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BILANCIO D'ESERCIZIO
Il bilancio d’esercizio è l’insieme dei documenti contabili che un'impresa redige periodicamente, ai sensi di legge e/o perseguire il principio di tutela e controllo, al fine di fornire una situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda per il periodo amministrativo di riferimento e sintetizzare il risultato dell’esercizio.
Principi:
- Competenza
- Chiarezza
- Veridicità
- Correttezza
- Prudenza
Il bilancio è un documento contabile redatto dagli amministratori e/o da un dottore incaricato, alla fine di ogni periodo amministrativo.
Il bilancio determina il risultato economico di esercizio e la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa alla fine del medesimo.
Deve essere compilato secondo le norme previste:
- Dal Codice Civile
- Dai Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR)
- Dai Principi Contabili Nazionali e/o Internazionali (chiamati IAS International Accounting Standard)
Per giungere alla sua determinazione bisogna rispettare alcune fasi:
- Redazione inventario d'esercizio
- Registrazione scritture assestamento
- Determinazione saldo dei conti
- Redazione dello struttura contabile
- Chiusura dei conti del CE e del SP
I documenti che devono essere redatti nella situazione contabile sono: CE, SP, Nota Integrativa
Altri documenti giudicati di completamento sono la relazione sulla gestione e il rendiconto finanziario.
Obiettivi del bilancio:
- Rispondere agli obblighi contabili e fiscali previsti dal Codice Civile e dai ???
- Mettere a disposizione di operatori esterni ed interni (fornitori, creditori, risparmiatori, analisti finanziari, stato soci, azionisti) l'informazione sull'andamento dell’impresa
Il bilancio può essere assoggettato o meno a revisione contabile, cioè un controllo per vedere se si è rispettato le regole previste.
La disciplina del bilancio è contenuta agli articoli 2423 al 2435bis del codice civile.
Le norme in materia di bilancio (art. 2428 cc) prevedono che lo stesso sia corredato da una relazione sulla situazione della società e sull'andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui ha operato, anche attraverso indici patrimoniali con funzione di confronto corso con gli investimenti.
Anche se non è parte integrante del bilancio, la relazione sulla gestione fa parte dei documenti che devono integrarlo. È una relazione descrittiva, non esplicativa, e completa le informazioni risultanti dallo stato patrimoniale e C.E. e dalla nota integrativa.
Le funzioni sono di illustrare la situazione complessiva di azienda, contesto economico, competitivo e ambientale in cui opera e interagisce, compatibilità e coerenza dei programmi di gestione con il contesto esterno.
Stakeholders = tutti i portatori di interesse verso un'azienda (soci, clienti, fornitori...)
Analisi swot = l'azienda deve individuare i punti di forza e di debolezza e correggerli.
L'andamento della gestione sia passato che in corso nel suo insieme e nei vari settori in cui l'azienda ha operato deve illustrare anche l'andamento della redditività, gli aspetti e il loro influenzamento sulla formazione dell'utile economico d'esercizio con riferimento alla situazione patrimoniale e finanziaria e determinando anche in relazione sulle previsioni di evoluzione della gestione.
Le + tutte le operazioni di gestione vengono contabilizzate mediante scritture in partita doppia, dati i cui valori confluiscono negli appositi conti.
