture poliedriche, dove confinano almeno tre lobuli epatici abbiamo l'area portale oppure spazio portale (connettivo abbondante proveniente dalla capsula), è presente e visibile in tutte le specie animali. Nello spazio portale (connettivo abbondante) troviamo: - la vena interlobulare (tra lobuli), lume ampio contenente globuli rossi e parete sottile, derivazione della vena porta; il vaso venoso in alcuni casi si può anche sdoppiare. - condotto biliare interlobulare, con un rivestimento epiteliale di cellule cubiche - arterie interlobulari, tonaca media con spessoremaggiore vasi linfatici, questi non sono visibili perchè la parete è sottile e il lume non è ampio (il fegato è l’organo deputato alla maggior produzione di linfa nel corpo). Queste tre strutture (esclusi i linfatici) vengono definite triade portale. In questo connettivo interlobulare (area portale) troviamo fibre collagene (di tipo terzo), elastiche e abbiamocolorazioni particolari per vedere le fibre reticolari. Le fibre collagene e reticolari sono prodotte da cellule particolari per cui in un fegato patologico aumentanotevolmente la quantità di connettivo che separa i lobuli. Circolazione nel fegato Il sangue venoso trasportato dalla vena porta derivano dalle radici della stessa che sono: vena lienale, mesenterica caudale e la mesenterica craniale; in questo modo tutte le sostanze assorbite nel trattogastrointestinale arrivano al fegato. Attraverso l’ilo la vena porta entra dentro seguendo le lamine della glissoniana e dividendosi fino

a dare i ramipiù piccoli che sono quelli delle vene interlobulari. Il sangue che trovo qui è venoso, ricco di metaboliti, sostanzetossiche e farmaci. P a g . | 46

Dalla vena interlobulare questo sangue penetra tra le lamine del fegato e dopo che ha interagito con l’azionedegli epatociti, insieme al sangue proveniente dall’arteria interlobulare, confluiscono nella vena centrolobulare eda qui viene immesso nelle vene sottolobulari, le vene epatiche (una per lobo epatico).

Essendo i lobi epatici almeno tre anche le vene epatiche sono almeno tre, e confluiscono indipendentementel’una dall’altra a livello di vena cava caudale, quindi circolo sistemico.

Per quanto riguarda la circolazione nutritizia, il sangue arterioso ossigenato entra nel fegato come arteriaepatica (ramo dell’addominale), quello che vediamo uscire però è un unico tipo di sangue, quindi all’internodell'organo sangue arterioso e venoso si sono mischiati (nel

momento in cui diffondono nelle lamine, nei sinusoidi quindi). In termini di flusso, il sangue venoso è da ⅘ a ¾ (75%), mentre quello arterioso proveniente dall'arteria epatica varia da ⅕ a ¼ del sangue (25%). Cellule del fegato In un fegato di animale giovane e adulto gli epatociti si strutturano in lamine formate (in termini di spessore) da un'unica cellula; questa è bagnata da un lato e dall'altro da sinusoidi epatici. L'importanza che si ha nel fegato per il suo funzionamento risiede nel contatto esteso degli epatociti, grazie ai sinusoidi. La cellula avrà contatto da un lato e dall'altro con i sinusoidi ma avrà anche le due facce laterali in contatto con altri epatociti, determinando il canalicolo biliare. L'esito finale nei sinusoidi epatici è che i due tipi di sangue si mescolano. L'endotelio del capillare epatico (sinusoide) è fenestrato e anche discontinuo; ovviamente l'endotelio.

Poggia su una membrana basale. Molti studi affermano che esistono differenze di specie nella membrana basale (con o senza pori) oppure l'endotelio può essere variabile, in generale l'obiettivo è facilitare il passaggio e scambio di macromolecole dall'interno del sinusoide epatico verso gli epatociti.

Tra la scritta "endothelium" vediamo uno spazio, è una fenestratura di una cellula endoteliale.

Una delle facce funzionali degli epatociti, quella che guarda il sinusoide, è provvista di microvilli irregolari che servono a aumentare la superficie di contatto con il plasma sanguigno penetrato attraverso le fenestrature dell'endotelio e che va a bagnare le cellule epatiche per far sì che esse assorbano sostanze per endocitosi.

C'è uno spazio, spazio del Disse, tra i microvilli dell'epatocita e l'endotelio (eventualmente anche la sua membrana basale) del sinusoide.

