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APPARATO SCHELETRICO!

!

È costituito da 206 ossa che si uniscono, attraverso giunzioni, per costituire lo scheletro. Lo

scheletro può essere suddiviso in assile (ossa della testa e ossa del tronco) e in appendicolare

(ossa degli arti, cintura scapolare e cintura pelvica).!

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Le funzioni di questo apparato sono:!

- sostegno del corpo;!

- contribuisce alla locomozione;!

- permette movimenti respiratori;!

- protegge organi vitali;!

- sede di deposito di minerali;!

- contribuisce all’omeostasi Ca nel plasma.!

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Le ossa dello scheletro sono formate da tessuto osseo, da tessuto cartilagineo e altri tessuti

connettivi specializzati (legamenti) che partecipano alla costituzione delle giunture e membrane di

rivestimento dell’osso e della cartilagine.!

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Il tessuto cartilagineo è una variante del tessuto connettivo specializzato nella funzione di

sostegno. Presenta un’abbondanza di matrice extracellulare piuttosto compatta, nel cui interno

sono immersi condroblasti e condrociti. Le principali caratteristiche di questo tessuto sono la

solidità, la flessibilità e la capacità di deformarsi limitatamente.!

Nell’adulto la cartilagine permane in corrispondenza delle superfici articolari, che non si ossificano

mai, ed in poche altre sedi; inoltre essa forma lo scheletro di sostegno dell’orecchio, del naso, della

laringe, della trachea e dei bronchi. Si forma inoltre in seguito a fratture in qualsiasi fase della vita.!

In tutte le zone in cui è localizzata, fatta eccezione per le superfici articolari, la cartilagine è

rivestita da uno strato di tessuto connettivo denso detto pericondrio, altamente

vascolarizzato. La cartilagine è sprovvista di nervi e di vasi sanguigni e linfatici ed è quindi nutrita

per diffusione attraverso la sua matrice gelificata.!

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Si hanno quattro tipologie di tessuto cartilagineo:!

- cartilagine ialina: tipologia più abbondante nell’uomo. Ha un colorito bianco; il 65% del suo

peso totale è dato dall’acqua, il 15% da collagene (tipo Ⅱ) e proteoglicani, il 5% da condrociti. La

cartilagine ialina costituisce lo scheletro fetale, nell’adulto, invece, rimane a rivestire molte

superfici articolari, forma cartilagini costali e lo scheletro delle vie respiratorie (naso, laringe,

trachea, bronchi).!

- cartilagine elastica: colorito lievemente giallastro, risulta assai flessibile per la presenza di

abbondanti fibre elastiche. Costituisce lo scheletro del padiglione auricolare e forma l’epiglottide.!

- cartilagine fibrosa: considerata come un intermedio tra il tessuto connettivo denso e quello

cartilagineo. Con il primo ha in comune la presenza di abbondanti fibre collagene, scarsa è la

presenza cellulare. È priva di pericondrio, ed essendo in continuità con la cartilagine ialina trae

nutrimento da essa grazie al processo di diffusione della matrice cartilaginea. Poiché possiede

tratti comuni sia al connettivo propriamente detto che alla cartilagine non si tratta quasi mai di un

tessuto “a se stante”, ma in continuità con entrambi. Costituisce l’anello fibroso dei dischi

intervertebrali, menischi ed è presente in tutte le articolazioni del tipo delle sinfisi.!

- cartilagine cellulare: formata da grosse cellule cartilaginee, sferiche, addossate le une alle

altre. La matrice è molto scarsa, ricca di fibre elastiche atte a opporsi alle sollecitazioni

meccaniche.!

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Il tessuto osseo insieme al tessuto cartilagineo, costituisce la seconda tipologia di tessuto

connettivo di sostegno. È il costituente principale dello scheletro ed è costituito da:!

- matrice extracellulare (matrice ossea): formata da una componente organica ed una

inorganica. La componente organica è costituita da fascetti di fibre collagene che formano

circa il 90% del peso dell’osso. Tali fibre sono poi orientate parallelamente le une alle altre,

insieme alla componente inorganica costituendo le lamelle. La componente inorganica invece,

è costituita da sali di calcio presenti sotto forma di cristalli rigidi, molto resistenti alla

compressione ma si rompono facilmente quando sono sottoposti a trazione. Durante il processo

di mineralizzazione si depositano lungo le fibre di collagene le quali sono invece resistenti a

trazione ma non alla compressione. I sali di calcio associati a fibre di collagene determinano la

durezza e resistenza dell’osso.!

- componente cellulare: immersa nella matrice, si possono individuare 4 tipi di cellule:!

cellule osteoprogenitrici forma differenziata di fibroblasti.. Normalmente non sono attivi e

• sono localizzati nel periostio ed endostio. Si attivano, trasformandosi in osteoblasti, durante

l’accrescimento osseo e i processi di neoformazione e riparazione;!

osteoblasti derivanti dalle cellule osteoprogenitrici, non sono in grado di dividersi. Sono

• impegnati nella sintesi e secrezione della matrice preossea che rapidamente va incontro a

calcificazione. Possiedono numerosi mitocondri in seguito al fatto che sono sottoposti ad un

continuo lavoro. Diventano quiescenti trasformandosi in osteociti.!

osteociti occupano gli spazi all’interno della matrice ossea, nei quali sono imprigionati.

