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DISCRIMINAZIONE MULTIPLETIPOLOGIE

Discriminazioni multiple - discriminazione multipla sequenziale una persona è discriminata sulla base di più fattori e queste discriminazioni avvengono una alla volta, in situazioni diverse

Discriminazioni composite - discriminazione multipla additiva due o più fattori di discriminazione si aggiungono l'uno all'altro nella stessa situazione ma possono essere distinti (non interagendo tra loro), appesantendo il fardello che la singola persona deve portare

Discriminazioni intersezionali - interazione tra discriminazioni basate su più fattori in modo sinergico e tale che esse non siano più scindibili. Ne risulta una forma di discriminazione, qualitativamente diversa. Le discriminazioni intersezionali si colgono, nella loro essenza, nelle situazioni in cui non vi sarebbe alcuna discriminazione se i fattori fossero presi in considerazione separatamente, lasciando quindi privi di tutela i

la cui situazione discriminatoria è causata dall'intersezione tra tali è nata in un contesto particolare e si può dire che una vera e propria globalizzazione del termine si ha con la conferenza di Durban del 2001: , in Sud Africa, e il relativo programma d'azione. Questa conferenza mondiale era per la prima volta organizzata su una prospettiva intersezionale, in particolare genere e razza. In precedenza, le convenzioni ONU si erano basate su una sola categoria, non avevano ragionato dal punto intersezionale. - Direttiva 2000\43\CE del consiglio, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica. - Direttiva 2000\78\CE del consiglio, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. I considerando in questa direttiva oltre ad eliminarele differenze di trattamento, in una parte non vincolante abbiamo una dedica alle donne, quindi sottolinea la parità tra uomini e donne, soprattutto in quanto le donne sono spesso vittime di numerose discriminazioni. Da questo piccolo aggancio non vincolante, la dottrina ha cercato di essere affermata la tutela contro le discriminazioni intersezionali. È in corso al momento la proposta di direttiva orizzontale, sono lavori in corso ed ha lo scopo di estendere gli ambiti di applicazione e di tutela contro le discriminazioni basate su religione, età, orientamento sessuale sull'ambito lavorativo. Gli stati non si trovano d'accordo nell'introdurre la fattispecie della discriminazione basata su fattori multipli e la versione attuale aggiornata della proposta della direttiva prevede la fattispecie della discriminazione intersezionale, perché in realtà dichiara la fattispecie che tutte le discriminazioni sono sanzionate sia quando sono basate.

su un fattore che siano esse basate su fattori multipli. Specifica anche che ciò avviene quando non ci sarebbe discriminazione prendendo un fattore alla volta. Il testo è solo da approvare, è dal 2008 che è pronto per essere approvato.

CASI IN CUI LA DOTTRINA E LA SOCIETÀ CIVILE ATTENDEVANO PRONUNCE IN UNA PROSPETTIVA INTERSEZIONALE

Caso 1

Si tratta di un omosessuale irlandese con cittadinanza britannica che si è unito civilmente e poi sposato con il proprio compagno. Quando in Irlanda si è riusciti ad ottenere il riconoscimento, ha aperto le pratiche per ottenerlo. Il signore è andato in pensione e ha chiesto se il marito avesse il diritto alla pensione di irreversibilità, che spetta solo a coloro che avevano potuto contrarre unione civile o matrimonio prima dei 10 anni del pensionamento, cosa che in questo caso non era possibile perché la legge irlandese ancora non riconosceva il matrimonio o l'unione civile tra omosessuali.

C'è uno svantaggio nei confronti delle persone omosessuali di una certa età che durante una certa fase storica non hanno potuto contrarre matrimonio. Un criterio neutrale diventa discriminatorio nei confronti degli omosessuali più anziani. Bisogna vedere la discriminazione prendendo in considerazione la specifica situazione, il fatto che ci sono due categorie che si intersecano, prese separatamente la discriminazione non c'è, perché non si vede. La corte non ha accolto questa versione. Caso 2 Riguarda la situazione di lavoratrici musulmane portatrici di velo. La corte dell'unione è portata per la prima volta a esprimersi sul quesito: un datore di lavoro privato può vietare a una dipendente di fede musulmana di indossare il velo sul luogo di lavoro e può licenziarla se la stessa disattenda il divieto? L'elemento livellatore è che tutti i simboli religiosi sono vietati, in qualsiasi posto di lavoro.

ad altri simboli il velo non può essere occultato, così facilmente come magari un piccolo simbolo. Questo criterio se visto dal punto di vista della religione non discrimina, dal punto di vista del genere non ha un impatto, anche sulle donne musulmane. Quindi alla fine la discriminazione intersezionale non è stata riconosciuta, è stato rimesso al giudice la possibilità di valutare se le politiche di neutralità prese in considerazione in questo caso potessero nuocere sull'uguaglianza nei confronti di alcune categorie di persone. A livello europeo la forma di intersezionalità pura non è stata riconosciuta a pieno, la si ritrova in qualche caso. È uno strumento sia per gli avvocati che per i giudici, per mostrare qualcosa che nella realtà magari non si vede, che se presa una categoria da sola non si vede.

