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DISCRIMINAZIONE MULTIPLETIPOLOGIE
Discriminazioni multiple - discriminazione multipla sequenziale una persona è discriminata sulla base di più fattori e queste discriminazioni avvengono una alla volta, in situazioni diverse
Discriminazioni composite - discriminazione multipla additiva due o più fattori di discriminazione si aggiungono l'uno all'altro nella stessa situazione ma possono essere distinti (non interagendo tra loro), appesantendo il fardello che la singola persona deve portare
Discriminazioni intersezionali - interazione tra discriminazioni basate su più fattori in modo sinergico e tale che esse non siano più scindibili. Ne risulta una forma di discriminazione, qualitativamente diversa. Le discriminazioni intersezionali si colgono, nella loro essenza, nelle situazioni in cui non vi sarebbe alcuna discriminazione se i fattori fossero presi in considerazione separatamente, lasciando quindi privi di tutela i
su un fattore che siano esse basate su fattori multipli. Specifica anche che ciò avviene quando non ci sarebbe discriminazione prendendo un fattore alla volta. Il testo è solo da approvare, è dal 2008 che è pronto per essere approvato.
CASI IN CUI LA DOTTRINA E LA SOCIETÀ CIVILE ATTENDEVANO PRONUNCE IN UNA PROSPETTIVA INTERSEZIONALE
Caso 1
Si tratta di un omosessuale irlandese con cittadinanza britannica che si è unito civilmente e poi sposato con il proprio compagno. Quando in Irlanda si è riusciti ad ottenere il riconoscimento, ha aperto le pratiche per ottenerlo. Il signore è andato in pensione e ha chiesto se il marito avesse il diritto alla pensione di irreversibilità, che spetta solo a coloro che avevano potuto contrarre unione civile o matrimonio prima dei 10 anni del pensionamento, cosa che in questo caso non era possibile perché la legge irlandese ancora non riconosceva il matrimonio o l'unione civile tra omosessuali.
C'è uno svantaggio nei confronti delle persone omosessuali di una certa età che durante una certa fase storica non hanno potuto contrarre matrimonio. Un criterio neutrale diventa discriminatorio nei confronti degli omosessuali più anziani. Bisogna vedere la discriminazione prendendo in considerazione la specifica situazione, il fatto che ci sono due categorie che si intersecano, prese separatamente la discriminazione non c'è, perché non si vede. La corte non ha accolto questa versione. Caso 2 Riguarda la situazione di lavoratrici musulmane portatrici di velo. La corte dell'unione è portata per la prima volta a esprimersi sul quesito: un datore di lavoro privato può vietare a una dipendente di fede musulmana di indossare il velo sul luogo di lavoro e può licenziarla se la stessa disattenda il divieto? L'elemento livellatore è che tutti i simboli religiosi sono vietati, in qualsiasi posto di lavoro.ad altri simboli il velo non può essere occultato, così facilmente come magari un piccolo simbolo. Questo criterio se visto dal punto di vista della religione non discrimina, dal punto di vista del genere non ha un impatto, anche sulle donne musulmane. Quindi alla fine la discriminazione intersezionale non è stata riconosciuta, è stato rimesso al giudice la possibilità di valutare se le politiche di neutralità prese in considerazione in questo caso potessero nuocere sull'uguaglianza nei confronti di alcune categorie di persone. A livello europeo la forma di intersezionalità pura non è stata riconosciuta a pieno, la si ritrova in qualche caso. È uno strumento sia per gli avvocati che per i giudici, per mostrare qualcosa che nella realtà magari non si vede, che se presa una categoria da sola non si vede.
BELUX è uno pseudonimo di una studiosa afroamericana attività ha scelto per firmare i suoi scritti,
i suoi testi. Femminista black che assume un posizionamento preciso: quello di utilizzare il nome della sua bisnonna e di utilizzarlo con le inizialiminuscolo. Lei ha scelto di firmare in minuscolo per sancire la restituzione dell'inferiorità della razza femminile nera, anche se non è la minoranza, anzi. Spesso viene addirittura percepita al maschile, quasi mai si intende una studiosa come donna, molte delle critiche del femminismo giuridico chiede il nome per intero quando si fanno le citazioni di dottrina. La si vuole come rivendicazione, per sdoganare la presenza della donna nel mondo dell'accademia e della dottrina. È la prima studiosa che si occupa dell'intersezionalità genere, razza e sociale, che mette al centro dei propri scritti. La nonna con la quale si firma si ricordi ha vissuto le avversità esplicite o implicite che le donne afroamericane avevano incontrato, le segregazioni raziali, che ad oggi ancora si vedono. Il suo nomespesso viene scambiato per una cosa, venendo scritto in corsivo o addirittura vengono scritti in maiuscolo, non conoscendo chi sia questa persona e l'importante studio che ha fatto nel diritto antidiscriminatorio, appunto introducendo il concetto di intersezionalità.PROBLEMATICHE NELLA TUTELA DELL'INTERSEZIONALITÀ
Ci sono dei problemi:
- Si parte da una prospettiva di teoria dell'intersezionalità, che è corretta, ma abbiamo poi problemi a traslarla nella pratica, come posso applicarla? È difficile trovare una risposta.
- Ma quando noi agiamo in giudizio e contestiamo una possibile discriminazione noi ci basiamo su diversi filoni, distinti, abbiamo regole normative diverse.
- Ma quando ho bisogno di agire usando l'intersezionalità, mi pongo su due categorie, di solito genere e razza, ho due caratteri normativi diversi, quindi in base a quale giudice? In base a quale regola? Il giudizio di comparazione si inceppa.