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VIII LIBRO DELLE METAMORFOSI DI OVIDIO
• Da 1 a 23a: Mentre Lucifero già scopriva il giorno luminoso e metteva in fuga i tempi della notte,
l’Euro cade e si alzano nubi piovose; gli austri placidi assecondano il viaggio ai figli di Eaco e Cefalo
che ritornano, dai quali favorevolmente spinti raggiunsero il porto agognato, prima del previsto. Nel
frattempo Minosse devasta le coste dei Lelegi e mette alla prova le forze del suo Monte nella città di
Alcato (Megara) che Niso governa, Niso al quale un capello splendido di porpora, stava attaccato tra i
venerandi capelli bianchi e in mezzo alla testa, garanzia del suo grande regno. Le sette corna della
luna che cresceva risorgevano e la sorte della guerra era ancora incerta e a lungo la vittoria vola
tra l’una e l’altra parte con ali incerte. C’era una torre regale attaccata alle mura sonore (dotate di
voce), sulle quali si dice che il figlio di Latona avesse posato la tira dorata; il suono di quella (lira)
restò attaccato alla pietra. Spesso la figlia di Niso è solita salire là e colpire i sassi risuonanti (mura)
con una piccola pietruzza allora quando c’era la pace; anche in guerra spesso era solita osservare da
quella (torre) le guerre del crudele Marte. Ormai per il protrarsi della guerra conosceva anche i
nomi dei capi e le armi, e i cavalli e gli abiti e le faretre cretesi.
- v1 “Lucifero retegente” è abl ass con valore temporale
- retegente è part pred di retego,is, retexi, retectum, ere
- fugante è part pred di fugo,as,avi,atum,are
- v2 Cadit è pres di cado,is, cecidi, ere
- surgunt è pres ind di surgo,is, surrexi, surrectum, ere
- v3 redeuntibus è part pres di redeo,is, redii, reditum, ire
- v4 quibus è pron relativo riferito agli austri
- v5 exspectatum è part perf di exspecto,as,avi,atum,are
- ***Lucifero è la stella del mattino, quella che porta la luce, quindi il pianeta Venere ->
descrizione dell’alba. Non a caso un nuovo libro si apre con un nuovo giorno; questa è una
caratteristica molto presente nell’epica, in cui appunto l’inizio o la fine di un libro sono
marcati da segnali temporali. Misosse sta facendo guerra per vendicare la morte di suo figlio
Androgeno, che aveva partecipato ai giochi sportivi e aveva vinto, ma il re Egeo, padre di
Teseo, invidioso di Androgeno lo aveva ucciso. Minosse per vendetta fa guerra ad Atene. I
primi versi sono dattilici, quindi più veloci, perchè esprimono la velocità del vento che spinge i
protagonisti. Il verso 5 invece è un verso più lento, tutto spondiaco -> con queste sillabe
lunghe si descrive l’arrivo al porto e quindi il ritmo è più lento.***
- v6 Lelegia: popolo pre-ellenico che abitava intorno a Megara
- vastat è pres ind di vasto,as,avi,atum,are
- v7 praetemptat è pres ind di praetempto,as,avi,atum,are
- v8 quam è prom rel accusativo
- v9 “medioque in vertice” presenta l’anastrofe della preposizione perche “in” va all’inizio
- v10 inhaerebat è imp ind di inhaereo,es, inhaesi, inhaesum, ere -> composto di “haereo”
- v11 resurgebant è ind imp di resurgo,is, resurrexi, resurrectum, ere
- v12 pendebat è ind imp di pendeo,es, pependi, pendere
- v13 volat è il pers ind di volo,as,avi,atum,are
- v14 “vocalibus addita muris” -> ekphrasis
- addita è part perf di addo,is, addidi, additum, ere
- v15 “proles Letoia” -> Apollo
- fertur è pers ind pass di fero
- deposuisse è piuch ind di depono,is, deposui, depositum, ere
- v16 inhaesit è perf ind fi inhaereo,es, inhaesi, inhaesum, ere
- v17 ascendere è inf di ascendo,is, ascendi, ascensum, ere
- v18 resonantia è part perf di resono,as,avi,atum, are
- v19 solebat è imp ind di soleo,es, solitus sum, solere
- v20 spectare è inf di specto,as,avi,atum,are
- v21 norat è forma sincopata di noverat, ind piuch di nosco,is, novi, notum, ere
- ***L’osservazione delle mura è la theichoscopia. La più famosa è nel III libro dell’Iliade dove
Elena guardava dalle mura di Troia i Greci assedianti e descriveva a Priamo i vari capi
greci***
• Da 23b a 50: Conosceva prima degli altri l’aspetto eteriore del comandante figlio di Europa, anche
più di quanto era opportuno. Secondo la sua opinione se Minosse aveva nascosto il capo sotto un elmo
munito di pennacchio era bella con l’elmo; o se aveva preso lo scudo rifulgente di bronzo gli si
addiceva prendere lo scudo; aveva scagliato la lancia flessibile contraendo il braccio, la ragazza
lodava l’abilità con la forza; scoccata la freccia aveva curvato il grande arco, lei (Scilla) giurava che
così Febo stava prendendo la freccia; quando tolto l’elmo di bronzo aveva scoperto il volto e il vestito
di porpora cavalcava il dorso di un cavallo bianco adornato di una gualdrappa variopinta e governava
la bocca schiumante, la fanciulla figlia di Niso a stento era in sé (padrona della sua mente sana):
chiamava felice la lancia che quello toccava e felici le briglie che quello teneva in mano. Lei ha
l’impulso, se solo potesse, di portare i suoi passi di fanciulla attraverso la schiera nemica, ha
l’impulso di gettarsi dalla torre nel campo cretese o di aprire al nemico le porte di bronzo, o se
Minosse volesse qualcos'altro. Osservando le bianche tende del re Dittaeo (cretese) diceva, “è incerto
se io debba gioire\rallegrarmi o se io debba dolermi che venga combattuta una guerra triste.” Sono
addolorata perchè Minosse è nemico a me che lo amo, ma se non ci fosse stata la guerra non sarebbe
mai stato conosciuto da me. Tuttavia presa, ma come ostaggio poteva porre fine alla guerra, avrebbe
me come compagna, ma come pegno di pace. Se quella che ti ha generato fu tale e quale tu sei,
bellissima, giustamente un Dio arse (d’amore) per lei.