BELUX è uno pseudonimo di una studiosa afroamericana attività ha scelto per firmare i suoi scritti,

i suoi testi. Femminista black che assume un posizionamento preciso: quello di utilizzare il nome della sua bisnonna e di utilizzarlo con le inizialiminuscolo. Lei ha scelto di firmare in minuscolo per sancire la restituzione dell'inferiorità della razza femminile nera, anche se non è la minoranza, anzi. Spesso viene addirittura percepita al maschile, quasi mai si intende una studiosa come donna, molte delle critiche del femminismo giuridico chiede il nome per intero quando si fanno le citazioni di dottrina. La si vuole come rivendicazione, per sdoganare la presenza della donna nel mondo dell'accademia e della dottrina. È la prima studiosa che si occupa dell'intersezionalità genere, razza e sociale, che mette al centro dei propri scritti. La nonna con la quale si firma si ricordi ha vissuto le avversità esplicite o implicite che le donne afroamericane avevano incontrato, le segregazioni raziali, che ad oggi ancora si vedono. Il suo nomespesso viene scambiato per una cosa, venendo scritto in corsivo o addirittura vengono scritti in maiuscolo, non conoscendo chi sia questa persona e l'importante studio che ha fatto nel diritto antidiscriminatorio, appunto introducendo il concetto di intersezionalità.

PROBLEMATICHE NELLA TUTELA DELL'INTERSEZIONALITÀ

Ci sono dei problemi:

  • Si parte da una prospettiva di teoria dell'intersezionalità, che è corretta, ma abbiamo poi problemi a traslarla nella pratica, come posso applicarla? È difficile trovare una risposta.
  • Ma quando noi agiamo in giudizio e contestiamo una possibile discriminazione noi ci basiamo su diversi filoni, distinti, abbiamo regole normative diverse.
  • Ma quando ho bisogno di agire usando l'intersezionalità, mi pongo su due categorie, di solito genere e razza, ho due caratteri normativi diversi, quindi in base a quale giudice? In base a quale regola? Il giudizio di comparazione si inceppa.
ho possibilità di confrontarmi con altre casi, per capire se il mio comportamento è stato una discriminazione o solo una differenziazione di trattamento. È un fallimento del diritto discriminatorio, non tutela sufficientemente. È sicuramente un problema dal lato pratico, perché non capisce e non vede la forza della discriminazione quando è in forma multipla. Il diritto antidiscriminatorio non vuole rimuovere i meccanismi di oppressione, non ha obiettivo di giustizia sociale e sostanziale, ma nasce come fenomeno di social dumping per evitare che le aziende francesi venissero svantaggiate da quelle italiane che pagavano meno le donne. Era uno svantaggio competitivo. È un problema perché ha fatto sì che non si potessero usare queste tutele nei confronti di paesi terzi. L'unione europea si disinteressa di chi non ha la cittadinanza dell'unione, se vengono discriminati ci interessa poco, perché nasce come regolazione dellaconcorrenza tra stati. Se il mio obiettivo non è l'equità, ma che siano tutti trattati allo stesso modo, se ho due soggetti che vengono trattati in modo diverso, la non discriminazione si ha sia se io do vantaggi alla persona che è trattata sfavorevolmente, sia se concedo vantaggio all'altra persona, che si trova un gradino più in alto. La necessità di un trattamento paritario nasconde il fatto di non potersi attivare quando agisce su una condizione che di partenza non è paritaria, tanto che tutti i meccanismi correttivi, le azioni positive che sono state messe in atto non mirano al punto di partenza, quindi i livelli di differenza, il gradino più alto viene mantenuto e si cristallizza. Tutti i casi in cui sono state contestate le azioni positive, meccanismi di riequilibrio delle situazioni di partenza sono state agite dagli uomini, che chiesero una verifica perché a loro giudizio venivano discriminati e la corte ha dato pure.loro ragione, per trattamenti che avvantaggiavano le donne. Questo nell'intersezionalità porta a una cristallizzazione delle posizioni. Ma una volta che le persone sono tutte sullo stesso piano, resta così per sempre? La pedana che ha discriminato una categoria piuttosto che un'altra è sempre lì. Può succedere che in futuro si apra una nuova discriminazione verso un'altra categoria e per un altro motivo. Si supera una discriminazione, ma si lascia l'idea anche se sul mero piano teorico che qualcun altro venga poi discriminato e torni o vada anche per la prima volta sulla pedana inferiore. È un posizionamento che rendo possibile, come posso rimuoverlo? Devo agire sui meccanismi, tolgo la pedana, elimino la pedana, così rendo lo spazio diverso. Il diritto antidiscriminatorio è soddisfatto quando due persone sono trattate nello stesso modo, ma lasciando le posizioni di partenza diseguali. In questo modo però lai. La discriminazione rimane, la discriminazione intersezionale esplode. Sterilizzazione forzata delle giovani rom in Slovenia. Sono casi nei quali l'autorità interna non ha indagato a sufficienza sulle ragioni e sulle modalità con cui ciò è avvenuto e non ha punito i responsabili.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
35 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.milesi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi di genere e diritto antidiscriminatorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Lorenzetti Anna.