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MINORE È IL NUMERO DI FIBRE/UNITÀ MOTORIE, TANTO PIÙ PRECISAMENTE PUÒ

ESSERE CONTROLLATA LA FORZA MUSCOLARE.!

!

Il tono muscolare è lo stato di tensione che i muscoli hanno a riposo ed è determinato dalla

contrazione di alcune unità motorie, che non sono però sufficienti a produrre movimento. Il tono

muscolare stabilizza le articolazioni e mantiene la postura.!

!

Le fibre muscolari sono dotate di organi tendinei del golgi e fusi neuromuscolari. La sensibilità

propriocettiva del muscolo, viene rilevata da particolari recettori da stiramento, i quali forniscono

informazioni che si integrano a vicenda, svolgendo importanti azioni sui motoneuroni α:!

- →

organi muscolotendinei del golgi si trovano a livello delle giunzioni muscolo tendinee in un

numero di circa 50, disposte in serie alle fibre muscolari.Sono costituiti da fascetti di fibre di

collagene del tendine, avvolti da una capsula connettivale. Dalla capsula penetrano una o più

fibre sensitive (afferenti) che si ramificano e terminano con avvolgimenti sui fascetti di fibre

collagene intrafusali. Le estremità del recettore sono in rapporto, da un lato con le fibre di

collagene del tendine, dall’altro con un gruppo di fibre muscolari. Questi organi muscolo

tendinei, vengono attivati dalla tensione causata dallo stiramento sia passivo che attivo del

tendine. L’attivazione è responsabile del riflesso miotatico inverso decontrazione muscolo

agonista - contrazione muscolo antagonista.!

- →

fusi neuromuscolari disposti in parallelo alle fibre muscolari. Sono costituiti da 3 a 14 fibre

muscolari intrafusali, più piccole di quelle extrafusali, racchiuse all’interno di una capsula

connettivale. Queste fibre muscolari intrafusali possono essere di 2 tipi:!

fibre a sacco nucleare più voluminose e presentano i nuclei raccolti nella parte centrale del

• sarcoplasma;! →

fibre a catena nucleare più piccole con nuclei disposti in fila.!

!

Le fibre intrafusali sono innervate sia da:!

- fibre sensitive:!

grosso calibro entrano dentro la capsula costituendo le terminazioni anulospirali che si

• avvolgono a spirale intorno ad entrambe le fibre intrafusali. Tali terminazioni sono meccanocettori

a rapido adattamento.!

piccolo calibro attraversano la capsula costituendo le terminazioni a fiorami che prendono

• contato con entrambe le fibre intrafusali. Tali terminazioni sono meccanocettori a lento

adattamento.!

Attraverso l’innervazione sensitiva, i fusi neuromuscolari, informano il SNC dello stato dei muscoli,

in particolar modo per quello che riguarda lunghezza delle fibre extrafusali, velocità di contrazione.!

!

- fibre motorie: l’innervazione motoria avviene tramite gli assoni dei motoneuroni γ che vanno

a terminare in prossimità delle estremità delle fibre muscolari. Tale innervazione, permette alle

fibre intrafusali di adattarsi alle modificazioni di lunghezza del muscolo, permettendo di rimanere

attive e quindi inviare informazioni sullo stato muscolare al SNC anche quando il muscolo si

accorcia durante la contrazione. Durante la fase di contrazione infatti, le fibre intrafusali non

essendo più in tensione, non possono essere stimolate dallo stiramento, perciò l’innervazione

motrice permette a queste fibre di accorciarsi, e le fibre sensitive possono continuare a mandare

informazioni.!

!

I fusi neuromuscolari sono responsabili del riflesso miotatico (da stiramento), che comporta la

contrazione del muscolo, in risposta allo stiramento delle fibre intrafusali , causato da un

allungamento attivo o passivo del muscolo.!

Tipi di fibre muscolari che possono costituire il muscolo!

I muscoli scheletrici sono costituiti da tipi diversi di fibre, in percentuale variabile per ciascun

muscolo. Per il loro aspetto si distinguono in:!

- fibre rosse (tipo 1 - contrazione lenta):!

alta concentrazione di un pigmento simile all’emoglobina, la mioglobina, in grado di legare O2.!

• →

sarcoplasma sono presenti scarse miofibrille ma un numero elevato di mitocondri.!

• fibre muscolari circondate da una fitta rete di capillari.!

L’elevata presenza di capillari a circondare la fibra e l’elevata concentrazione di mioglobina,

garantiscono un elevato apporto di O2 il quale verrà utilizzato come comburrente all’interno dei

numerosi mitocondri. Da quanto detto si desume che il fabbisogno energetico delel fibre rosse sia

soddisfatto da un metabolismo aerobico.!

si contraggono e si rilasciano lentamente;!

• sono resistenti alla fatica.!

Sono quindi adatte ad attività che richiedono contrazioni prolungate (mantenimento postura) ma

non intense. !

!

- fibre bianche (tipo 2b - contrazione rapida):!

molto più voluminose rispetto alle rosse, in quanto contengono un elevato numero di miofibrille;!

• scarsa presenza presenza di mitocondri;!

• scarsa presenza di mioglobina;!

• circondate da una rete di capillari poco sviluppata.!

In seguito alla scarsa presenza di mioglobina, mitocondri e rete capillari, il fabbisogno energetico è

soddisfatto da un metabolismo anaerobico (glicolisi anaerobica).!

Il metabolismo anaerobico, che consente di generare una potenza cinque volte superiore a quella

derivante dal metabolismo aerobico, e l’elevata presenza di miofibirlle, permette a queste fibre di

generare forze notevoli.!

