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Apparato genitale maschile

L'apparato genitale maschile si compone di:

  • Organi genitali esterni, cioè il pene e la borsa scrotale (o scroto)
  • Gonadi maschili o testicoli
  • Vie spermatiche, quelle vie che hanno il compito di veicolare gli spermatozoi fino all'uretra prostatica. Seguono nello specifico questo percorso:
  1. Tubuli seminiferi retti
  2. Rete testis
  3. Condottini efferenti
  4. Canale dell'epididimo
  5. Dotto deferente
  6. Dotto eiaculatore
  7. Uretra prostatica, vescichetta seminale e prostata

Una serie di ghiandole esocrine il cui secreto contribuisce alla formazione del liquido spermatico (ovviamente insieme agli spermatozoi). Queste ghiandole annesse sono nello specifico:

  • Le vescichette seminali, costituite da un dotto, dotato di diverticoli ampollari, che si ripiega più volte su se stesso. La sostanza che secernono è vischiosa, giallastra, ricca di proteine, fruttosio, sorbitolo, acido citrico e prostaglandine, leggermente alcalina.

Il secreto prodotto costituisce...

Circa il 60% del liquido seminale;

la prostata, organo ghiandolare costituito da 30-50 ghiandole otricolari e da un tubulo che mostra dilatazioni irregolari. Il secreto è un liquido lattescente; leggermente acido; ricco di enzimi [alcuni esempi: fibrinolisina, fosfatasi acida, proteasi, amilasi], prostaglandine, spermina e spermidina; costituisce circa il 30% del liquido seminale.

L'attività della gonade maschile (il testicolo) è controllata da FSH, LH ed ormoni ipofisari che regolano la produzione di spermatozoi ed ormoni androgeni.

Poco prima o poco dopo la nascita, i testicoli sono accolti all'esterno della cavità addominale, all'interno di una regione chiamata scroto. I testicoli, attraverso il canale inguinale, si inseriscono nella sacca scrotale perché per poter produrre gli spermatozoi devono trovarsi in un ambiente nel quale la temperatura non sia al di sopra di 32-33° e dunque devono essere all'esterno della

cavità addominale. I testicoli sono organi pieni e pari, presentano una forma ovoidale e sono rivestiti da uno strato di tessuto connettivo molto spesso di colore traslucido che prende il nome di tonaca albuginea. Questo rivestimento si mostra più spesso posteriormente, corrispondente all’ilo del testicolo (chiamato anche mediastino o corpo di Higmoro). In corrispondenza di quest’ultimo, troviamo una rete di canalicoli che prende il nome di rete testis e rappresenta l’inizio delle vie spermatiche.

Dalla tonaca partono dei prolungamenti che si dirigono verso l’ilo: si tratta di setti che dividono il testicolo in regioni chiamate logge. All’interno di ognuna di queste molteplici logge (ne sono presenti circa 300 per ogni testicolo) si trovano dei tubuli che hanno il compito di produrre spermatozoi: si tratta dei tubuli seminiferi contorti, in numero di 3-4, avvolti su loro stessi ripetutamente. Questi nascono dalla superficie interna della tonaca albuginea.

