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3. VECCHIE E NUOVE ANSIETÀ
3.1. Due opposte interpretazioni della realtà -> 2 visioni contrapposte sembrano aver accompagnato l’intera evoluzione
della civiltà occidentale:
1. la modernità costituirebbe la prima forma di civiltà che, anche se in modo non uniforme, avrebbe dato vita ad
un sostanziale progresso materiale e spirituale della società; x molto tempo si è imposta un’immagine della
società pre-moderna fondata sui rapporti di tipo comunitario e statica => poco incline al cambiamento –
MENTRE- la società moderna viene qui vista come dinamica e orientata al progresso (economico, scientifico e
tecnico), caratterizzata da un alto grado di differenziazione strutturale, di specializzazione e divisione del
lavoro, ma poco coesa; 2
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2. la nuova forma di civiltà sorta dalla rivoluzione scientifica, dall’affermazione del capitalismo e
dall’industrializzazione, dalla laicizzazione e dal declino della tradizione avrebbe prodotto una degenerazione
della naturale evoluzione del mondo occidentale e avrebbe privato di significato l’esistenza degli uomini e
delle loro azioni;
3.2. Il disagio della modernità -> la sensazione di vivere in un’epoca di profonda crisi sociale e morale non è una
caratteristica esclusiva degli uomini ai giorni nostri; al verificarsi di calamità naturali o socio-culturali infatti si sono
spesso manifestate previsioni apocalittiche; la nostra epoca sembra aver superato questo generico pessimismo; le ansietà
della seconda metà del XX sec sono solo in parte diverse da quelle già emerse agli albori della modernità;
3.3. L’inversione temporale -> in tutte le società pre-moderne il mutamento è stato spesso considerato come una rottura
della tradizione e dell’ordine del mondo voluto direttamente da Dio; questa concezione è stata interrotta con l’avvento
della modernità; mutamento incomincia ad essere apprezzato, favorito, istituzionalizzato ed interiorizzato;
3.4. La secolarizzazione -> in tutte le società pre-moderne quasi ogni aspetto della vita collettiva sarebbe stato regolato
dalla religione = epicentro dell’intera esistenza delle civiltà tradizionali, che conferiva un senso al mondo e impediva
una dissoluzione morale della realtà impedendo che precipitasse nel caos; Secolarizzazione = passaggio di beni o
istituzioni in possesso del potere ecclesiastico nelle mani del potere civile; il concetto di secolarizzazione ha assunto
molti significati nell’ambito delle riflessioni sulla modernità;
1. secolarizzazione = separazione tra Stato e Chiesa, contrapposizione delle diverse forme di dottrina protestante
e dottrina cattolica, il fiorire di nuovi movimenti religiosi, avrebbero determinato una separazione della
religione da alcuni ambiti culturali; avanzata della razionalizzazione non avrebbe portato ad una scomparsa
della religione quanto ad una sua marginalizzazione sociale e politica;
2. secolarizzazione = progressivo declino della religione per alcuni destinata a scomparire completamente;
considerata quindi come una degenerazione spirituale e morale; ma, persino nella tarda modernità, la religione
ha continuato ad essere un importante punto di riferimento per molti individui o gruppi;
3. secolarizzazione = privatizzazione delle credenze religiose e la loro tendenziale estromissione dalla sfera
pubblica; religione diventa una faccenda puramente individuale;
I processi di laicizzazione nel mondo occidentale sono stati favoriti, accelerati e amplificati, dalla modernizzazione
economica e politica, ma si sono svolti con ampie variazioni geografiche e temporali
3.5. La mutazione antropologica -> la differenziazione strutturale e funzionale della società moderna, la
moltiplicazione dei ruoli e degli status sociali, l’accelerazione del mutamento e quindi la non stabilità del Sé hanno
profondamente modificato il rapporto individuo società; 3 sono le principali concezioni di mutazione antropologica
avanzate:
1. accrescimento dell’individuazione: il mondo moderno offrirebbe a ciascun uomo la possibilità di essere più
individuo, più autonomo
2. th del Sé plurale: molteplicità di Sé diversi messi in scena a seconda delle circostanze dell’interazione;
3. fine dell’individuo: antagonista dell’accrescimento dell’individuazione -> molti fenomeni come la
massificazione e la manipolazione esercitata dai mezzi di comunicazione indicherebbero la presenza di modelli
costrittivi dell’agire tali da condurre all’imprigionamento degli individui in una “gabbia d’acciaio” (Weber);
secondo Horkheimer e Adorno nella società contemporanea il dominio incontrastato della razionalità
strumentale affonda le sue radici in propensioni tipiche dell’intera civiltà occidentale, connubio tra efficienza
tecnica e repressione di tutto, o quasi, ciò che appartiene alla sfera della vita istintuale ed emotiva degli
uomini; questa th ha però trascurato i ferrei vincoli posti da qualsiasi società pre-moderna alla ricerca di una
identità individuale non corrispondente da quanto stabilito dalla tradizione ma anche aver attribuito agli uomini
del passato caratteristiche inesistenti, infatti la convinzione di poter trovare nelle società pre-moderne delle
possibilità di auto-realizzazione individuale non hanno alcun riscontro storico; le critiche rivolte alla
