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CONTABILITA' PER CENTRI DI COSTO

I centri di costo si identificano con unità organizzative della struttura aziendale come ad esempio reparti, uffici, laboratori ecc.

La contabilità per centri di costo consente una più corretta imputazione dei costi ai prodotti perché facilita l'individuazione e la quantificazione del servizio dato dai vari fattori produttivi per l'ottenimento dei prodotti stessi.

Il principale pregio della contabilità per centri di costo è quello di evitare l'attribuzione ai prodotti di costi che per quel prodotto non si sono affatto sostenuti.

I centri di costo possono essere classificati in vari modi, applicando l'ottica del costo di prodotto è possibile individuare:

  • centri produttivi
  • centri ausiliari
  • centri funzionali

Nella progettazione del piano dei centri di costo vanno rispettati alcuni principi:

  1. omogeneità delle operazioni compiute, tale da permettere l'individuazione
di una comune "unità di produzione", cioè di un'unità di misura alla quale verranno commisurati i costi sostenuti; b) omogeneità della dotazione di fattori produttivi (principalmente macchinari o fattori tecnici e lavoro), cioè della composizione dei relativi costi. c) Significatività, in termini di importo, dei costi sostenuti presso un dato centro, per evitare un appesantimento del lavoro amministrativo, non controbilanciato da effettivi vantaggi sotto il profilo delle conoscenze ricavabili. L'applicazione di tale principio conduce spesso ad un "accorpamento" di più centri di costo. d) formazione del piano dei centri di costo ed è l'individuabilità di un responsabile di centro, affinché sia possibile, tenere sotto controllo i costi sostenuti presso quell'unità. Per il calcolo del costo pieno di prodotto è possibile seguire una serie diversa di percorsi,tuttavianella prassi aziendale le fasi fondamentali del procedimento per centro di costo sono così riassumi-bili:
  1. imputazione dei costi dei vari fattori produttivi ai centri in cui sono stati sostenuti i costi stessi;
  2. ribaltamento dei costi dei centri ausiliari, ed eventualmente dei centri funzionali (alcuni o tutti), sui centri produttivi;
  3. quantificazione della produzione dei centri produttivi, in base ad un'unità di misura prescelta, e calcolo dei « coefficienti » o «tassi » unitari di costo del centro;
  4. imputazione finale ai prodotti dei costi relativi a:
    • materie prime e altri costi diretti di prodotto non « transitati » per i centri;
    • centri produttivi;
    • altri centri (tipicamente funzionali) eventualmente ancora « aperti »;
    • costi indiretti dei prodotti, eventualmente non « transitati » per i centri (di qualsiasi tipo).
Tutte le voci di costo sono addebitate a tutti icentri del piano scelto, restano esclusi i costi diretti di prodotto che non costituiscono costi di funzionamento dei centri e sono attribuibili direttamente al prodotto a cui fanno riferimento. I costi sono classificati per natura, cioè secondo le caratteristiche fisiche (es. mano d'opera) ed economiche (es. mano d'opera diretta o indiretta) del fattore produttivo sottostante. La classificazione per natura della contabilità analitica non è detto che coincida con quella di co.ge. Un esempio di classificazione, contraddistinto da un grado di aggregazione piuttosto elevato delle voci di costo, può essere considerato il seguente: A) mano d'opera diretta e indiretta; B) stipendi tecnici; C) forza motrice; D) illuminazione; E) combustibili; F) materiali ausiliari e di consumo; G) manutenzioni; H) ammortamenti tecnici; I) costi diversi industriali; L) stipendi commerciali; M) trasporti; N) pubblicità e promozione; O) viaggi e trasferte; P) costi diversi industriali.commerciali sono imputate al centro C. Le voci di costo amministrativi sono imputate ai centri Q e U. Le voci di costo assicurazioni sono imputate al centro R. Le voci di costo postali, telefonici, ecc. sono imputate al centro S. Le voci di costo cancelleria e spese d'ufficio sono imputate al centro T. Le voci di costo diversi amministrativi sono imputate al centro U. Le voci di costo diversi generali sono imputate al centro V. Tali costi vengono imputati ai centri che hanno determinato il fabbisogno delle corrispondenti risorse e solo a quelli, in base alla quantità di risorse consumata nel periodo di tempo considerato. È ovvio che l'importo da imputare ai centri è l'ammontare di competenza economica del periodo considerato, in relazione al consumo della risorsa sottostante. Nell'addebito delle voci di costo ai centri sorge immediatamente un problema di misurazione: infatti in alcuni casi si è in presenza di costi diretti centro (ad esempio mano d'opera, stipendi, ammortamenti di macchinari, ecc), mentre in altri devono imputare costi indiretti di centro (ad esempio ammortamenti dei fabbricati, energia elettrica per forza motrice, illuminazione o altri).

individuate appartengono a raggruppamenti funzionali differenti e, quindi, trovano destinazione in tipi di centro di costo diversi.

I costi (da A a I) sono i cosiddetti costi di trasformazione industriale, i quali vanno imputati in parte ai centri produttivi ed in parte ai centri ausiliari (cioè alcune voci sono tipiche dei centri produttivi o dei centri ausiliari, ma anche che la stessa voce va suddivisa tra i centri dei due tipi);

I costi (da L a V) sono i costi generali "non industriali", cioè i costi di risorse impiegate nelle funzioni commerciali, amministrative o di altro tipo, e quindi vanno imputati ai centri funzionali.