Ogni tubulo, essendo contorto, anche se si trova in un piccolissimo spazio è in realtà lungo tra i 30 cm ed i 70 cm e si porta fino all'ilo, in corrispondenza del quale si apre all'interno della rete testis. Durante l'ultimo tratto, i tubuli seminiferi contorti assumono un andamento più rettilineo e prendono così il nome di tubuli retti. I tubuli seminiferi contorti sono rivestiti internamente dalle cellule del Sertoli e da un epitelio germinativo contenente i gameti nei loro vari stadi maturativi (le cellule germinali, cioè: spermatogoni, spermatociti, spermatidi e spermatozoi). Gli spazi tra i tubuli seminiferi contorti contengono delle cellule che prendono il nome di cellule interstiziali o cellule di Leyding e funzionano sotto l'effetto dell'ormone luteinizzante. Queste cellule hanno funzione endocrina, perché producono gli ormoni sessuali maschili, cioè gli androgeni (dei quali il più importante è).il testosterone). Come detto poco sopra, all'interno dei tubuli seminiferi troviamo delle cellule con funzione endocrina, cioè le cellule del Sertoli. Queste cellule supportano la maturazione delle cellule germinali ed hanno anche il compito di mantenere la barriera emato-testicolare, struttura che permette di avere un'elevata concentrazione di androgeni, potassio e aminoacidi all'interno dei tubuli seminiferi contorti. Nella parete dei tubuli seminiferi avvengono dunque una serie di passaggi che hanno lo scopo finale di produrre spermatozoi, processo che avviene per tutto il corso della vita dell'individuo. Vi sono due tipologie di spermatogoni: - lo spermatogonio di tipo A è una cellula staminale che procede continuamente con la mitosi, ma non prosegue nel processo di differenziazione. Questa tipologia di spermatogonio rimane vicino alla parete ed ha funzione di riserva; - lo spermatogonio di tipo B comincia invece una fase di maturazione alla quale siassocia i cambiamenti morfologici che determinano la spermatogenesi. Lo spermatogonio di questo tipo va incontro a meiosi e dunque, partendo da un corredo cromosomico diploide, genera cellule aploidi. Inizia a spostarsi per raggiungere il lume del vaso, trasformandosi lungo questo percorso in spermatocita primario. Successivamente si divide e avremo lo spermatocita secondario, il quale a sua volta diventa spermatide e subisce un ulteriore cambiamento: compaiono testa e coda, divenendo spermatozoo. Quest'ultimo viene rilasciato all'interno del tubulo seminifero contorto, passa attraverso il tubulo seminifero retto, arriva alla rete testis nella quale troviamo canalicoli detti condottini efferenti. Questi ultimi si aprono poi in una struttura anatomica denominata canale dell'epididimo (costituita da tre parti: testa, corpo e coda), della lunghezza di circa 4-6 m, che è situato nello scroto, più precisamente nella parte postero-superiore del testicolo. Questo canale.funziona come un serbatoio nel quale gli spermatozoi rimangono fino all'eiaculazione ed è all'interno di esso che gli spermatozoi raggiungono la loro completa maturazione, cosa che permetterà loro di assumere tutte le caratteristiche loro proprie. Il processo di maturazione si chiama capacitazione. La parete interna del canale dell'epididimo presenta cellule dotate di microvilli; la sua coda si continua con il condotto deferente, che ha il compito di portare gli spermatozoi al di fuori del testicolo e liberarli al momento dell'eiaculazione. Il dotto deferente attraversa il canale inguinale, arriva all'interno della piccola pelvi e qui inizialmente si trova posteriormente rispetto alla vescica. Si porta poi di lato e si dilata, costituendo l'ampolla del condotto deferente, la quale è situata molto vicino alle vescichette seminali. Queste ultime si trovano ai lati della vescica e anche loro hanno il compito di.partecipare all'eiaculazione. Ampolla e vescichette si uniscono assieme e vanno a costituire il condotto eiaculatore, che si apre nell'uretra prostatica al di sotto dell'orifizio: durante l'eiaculazione, dunque, troveremo: spermatozoi nella misura di un 10%; liquido seminale circa per il 60%; liquido prostatico nella misura di un 30%.
Figura 1: spermatozoo, visione generale
Figura 1: spermatozoo, visione generale
Figura 2: scroto e testicolo in sezione frontale e trasversale
Figura 2: scroto e testicolo in sezione frontale e trasversale
Apparato genitale femminile L'apparato genitale femminile si compone di: - vagina; - gonadi femminili o ovaie; - tube uterine; - utero, la cui parete è costituita di tre strati: - perimetrio, il più esterno. È la tonaca avventizia o sierosa; - miometrio, lo strato intermedio e muscolare (è la tonaca muscolare); - endometrio, il più interno, è la tonaca mucosa. È costituito da un epitelio di rivestimento di tipo batiprismatico semplice ed una lamina propria di tessuto connettivo lasso nella quale

Sono presenti molte ghiandole esocrine di tipo tubulare semplice;

Nella gonade femminile avviene la maturazione degli ovuli, anch'essa regolata da FSH ed LH. Le ovaie sono organi pari e parenchimatosi situati sulla parete laterale della piccola pelvi. Hanno la forma e la dimensione di una piccola mandorla; la loro superficie è liscia prima della pubertà, mentre in seguito a questa fase si presenta irregolare e con cicatrici. Nelle ovaie si possono distinguere:

  • una parte più esterna, la zona corticale, nella quale troviamo i follicoli ovarici (oofori). Le cellule di questa zona subiscono cambiamenti che si manifestano verso la pubertà;
  • una parte più interna, la zona midollare, nella quale troviamo cellule che producono ormoni e nella quale prevalgono vasi sanguigni e linfatici. Le cellule che appartengono a questa zona mantengono la loro struttura. Gli ormoni sessuali femminili qui prodotti sono gli estrogeni e il progesterone.

Le cellule uovo sono

posizionate nel follicolo, che alla nascita è in fase di quiescenza e difatti prende il nome di follicolo primordiale. Al momento della nascita sono presenti circa 1 milione di follicoli primordiali che contengono una cellula uovo (oocita) e che non maturano fino alla pubertà. Alla pubertà, grazie all'azione dell'ormone FSH prodotto dall'ipofisi, un certo numero di follicoli comincia il processo di maturazione. 800mila follicoli su 2 milioni affrontano la maturazione, ma solamente 400 sono espulsi nel ciclo ovarico come cellule mature.

Il ciclo ovarico è l'insieme delle trasformazioni cui è soggetto il follicolo ooforo. Ha la durata di 28 giorni ed essendo un processo ciclico si ripete continuamente: l'ovaio produce ormoni che colpiscono la cellula uovo permettendole di crescere. L'ovaio ha due compiti: la produzione di 5 ormoni per mantenere le condizioni ottimali in modo da poter contenere la cellula fecondata; promuovere

l'utero è pronto ad accogliere un eventuale impianto dell'embrione. Durante questa fase, chiamata fase follicolare, il follicolo maturo si rompe e rilascia la cellula uovo, che viene poi catturata dalle tube di Falloppio.che questorilasci le cellule uovo oppure "sappia" dell
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Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LivioG. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Falconi Maurizio.
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