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SISTEMA MOTORIO
Corrisponde a delle aree precise e determinate della corteccia cerebrale.
Nel lobo frontale abbiamo la corteccia motoria primaria e l’area associativa della
corteccia premotoria. In queste aree la corteccia riceve segnali dai gangli della base che
oltre ad inviare segnali regolano l’attività di inizio e di inibizione del movimento. Inviano il
segnale alla corteccia motoria primaria e alle aree associative.
Il cervelletto è un’altra zona motoria deputata alla coordinazione del movimento Anche le
aree associative della vista (lobo occipitale) sono importanti nell’attuazione del movimento.
L’area associativa sensoriale è dunque importante perché invia segnali alla corteccia
motoria primaria.
Dalle aree associative primarie il segnale può essere elaborato e rimandato indietro ai gangli
della base e da qui inviati, tramite i neuroni piramidali e afferenti, al tronco encefalico e poi al
midollo spinale dell’emisfero opposto per l’attuazione di un movimento volontario.
Di fatto la componente motoria in uscita può essere di tre tipi:
1. Movimento volontario: inviato alla divisione motoria somatica ovvero al sistema
muscolo scheletrico
2. Risposte neuro-endocrine: ormoni rilasciati dall’ipotalamo e dalla midollare del
surrene che possono regolare il movimento anche non volontario
3. Risposte viscerali: non volontarie, controllate dal sistema nervoso autonomo e inviate
ai muscoli lisci. Al movimento viscerale è legata anche una componente emotiva e
quindi non volontaria dell’organismo.
SISTEMA DI STATO COMPORTAMENTALE
Sistema che modula i processi sensoriali e cognitivi. I neuroni si trovano al di fuori della
corteccia, nel sistema del tronco encefalico e regolano tutti quei comportamenti non volontari
come il ciclo sonno veglia, gli stati emotivi, e regola il sistema endocrino e il talamo. I neuroni
sono definiti sistemi modulatori diffusi, perché si trovano all’esterno del tronco encefalico,
originano dalla formazione reticolare e si dividono in sistema noradrenergico, sistema
serotoninergico, sistema dopaminergico
e sistema colinergico a seconda del neurotrasmettitore che rilasciano.
● Sistema noradrenergico: rilascia noradrenalina. Questo sistema è importante nelle
funzioni dell’attenzione, del risveglio, per il ciclo sonno-veglia, nell’apprendimento
nella memoria, in tutti quegli stati di ansia, dolore e regolazione dell’umore. Infatti le
zone coinvolte sono il talamo e l’ipotalamo che fanno parte del sistema limbico di
regolazione delle emozioni.
● Sistema serotoninergico: sistema aminergico in cui i neuroni risiedono nei nuclei del
rafe. È importante nel ciclo sonno veglia, la serotonina è il precursore della
melatonina che, oltre al ciclo sonno veglia, regola anche l’umore e le emozioni come
aggressività e depressione. La serotonina ha un ruolo importante nella regolazione
dei gangli della base, anche al controllo motorio e in molte malattie
neurodegenerative come la malattia di Parkinson
● Sistema dopaminergico: è il sistema di neuroni che rilasciano dopamina. Sono
neuroni che partono dalla sostanza nera verso i gangli della base. La dopamina è
importante nel controllo motorio (nel Parkinson avviene una deplezione) ma è
importante anche nei centri della ricompensa, quindi le terminazioni che partono da
qui sono importanti nel sistema limbico per tutti quei comportamenti legati al reward,
ovvero stimoli di piacere da reward (ricompensa) che derivano dal rilascio di
dopamina. La dopamina è anche coinvolta nelle dipendenze da droghe, nel gioco
d’azzardo, nell'impulso control disorder, e quindi anche qui nel sistema limbico.
● Sistema colinergico: legato al rilascio dell’acetilcolina, sintetizzata dai nuclei del
ponte, neuroni che arrivano al talamo, all’ippocampo e alla fornice. Sono importanti
nel sistema limbico , nella corteccia prefrontale e al giro del cingolo. L’Acetilcolina è
uno dei principali neurotrasmettitori nel ciclo sonno veglia nel risveglio, come nella
memoria e nell’apprendimento (ippocampo importante ruolo nella memoria).
FORMAZIONE RETICOLARE ATTIVANTE
È una zona del tronco encefalico dove partono tutti i neuroni con vari neurotrasmettitori che
regolano il comportamento e le terminazioni di stato
comportamentale. Un’interruzione di comunicazione tra la formazione reticolare attivante e
la corteccia è alla base degli anestetici generali. Qui arrivano anche le
terminazioni visive importanti sia per le attivazioni visive che dell’orecchio quindi
per l’attivazione sensoriale che arriva al cervello.
La narcolessia è una patologia dovuta a un difetto di questa zona, il soggetto affetto cade in
un sonno profondo inaspettato e senza motivo.
Il sonno è il principale stato comportamentale e questa zona è alla base. Il sonno è
caratterizzato da una ridotta sensibilità agli stati sensoriali, ridotta attività motoria, il corpo
assume una certa posizione, un portamento specifico, per entrare nello stato di sonno.
Perché dormiamo?
