Compresa la dolorosa condizione dell'uomo, il giudice gli esprime con un forte e lungo abbraccio il
proprio rispetto e la propria solidarietà.
2. Strato letterario
2.1. Livello ortografico
2.1.1. Parole non univerbate
Nell'Ottocento le parole composte, gli avverbi, le preposizioni e le congiunzioni, che oggi
costituiscono per norma un'unica parola, non erano ancora soggette a norma stabile.
Nella novella di Pirandello le forme presenti rispecchiano, generalmente, l'uso moderno;
basti pensare alla congiunzione avversativa “eppure” o all'avverbio “apposta” (“Ma,
neanche a farlo apposta, la notte spazzolando la mano”).
Per quanto concerne le preposizioni articolate sono presenti forme non-univerbate
riguardanti esclusivamente la preposizione articolata composta dalla preposizione semplice
“su” e dai vari articoli determinativi.
Tali forme emergono in contesti descrittivi, e sono presenti in sette casi su sette:
«su le spalle un peso»;
«che su la vasta fronte»;
«una certezza su la quale»;
«su la pancia un enorme corno»;
«su le cave gote gialle»;
«una mano su la spalla»;
«con le mani su le cosce».
2.1.2. Grafema <J> /j/
Per quanto riguarda il grafema <J> per /j/ abbiamo 12 occorrenze
«d’un jettatore che si querelava »;
« la sua fama di jettatore?»;
«s’era combinata una faccia da jettatore»;
«credeva d’ajutarsi meditando»;
«un pajo di grossi occhiali»;
«biondo majale»;
«non credere alla jettatura»;
«perché vi credono jettatore»;
«in veste di jettatore»;
«creda alla vostra jettatura»;
«la mia fama di jettatore!»;
«Jettatore patentato dal regio tribunale»;
«fare la professione del jettatore!»
2.1.3. Plurale dei nomi in -io
Tra le possibili uscite plurali dei sostantivi e degli aggettivi terminanti in -io (-i, -ii, -ì, -j,
l'ultima delle quali caduta in disuso già all'inizio dell'Ottocento) Panzini avverte che se
l'accento non cade sulla -i basta, per il plurale, una sola -i (sconsiglia la forma in î).
Pirandello adotta quella in -ii:
«gli venivano tutti i pensieri contrarii»
2.1.4. forme non elise:
«anche così male come la esercita»
«guizzanti e pungenti le altre»
«a giurare che egli in tante»
2.1.5. Accordo participio passato-nome.
Come sappiamo il participio passato quando è unito all'ausiliare avere rimane invariato,
quando è unito all'ausiliare essere si accorda col soggetto nel genere e nel numero. Tuttavia con
i verbi copulativi o quando l'ausiliare è usato in funzione di copula l'accordo è possibile sia col
soggetto che col nome del predicato. Pirandello coglie tale possibilità.
«s’era combinata una faccia da jettatore.»;
« S’era lasciata crescere su le cave gote»;
2.1.6. L'articolo determinativo maschile singolare.
L'uso dell'articolo determinativo maschile singolare era, al tempo, ancora oscillante. Si
registra pertanto l'uso di lo e uno d'innanzi a i semiconsonante /j/.
«quello d’un jettatore »;
«la professione del jettatore!»;
Tuttavia è ben saldo davanti ad s impuro
« uno scatto violentissimo»;
« Allo scatto del giudice»;
•
2.2. Livello fonologico
2.2.1. Varianti fonologiche
Si registra una prevalenza di varianti con affricata dentale, tipiche del toscano, in alternativa
alle varianti
con palatale.
«al suo ufficio d’Istruzione»;
«nell’ufficio d’Istruzione»;
«a venire all’ufficio d’Istruzione»;
«che il beneficio diventa difficilissimo».
Un solo caso presenta la variante con palatale, in contesto dialogato:
«a lungo questo sacrifizio »
2.2.2. Mancato raddoppiamento sintattico
sopratutto vs soprattutto
anzi sopratutto, perché questo bisogno d’aver fatto il bene
« »
2.3. Livello morfo-sintattico
2.3.1. Le varianti allomorfiche
Sacrifizio vs sacrificio
« non può fare a lungo questo sacrifizio per noi»
2.3.2. Il non pleonastico
« mi dica un po’, non ha dovuto prender la laurea?»
2.3.3. L' infinito narrativo:
«D’Andrea si metteva allora a pisolare»
«mentr’egli era intento a scrivere»
«innumerevoli testimoni potevano venire in tribunale a giurare che egli »
«voleva indurlo a desistere dalla querela»
«D’Andrea, appena alzò gli occhi a guardare il Chiàrchiaro, »
«Vi ho mandato a chiamare per il vostro bene»
«si mise a tentennare il capo»
«Mi metterò a ronzare attorno a tutte le fabbriche»
2.3.4. Il dimostrativo “questi” pron. Sogg. Anaforico:
ma questi, appena egli faceva il nome del Chiàrchiaro
« »
«Questi lo lasciò fare. »
2.4. Persistenza del modo congiuntivo
Quanto all'uso dei modi, il congiuntivo è ben saldo anche nei casi in cui, nell'italiano
dell'uso medio o neo-standard, esso è stato soppiantato dall'indicativo.
