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Sistema nervoso - Sistema nervoso centrale - Encefalo - Cervelletto

È collocato, come abbiamo detto, posteriormente rispetto al tronco encefalico. Ha il compito di controllare le azioni motorie. In posizione mediana presenta una struttura denominata verme del cervelletto, che consente di dividere l'organo in due parti, una di destra ed una di sinistra.

Si tratta di un organo che ha subito modificazioni con l'evoluzione ed è possibile riconoscerne varie parti a seconda delle cellule che troviamo:

  • La più antica dal punto di vista filogenetico è l'archicerebello (presente anche nei rettili e negli anfibi);
  • La parte intermedia, a livello temporale di "antichità", è il paleocervello. Si è sviluppata grazie al miglioramento della postura ed ha il compito di regolare il tono muscolare;
  • La parte più recente è il neocervello (sviluppata soprattutto nei primati e nell'uomo).

La superficie

presenta dei rilievi. Nella parte esterna, la corteccia, vi è la presenza della sostanza grigia. Sotto la zona della corteccia troviamo la sostanza bianca, in profondità della quale troviamo gruppi di cellule che costituiscono i nuclei profondi del cervelletto.

La corteccia è organizzata in tre strati cellulari. Questi strati, procedendo dalla superficie verso la profondità, sono:

  1. lo strato molecolare, formato da: interneuroni e dai loro prolungamenti (assoni e dendriti), dai dendriti delle cellule del Purkinje, dalle fibre parallele (gli assoni dei granuli) e dalle fibre rampicanti (sono fibre afferenti al cervelletto, provengono solo dal nucleo olivare inferiore del bulbo);
  2. le cellule del Purkinje, che presentano un grande corpo cellulare dal quale dipartono 1-2 dendriti che si ramificano nello strato molecolare [la cellula del Purkinje è un grosso deldiametro di 60-90 μm]. Le ramificazioni di una cellula di Purkinje sono tutte nello stesso piano.

Gli

Assoni di queste cellule sono le uniche fibre efferenti e vanno a fare sinapsi con i neuronidei nuclei profondi del cervelletto. Essendo le uniche che comunicano con le cellule dei nucleiprofondi del cervelletto, sono deputate a portare la risposta;

le cellule granulari, che presentano un piccolo corpo cellulare (granulo) dal quale dipartonodendriti corti che rimangono nello strato di queste cellule [i granuli sono piccoli neuroni deldiametro di 5-6 μm]. Presentano un assone che sale verso l’alto, attraversa lo strato dellecellule del Purkinje ed arriva allo strato molecolare. In quest’ultimo, l’assone si divide a T eva a fare sinapsi con i dendriti delle cellule del Purkinje. 22In questo strato troviamo fibre muscoidi (afferenti al cervello) che fanno sinapsi con i dendritidei granuli.

Alla sostanza grigia arrivano anche fibre rampicanti e fibre muscoidi. Le prime originano dal nucleoolivare inferiore del tronco encefalico, entrano all’interno del cervelletto

in corrispondenza delle cellule granulari, le attraversano come attraversano anche le cellule del Purkinje ed arrivano allo strato molecolare, dove fanno sinapsi con i dendriti delle cellule del Purkinje (sono dunque fibre olivo-cerebellari) trasmettendo loro le informazioni provenienti dal tronco encefalico. Le fibre muscoidi sono di origine eterogenea: dai nuclei vestibolari si hanno le fibre vestibolo-cerebellari; dai nuclei basilari del ponte le fibre ponto-cerebellari; dalle corna posteriori del midollo spinale si hanno le fibre spino-cerebellari. Queste tipologie di fibre, invece, entrano nello strato delle cellule granulari e fanno sinapsi con i dendriti di queste cellule, i quali raccolgono l'informazione e la passano alle cellule granulari che elaborano una risposta. La risposta è poi passata all'assone della cellula granulare, che fa sinapsi con i dendriti delle cellule del Purkinje, i quali a loro volta la trasmettono alla cellula del Purkinje, che elabora la

risposta e la invia ai suoiassoni. Questi inviano infine la risposta alle cellule dei nuclei profondi del cervelletto, che la ricevonoe la riportano al tronco encefalico attraverso le fibre presenti nei diversi peduncoli cerebellari:superiore, medio ed inferiore.È con questo meccanismo appena descritto che si realizza l’elaborazione delle informazioni:attraverso questa connessione, le cellule del cervelletto ricevono le informazioni e le elaborano.Le connessioni che il cervelletto ha con le tre parti del tronco encefalico prendono il nome dipeduncoli cerebellari. Ogni peduncolo è formato da fasci di fibre che possono essere afferenti (chevanno al cervelletto) o efferenti (che provengono dal cervelletto): questi fasci di fibre entrano(afferenti) o escono (efferenti) a livello dell’ilo del cervelletto, situato sulla sua faccia anteriore, cioèquella rivolta verso il tronco encefalico.I peduncoli sono dunque tre coppie:i peduncoli cerebellari inferiori

Collegano il cervelletto con il bulbo (midollo allungato); i peduncoli cerebellari medi collegano cervelletto e ponte; i peduncoli cerebellari superiori lo collegano con il mesencefalo.

Figura 10: tronco encefalico e cervelletto

Sistema nervoso – Sistema nervoso centrale – Considerazioni

Il midollo spinale ed il tronco encefalico vanno visti come un' unica regione anatomica all'interno della quale è possibile identificare fasci di fibre costituiti da assoni che provengono da cellule funzionalmente diverse che si dispongono insieme.

