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GHIANDOLE SALIVARI MAGGIORI

Parotide: la parotide sta nella parete della guancia vicino all'orecchio, questa fa

partire un dotto chiamato dotto parotideo che arriva alla cavità orale in

corrispondenza del secondo molare superiore.

La ghiandola sottolinguale secerne mediante piccoli dotti sotto la lingua ed è situata

dove secerne un'altra ghiandola che secerne sempre nel cavo orale è la ghiandola

salivare mandibolare.

Il secreto delle ghiandole salivari è la saliva, une mescolanza di liquidi sierosi e

mucosi. La porzione sierosa contiene un enzima l’amilasi salivare che inizia la

digestione degli amidi già nella cavità orale; contiene anche sostanze come lisozima

e anticorpi che inibendo la moltiplicazione batterica svolgono una funzione

difensiva.

Nell'orofaringe c'è l'ugola, estroflessione del palato molle, ed inoltre ci sono le

tonsille palatina e linguale, la tonsilla linguale è formata dal gruppo di tonsille che

ricoprono quella porzione della radice linguale.

ESOFAGO (30 cm):

All'altezza di C6, la faringe diventa esofago (termina nella cavità adominale), questo

ha il compito di inviare il bolo allo stomaco senza apportare modificazioni, se non

raffreddarlo se caldo e scaldarlo se freddo. L'esofago, lungo circa 30 cm, è un

organo impari e mediano che occupa il mediastino posteriore, è a stretto contatto

con l'aorta che scorre lateralmente ad esso e con la trachea che gli si appoggia

anteriormente. Alla fine dell'esofago troviamo lo stomaco, nel momento

dell'attraversamento del diaframma da parte dell'aorta, questa spinge l'esofago

anteriormente per formare appunto lo stomaco.

MUSCOLI:

I muscoli che sono coinvolti nella digestione sono: il muscolo obliquo esterno, il

muscolo obliquo interno, il muscolo retto e il muscolo trasverso.

Il muscolo obliquo esterno dell'addome è uno dei muscoli larghi che contribuiscono

a formare la parete addominale. È quello posto più in superficie ed il più grande

dell'addome.

Si origina dalle ultime otto coste, dalle loro facce esterne ed i margini inferiori. Di

qui, allargandosi a ventaglio si porta medialmente ed in basso. La sua aponeurosi

contribuisce, incontrando quella del muscolo omologo dell'altro lato a formare la

linea alba. In alto si inserisce sul processo xifoideo dello sterno, in basso sulla cresta

iliaca, sull'osso iliaco, sul tubercolo pubico. E’ un muscolo accessorio anche per la

respirazione.

Posteriormente al muscolo obliquo esterno c'è il muscolo obliquo interno, il quale è

situato sopra ai muscoli retto e trasverso dell'addome.

Il muscolo retto è un muscolo poligastrico, ha quindi più ventri divisi da delle

iscrizioni tendinee, ed è il muscolo forma la “tartaruga”. Il muscolo retto è

parzialmente superiore rispetto al muscolo trasverso dell'addome, poiché è situato

esteriormente rispetto all'aponevrosi del trasverso dell'addome (nei muscoli

dell'addome non si parla di tendini ma di aponevrosi).

Un altro muscolo importante è il muscolo grande psoas, un muscolo interno che

origina dalla colonna vertebrale e Portandosi inferiormente e passando al di sotto

del legamento inguinale, si inserisce sul piccolo trocantere del femore tramite un

tendine che si fonde con il tendine del muscolo iliaco. Si parla quindi di muscolo

ileopsoas. questo muscolo è postero-laterale ma è comunque importante per la

digestione. Il muscolo ileopsoas è l'unico muscolo non superficiale tra i muscoli che

sono coinvolti nella digestione.

STOMACO

Lo stomaco è un organo cavo, impari e intraperitoneale che occupa l'ipocondrio

sinistro e parte dell'epigastrio nella cavità addominale. Questo ha il compito di

effettuare la digestione. La forma dello stomaco è ad otre. Quando lo stomaco è

vuoto è totalmente schiacciato. Nello stomaco si possono distinguere diverse

porzioni, la parte più alta è detta fondo, sotto il fondo troviamo il corpo, la parte più

grande, dove è presente una valvola non a tenuta che divide lo stomaco

dall'esofago, il cardias; scendendo nella regione dello stomaco che occupa

l'epigastrio, lo stomaco diventa più piccolo e troviamo l'antro pilorico (antro), il

canale pilorico e poi la valvola del piloro che evita il riflusso del chimo allo stomaco

e lo divide dal duodeno. La mucosa gastrica è sollevata in pieghe molto strette e tra

una e l'altra ci sono dei pertugi chiamati fossette gastriche. Alla base di queste

viene secreto l'acido cloridrico che abbassa il pH a 2 per attivare gli enzimi digestivi

come per esempio la pepsina.

Peritoneo: Lo stomaco è intraperitoneale, infatti dalla piccola curvatura dello

stomaco parte una lamina di peritoneo chiamata legamento epatogastrico che

insieme al legamento epatoduodenale (peritoneo tra fegato e duodeno), forma il

piccolo omento. Un'altra lamina peritoneale che parte dallo stomaco, è il grande

omento; questo parte dalla grande curva dello stomaco come un drappo e dopo

aver ricoperto, a mò di grembiule, gli organi addominali si attacca alla parete

posteriore dell’addome (è ricoperto da tessuto adiposo). Questa lamina è anche

chiamata grembiule epiploico.

Sotto al piccolo omento c'è una cavità che nel soggetto sano è virtuale, ed è

chiamata borsa omentale. Durante una peritonite il liquido peritoneale occupa

nell'addome questa cavità.