Una parte del plasma filtrato attraverso le

fenestrature dell'endotelio (acqua, ioni ecc) viene ad accumularsi in questo spazio ed è proprio qui che forma linfa che prenderà la via di vasi linfatici che via via percorreranno le lame di connettivo che separano i lobuli fino ai vasi linfatici che troviamo nelle aree portali e che poi escono dall'ilo del fegato. Tra le cellule endoteliali del sinusoide trovo macrofagi intercalati, cellule di Kupffer, che fagocitano elementi estranei che trovano nel plasma. Nel fegato ricordiamo che vengono prodotte sostanze cataboliche risultanti dalla demolizione dei globuli rossi (nelle parti che riguardano l'emoglobina) e che rientrano a far parte poi della bile (bilirubina e biliverdina). Le cellule in grado di demolire l'emoglobina sono proprio le cellule di Kupffer. Una volta assorbite queste parti vengono portate nello spazio di Disse e poi metabolizzate nell'epatocita - la cellula di Kupffer funge da carrier quindi per alcune sostanze che devonoLe parole "esseretrasformate dall'epatocita" devono essere formattate con il tag : esseretrasformate dall'epatocita. Le parole "Cellule di Ito" devono essere formattate con il tag : Cellule di Ito. Le parole "fuori dal lume endoteliale ma sul versante esternodei sinusoidi epatici" devono essere formattate con il tag : fuori dal lume endoteliale ma sul versante esternodei sinusoidi epatici. Le parole "Presentano accumuli di vitamina A (liposolubile), sono anchecellule che producono la matrice e le fibre collagene e reticolari chevanno a formare lo stroma che separa i vari lobuli" devono essere formattate con il tag : Presentano accumuli di vitamina A (liposolubile), sono anchecellule che producono la matrice e le fibre collagene e reticolari chevanno a formare lo stroma che separa i vari lobuli. La frase "P a g . | 47" non richiede formattazione. La frase "Se il fegato è sottoposto a stress tossico, queste producono fibre collagene, aumenta la fibrosi del connettivoepatico e, dal punto di vista di Giovanni Di Guardo, la chiamiamo cirrosi epatica (una delle cause è l'eccesso dialcol – famosa vacca alcolizzata)" non richiede formattazione. La frase "Fegato come ghiandola esocrina" non richiede formattazione. La frase "La ghiandola epatica nella sua parte esocrina produce la bile, costituitada pigmenti biliari (sost.cataboliche) ma anche sostanze che servono ademulsionare i grassi (sali biliari)" non richiede formattazione. La frase "La bile percorre la via opposta rispetto al sangue: viene prodotta dagliepatociti e attraverso una serie di vasi via via di calibro maggiore fino aldotto biliare attraverso:capillare" non richiede formattazione.biliare o canalicolo biliare - condotto privo di parete propria, questo si forma a livello di epatocita nella sua superficie che presenta una depressione, in contatto con un altro epatocita. duttuli biliari - con una parete propria, epitelio pavimentoso o cubico. dotto biliare interlobulare - rivestimento epiteliale semplice cubico. dotto biliare propriamente detti - anche qui quanti sono i lobi epatici; parliamo almeno di dotto epatico, di destra, di sinistra e del lobo quadrato. dotto epatico comune - Lungo il percorso di uno di questi dotti epatici, trovo una diramazione, un condotto, il dotto cistico: porta la bile prodotta dal fegato all'interno della cistifellea. NB: non tutte le specie ne sono provviste (assente nel cavallo) Nei mammiferi domestici provvisti di cistifellea, il dotto epatico comune, dopo aver ricevuto lo sbocco del dotto cistico prende il nome di dotto coledoco. CISTIFELLEA - Presenta una tonaca sierosa e una muscolare, è sensibile ad ormoni prodotti dal.

duodeno.C'è una popolazione di cellule enteroendocrine duodenali che producono una sostanza peptidica chiamata colecistochinina, che ha azione sulla muscolatura della tonaca muscolare della cistifellea stimolando la sua contrazione.

L'epitelio della mucosa della cistifellea è batiprismatico semplice.

La bile che entra nel dotto cistico, è una bile concentrata rispetto a quella prodotta dal fegato; per concentrarla viene prelevata acqua che segue poi la via dei vasi linfatici.

Il dotto epatico dopo che c'è stata l'immissione del dotto cistico prende il nome di dotto coledoco o dotto biliare comune.

Alla cistifellea arrivano anche piccoli dotti direttamente dal fegato e perciò denominati dotti epatocistici.

PANCREAS

Il pancreas è una ghiandola sia endocrina che esocrina, quindi anficrina, come il fegato.

Presenta dei lobi, formati da acini, è infatti una ghiandola acinosa composta.

Il pancreas essendo esocrino presenta dei

dotti interni fino ad arrivare a uno o due dotti pancreatici che riversano il contenuto enzimatico prodotto nella parte iniziale del duodeno: condotto pancreatico maggiore e accessori (se presenti).

Tra la ghiandola esocrina troviamo le isole pancreatiche, dette anche isole di Langerhans (parte endocrina dellaghiandola).

Le cellule beta producono insulina, le cellule alfa producono glucagone e poi sono presenti altre cellule che producono altri ormoni.

APPARATO GENITALE

Embriologia

Gli stadi di Carnegie sono un sistema standard di 23 stadi usati per fornire un sistema unificato nella cronologia dello sviluppo embrionale dell'uomo e di tutti i vertebrati.

Gli stadi sono divisi attraverso lo sviluppo delle varie strutture embrionali e non per mezzo di misure cronologiche, per questo, gli stadi possono variare tra le specie. Nello sviluppo umano sono coperti i primi 56 giorni di sviluppo, da quel punto in poi l'embrione può essere definito feto. Attraverso questi sta

Dettagli
A.A. 2020-2021
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentina.nuvolina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di anatomia funzionale veterinaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Scapolo Pieraugusto.