I principi contabili fissati dal codice civile (2423 bis) secondo chiedono di rispettare la:
- Continuità
- Prudenza
- Competenza
- Separazione
- Sostanza
- Prevalenza della sostanza sulla forma
C’è poi anche la gestione straordinaria, già messa in evidenza dal CIVISTICO
ci vanno
- tutti i conti con streoscinario e cuore
- tutte quelle cose non programmabili
Esiste poi anche l’area della gestione finanziaria
- sono i proventi e gli oneri finanziari
- Proventi:
- int attivi
- derivano dagli investimenti fatti (imm. finanziarie)
- Oneri:
- int passivi
- sono il costo del capitale di debito
CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
- valore aggiunto = valore della prod - costi fatt prod. reali
- hanno concorso alla creazione di questo valore:
- personale (stipendi)
- finanziatori (oneri finanziari)
- spa (dividendi)
- stato (tasse)
- imprese (ammortamenti, accantonamenti)
- costi patrimonializzati per lavori interni = rettifica di costo
- costi ricerca e sviluppo
- costi impianto
- sono costi che vengono patrimonializzati perché non sono stati tutti di competenza
- al 31/12 si mettono tutti nei costi, poi si rettificano nei ricavi e poi in bilancio si mettono nelle imm. immobilizzazioni tutte per lo stesso importo
- valutazione rimanenze = differenza tra esistenze iniziali e rimanenze finali prodotti finiti
- il valore può essere positivo o negativo
- inziali finali si ha un costo
- che va rettificato
- iniziali > finali
- si ha un costo
Posizione finanziaria netta
Valuta la solidità cioè la capacità di far fronte agli impegni finanziari
- Disponibilità + crediti breve - tot debiti finanziari < 0
Situazione di eccedenza e di equilibrio
Situazione di insolvenibilità
Debiti finanziari = v/banche v/stato v/soc. leasing
no TFR v/fornitura
Indice di rotazione dell'attivo corrente
Ricavi / attivo corrente
- Tanto più è alto più l’azienda è capace di trasformare l’attivo corrente in liquidità
Indice di rotazione delle rimanenze
Costo del venduto / rimanenze
- Più è alto più è la capacità di rinnovare e svuotare il magazzino
Indice di durata su acquisti
Debiti v/forn. * 365 / Deo v/forn + IVA
- Mostra se l'azienda riesce ad ottenere dilazioni di pagamento dai propri fornitori più lente rispetto a quelle che concede ai propri clienti
Se ciò non accade non c'è liquidità per pagare i debiti, si potrebbe ricorrere a altri finanziamenti
Indice di durata su vendite
Crediti v/clienti * 365 / crediti v/clienti + IVA
Se il margine è positivo significa che il prodotto contribuisce a produrre reddito. Se è negativo contribuisce a incrementare una perdita.
Se già in una comparazione i due risultati sono uguali o simili, questo paramento non basta per ottenere una valutazione finale se fossero stati due risultati molto differenti è bene procedere con altri parametri per avere una visione più precisa della redditività dei prodotti.
Margine di contribuzione al 2°liv = Marg. Contrib. 1°liv - Costi fissi specifica
es. Prod A
- Ricavi 1000000
- Costi var 700000
- 1°liv 300000
- Costi f.sp. 800000
- 2°liv -500000
Prod B
- 6000000
- 3000000
- 3000000
- 2000000
- 1000000
300000 CF
800000 Cfs A
2000000 CF Comuni
200000 Cfs B
Adesso siamo in grado di valutare meglio quale sia la scelta migliore da fare per incrementare la redditività.
I costi comuni (3000000) non possono essere imputati ai singoli oggetti di costo, ma a entrambi.
Allora per vedere la redditività totale si fa:
A + B
- Ricavi 1000000 + 6000000 = 16000000
- Costi var 700000 + 3000000 = -10000000
- 1°liv 6000000
- CFS -800000 - 2000000 = -1000000
- 2°liv 500000
- C Fissi -3000000
- 2000000
Adesso si vede se la nostra produzione totale riesce a coprire completamente i nostri costi fissi e variabili e se riesce a generare redditività.
Nuovamente in generale precedenti si riesce a vedere quale prodotto conviene produrre di più se ragioniamo solamente se la produzione è stata quella che genera più reddito. Qui vince il prodotto B.
- Margine di contribuzione unitario = Ricavi unitari - Costi var unitari
Fino ad ora abbiamo visto la redditività rispetto alla quantità venduta totale che è diversa tra un prodotto e un altro.
Per vedere la reddittività in termini assoluti si deve fare questo altro calcolo, che permette di vedere quanto un solo oggetto venduto produce redditività.