INTESTINO TENUE:

DUODENO

Il duodeno è quasi interamente retroperitoneale, è un organo cavo, impari che è

nella cavità toracica, ha forma a "C" con la concavità che accoglie la testa del

pancreas. Il duodeno è circa in posizione T12-L1 all'altezza del piloro, e ad altezza di

L2-L3 nel tratto finale.

Il duodeno è diviso in parte superiore (intraperitoneale), parte discendente

(retroperitoneale), parte orizzontale (retroperitoneale) e parte ascendente

(intraperitoneale).Nella porzione ascendente il duodeno ha una piega verso l'avanti

che forma una flessura chiamata flessura duodeno-digiunale poiché arriva al

digiuno.

Funzioni:

-Digestiva: Il duodeno termina i processi digestivi, specialmente quelli dei lipidi. Gli

enzimi digestivi al duodeno arrivano grazie al pancreas che glieli fornisce, e grazie

al fegato il quale riversa nel duodeno la bile, la quale favorisce la digestione dei

lipidi.

-Assorbente: Assorbe macromolecole digerite; I lipidi essendo immiscibili in acqua

vanno elaborati e resi miscibili per farlo vanno saponati con la bile prodotta dal

fegato e riversata nel duodeno.

Pancreas e fegato hanno dotti escretori che sboccano nella parte discendente del

duodeno (parete posteriore).

Mucosa: La mucosa del duodeno è sollevata in pieghe; L’epitelio di rivestimento si

estroflette per aumentare la superficie assorbente attraverso tre formazione: i

microvilli, i villi e le pieghe semicircolari.

I villi sono delle piccole estroflessioni che mantengono la forma digitiforme poiché

hanno uno "scheletro" formato da un vaso linfatico detto chilifero(portatore del

chilo). Tutti i vasi chiliferi contenenti i lipidi digeriti vanno a scaricare nella cisterna

del chilo.

INTESTINO TENUE MESENTERIALE : DIGIUNO E ILEO

Il duodeno termina nel digiuno, la prima porzione dell'intestino tenue mesenteriale.

L'intestino è un organo cavo, impari che occupa la cavità toracica. L'intestino ha un

diametro iniziale di circa 3 cm e un diametro finale di circa 1 cm ed è formato da

delle anse, dette anse intestinali (per movimento continuo). L'unica sua funzione è

quella dell'assorbimento dei nutrienti. Dal digiuno all'ileo in modo progressivo il

chilo diventa feci (durante il tragitto ho materiale pre-feci).

Parete Digiunale: L'intestino è pieno di villi intestinali e di linfonodi (placche di

Peyer) che divengono più numerosi via via che dal digiuno si arriva all'ileo poiché

possono esserci antigeni, inoltre nel percorso la parete perde le sue pieghe (assorbe

meno).

La digestione degli alimenti avviene soprattutto nell’intestino tenue, anche se in

piccole quantità per volta poiché lo sfintere pilorico controlla il passaggio del cibo

dallo stomaco al tenue per non sovraccaricarlo. Gli enzimi prodotti dalle cellule

intestinali e quelli più attivi riversati dal pancreas nel duodeno tramite il dotto

pancreatico completano la digestione degli alimenti nel tenue. Anche la bile

prodotta dal fegato esce dal dotto epatico comune e viene riversata nello stesso

punto del duodeno tramite il dotto coledoco; infatti questi si congiungono a livello

del duodeno dando luogo a una dilatazione, l’ampolla epatopancreatica dalla quale

la bile e il succo pancreatico entrano assieme nel duodeno attraverso la papilla

duodenale

Peritoneo : L'intestino tenue è completamente intraperitoneale, il peritoneo che

ricopre l'intestino prende il nome di mesentere, questo arriva dalla parete

addominale tramite un "tronco" chiamato radice del mesentere.

INTESTINO CRASSO: (1,5m)

L'intestino tenue finisce nell'ileo, a livello della porzione inguino-addominale destra

e qui diventa intestino crasso abboccandosi in particolare al cieco attraverso la

valvola ileocecale che evita il reflusso dal cielo all'ileo. L'attacco dell'ileo è superiore

alla base dell'intestino crasso cieco, nella base c'è una cavità cieca che termina in

un residuo embrionale chiamata appendice verminale.

La sua funzione è quella di disidratare, mediante l’assorbimento di acqua, i residui

alimentari non digeribili e di eliminarli dall’organismo sotto forma di feci.

Incornicia l’intestino tenue su tre lati e consta delle seguenti porzioni: cieco,

appendice, colon, retto e canale anale.

CIECO: Il cieco è intraperitoneale, come lo è l'appendice, questo provoca che

l'infiammazione dell'appendice, l'appendicite, può interessare anche il peritoneo,

diventando una peritonite.

COLON (1,6m):

Dal cieco origina il colon, la parte più lunga del crasso. Il colon si divide in colon

ascendente, trasverso e discendente. Nel colon si ha la compattazione delle feci con

l'assorbimento dei liquidi dalle pre-feci. Se il colon non funziona si hanno eventi di

diarrea (quando non avviene l’assorbimento completo).

Il colon ascendente (fianco destro) è retroperitoneale e dalla fossa iliaca destra

torna in porzione anteriore all'altezza dell'ipocondrio destro dove fa una piega

chiamata flessura epatica e diventa colon trasverso, attraversa l'epigastrio e arriva

nell'

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A.A. 2012-2013
7 pagine
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SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher arnold3355 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze morfologiche e funzionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pacini Alessandra.