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Anfibi e Rettili

La cute degli anfibi protegge dalla disidratazione e regola gli equilibri osmotici, oltre a svolgere funzioni organorespiratorie. L'epidermide degli anfibi è tristratificata con corneificazione imperfetta, composta da uno strato germinativo, uno strato intermedio e uno strato corneo con cellule morte nucleate. Nei rospi, lo strato corneo è più spesso poiché vivono più lontani dall'acqua. L'intera cute è ricoperta da muco.

Il derma degli anfibi è ricco di capillari e cromatofori, come xantofori e iridofori. Ci sono anche ghiandole mucose alveolari merocrine e ghiandole sierose alveolari olocrine. Queste ghiandole producono serotonina, veleni, peptidi batterici, catecolamine e muco.

L'epidermide dei rettili è ultracheratinizzata, con uno spesso strato corneo di cheratinociti morti e nucleati. La cheratinizzazione è completa. L'epidermide è tristratificata, composta da uno strato germinativo, uno strato intermedio e uno strato corneo. Tuttavia, è ridotta nelle zone di cerniera, che sono le zone di articolazione tra le diverse parti del corpo.

squame dermiche. Nei lepidosauri avviene la muta come rinnovo dello strato corneo. Lo strato germinativo durante questo fenomeno duplica lo strato granuloso e corneo mentre i leucociti favoriscono il distacco dell'epidermide vecchia. I cheratinociti presenti nell'epidermide producono sia α-cheratina che β-cheratina.

Derma: È formato da uno strato lasso ricco di cromatofori e uno strato denso dove alloggiano gli adenomeri di ghiandole pluricellulari olocrine. I feromoni sono prodotti da ghiandole della regione perianale e ascellare. Ci sono rare ghiandole alveolari semplici o ramificate che producono lipidi e proteine.

Annessi cutanei: Il cuscinetto dermico determina la forma della squama.

Squama Tubercoliforme: Cuscinetto mammelonato (papilla dermica)

Squama Scudata: Cuscinetto appiattito

Squama Embricata: Il margine posteriore si aggetta su quello anteriore di quella successiva

Squama Corazzata: Cuscinetto rinforzato con lamina ossea

Nei Cheloni

è presente un dermascheletro di osteodermi.

UCCELLI

Epidermide: Tristratificata: Germinativo (non ordinato) – di Transizione (β-cheratina) – Corneo.

Derma: Ricco di vasi e terminazioni nervose. I follicoli delle penne si formano qui e sono caratterizzati da fascidi muscolatura liscia che serve a muovere le penne per il volo e la termoregolazione.

Tela sottocutanea: Ricca di adipociti

Ghiandole:

Auricolari

Del Sale: Presente in molti uccelli marini, serve per eliminare NaCl introdotto con la dieta. Questa ghiandola sfocia nelle cavità nasali

Uropigio: Ghiandola bilobata che tramite un dotto secerne lipidi e proteine nella zona dorso-caudale dell’uccello. È una ghiandola ramificata alveolare olocrina. Il secreto è prelevato col becco e spalmato sulle piume per proteggersi da infezioni e rende la superficie impermeabile.

Annessi cutanei:

Penne: Servono come rivestimento idrorepellente, termoisolante (41°C) intrappolando l’aria,

come filtro per le radiazioni solari e per il volo. In generale penne e piume sono strutture costituite da cellule morte completamente corneificate contenenti solo β-cheratina. Nel follicolo della penna si inserisce la muscolatura con i muscoli erettori, depressori e di rotazione. Le principali strutture di una piuma sono lo pterile (follicolo), il calamo (stelo cilindrico cavo), il rachide (struttura portante esterna), barbe, barbule e l’amulo (uncino delle barbule distali per unire le penne). Si dividono in penne remiganti e timoniere.

Piume: Struttura semplice rappresentata nei giovani uccelli. Nell’adulto restano solo sotto le penne di contorno. Sono formate solo dal calamo con un sottile prolungamento di barbe non organizzate.

Filopiume: Corte e rigide con un rachide sottile e barbe solo all’estremità distale. Si trovano attorno a occhi e narici e svolgono funzioni di protezione.

Squame: Sulle zampe posteriori e alla base del becco

Artigli

Becco

Cromatofori

MAMMIFERI

Epidermide: Non è vascolarizzata ma è innervata e contiene α-cheratina. Presenta papille dermiche, un confine non lineare tra epidermide e derma per aumentare la superficie di contatto e migliorare gli scambi. Presenta diversi strati:

  • Germinale
  • Spinoso
  • Granuloso: Con cheratinociti
  • Lucido: Con Eleidina, presente soprattutto nei palmi e nelle piante dei piedi
  • Corneo: Con cheratinociti morti anucleati

La "Citomorfosi cornea" è la maturazione dei cheratinociti a partire dalla staminale.

Derma: Lasso e poi compatto.

Tela sottocutanea: Con adipociti la cui quantità è correlata ad habitat e stile di vita. La loro distribuzione è inoltre sesso-specifica e sotto controllo ormonale.

Annessi cutanei:

Pelo: Lo strato germinativo va a ricoprire anche il bulbo del follicolo pilifero. Il pelo è lubrificato dal sebo e nel dotto pilifero sfociano anche alcune ghiandole sudoripare.

Il fusto è formato da cheratinociti morti strettamente stipati. Presentano anche melanociti che conferiscono colorazione. Il fusto si inserisce nel derma con la radice che si apre nel follicolo pilifero alla cui base una papilla dermica vascolarizzata lo nutre, questa papilla accoglie anche terminazioni nervose nella matrice del pelo, matrice formata da cheratinociti vivi. I peli servono principalmente per termoregolazione.

