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Definizione

X ⊆ ℝ limitato superiormente (inferiormente)

L'insieme I ⊆ ℝ ∣ ∀x ∈ ℝ : x ≤ y si dice "insieme dei maggioranti di X".

(Analogamente si definisce l'insieme dei minoranti)

Teorema

Sia X ⊆ ℝ, X limitato superiormente (inferiormente). Allora l'insieme dei maggioranti (minoranti) di X ammette minimo (massimo).

Dim.

Non lo dimostriamo, ma è utile sottolineare che questo risultato è una conseguenza dell'assioma di completezza.

Osservazione

Il precedente teorema non vale in ℚ. Infatti se considero X = {q ∈ ℚ ∣ q ≤ 0 (92/9 - 92)}, vedo facilmente che X è limitato (per esempio 2 è un maggiorante di X), ma l'insieme dei maggioranti non possiede il minimo in ℚ. L'insieme dei maggioranti è I = {q ∈ ℚ ∣ 2≤q2} che non ha minimo perché 2 ∉ ℚ (c. 92/9 ≥ 2).

In ℝ il minimo dei maggioranti di I esiste e lo si denota con √2.

  • Definizione

X ⊂ R X limitato superiormente (inferiormente).

Il minimo dell'insieme dei maggioranti di X si denota con "sup X" e si chiama "estremo superiore di X".

Il massimo dell'insieme dei minoranti di X si denota con "inf X" e si chiama "estremo inferiore di X".

  • Definizione
  • X ⊂ R si dice "limitato" se è limitato sia superiormente che inferiormente.
  • X ⊂ R si dice "illimitato superiormente" se non è limitato superiormente (analoga definizione per l'illimitatezza inferiore).
  • X ⊂ R si dice "illimitato" se è illimitato sia superiormente che inferiormente.

Esempio

  • X = {x ∈ R | x < 3}. E' un insieme limitato superiormente il cui insieme dei maggioranti è Y = {x ∈ R | 3 ≤ x ≤ 5}. Il minimo di Y è 3, quindi 3 = sup X.

Proviamo che 0 = inf A.

Per la precedente caratterizzazione, dobbiamo vedere se

  1. ∀ x ∈ A: 0 ≤ x
  2. ∀ε>0 ∃x∈A t.c. x<0+ε.

Il 1 è verificato, poiché se x ∈ A allora x = 1/n con n ∈ ℕ\{0} e l’abbiamo già considerato che 0 ≤ 1/n.

Proviamo lo 2. Sia ε>0 e cerchiamo x ∈ A c.e. x < ε+0 = ε.

Cioè dobbiamo vedere se ∃ n ∈ ℕ, n ≥ 1 t.c. 1/n < ε,

ossia 1 < nε per qualche n ∈ ℕ\{0}.

Ma per la proprietà di Archimede esattamente esiste n ∈ ℕ\{0} t.c. 1 < nε!

Ne concludiamo che 0 = inf A.

Domanda : A ammette minimo? No!

Infatti se A avesse minimo, esso corrisponderebbe con l’estremo inferiore 0. Tuttavia 0 ∉ A perché se 0 ∈ A allora per qualche n ∈ ℕ avremmo 0 = 1/n e cioè 0 sarebbe il reciproco di un numero naturale: assurdo!

Esercizio

Determinare limitatezza, estremi ed eventuali massimi e minimi di A = {x ∈ ℝ | 9 ≤ x² ≤ 16}.

Osservazioni

  1. L'addizione e la moltiplicazione sono associative e commutative
  2. La moltiplicazione è distributiva rispetto alla addizione
  3. (0,0) è elemento neutro di R2 rispetto a +, (1,0) è elemento neutro di R2 rispetto a ●.

    Infatti ∀(x1, x2)∈R2:

    • (x1, x2) + (0,0) = (x1 + 0, x2 + 0) = (x1, x2)
    • (x1, x2) ● (1,0) = (x1●1 - x2●0, x2●0 + x2●1) = (x1, x2)
  4. ∀(x1, x2)∈R2 esiste il simmetrico rispetto alla addizione ed esso è (-x1, -x2):
    • (x1, x2) + (-x1, -x2) = (x1 - x1, x2 - x2) = (0,0)

    ∀(x1, x2)∈R2\{(0,0)} esiste il simmetrico rispetto alla moltiplicazione, ed esso è \(\left(\frac{x_1}{x_2^2+x_2^2}, -\frac{x_2}{x_2^2+x_2^2}\right)\):

    • (x1, x2)●\(\left(\frac{x_1}{x_2^2+x_2^2}, -\frac{x_2}{x_2^2+x_2^2}\right)\) =
    • = \(\left(x_1●\frac{x_1}{x_2^2+x_2^2}, -x_2●\left(-\frac{x_2}{x_2^2+x_2^2}\right), x_2●\left(-\frac{x_2}{x_2^2+x_2^2}\right)+x_2●\frac{x_1}{x_2^2+x_2^2}\right)\)
    • = (1,0)

Esempio

Re (3 + 2i) = 3 Im (3 + 2i) = 2 Re (2 - i) = 2 Im (2 - i) = -1

- Definizione Assegnato un numero z = x + iy ∈ ℂ, si dice "complesso coniugato di z" e lo si denota con z̅ il numero z̅ = x - iy ∈ ℂ.

- Osservazione ∀z ∈ ℂ: Re (z) = Re (z̅) Im (z̅) = -Im (z)

- Proprietà:

  1. ∀z ∈ ℂ: z + z̅ = Re (z) + i Im (z) + Re (z̅) - i Im (z̅) = 2 Re (z)
  2. ∀x ∈ ℝ: x̅ = x
  3. ∀y ∈ ℝ: iy̅ = -iy
  4. ∀z₁/z₂ ∈ ℂ: z̅₁•z̅₂ = z̅₁/z̅₂ (Provare per esercizio)
  5. ∀z₁ ≠ z₂ ∈ ℂ: z̅₁ + z̅₂ = z̅₁ + z̅₂ (Provare per esercizio)

Proprietà

  • ∀ z ∈ C : z · ẑ = |z|²

    Dim.

    Poniamo x,y ∈ R: c. z = x + iy. Allora ẑ = x - iy e

    z · ẑ = (x + iy) · (x - iy) = x² - (iy)² = x² - i²y² = x² + y² = |z|²

    reld: z ≥ 0 ⇔ |z| = 0

    Dim.

    |z| = 0 ⇔ z = x + iy ∧ √x² + y² = 0 ⇔ z = x + iy ∧ x² + y² = 0

    ⇔ z = x + iy ∧ x = 0 = y ⇔ z = 0

  • ∀z,w ∈ C: |z · w| = |z| · |w|

    Dim.

    Premessa: se x ̸ ∈ R e x ̸ ≥ 0 allora x = y = x̸² ≤ y².

    |z · w| ² = (z · w) · (z · ẑ · w) = (z · w) · (ẑ · w)

    Vedi la 1a proprietà

    = |z|² |w|².

    Per la nostra premessa |z · w| = |z| |w|.

  • ∀z ∈ C: Re z ≤ |z| ∧ Im z ≤ |z|

    Dim.

    Sia z = x + i y , x ∈ R. Quindi x = Re z e y = Im z.

    Proviamo Re z ≤ |z|. Se x < 0, allora ovviamente

    x ≤ |z| visto che |z| ≥ 0.

    Se x > 0, allora x = |x| = √x² ≤ √x² + y² = |z|

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
22 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher antonio446 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Scienze matematiche Prof.