- v23b noverat è ind piuc di nosco,is, novi, notum, ere
- v24 “han iudice” è abl ass
- v25 abdiderat è ind piuch di abdo,is, abdidi, abditum, abdere
- v26 sumpserat è ind piuc di sumo,is, sumpsi, sumptum, sumere
- v27 fulgentem è part pres di fulgeo,es, fulsi, fulgere
- sumpsissse è inf perf di sumo,is, sumpsi, sumptum, ere
- decebat è imp ind di decet, decuit, decere
- v28 torserat è ind piuc di torqueo,es, torsi, tortum, ere
- “adductis lacertis” è abl ass
- adductis è part perf di adduco,is, adduxi, adductum, ere
- v29 iunctam è part perf di iungo,is, iunxi, iunctum, ere
- v30 “imposito calamo” è abl ass
- imposito è part perf di impono,is, imposui, impositum, ere
- sinuaverat è ind piuc di sinuo,as, avi, atum, are
- v31 “sumptis sagittis” è abl ass
- sumptis è part perf di sumo,is, sumpsi, sumptum, sumere
- iurabat è ind imp di iuro,as,avi,atum,are
- v32 “dempto aere” abl ass
- dempto è part perf di demo,is, dempsi, demptum, demere
- nudaverat è ind piuc di nudo,as,avi, atum, are
- *** E’ presente una descrizione efficace dell’aspetto visivo, tipico delle metamorfosi—>
Enargheia: rappresentazione efficace davanti agli occhi del lettore -> elementi visivi\coloristici
che ci permettono di capire meglio la scena ***
- v34 premebat è ind imp di premo,is, pressi, pressum, ere
- regebat è ind imp di rego,is, rexi, rectum, ere
- v36 tangeret è cong impd di tango,is, tetigi, tactum, ere
- v37 premeret è cong imp di premo,is, pressi, pressum, ere
- v38 liceat è cong pres di licet
- v41 recludere è inf pres di recludo,is, reclusi, reclusum, ere
- v43a sedebat è ind imp di sedeo,es, sedi, sessum, sedere
- v43b spectans è part pres di specto,as,avi,atum,are
- v44 laeter è cong pres di laetor,laetaris, laetatus sum, laetari
- doleam è cong pres di doleo,es, dolui, dolere
- “geri lacrimabile bellum” è infinitiva
- v46 “nisi bella forent” è preposizione ipotetica dell’irrealtà
- “cognitus esset” è cong piuch pass di cognosco,is, cognovi, cognotum, ere
- v49 peperit è ind perf di pario,is, peperi, partum, parere
- “pulcherrime rerum” è gen partitivo -> in realtà c’è una variante: rerum, genitivo di res, qui
funge da genitivo partitivo, infatti nelle note sotto al verso c’è scritto che alcuni hanno
rerum, invece omega, cioè tutti gli altri, presentando regum, genetico plurale di rex, re, quindi
ci sono 2 varianti in questo punto, o bellissimo tra le cose o bellissimo tra i re, perché
comunque Minosse è un re. In questo caso forse regum sembra più banale
- v50 arsit è perf ind di ardeo,es, arsi, ardere
- ***Minosse quando tende l’arco per tirare la freccia sembra Apollo. Questo è un motivo
tipico dell’epica amorosa, l’equiparazione della persona amata con una divinità, l‘idea che la
persona amata fosse simile a un Dio o addirittura superiore. Questo motivo si troverà nel
carme 51 di catullo dove è rielaborata in latino un’ode di saffo (poetressa greca) nota come
ode della gelosia: il poeta osserva la persona amata che sta parlando con un altro che
viene definito simile a un Dio o superiore perchè ha la grande fortuna di parlare con
l’amata di saffo—> paraklausìhyron: stare davanti alla porta chiusa, quindi situazione tipica
dell’elegia, il poeta sta davanti alla porta dell’amante e piange perché la porta non si apre.
Nell’elegia latina la persona non ricambiata è l’uomo, mentre nelle heorides o in Scilla a
non essere ricambiata è la donna e chi viene visto come Dio è l’uomo, rovesciamento già di
Ovidio appunto nelle heroides. ***
• Da 51 a 73: O io tre volte felice se scivolando con le ali attraverso l’aria potessi fermarmi
nell’accampamento del re cretese e rivelando me stessa e il mio amore (potessi -ponem) chiedere da
quale dote vorrebbe essere comprato; purché non chieda la rocca patria! Periscano le nozze sperate
piuttosto che io prevalga con il tradimento. In certi casi se il vincitore è particolarmente clemente (la
clemenza di un vincitore pacifico) ha reso ai vinti utile essere vinti. (Minosse) combatte giustamente
guerre giuste per il figlio ucciso e vale, è forte, per la causa, e per le armi che difendono quella
causa e penso saremo vinti. Se questa è la fine che attende la città perchè è il suo marte {valore
militare} e non il nostro amore ad aprire a lui queste mie mura {se tanto deve vincere è meglio che
vinca perché io gli consegno la città piuttosto che per il