Ghiandola sebacea: Ghiandola alveolare semplice olocrina con dotto escretore che sbocca nel dotto pilifero. Secernono il sebo, ricco di lipidi. Non sono presenti sulle piante dei piedi e sui palmi.

Ghiandola sudoripara apocrina: Si apre sul dotto del pelo con cellule mioepiteliali attorno all'adenomero. Il secreto è proteico e ormonale e sono distribuite nella zona ascellare, inguinale, perianale e sulla testa.

Ghiandola sudoripara eccrina: Il dotto sfocia sull'epidermide e il secreto è acquoso, contiene acido lattico, urea e sali minerali. Sono

importanti per la termoregolazione. Sui palmi, le dite e le piante dei piedi sono circa 300/cm, mentre su schiena e faccia sono meno di 100/cm. Sono la maggior parte delle ghiandole umane.

Ghiandola mammaria: Ghiandola tubulo-alveolare composta derivata dalla modificazione di ghiandole sudoripare. È sviluppata in rapporto ai peli. Nei Montremi il dotto si apre nel canale pilifero e ogni ghiandola ha il suo dotto escretore. Nei Metateri ed Euteri ci sono più dotti (detto galattofori) per ghiandola che sboccano in prossimità di una papilla detto capezzolo.

APPARATO DIGERENTE

Funzione: Acquisire gli alimenti in forma grezza e trasformarli in molecole semplici assimilabili dalle cellule.

Funzionamento:

  1. Approvvigionamento
  2. Digestione meccanica
  3. Digestione chimica
  4. Assorbimento da parte dei microvilli
  5. Trasferimento al circolo sanguigno

Il tubo digerente serve al mantenimento dell'omeostasi idrosalina, attraverso il fegato e il pancreas controlla i livelli

Gli ormoni insulina e glucosio sono antagonisti e regolano i livelli di glucosio nel sangue. Nelle salamandre e nelle tartarughe, la mucosa bucco-faringea è coinvolta negli scambi di gas respiratori.

L'apparato digerente è principalmente costituito da organi cavi come l'esofago, lo stomaco e l'intestino. Le pareti di questi organi sono formate da tuniche concentriche:

  • Mucosa
    • Epitelio
    • Lamina propria
    • Muscolaris Mucosae
  • Sottomucosa (connettivale)
  • Muscolare
    • Circolare
    • Longitudinale
  • Avventizia o Sierosa (se si trova nella cavità celomatica), entrambe di natura connettivale.

La mucosa è formata da cellule che sono a contatto tra loro e poggiano su una lamina basale, che a sua volta poggia su una lamina propria di natura connettivale. La lamina propria si inspessisce per ospitare adenomeri di ghiandole pluricellulari. Contiene anche linfociti e cellule del sistema immunitario. L'epitelio della tonaca mucosa varia a seconda del tratto di tubo digerente, sia in termini di morfologia che di stratificazione.

Nelle tunichemucosa e sottomucosa si sviluppano le ghiandole parietali. Nello stomaco e nell'intestino troviamo lamuscolaris mucosae: un sottile strato di muscolatura liscia. La tonaca avventizia è un sottile strato diconnettivo con un epitelio semplice di rivestimento esterno ed è in continuità col mesentere dorsale da cuiriceve i vasi.

Bottone gustativo: Chemorecettore (organo del gusto) presente nella mucosa del tubo digerente cefalico. Èin grado di recepire zuccheri, sali, acidi e alcaloidi disciolti in una matrice acquosa. Nei tetrapodi sonolocalizzati sulla lingua mentre negli ittiopsidi sono nella parete orofaringea e nella cute vicino alla rimabuccale.

BOCCAAgnati: La rima buccale è circolare e non articolata. È delimitata da un disco buccale con dentelli cornei. Ildisco è a sua volta circondato da un labbro con cirri e papille, esso è sostenuto da cartilagine. L'imbutopreorale porta la lingua con dentelli cornei.

Il faringe si divide successivamente in ventrale (faringe respiratorio) e dorsale (esofago).

Ittiopsidi: Cavità orale in continuità col faringe respiratorio che porta alla denominazione di “Cavità Orofaringea”. Presentano una lingua primaria per la deglutizione.

Tetrapodi non mammiferi: Cavità orofaringea con lingua secondaria per presa del cibo e deglutizione. Si divide l’esofago dorsalmente e la laringe ventralmente. Nel palato si aprono le coane che convogliano l’aria nel canale respiratorio.

Mammiferi: Compaiono labbra e guance. La digestione acquisisce una componente cefalica. Labbra e guance delimitano il vestibolo orale. La bocca si specializza prima per la suzione e poi per la masticazione.

La dentatura è detta eterodonte. La volta orale è delimitata dal palato secondario che convoglia l’aria alla parte posteriore della cavità orale. Si sviluppano le ghiandole salivari che secernono la ptialina (un tipo di amilasi).

Le ghiandole orali (salivari) in genere umidificano il cibo ma possono anche essere modificate per la produzione di saliva viscosa, per difesa o per esigenze osmoregolatrici (ad esempio le ghiandole del sale). Le ghiandole orali sono sempre pluricellulari tubulo-acinose. Nella cavità orale il cibo viene masticato ed inghiottito, il palato molle (in fondo alla bocca) si solleva e isola le cavità nasali. Nella faringe l'epiglottide si abbassa per permettere al bolo di arrivare all'esofago. L'epiglottide è mossa da muscoli faringei involontari. ESOFAGO L'epitelio della tunica mucosa dell'esofago può essere: - Cilindrico ciliato - Pavimentoso pluristratificato (nell'uomo) con eventuale corneificazione Il lume di un esofago è a forma stellata poiché la lamina propria si solleva in pieghe e l'epitelio sovrastante si adatta a questa geometria.
Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
34 pagine
2 download
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andre_Ferra54 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Colombo Anita.