- si contraggono e rilasciano rapidamente;!

- non sono resistenti alla fatica.!

L’elevata forza in grado di sviluppare, a discapito di un affaticamento rapido, predispongono queste

fibre ad attività intense ma di breve durata. !

!

- fibre intermedie (tipo 2a - contrazione mista): possiedono caratteristiche intermedie a quelle

bianche e rosse. Esse si contraggono rapidamente e sono resistenti alla fatica.!

!

Le fibre rosse si possono trasformare in fibre bianche (e viceversa) in seguito a determinati stimoli

→ le fibre muscolari tendono a mantenere le loro caratteristiche morfofunzionali, a meno che non

intervengano specifici stimoli:!

- →

fibre bianche fibre rosse: se sottoposte, per un protratto periodo di tempo, a stimolazioni

continue, si indirizzano verso un metabolismo aerobico, sviluppando lenta velocità di

contrazione e resistenza alla fatica.!

- →

fibre rosse fibre bianche: le rosse sottoposte a stimoli adeguati possono assumere

caratteristiche delle fibre bianche: alta velocità di contrazione e affaticamento rapido. Se la

stimolazione cessa, le fibre tendono a tornare alle loro condizioni originarie.!

!

In genere i muscoli con le loro estremità si fissano alle ossa attraverso i tendini, i quali

trasferiscono allo scheletro le forze sviluppate dalla contrazione muscolare. Altri muscoli invece

che inserirsi sullo scheletro, si attaccano sulla superficie profonda della cute, oppure presentano

un’estremità che si attacca allo scheletro ed un’altra ad un organo.!

- →

origine attacco del tendine all’osso che durante il movimento rimane fisso.!

- →

inserzione attacco del tendine all’osso che compie il movimento.!

I tendini oltre ad essere posti all’estremità di un muscolo, ne interrompono la continuità del ventre:

muscoli digastrici, poligastrici, retto dell’addome.!

- →

tendine sono di colore biancastro, hanno forma di cordone e le sue dimensioni variano nei

diversi muscoli. Sono formati internamente da tessuto connettivo fibroso, costituito da fibre di

collagene parallele tra loro e da fibroblasti che prendono il nome di tenociti. Esternamente i

tendini sono avvolti da una lamina connettivale, detta guaina peritendinea esterna, rivestita in

superficie da un sottile strato di connettivo lasso, il perite nonio, il quale aderendo alle strutture

vicine, facilita il movimento del tendine. Sempre dalla guaina peritendinea esterna si dipartono,

penetrando nel tendine, sottili sepimenti (setti fibrotici di natura connettivale lassa) i quali

andranno a circondare i gruppi di fibre di collagene e tonociti, costituendo la guaina peritendinea

interna.!

!

L’endomisio, il perimisio e l’epimisio si fondono tra loro e si continuano nel tessuto connettivo

fibroso del tendine. Il sarcolemma della fibra muscolare, in corrispondenza della giunzione con il

tendine, presenta delle introflessioni nelle quali penetrano le fibre di collagene del tendine, che

vanno a connettersi saldamente al sarcolemma attraverso micro fibrille giunzionali. La guaina

peritendinea esterna del tendine, si continua con il connettivo del muscolo (perimisio).!

!

In prossimità della giunzione con il segmento osseo, la guaina peritendinea esterna, si continua

con il periostio.!

!

Le guaine sinoviali dei tendini sono dispositivi anatomici che avvolgono il tendine quando questo

si trova a scorrere all’interno di canali fibrosi o osteofibrosi, facilitando lo scorrimento con il minimo

attrito. Questa guaina presenta una lamina interna a contatto con il tendine, ed una lamina esterna

a contatto invece con il canale fibroso. Le due lamine sono interposte dalla presenza di una piccola

quantità di liquido sinoviale. !

!

Le borse sinoviali sono tasche connettivali, rivestite internamente da membrana sinoviale, la cui

superficie è lubrificata da liquido sinoviale. Possono essere comunicanti con la cavità articolare o

essere completamente separate da essa. Si trovano in zone in cui un tendine o legamento si

muove su un altro tessuto e la loro funzione è quella di ridurre l’attrito e attutire gli urti.!

!

Le fasce sono lamine di tessuto connettivo che si suddividono in:!

- →

fasce superficiali immediatamente sotto la cute e si estendono in tutto il corpo, variando di

spessore nelle diverse parti. Sono costituite da tessuto connettivo lasso e possono contenere

tessuto adiposo in quantità variabili.!

- →

fasce profonde avvolgono i muscoli separandoli in gruppi funzionali. Possono costituire una

superficie per la loro inserzione e, in alcuni casi, partecipano alla stabilizzazione delle

articolazioni. Sono costituite da tessuto connettivo denso e a differenza di quelle superficiali non

contengono tessuto adiposo.!

!

I muscoli possono essere classificati in base a due criteri:!

- dimensioni:!

lunghi;!

• larghi;!

• →

corti i muscoli circolari come lo sfintere anale, i quali presentano delle fibre che si dispongono

• a circondare un’apertura, regolandone il diametro.!

- direzione delle fibre rispetto l’asse di trazione: la direzione delle fibre determina la

caratteristica funzionale dei muscoli. Possono distinguersi in:!

muscoli a fibre parallele in genere lunghi e sottili, sviluppano una forza di contrazione piuttosto

• bassa, ma

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Publisher
A.A. 2015-2016
58 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marghe.15 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Falcieri Elisabetta.