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Anatomia e fisiologia - fisiologia del midollo spinale Pag. 1
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N.B

Nel tratto di midollo spinale compreso tra la seconda vertebra toracica e la prima vertebra lombare

esiste anche una espansione grigia situata lateralmente alla base della colonna anteriore detta

Corpo o Colonna Laterale.

La sostanza grigia è composta da cellule nervose e da fibre nervose neurite e da nevroglia. Le

cellule della colonna anteriore sono costituite da neuroni motori (neuroni effettori), i cui cilindrassi

lasciano il midollo attraverso le radici anteriori. Ogni cilindrasse termina in un gruppo di fibre

muscolari scheletriche. Questa struttura neuromuscolare costituisce una unità motoria.

Funzione del midollo:

L’ attività riflessa: la funzione fondamentale dei centri nervosi si manifesta nella attività riflessa.

Per azione nervosa riflessa si intende la risposta ad un impulso che, partito da un organo di

ricezione si propaga lungo un neurone afferente, raggiunge uno o più centri del sistema nervoso

dai quali viene poi riflesso lungo un neurone efferente a una qualsiasi altra struttura della quale o

eccita (aumenta) o inibisce l’attività. Le azioni riflesse hanno per lo più un carattere ben definito di

finalità cioè hanno lo scopo di salvaguardare l’organismo dagli attacchi ai quale può andare

incontro nell’ambiente in cui vive e si svolgono in modo rapido e coordinato (sono esempi di attività

riflessa: la tosse, lo starnuto, la secrezione salivare).

L’arco nervoso riflesso: Esso rappresenta l’unità fondamentale per l’attività nervosa integrata.

Esso, nel suo schema più semplice, è costituito da:

un recettore periferico (che riceve lo stimolo ovvero l’impulso),

 da un neurone afferente (che porta l’impulso ai centri superiori nervosi),

 da un neurone efferente (che trasmette l’impulso alla periferia).

I neuroni afferente ed efferente talvolta, sono collegati tra di loro da una sola sinapsi. In generale,

però gli archi riflessi sono costituiti da almeno tre neuroni perché, il neurone afferente e quello

efferente sono collegati da un neurone di Associazione perciò in genere, vi sono almeno tre

sinapsi che uniscono i tre neuroni a catena.

L’arco riflesso consiste in:

1- Nel passaggio di un impulso, di una stimolazione, che proviene da un organo di senso

periferico attraverso il neuro afferente, quello che conduce gli impulsi, e che entra nel

midollo spinale attraverso le radici posteriori ed, il cui corpo è situato al di fuori del midollo

spinale, cioè nel ganglio spinale situato lungo la radice posteriore del midollo.

2- Questo impulso /stimolo, raccolto alla periferia, che è stato trasportato fino al centro

midollare provoca una risposta e vediamo come:

Il neurone afferente o sensitivo, una volta entrato per le radici posteriori del midollo

spinale, si articola con un altro neurone che è un neurone effettore motore il cui corpo si

trova nelle corna anteriori del midollo e, la cui fibra si porta all’organo esecutore passando

per le radici anteriori e che ha il compito di trasmettere alla periferia una risposta motrice

o secretoria allo stimolo ricevuto, infatti l’organo esecutore può essere un muscolo oppure

una ghiandola (quindi secrezione). I riflessi nervosi sulla base del tipo di organo di senso

che viene stimolato vengono classificati in:

Riflessi propriocettivi o profondi per esempio: riflesso patellare, riflessi tendinei in

 genere;

Riflessi esterocettivi o superficiali per esempio: riflesso della cornea, riflessi cutanei

 Riflessi enterocettivi per esempio: riflessi vascolari, riflesso del seno carotideo, i

 riflessi intestinali ecc.

Il riflesso patellare o rotuleo: È senz’altro uno dei riflessi più conosciuti. È un tipico esempio di

riflesso da stiramento. È il più semplice tra i riflessi spinali in quanto si ha una sola sinapsi tra il

neurone afferente sensitivo ed il neurone efferente motorio, quindi è un riflesso monosinaptico: a

gamba piegata la leggera percussione al livello della rotula (patella) sul tendine del muscolo

quadricipite della coscia provoca un brusco stiramento, una breve contrazione del muscolo stesso,

un suo allungamento passivo comportando una estensione della gamba sulla coscia (contrazione

del muscolo) e questo stiramento rappresenta lo stimolo che va ad agire su particolari recettori da

stiramento che, si trovano nei muscolo, detti fusi neuromuscolari. Essi sono i responsabili dei

riflessi da stiramento in quanto la loro stimolazione provoca una eccitazione riflessa delle

terminazioni del neurone afferente sensitivo e che innerva lo stesso muscolo. Il neurone afferente,

una volta stimolato, arriva direttamente al midollo spinale attraverso le radici posteriori e qui si ha

una sinapsi con il neurone efferente motore che in questo modo viene così attivato e questa sua

attivazione provoca una contrazione del muscolo stesso.

Gli organi di senso

Alla periferia si trovano in organi differenziati , che si mettono in eccitamento in seguito a stimoli

esterni.