massificazione e alla disindividuazione presuppongono una sensibilità sconosciuta alle mentalità del passato;
3.6. L’era della tecnica -> la tecnica è l’essenza dell’uomo, sia perché ha consentito all’umanità di sopravvivere anche
senza il corredo adattativi dell’animale, sia in quanto, l’uomo ha cercato di creare un mondo adatto alle sue carenze
istintuali; 2 concezioni riguardano le società occidentali del 3° millennio:
1. mondo contemporaneo come il risultato dello sviluppo lineare => una fase della modernità;
2. mondo contemporaneo è una vera e propria rottura, anche se entro certi limiti;
4. IL DECLINO DELLA FIGURA PATERNA
4.1. La crisi della famiglia -> nelle società nelle quali ha prevalso la famiglia nucleare, per lungo tempo agenzia
fondamentale di socializzazione, il padre è stato coinvolto nel processo attraverso il quale l’individuo-figlio diventava
un membro della società = questo coinvolgimento è oggi profondamente cambiato; i segni del declino possono essere
visti nella diminuzione dei matrimoni e nel progressivo aumento delle famiglie uni-personali; molte funzioni
socializzatrici sono inoltre oggigiorno svolte dalla scuola, dai mezzi di comunicazione, dal gruppo di pari e da molti
altri gruppi sorti dalla moltiplicazione delle reti di relazioni; la famiglia appare oggi privata della possibilità di proporsi
come agenzia di socializzazione privilegiata per la trasmissione di valori, regole di condotta, strategie adattive e al
mantenimento e alla riproduzione del sistema sociale e di quello culturale;
4.2. Modificazioni recenti -> Parsons nel 1955 individua nel padre il leader strumentale; Parsons fa una distinzione fra:
“funzione strumentali” (o esterne) e “funzioni espressive” (o interne) ; nella famiglia occidentale moderna il marito-
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padre può essere considerato il leader strumentale della famiglia perché il ruolo del maschio adulto è ancorato al suo
impiego, al mondo professionale, e la sua è una figura preminente nel nucleo famigliare; questo modello parsoniano
sembra non corrispondere più alle condizioni della vita quotidiana della tarda modernità, infatti la crescita
dell’incidenza del lavoro femminile, il graduale venir meno dell’importanza della professione del marito-padre,
l’emancipazione delle donne, forme di vita familiare più “democratiche” hanno portato a privare il padre della sua
leadership strumentale, ma anche della possibilità di proporsi come oggetto prioritario di identificazioni stabili,
univoche e consone agli scopi adattivi dei figli;
4.3. Il ridimensionamento del ruolo del padre -> il tendenziale declino dell’importanza del ruolo del padre sembra
quindi essere una conseguenza della crisi che ha interessato l’istituzione familiare e dei mutamenti avvenuti nei rapporti
interpersonali all’interno della famiglia; il ridimensionamento del ruolo di padre non rappresenta una tragedia per
l’individuo-padre o per gli altri membri del nucleo famigliare; non può inoltre essere trascurato che l’individuo-padre
sembra aver ampliato la gamma delle sue possibilità espressive, ossia affettive e relazionali, nei confronti degli altri
membri della famiglia e di quelli delle diverse cerchie sociali alle quali partecipa; il padre sembra inoltre orientato a
ridefinire il proprio ruolo all’interno della famiglia; nella storia della civiltà occidentale il padre è stato il perno della
conservazione del passato e un’autorità morale indiscussa; all’interno della famiglia il padre ha rappresentato un ideale
collettivo e, come tale, un necessario termine di riferimento per la definizione sia dell’identità, per molti aspetti
difettiva, della moglie madre e dei figli; Nella tarda modernità questi aspetti della figura paterna sembrano essere
aggrediti da più parti e in via di almeno parziale dissoluzione; inoltre con il dissolvimento del ruolo del padre sembrano
aprirsi nuove possibilità d’individuazione sia per gli altri membri della famiglia moderna che per lo stesso maschio
adulto, finalmente libero dai tanti fardelli del passato e più pronto a scoprire dimensioni affettive ed interessi non
meramente strumentali consoni alle linee evolutive del mondo contemporaneo.
Capitolo 3
La secolarizzazione
1. SECOLARIZZAZIONE: LE VICENDE DI UNA NOZIONE SFUGGENTE
La parola ha origine ben più antica della sociologia, e deriva dal latino saeculum (=mondo, mondo profano); il termine
ha acquisito nel corso del XIX sec un’accezione ideologica legata all’affermazione politica e culturale delle borghesie
nazionali di fronte all’universo ecclesiastico; in questa selva di definizioni diverse talora in conflitto, tuttavia, è
possibile individuare alcune dimensioni centrali del concetto di secolarizzazione:
l’idea forte di secolarizzazione come eclissi del sacro, perdita di rilevanza sociale, ma anche individuale, della
1. religione;
la secolarizzazione come declino delle religioni istituzionali e dell’influenza delle chiese nella sfera personale -
2. > privatizzazione della religione;
secolarizzazione come trasposizione di credenze, riti, bisogni dall’ambito religioso a quello profano ->
3. religioni surrogate;
queste 3 visioni possono parzialmente sovrapporsi o possono rivelarsi utili per a