• Possiedono numerosi prolungamenti citoplasmatici che passando attraverso canalicoli, mettono

in comunicazione i vari osteociti. Si costituisce così un sistema di canali di fondamentale

importanza per la diffusione di sostanze nutritive, che altrimenti verrebbe ostavolata dal fatto di

avere una matrice calcificata.!

osteoclasti grosse cellule polinucleate, dotate di capacità fagocitaria, destinate a riassorbire

• la matrice mineralizzata, durante i processi di rimaneggiamento cui il tessuto osseo va

continuamente incontro. Il riassorbimento dell’osso da parte degli osteoclasti è sempre in

equilibrio con l’attività di neoformazione da parte degli osteoblasti. Il mantenimento di tale

equilibrio è importante in tutti i processi di crescita e rimodellamento dell’osso che avvengono

duratne tutta la vita. La superficie della faccia rivolta verso la matrice ossea, possiede numerosi

microvilli che ampliano la superficie assorbente, la porzione citoplasmatica è ricca di lisosomi i

cui enzimi hanno la capacità di digerire i composti organici della matrice. Hanno origine da

cellule precursori di natura ematica.!

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La superficie esterna delle ossa è rivestita da una membrana, il periostio. Le superfici interne del

canale midollare (diafisi ossa lunghe) e delle trabecole (tessuto osseo spugnoso) sono rivestite da

una lamina più sottile del periostio, detta endostio.!

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Il periostio è una lamina di tessuto connettivo denso a fasci intrecciati, molto adeso all’osso,

riccamente vascolarizzato e innervato, dai cui vasi si staccano numerosi rami che penetrano

all’interno dell’osso. Oltre a fibre di collagene e fibroblasti, contiene cellule osteoprogenitrici

disposte nello strato più profondo. Grazie alla presenza di queste cellule, il periostio interviene nei

processi di crescita, rimodellamento e riparazione.!

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L’endostio è, invece, uno strato di cellule contenenti cellule osteoprogenitrici. Insieme al periostio

interviene nei processi di crescita, rimodellamento e riparazione.!

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Esistono diversi tipi di tessuto osseo:!

- non lamellare (fasci intrecciati): presente durante la vita fetale, si forma per trasformazione

della matrice non mineralizzata in mineralizzata. La componente fibrosa è costituita da fibre di

collagene ad andamento intrecciato o parallelo. Nell’adulto si forma precocemente nella

riparazione delle fratture, per poi venire rapidamente rimpiazzato da tessuto osseo lamellare.!

- lamellare: quasi tutto il tessuto osseo dell’adulto è composto da questa tipologia di tessuto

osseo. La matrice extracellulare mineralizzata viene prodotta e organizzata dagli osteoblasti

sotto forma di sottilissime lamine che si applicano le une alle altre imprigionando tra di esse gli

osteoblasti stessi che diventano quiescenti, trasformandosi in osteociti. Una simile disposizione

lamellare permette di sopportare al meglio le sollecitazioni meccaniche di carico. Le fibre di

collagene sono disposte parallele tra loro ma oblique rispetto alle lamelle. Il tessuto osseo

lamellare può essere:!

compatto le lamelle vengono organizzate a strati ad andamento circolare attorno ad un

• canale, detto canale di Havers, contenente vasi sanguiferi e nervi. Si realizzano così dei

complessi cilindrici che prendono il nome di osteoni, riuniti assieme. Tra un osteone ed un altro,

gli spazi sono occupati dalla presenza di lamelle a vario orientamento, dette lamelle interstiziali.

Lamelle con un ampio raggio di curvatura sono presenti, sovrapposte in strati, alla periferia

dell’osso, al confine con il periostio e internamente al confine con l’edostio. Tali lamelle prendono

il nome di lamelle circonferenziali. Perpendicolari ed obliqui rispetto ai canali di Havers, si

trovano i canali di Volkman, che mettono in comunicazione i canali di Havers tra loro, con il

periostio ed endostio, permettendo il passaggio di vasi sanguiferi e rami nervosi. Questo tipo di

disposizione determina una grande resistenza alle compressioni lungo l’asse longitudinale di un

osso lungo, ma una scarsa resistenza alle forze applicate lungo assi diversi, che possono quindi

facilmente causare fratture.!

spugnoso formato da pacchetti di lamelle sovrapposte anastomizzate e ramificate tra loro,

• che prendono il nome di trabecole. Tale disposizione costituisce un’impalcatura tridimensionale

ricca di spazi comunicanti in cui sono presenti porzioni di midollo osseo emopoietico (sangue

midollare). La presenza di cavità conferisce a questo tipo di osso maggior leggerezza rispetto

all’osso compatto e l’orientamento in tutte le direzioni delle trabecole, aumenta notevolmente la

resistenza a forze di compressione e di trazione provenienti da più direzioni.!

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Abbiamo diversi tipi di forme delle ossa:!

- →

ossa lunghe si trovano esclusivamente nello scheletro degli arti (tibia, fibula, femore, omero,

radio, ulna, ossa metacarpali e metatarsali) e si presentano con:!

diafisi: corpo cilindrico piuttosto allungato, il quale delimita una cavità che percorre tutto il corpo

• osseo, chiamata canale midollare contenete il midollo osseo giallo. È costituita da tessuto osseo

compatto.!

epifisi: due estremità più voluminose. L’estremità più vicina alla radice dell’arto viene definita

• prossimale, mentre quella più lontana, distale. Sono costituite da tessuto osseo spugnoso,

circondate esternamente da uno strato di compatto.!

- →

ossa piatte si ritrovano nello scheletro assile (maggior parte delle ossa del cranio, sterno,

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
58 pagine
3 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher attilio1996 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Falcieri Elisabetta.