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Perciò
limx→0 loga x/x = 0
3)
Controesempio: il teorema non si può sempre applicare perché può accadere che non valga per esempio l'ultimo ipotet.
[22] limx→+0 2x - senx/2 + cosx
g'(x)-2 + cosx ≠ 0 ∀x ∈ R.
limx→+0 2 - cosx/2 + cosx non esiste. Infatti, se calcolo
il limite lungo la successione (2πnπ) n ∈ N k ho
limn 2 - cos2πn/2 + cos2πn = limn 2-1/2+1 = 1/3
mentre se calcolo il limite lungo la successione (2πn+1) n ∈ N k ho
limn 2 - cos(2πn+1)/2 + cos(2πn+1) = limn 2+(-1)/2-1 = 3
Tuttavia il limite originario si può calcolare direttamente:
limx→+0 x/(2-(senx)^2)/x/(2 + (senx)^2) = 1
Test di monotonia
Sia f: I→R, I⊂R intervallo
Se
- i) f è continua
- ii) f è derivabile nell'interno di I (cioè f è derivabile in tutti i punti di I che non sono estremi di I)
- iii) ∀x ∈ I, x interno ad I: f'(x)≥0 (f'(x)≤0),
allora f è crescente in I (f è decrescente in I).
Dim.
Siano x₁, x₂ ∈ I tali che x₁ < x₂ . Se sussangano vere i), ii) ed iii), essendo I un intervallo, per la caratterizzazione degli intervalli, si ha
[x₁, x₂] ⊂ I.
Dunque f è continua in [x₁, x₂] ed è derivabile in ]x₁, x₂[.
Per il teorema di Lagrange, ∃c ∈ ]x₁, x₂[ tale che
(f(x₂)-f(x₁))/(x₂-x₁) = f'(c).
Per l'ipotesi iii), f'(c)≥0, quindi
(f(x₂)-f(x₁))/(x₂-x₁) ≥ 0.
Siccome x₂-x₁ > 0, ne deduciamo f(x₂)-f(x₁)≥0 e, perciò, f è crescente.
Corollario del test di monotonia
Sia f: I \rightarrow \mathbb{R}, I intervallo, x₀ interno a I.
Se
- f è continua in I
- f è derivabile in I\{x₀}
- ∃δ>0 tale che ]x₀-δ,x₀+δ[ ⊂ I e
- ∀x ∈ ]x₀,x₀+δ[ : f'(x)≥0 (f'(x)≤0)
- ∀x ∈ ]x₀-δ,x₀[ : f'(x)≤0 (f'(x)≥0)
allora x₀ è un punto di minimo (massimo) relativo.
Dim.
Dal test di monotonia, deduciamo che f è crescente in ]x₀,x₀+δ[ e decrescente in ]x₀-δ,x₀[, quindi
∀x ∈ ]x₀-δ,x₀+δ[ : x ∈ ]x₀-δ,x₀[ ∪ ]x₀,x₀+δ[ (quindi x≠x₀) ⇒ f(x)≤f(x₀)
cioè in ogni caso f(x)≤f(x₀) e perciò x₀ è p.d.i. minimo locale.
Teorema
Sia f: I \rightarrow \mathbb{R} derivabile.
Allora si ha la seguente equivalenza
∀x ∈ I : f'(x)=0
⇔
f è una funzione costante.
2) Bisogna provare che ∀ x∈[a, b], ∀ x₀∈[a, b], se f è
f(x) ≥ f(x₀) + f'(x₀)(x-x₀),
ossia, essendo che la precedente è sempre vera
per x = x₀, si deve provare che ∀ x∈[a, b], x₀∈]a, b[, x≠x₀:
(f(x)-f(x₀))/(x-x₀) ≥ f'(x₀) se x > x₀
(f(x)-f(x₀))/(x-x₀) ≤ f'(x₀) se x < x₀.
Proviamo la prima ed andologamente si potrà
provare la seconda.
Presi x∈[a, x₀[ t.c. x₀ < x, siccome f è continua
in [x₀, x], f è derivabile in ]x₀, x[, per Lagrange
∃ c∈]x₀, x[ tale che (f(x)-f(x₀))/(x-x₀) = f'(c) (∗)
Poiché c > x₀ ed f' è crescente in ]a, b[, f(c) ≥ f'(x₀)(∗)
Proposizione
Sia f: X -> R, X illimitato superiormente
Se
- ∃ X lim x -> ∞ f(x)/x = m ∈ R\{8}
- ∃ X lim x -> ∞ (f(x) - mx) = q ∈ R, dove m proviene da i;
allora la retta y = mx + q è asintoto obliquo per x -> ∞.
Viceversa, se la retta di equazione y = mx + q, m ≠ 0, è un asintoto obliquo per x -> ∞, allora m e q soddisfano i) ed ii).
Dim
=>) Siano vere i) ed ii). Allora dalle ii):
X lim x -> ∞ (f(x) - mx) = q <=> X lim x -> ∞ [(f(x) - (mx + q)] = 0
<=) Sia vero che ∃ {m, q} ∈ R\{8} R tale che
X lim x -> ∞ [(f(x) - (mx + q)] = 0.
Allora la ii) è immediata. Per provare i), e osserva che, se x ≠ 0,
f(x)/x = f(x) - mx - q + mx + q/x = (f(x) - (mx + q))/x + m - q/x e perciò X lim x -> ∞ f(x)/x = X lim x -> ∞ [(f(x) - (mx + q)]/x + m - q/x] = m.