Una volta che i costi dei vari fattori produttivi sono stati imputati ai rispettivi centri, occorre tener presente che i centri ausiliari operano in funzione del centri produttivi, a cui prestano i propri servizi. Pertanto, l'operazione successiva da compiere consiste nell'imputare o "ribaltare" i costi.

dei costi diretti, i costi dei centri funzionali vengono imputati direttamente ai prodotti, mentre nella logica dei costi indiretti, i costi dei centri funzionali vengono prima imputati ai centri produttivi e successivamente ai prodotti. Per quanto riguarda i criteri di imputazione dei costi dei centri ausiliari ai centri produttivi, ci sono diverse possibilità. Si può misurare direttamente i servizi resi dai centri ausiliari ai centri produttivi utilizzando un'adeguata unità di misura di tali servizi. In alternativa, si può effettuare un'allocazione indiretta dei costi in base all'attività svolta dal centro utente, misurata in modo appropriato, o in base ad altri parametri relativi al centro utente. In sintesi, l'imputazione dei costi dei centri ausiliari ai centri produttivi comporta la distinzione tra costi diretti e costi indiretti. I costi dei centri funzionali possono transitare attraverso i centri produttivi (e eventualmente ausiliari) prima di essere assegnati ai prodotti.della determinazione del costopieno di prodotto secondo criteri causali il ribaltamento in questione è accettabile se i centri funzio-nali prestano ai centri produttivi (piuttosto che ai " prodotti ") dei servizi misurabili.

Dopo aver ribaltato i costi dei centri ausiliari (e funzionali) sui centri produttivi, restano aperti solo questi ultimi (ed i centri funzionali non ribaltati).

Il documento su cui viene riportata l'entità dei costi del periodo suddivisa per voce di costo e percentro è una tabella a doppia entrata che sintetizza tutte le operazioni compiute ed evidenzia alla fine i costi di competenza dei centri produttivi e dei centri funzionali.

Tale documento, chiamato "quadro analisi costi", potrebbe assumere la forma rappresentata nella Figura seguente:

Si fa osservare che, in tale prospetto:

  1. i centri ausiliari, per ipotesi, prestano servizi ai soli centri produttivi, per cui il loro totale mensile [(1), (2), (3),(4)] viene

riportato tale e quale sulla riga sottostante (graficamente l'operazione di riporto da origine ad una forma a "scalini");

b) nella colonna in cui sono elencate le voci di costo vengono riportati anche i nomi dei centri ausiliari, in modo da rendere più chiaro il loro ribaltamento sui centri produttivi;

c) viene indicata, per i centri produttivi e quelli funzionali, la destinazione successiva.

9Osservando in particolare i centri produttivi, si pone il problema dell'imputazione dei loro costi ai prodotti. Teoricamente il problema si potrebbe risolvere applicando le stesse regole seguite per la localizzazione dei costi ai centri o per l'imputazione diretta dei costi ai prodotti. In altre parole, si potrebbero imputare le varie voci di costo ai prodotti in base ai consumi dei fattori o mediante appropriati criteri di ripartizione, tali da riflettere il principio causale.

In pratica, si considerano i costi localizzati ai centri come una entità unica,

che viene divisa per il volume di «produzione» del centro, dando perciò origine ad un costo unitario di centro. Tale costo o «coefficiente» unitario è impiegato per l'imputazione dei costi ai prodotti lavorati. L'imputazione ai prodotti dei costi dei centri produttivi può essere scomposta in due fasi:
  1. calcolo dei coefficienti unitari di costo di ciascun centro;
  2. determinazione del costo di trasformazione di ciascun prodotto, moltiplicando i coefficienti di costo per il numero di volte che l'unità di misura usata è «contenuta» nel prodotto in questione.
Per ciò che concerne il calcolo dei coefficienti di costo, avviene mediante la divisione seguente:

Totale costi imputati al centro XY

Coefficiente di centro di costo XY = Quantità di produzione centro XY

L'operazione finale della contabilità dei costi consiste nell'imputare ai prodotti tutti i costi sostenuti, così.

classificabili:

  • materie prime e altri costi diretti di prodotto;
  • costi dei centri produttivi;
  • costi generali dei centri funzionali e costi generali non «localizzati ».

Per l’imputazione ai prodotti normalmente occorre:

  1. moltiplicare il coefficiente di ciascun centro per la « quantità di produzione » del prodotto considerato;
  2. sommare i risultati di tali moltiplicazioni, prendendo in considerazione tutti i centri produttivi coinvolti nella trasformazione del prodotto in esame.

Il costo di tutte le unità prodotte di un certo articolo, se formato da più « componenti », è dato da:

n m= ∑ ∑C I xTiA k k= =i 1 k 1

dove:

  • C = costo di trasformazione di tutte le unita di A;
  • Ai = 1, 2, ... n = numero dei componenti del prodotto A;
  • k = 1, 2, ... m = numero dei centri in cui il prodotto A e lavorato;
  • I = indice o coefficiente di costo del centro k;
  • kT = « produzione »
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
41 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Negri Roberto.