Proposizione argomentali oggettive
• «Voglio dimostrarvi che la via che avete preso non è propriamente quella che possa condurvi a
buon porto»
« Credo... che lei non capisca niente.»
« Voglio che sia ufficialmente riconosciuta questa mia potenza spaventosa»
Proposizione argomentali soggettive
• «E pareva ch’egli, oltre che della sua povera, umile, comunissima storia familiare, avesse notizia
certa di quei mostruosi intrecci di razze»
«pareva una cosa buffa e atroce nello stesso tempo, ch’egli dovesse recarsi al suo ufficio
d’Istruzione »
«E pareva ch’egli,...e[che] fosse consapevole di quei misteriosi infiniti travagli di secoli,»
«E non vi pare che ci sia contraddizione? »
Proposizione argomentali Dichiarative
• «D’Andrea soleva ripetere: – Ah figlio caro! – a chiunque gli facesse qualche scherzosa
osservazione »
Proposizione relativa
• «poi attrappandosi come un baco infratito che non possa più fare il bozzolo.»
2.5 Il sistema dei pronomi personali e degli allocutivi.
Il sistema dei pronomi personali di terza persona è quello bimembre:
Egli, (anaforico),
•
«e allora egli, »;
«E pareva ch’egli»;
«ch’egli dovesse recarsi al suo ufficio»;
«egli era in preda a un’irritazione smaniosa»;
«appena egli faceva il nome del Chiàrchiaro»;
«a giurare che egli in tante e tante occasioni»;
«mentr’egli era intento a scrivere»;
Lui, (deittico).
•
«sapeva rigar più diritto di lui»;
«per quel tanto che a lui toccava »;
«Come non dormiva lui»;
«considerata da lui come dovere imprescindibile»;
« quelli che dovevano fare al caso per lui»;
«al passaggio di lui il gesto»;
«Anche a costo di pagar lui le spese»;
«sarebbe venuto a lui certamente maggior danno»;
«D’Andrea sedette anche lui »;
«il quale ha famiglia anche lui,»
Il sistema dei pronomi allocutivi è composto da 3 forme che si strutturano in base ad
• alcune opposizioni:
a) rapporto personale (tu) vs rapporto non-personale (Lei, Voi)
b) tratto di subalternità (Voi) vs tratto di superiorità (Lei)
c) sing. (Tu, Lei,) vs plur. (Voi,)
Due occorrenze di tu personale:
(Uno dei giudici al giudice D'Andrea)« ti vuoi star zitto? »
(Il Giudice D'andrea a Chiàrchiaro dopo esser stato preso emotivamente) «E che te ne fai?»
Particolarmente presente è l'uso regionale di Lei, usato da Chiarchiaro nel rivolgersi al
giudice, in scambi asimmetrici con Voi, usato dal giudice nel rivolgersi a Chiàrchiaro.
12 occorrenze di Lei:
«Lei dunque non ci crede?»;
«O lei, com’è vero Dio, diventa cieco»;
«Ah, lei si figura di fare il mio bene,»;
«Lei deve crederci sul serio»;
«che lei non capisca niente»;
«le farò vedere che lei non capisce »;
«che lei è un mio mortale nemico»;
«Lei che crede di fare il mio bene»;
«Lei, padrone mio»;
«Lei mi domanda come»;
«lei è un mio nemico»;
«lei dice dell’ignoranza».
15 occorrenze di Voi:
«ora qua voi stesso vi presentate»;
«Voi?»;
«Vi ho mandato a chiamare per il vostro bene»;
«Vergognatevi»;
«Volete che vi dica che ci credo?»;
«vi dirò che ci credo»;
«Voglio dimostrarvi che la via che avete preso non è propriamente quella che possa condurvi a buon porto»;
«accusate come diffamatori due giovani perché vi credono jettatore»;
«ora qua voi stesso vi presentate innanzi a me in veste di jettatore »;
«pretendete anzi ch’io creda alla vostra jettatura»;
«non vi pare che ci sia contraddizione»;
«questa che vi è scappata dalla bocca»;
«abbiate la bontà di spiegarmi»
«perché allora vi siete querelato?»;
«Già l’una e l’altra, scusate, sono tra loro così».
2.6. Ordine delle parole
L'ordine delle parole ci permette d'individuare, ancora una volta, quella che è l'impronta
stilistica pirandelliana. Nel preferire, nella costruzione con i verbi modali, la struttura con
mancata risalita del clitico, cioè l'uso dell'enclitico del verbo retto, e quindi bifrasale, egli
mostra di aderire all'italiano settentrionale e letterario, e dunque, di attingere da un registro
letterario. La struttura tipica dell'italiano regionale meridionale, infatti, ammette solamente
la risalita del clitico, cioè l'uso del proclitico del verbo reggente, e quindi una struttura
monofrasale. Il toscano, invece le ammette entrambe.
[volere + inf. + Clitico ]
«voleva indurlo a desistere dalla querela»
«Voglio dimostrarvi che la via che avete preso»
«Aveva voluto prendersela con due»
«Voglio dimostra
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Analisi linguistica
-
Analisi II
-
Chançon de Roland - Tradizione manoscritta e analisi linguistica
-
Analisi numerica