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BOCCA
È costituita da una volta e da un pavimento.
Volta: sulla volta si trova una cresta mediana che si biforca in due rilievi laterali e assume una
forma di Y ribaltata. Fra i rilievi si trovano tante file di papille rivolte caudalmente per favorire lo
spostamento del cibo in direzione caudale.
A questo livello sono presenti anche delle ghiandole: mascellari, palatine laterali e mediali rispetto
ai rilievi della Y ribaltata, pterigoidee, tubariche. A livello di angolo della bocca invece si aprono
delle ghiandole salivari.
A causa della fusione incompleta dei vari segmenti presenti in cavità buccale, le coane sono molto
ampie e allungate. Sono allargate aboralmente e rostralmentevengono occupate dalla lingua
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quando l’animale inspira. Ritornando al discorso precedente, per alcuni autori le coane vere
sarebbero quelle sempre beanti che non vengono occupate dalla lingua (quindi la porzione
aborale) e che delimiterebbero la bocca dalla faringe. Questa ipotesi è comunque la meno
accreditata.
Pavimento: è costituito principalmente dalla lingua. La lingua ha una forma triangolare con apice
rostrale e prende attacco dal processo rostrale dello ioide. È fibrosa nei polli mentre è più carnosa
ad esempio nei pappagalli. A questo livello si ha lo sbocco di ghiandole sotto mascellari.
Negli uccelli acquatici le papille sono presenti anche lateralmente alla bocca e contribuiscono a
filtrare l’acqua. Nell’anatra esiste un rilievo mediano sulla volta che corrisponde a una doccia
mediana sulla lingua. Nell’oca esistono papille in senso caudale anche lateralmente.
Dalla faringe si passa all’esofago.
L’esofago è posto dorsalmente ed è in rapporto con la trachea, tendenzialmente si sposta a destra
(al contrario del mammiferi). Sul versante di destra alla base del collo si trova il gozzo o ingluvie,
una dilatazione del tubo digerente che ha la funzione di deposito di cibo quando gli stomaci sono
pieni. In anatra e oca il gozzo è poco sviluppato. Nel piccione il gozzo può andare incontro a
degenerazione e si forma materiale lipidico utilizzato dai genitori durante la cova (sia dal maschio
che dalla femmina). Il gozzo presenta un epitelio pavimentoso stratificato con ghiandole mucose
(nuclei non colorati e cellule schiacciate alla base).
STOMACO
È diviso in due camere.
proventriglio o stomaco ghiandolare: è lo stomaco principale in cui si riversano i
prodotti di secrezione delle ghiandole, anche se è solamente un allargamento dell’esofago.
Presenta una mucosa bianca irregolare con delle papille che rappresentano gli sbocchi delle
ghiandole dello stomaco.
ventriglio o stomaco muscolare:presenta due fondi ciechi, uno dorso craniale e uno
ventro caudale. È più grande e più consistente rispetto allo stomaco ghiandolare perché
presenta delle pareti muscolari molto spesse e ha solo un significato di triturazione del
cibo.Esternamente ha un colore giallastro e un aspetto traslucido perché avvolto da
aponèurosi. La mucosa è rivestita da uno strato costituito da una glicoproteina, la coilina.
Non è grave se all’interno dello stomaco muscolare si trovano dei sassolini o dei pezzi di
vetro, anzi, questi elementi favoriscono la triturazione.
Nello stomaco dei mammiferi esiste una mucosa con epitelio batiprismatico semplice e delle cellule
secernenti parietali (produzione acido cloridrico) e principali (produzione pepsinogeno). Nel pollo e
in generale negli uccelli si trovano invece delle cellule oxintopepticheche producono sia acido
cloridrico sia pepsinogeno. Si hanno ghiandole tubulari ramificate che sboccano in vari dotti.
Il passaggio tra esofago e proventriglio è poco evidente (proprio perché è solamente una
dilatazione dell’esofago) mentre è ben visibile tra proventriglio e ventriglio.
Fegato
È posto ventralmente e presenta due lobi molto sviluppati destro e sinistro. Caudalmente al fegato
è presente lo stomaco muscolare, con il quale è in rapporto. Nel piccione come nel cavallo la
cistifellea non è presente. Sono presenti due dotti, quello epatoenterico a sinistra in cui la bile è
scaricata direttamente nell’intestino e quellocolecisticoenterico a destra.
Duodeno
È posto sul versante destro e si continua con il fondo cieco ventro caudale dello stomaco
muscolare.
INTESTINO
È costituito dall’intestino tenue (duodeno, digiuno, ileo) e dal crasso (colon-retto e cieco). Negli
uccelli sono presenti due ciechi.
Duodeno: origina dal fondo cieco ventro caudale dello stomaco muscolare. Presenta una porzione
discendente e una ascendente. È molto facile da riconoscere perché il mesoduodenotiene unite le
due parti del duodeno e nel mezzo è presente il pancreas.
Digiuno: molto sviluppato e formato da giri centripeti e centrifughi. Non è in contatto con i due
ciechi. 5
Ileo: si distingue dal digiuno perché è in rapporto con i due ciechi tramite dei mesi.
In piccione e canarino i due ciechi sono solo degli abbozzi.
La particolarità dell’intestino degli uccelli è che i villi intestinali sono presenti lungo tutto il tratto
dell’apparato digerente (regrediscono a livello dei due ciechi) mentre nei mammiferi i villi
regrediscono nell’intestino crasso.
Colon retto: terminazione a livello di cloaca.
Cloaca: è formata da tre camere:
Coprodeo: vengono accumulate le feci.