Le cellule del corpo sono organizzate in tessuti, organi del apparati che hanno funzioni ben

definite. Provocando piccole differenze nella struttura della loro membrana cellulare, uno stimolo

ambientale significativo per una cellula può invece lasciarne un'altra totalmente indifferente. Il

nostro corpo contiene miliardi di cellule ognuna con specifiche capacità sensoriali. Il sistema

nervoso provvede al controllo centralizzato e al coordinamento ordinando una risposta rapida agli

stimoli periferici. I recettori sensoriali rappresentano proprio l’interfaccia tra il sistema nervoso e

l’ambiente interno ed esterno.

Un recettore sensoriale è una cellula specializzata che controlla le condizioni interne del corpo o

dell’ambiente esterno. Se stimolato, un recettore invia le informazioni al SNC queste informazioni,

chiamate sensazioni giungono sottoforma di potenziali d’azione su una fibra nervosa afferente o

sensoriale. I recettori della sensibilità generale sono distribuiti su tutto il corpo e hanno una

struttura relativamente semplice; i sensi speciali sono rappresentati dal gusto, dall’udito,

dall’olfatto, dalla vista, dall’equilibrio e dal tatto. Queste sensazioni sono dovute a recettori

specializzati che hanno una struttura più complessa e che si trovano in particolari aree sensoriali

situate nel naso, nell’occhio, nell’orecchio. Ogni recettore ha una specifica sensibilità per esempio

un recettore tattile è sensibilissimo alla pressione ma è insensibile a stimoli chimici; per esempio

un recettore gustativo è sensibile alle sostanze chimiche disciolte ma è insensibile alla pressione.

Questo concetto è chiamato specificità recettoriale. I recettori vengono classificati in base alla

natura dello stimolo che li eccita in :

Nocicettori (noci dal latino ledere): essi rispondono a una varietà di stimoli di solito associati

 a danno tessutale, la loro attivazione provoca la sensazione di dolore.

Termocettori : essi rispondo a cambiamenti di temperatura.

 Meccanocettori: sono stimolati o inibiti da distorsione fisica, contatto o pressione sulle loro

 membrane cellulari, ne esistono differenti tipi.

Chemocettori: essi controllano la composizione chimica dei liquidi del corpo e rispondono

 alla presenza di specifiche molecole.

Naturalmente questi recettori presentano caratteristiche differenti in base alla loro composizione.

Nocicettori. Sono i recettori del dolore e si trovano: nella parte superficiale della cute, nelle

capsule articolari, all’interno dei periostio delle ossa e attorno alle pareti dei vasi sanguigni. Le

sensazioni dolorose sono trasportate da due tipi di assoni:

1- Fibre mieliniche di tipo A: conducono le sensazioni dolorose rapide o puntorie per esempio

nel caso di una igniezione, o da taglio profondo.

2- Fibre mieliniche di tipo C: conducono le sensazioni dolorose lente, l’individuo è cosciente

del doloro ma ha soltanto un idea generale della zona colpita. Quando sono coinvolte le

strutture profonde o viscerali (organi) può essere molto difficile determinare e localizzare il

dolore. Il dolore che proviene dagli organi viscerali è spesso percepito come originato da

regioni più superficiali, per esempio: un dolore cardiaco è spesso percepito come originato

nella parte superiore della gabbia toracica e al braccio sinistro.

Termocettori. Sono i recettori della temperatura e sono distribuiti subito sotto la cute, si trovano

anche nei muscoli scheletrici, nel fegato, e nell’ipotalamo. Ne esistono diversi tipi e la loro

percentuale varia da zona a zona della superficie corporea. In genere i recettori del caldo sono 3-4

volte più numerosi dei recettori del freddo. I termocettori sono terminazioni nervose libere, essi non

presentano differenze strutturali tra i recettori del caldo e quelli del freddo e le regioni più sensibili

alla temperatura sono in ordine decrescente: il petto, il naso, il gomito, l’addome ecc…

I termocettori sono eccitati da una variazione di temperatura in un senso o nell’altro (di caldo o di

freddo).

Meccanocettori. Sono recettori sensibili agli stimoli che deformano le loro membrane cellulari.

Distinguiamo tre classi di meccanocettori:

1- I recettori tattili: essi provvedono alla sensazione di toccamento, alla pressione e alla

vibrazione.

2- Barocettori (baro: pressione): essi percepiscono le modificazioni di pressione che agiscono

sulle pareti dei vasi sanguigni e in tratti dell’apparato digerente, dell’apparato riproduttivo e

dell’apparato urinario.

3- Propriocettori: essi analizzano le posizioni delle articolazioni e dei muscoli e sono, per

quanto riguarda la struttura e la funzione,i recettori più complessi della sensibilità generale.

I recettori tattili

La differenza tra le sensazioni di tatto, pressione e vibrazione è indistinta perché un tocco

rappresenta anche una pressione e una vibrazione comporta uno stimolo oscillante tra il tatto e la

pressione; i recettori tattili variano tra loro in base alla complessità della struttura abbiamo, infatti,

nella cute:

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
5 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nurse.d92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Gatto Antonino.