Il sonno conserva l’energia, durante il sonno tutti i processi riparativi, le immunoglobuline, le
prostaglandine, la risposta immunitaria, si amplificano e si rigenerano. Nella scala evolutiva
tutti i mammiferi avevano un periodo di sonno adatto anche evitare i predatori che invece
sono attivi in quella parte della giornata. I neuroni si rigenerano, levano i rifiuti metabolici, si
formano nuove sinapsi per mantenere la memoria a lungo termine. (nell’Alzheimer si nota
alta presenza di rifiuti
metabolici accumulati, non smaltiti)
Il sonno è diviso in fasi:
● Stato di veglia: in cui il cervello riceve onde alfa di piccola ampiezza e di alta
frequenza. È la veglia ad occhi chiusi, il cervello chiudi gli occhi, leva il segnale che
viene dall’esterno,abbiamo un’attività che è più simile ad uno stato di sonno.
● Sonno REM (rapid Eyes Movement): stato in cui avviene la paralisi di tutti gli stimoli
motori, si va in uno stato di sonno ma il cervello ha un metabolismo alto in cui sono
possibili solo movimenti degli occhi. Il sonno REM è un sonno paradosso, non
profondo, desincronizzato, ovvero i neuroni hanno attività elettriche non sincrone
● Stato di sonno 1-2-3-4: man mano che si entra nel sonno i neuroni si sincronizzano,
emettono insieme onde delta sempre più grandi e di alta frequenza, che porta al
sonno ortodosso (stadio 4) ovvero il sonno profondo, si abbassa la temperatura,
rallenta la respirazione, ecc.
Durante la notte abbiamo un alternarsi di sonno paradosso e REM, poi man mano che si
avvicina lo stato di veglia aumenta il sonno REM ed è la fase in cui sogniamo ovvero il cui il
cervello è più attivo. È in questa fase che si stabilizzano i
meccanismi di memoria.
Fattori che regolano il sonno?
Possono essere il ciclo circadiano ovvero l’orologio biologico tra sonno e veglia, processo
omeostatico che regola gli stati di sonno rispetto alla veglia precedente e il processo
ultradiano che regola l’alternanza del sonno REM e non-REM. Il tutto è regolato dalla
melatonina, neurotrasmettitore che regola il sonno-veglia, insieme ad altre ammine come
l’istamina, la serotonina, la noradrenalina e l’acetilcolina che regola lo stato di veglia. In
ultimo l’orexina (o ipocretina), ormone sintetizzato dal nucleo posteriore dell’ipotalamo,
importante negli stati di veglia. Livelli di alterazione di Orexina portano all’alterazione di stati
sonno-veglia come la narcolessia.
Lo stato di sonno invece è dovuto principalmente all’acido gaba amino butirrico (GABA) nella
parte di cervello tra talamo e ipotalamo. Alti livelli di GABA portano ad uno stato di sonno,
prevalenze di orexina e ammine ad uno stato di veglia.
EMOZIONE E MOTIVAZIONE
Sono due aspetti comportamentali in cui si ha una sovrapposizione tra sistema cognitivo e
sistema comportamentale. È l’insieme di comportamenti che ci portano a compiere
un’azione.
La motivazione è legata a impulsi (stimoli) che possono essere interni (profondi, poco
controllabili) o esterni e sono legati al raggiungimento di un obiettivo specifico.
La risposta a stimoli esterni spesso è condizionata da un sistema comportamentale (es.
mangiamo anche se non abbiamo fame perché invitati a cena). C’è poi lo stimolo del piacere
che finalizzato alla ricompensa, sistema che arriva al sistema limbico e che fa sì che il nostro
cervello cerchi la ricompensa attraverso un comportamento piacevole, ma anche da abuso
di sostanze. Lo stimolo sensoriale arriva alla corteccia cerebrale, avviene l’integrazione nelle
aree associative della corteccia, il segnale arriva al sistema limbico che produce una
risposta, che attraverso interneuroni arriva all’ipotalamo e alla corteccia da cui parte la
risposta. Questa può essere inibitoria ( endocrina di rilascio ormonale o immunitario).
Sistema limbico (amigdala, giro del cingolo, ippocampo)
Nel sistema limbico avviene la regolazione del tono dell’umore, l’amigdala è il nucleo
principale per il riconoscimento delle emozioni e la memoria delle emozioni oltre alla zona in
cui risiede il senso di paura e di stress. Anche il giro del cingolo ha un ruolo nelle emozioni.
L’ippocampo subisce la perdita dei neuroni in maniera progressiva nella malattia
dell’Alzheimer, con conseguente degenerazione della memoria a lungo termine e spesso si
soffre di attacchi depressivi( sistema limbico viene alterato).
La parte del sistema limbico coinvolta nell’emozione è il lobo limbico di broca. È una zona
coinvolta all’interno del circuito di Papez, detta giro del cingolo, perché avviene il circuito
che porta al riconoscimento delle emozioni. Di questo circuito fa parte l’ippocampo, da cui
partono terminazioni che arrivano nella fornice e al corpo mammillare profondo, vicino al
talamo. Le terminazioni da qui partono in tutto il giro del cingolo e tornano all’ippocampo.
Le connessioni delle strutture limbiche sono molto più complesse, ci sono tante connessioni
che portano a zone associative diverse della corteccia.
L’amigdala, importante per il collegamento tra corteccia prefrontale e ippocampo, per il
riconoscimento delle emozioni, soprattutto di paura e stress e il riconoscimento del segnale
che si invia e si riceve nella corteccia per l’elaborazione del segnale.
Disfunzioni dei circuiti limbici possono portare a:
● Dissociazione tra cognizione ed emozione
● Angoscia, delirio, neurosi, mania
● Appiattimento affettivo: anedonia (incapacità di provare emozioni), riduzione delle
risposte affettive, gioia, ira)
● Disturbi della memoria
● Sindromi psicotiche e allucinazione
● Patologie psichiatriche c