Questi fasci di fibre possono avere due direzioni ed andare così a costituire:

- Vie afferenti nelle quali le fibre partono dalla periferia (qui raccolgono le informazioni) ed hanno il compito di trasportare le informazioni fino alle componenti del sistema nervoso che si trovano all'interno della scatola cranica [di conseguenza al SNC]. È anche denominata via sensitiva; ha il compito di raccogliere informazioni.

sensoriali e di conseguenza la sensibilità, che può essere: tattile (dolorifica o termica), olfattiva, visiva (basata su stimolazioni visive). Un esempio di via afferente è la spino-bulbo-talamo-corticale; vie efferenti nelle quali l'informazione parte dal SNC e si dirige verso un altro organo. In questo caso si parla di vie motorie, perché l'informazione trasportata è un'informazione motoria. La principale via motoria dell'organismo è la fascio cortico-spinale (o piramidale), che fa parte delle vie motorie localizzate nella regione delle piramidi del midollo allungato. Tutte le informazioni provenienti dall'organismo devono però arrivare al telencefalo per poter essere acquisite in modo consapevole; infatti, tutte le azioni compiute con consapevolezza partono dagli emisferi cerebrali. Tutte le informazioni che vengono elaborate dal nostro organismo e danno origine a movimenti si fermano prima di arrivare agli

emisferi cerebrali, partendo da regioni che non appartengono a questi.

Sistema nervoso – Sistema nervoso centrale – Encefalo – Cervello

Il cervello è a sua volta costituito da diencefalo e telencefalo.

Il diencefalo corrisponde alla porzione posta più in profondità, ricoperta dagli emisferi cerebrali edunque non visibile se si apre la scatola cranica. È costituito di quattro parti: talamo, un grosso ammasso pari (troviamo il talamo destro e quello sinistro) di sostanza grigia e di forma ovoidale con asse maggiore antero-posteriore (di circa 4-5 cm). Tra i due talami è presente il III ventricolo, cavità del diencefalo.

Il talamo è costituito da molti nuclei di sostanza grigia collegati a doppio binario con diverse zone della corteccia cerebrale (degli emisferi cerebrali in particolare). I nuclei del talamo sono interposti su circuiti nervosi sia di tipo motorio sia di tipo sensitivo.

Il talamo è in sostanza un centro di

Raccolta e di smistamento delle informazioni sensitive e motorie, da trasferire poi agli emisferi cerebrali. Le fibre che dal talamo si dirigono agli emisferi cerebrali possono essere destinate a specifiche regioni cerebrali per trasmettere informazioni precise, oppure possono essere destinate a diffondersi in regioni diverse della corteccia cerebrale per metterla in uno stato d'attenzione.

Epitalamo, regione situata supero-posteriormente al talamo. Controlla le funzioni viscerali ed olfattive. È una regione che raccoglie la ghiandola epifisi (è un trasduttore neuroendocrino), importante in quanto produce in maniera fra loro antagonista melatonina e serotonina: la prima è coinvolta nella regolazione del ritmo sonno-veglia (il nostro organismo lavora differentemente a seconda della presenza o dell'assenza di luce: alcune parti dell'organismo, ad esempio, rallentano la loro attività durante la notte); la seconda è un mediatore chimico coinvolto

nel mantenimento dell'umore, ma anche nella regolazione del ritmo sonno-veglia. La melatonina è prodotta in assenza di luce, la serotonina in presenza di luce [spesso i soggetti con problemi depressivi presentano un'alterazione della sua produzione. Caso emblematico è quello della Svevia, nella quale il tasso dei suicidi è elevatissimo e la causa è stata riscontrata proprio nella mancanza di una corretta esposizione alla luce]. Oltre ad essere favorita dal buio (se c'è meno luce, c'è meno liberazione di noradrenalina), la produzione di melatonina è influenzata anche da situazioni di stress (che vedono la liberazione di noradrenalina e la stimolazione di tutto il SNC) e dal ritmo circadiano (si ha la massima secrezione di giorno e la minima secrezione di notte); subtalamo, situato inferiormente rispetto al talamo, tra quest'ultimo ed il mesencefalo. Ha prevalentemente la funzione di coordinazione dei movimenti. Nellospecifico è suddiviso in tre parti:
  • la parte postero-mediale si occupa della coordinazione motoria;
  • la parte ventro-mediale ha il compito di regolare la funzione associativa;
  • la parte mediale controlla il sistema limbico;
L'ipotalamo, definito anche come cervello viscerale, è situato davanti al mesencefalo. È costituito da nuclei di sostanza grigia dai quali partono (fasci efferenti) e in cui arrivano (fasci afferenti) fibre nervose che lo collegano a molte altre parti del SNC. È connesso all'ipofisi attraverso il peduncolo, in modo tale che gli ormoni prodotti dall'ipotalamo siano portati nella parte posteriore dell'ipofisi (neuroipofisi) per essere rilasciati nel circolo sanguigno in caso di necessità. L'ipotalamo produce ormoni, controlla la secrezione ormonale dell'adenoipofisi e controlla il centro della fame e della sete attraverso la secrezione di grelina per la fame e di leptina ed insulina per la sazietà (una lesione al centro dellafame può portare a voracità incontrollata); controlla la temperatura corporea (una lesione a questo centro può portare a
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
39 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LivioG. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Falconi Mirella.