Urodeo: a questo livello si aprono i due ureteri e non si ha quindi l’uretra né la vescica. Si
aprono anche i due deferenti (se si parla di un maschio) o l’ovidotto di sinistra (se si parla
di una femmina, in cui l’ovidotto di destra regredisce).
Proctodeo: a questo livello si trova la borsa cloacale o di Fabrizio in cui si differenziano i
linfociti B.
Sono presenti dei corpuscoli di Herbst che sono dei recettori.
APPARATO UROGENITALE
Reni: sono dorsali, lunghi 5-6 cm. Il loro lobo craniale è in rapporto con l’estremità caudale del
polmone. Sono divisi in lobo craniale, medio e caudale dall’arteria iliaca interna e dall’arteria
ischiatica. Come nei mammiferi, l’unità morfo-funzionale dei reni è il nefrone. Si hanno strutture
dette lobuli renali con struttura piramidale delimitati da connettivo e da rami interlobulari che
provengono dalle vene portali renali. Le vene interlobulari sfioccano all’interno dei reni.
Nel rene esiste una porzione corticale, con due tipi di nefroni con ansa di Henle con rami più
lunghi e rami più corti e una porzione midollare. L’urina prodotta da un pollo è intorno ai
150/200 ml ma la preurina attorno a qualche litro e viene riassorbita quindi per il 90% circa.
Vascolarizzazione
Circolo arterioso: tre arterie renali, una craniale (deriva dall’aorta) e una media e una caudale che
derivano dall’arteria ischiatica.
Circolovenoso: più complesso. Si hanno due sistemi venosi.
Il primo prevede il ritorno del sangue attraverso le vene renali (craniale e caudale) che
confluiscono nelle vene iliache comuni e poi nella vena cava caudale.
La cava caudale deriva da confluenza da iliache comuni. Le iliache comuni ricevono le vene renali.
Il secondo prevede vene portali afferenti e vene renali efferenti. Al rene arriva il sangue venoso
portale del distretto delle vene iliache e ischiatiche.
La vena iliaca esterna, dalla quale derivano la vena porta renale anteriore e la vena porta renale
media, invia un grosso ramo anastomico alla vena renale: subito prima dell’entrata nella vena
renale, questo ramo anastomico presenta un restringimento dotato di un dispositivo valvolare, la
cui apertura comporta l’invio del sangue direttamente in cava caudale. Se le valvole delle vene
iliache sono chiuse il sangue ha tre possibilità:
passare nelle vene interlobulari che danno poi origine a vene centrolobulari e si continuano
nelle vene renali;
passare per i seni vertebrali;
passare attraverso le vene mesenteriche e attraverso il fegato.
Il significato di questo sistema non è chiaro, probabilmente è collegato al metabolismo azotato.
arteria renale craniale in verde dall’alto: arteria iliaca interna e art. ischiatica
arteria renale media vene renali vene iliache comuni vena cava caudale
arteria renale caudale rene Cuore
sangue venoso portale
(vene iliache e ischiatiche) Grosso ramo anastomico
della vena iliaca esterna
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Valvola: se aperta il sangue va direttamente in cava caudale, se chiusa il sangue ha 3 possibilità.
APPARATO TEGUMENTARIO
La pelle è sottile, giallastra, poco vascolarizzata e poco innervata. Si trovano le penne.
Le ghiandole sudoripare non sono presenti mentre è presente una sola ghiandola sebacea posta
sopra le vertebre caudali chiamata ghiandola dell’uropigio. Questa ghiandola è formata da due
lobi che escono in una papilla e il secreto serve per impermeabilizzare la superficie esterna.
L’animale distribuisce poi il secreto tramite il becco anche alle altre penne.
Penne, piume e filopiume
Zone pterili: zone in cui sono presenti le penne.
Zone apterili: zone prive di penne ma che possono essere provviste di piume.
Penna: presenta un rachide e un vessillo. Il vessillo ha due porzioni destra e sinistra. Se hanno
le stesse dimensioni sono dette penne simmetriche altrimenti sono chiamate asimmetriche. Dal
rachide originano raggi detti barbe. Il rachide senza barbe (tratto iniziale) è chiamato calamo.
All’inizio del calamo è presenta una papilla dermica che si attacca alla pelle.
Dalle barbe si staccano le barbule. Le barbule apicali e distali sono provviste di uncini (amuli) che
si agganciano con le barbule prossimali della barba contigua.
Le penne possono essere remiganti, timoniere (si attaccano al pigostilo) e di copertura.
Piuma: più soffice, forma un cuscinetto isolante. Ha un rachide poco sviluppato, le barbe non si
agganciano con quelle continue quindi sono prive di uncini.
Filopiuma: hanno un rachide più sviluppato, sono a metà strada tra una penna e una piuma.
Estremità distale dell’arto pelvico: rivestite da squame (dita).
Creste: porzioni di cute vascolarizzate.
APPARATO GENITALE MASCHILE
Sono presenti due testicoli posizionati in prossimità del polo craniale del rene, il quale è in contatto
con la base dei polmoni. In un animale non in attività i testicoli sono piccoli, possono arrivare fino
a 5-6 cm nell’animale in attività, in cui assumono anche un colore biancastro. L’organizzazione è
simile rispetto a quella dei mammiferi. I tubuli seminiferi si continuano nella rete testis, poi sono
presenti i condotti afferenti e l’epididimo.
L’epididimo si continua con il dotto deferente che si allarga alla fine (serbatoio di spermatozoi) e
infine si arriva alla cloaca. Gli