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Gli elementi di costo da sottoporre al processo di misurazione
I criteri in relazione ai quali discriminare i costi da sottoporre al processo di misurazione sono molteplici: i costi afferenti le varie gestioni aziendali, le diverse classi di costo utilizzando una logica di tipo funzionale, le classi di costo relative a particolari aree di risultato, le classi di costo controllabili da particolari centri di responsabilità, i costi relativi a particolari fattori produttivi.
La tipologia dei dati processati dal sistema
- Costi consuntivi: danno evidenza al consumo aggettivo di risorse relative a specifici oggetti di calcolo.
- Costi stimati: valori orientati a definire il consumo di risorse associabile a definite linee d'azione.
- Costi standard: consumo di risorse richiesto per il raggiungimento di determinati risultati rispettando livelli di efficienza nell'impiego delle risorse stesse.
- Costi previsti: esprimono...
L'evoluzione nel tempo dei consumi di risorse derivanti dai condizionamenti dell'ambiente esterno.
ESERCIZIO DIVISIONE E:
5. LE MODALITA' DI RILEVAZIONE DEI COSTI:
Occorre definire le diverse classi di costo su cui il sistema di misurazione opera debbano essere aggregate attorno agli oggetti di calcolo.
Nel caso in cui il sistema sia orientato verso una configurazione di costo diretto il problema della rilevazione dei costi si pone esclusivamente per i soli costi diretti.
Seguendo invece una impostazione di tipo full costing è chiaro che il problema si estende alle classi di costo quali cate come indirette.
Ipotizziamo una azienda mono-prodotto che seguiamo lungo tre esercizi (3 anni).
Colonne gialle: valorizziamo le rimanenze al costo variabile - escludiamo i costi variabili commerciali.
Colonne azzurre: le rimanenze sono valorizzate ad un costo pieno standard.
Nel primo anno ho 1000 quantità prodotte e 900
quantità vendute —> 100 unità di prodotto nelle rimanenze. Nel conto economico ho ricavi per 90 000 in entrambi i casi, i costi variabili sono sempre calcolati sulle 1000 unità prodotte e sono 60000 (60 per unità), i costi fissi industriali sono 25000 (25 per unità) —> il costo pieno è 85 per ogni unità.
Le rimanenze finali nella colonna gialla sono pari a 6000 (60 x 100) mentre nella colonna azzurra sono pari a 8500 —> sul RO il fatto di aver rinviato dei costi al futuro comporta l'aumento del RO nell'esercizio 1 perché vi è una quota maggiore di costi che viene svelata dall'esercizio 1 e viene rimandata all'esercizio 2.
Nel secondo anno invece per ipotesi le quantità prodotte e vendute sono 10000 —-> l'RO in questo caso è uguale perché non ho variazioni di magazzino (magazzino iniziale uguale a magazzino finale).
Nel terzo anno si producono 900 ma si
vendono 1000 unità di prodotto —> il magazzino diminuisce perché si prelevano delle unità non ridotte nel periodo per venderle. Il magazzino diminuisce arrivando a 0 - le rimanenze iniziali sono 6000 e 8500 nei due casi distinti mentre le rimanenze finali sono pari a 0 in entrambi i casi —> il RO è maggiore nel primo caso perché carico una quota inferiore di costi rispetto a quanto avrei fatto utilizzando il costo pieno. È un effetto di breve periodo —> tornando all’esempio: nei tre anni se l’azienda utilizza il direct costing ottiene 41000 di RO, nel caso in cui usi il full costing il RO è uguale a 41000 —> sull’lungo periodo questo effetto non si verifica, si verifica solo sul singolo anno.
5.1 LA METODOLOGIA DI CALCOLO A COSTI PIENI:
L’obiettivo della metodologia di calcolo dei costi pieni è la definizione di una configurazione di costo in cui siano imputati al prodotto tutti gli elementi di
costo relativi ai fattori produttivi. Metodologia:- Individuazione degli elemento di coso diretti e loro successiva imputazione diretta agli oggetti di calcolonali prescelti;
- Individuazione degli elementi di costo indiretti da escludere nel calcolo del costo pieno;
- De nizione delle modalità di imputazione dei costi indiretti (queste classi di costo possono essereimputate agli oggetti di calcolo solo indirettamente, cioè attraverso l’impiego di opportune basi diriparazione) —> valutare la convenienza ad imputare i costi indiretti nel loro ammontare complessivooppure procedendo ad una loro preventiva disaggregazione;
- De nizione delle logiche di localizzazione ed attribuzione dei costi, ossia dei criteri di aggregazione deicosti indiretti in livelli intermedi;
- Identi cazione dee relazioni esistenti tra gli aggregati intermedi di costi in presenza identi cati;
- Identi cazione delle relazioni esistenti tra gli aggregati
- Calcolo del costo pieno di prodotto.
Se gli oggetti di calcolo sono i prodotti A, B e C, il costo pieno aziendale sarà dato da costi diretti unitari (MOD, MP, Materiali di confezionamento, Provvigioni, etc) a cui si dovranno sommare delle quote di costi indiretti.
Per calcolare le quote di costi indiretti, dovremmo imputare (imputazione dei costi indiretti) —> totale costi indiretti da imputare/totale base di imputazione.
La base di imputazione è un parametro che dovrebbe essere espressivo di quanti costi assorbono i vari oggetti (ore macchina, ore MOD, quantità totali di materia prima sempre espresse a livello totale oppure costo MP, fatturato sempre espresse a valore).
Questo rapporto fornisce il coe ciente di imputazione. Successivamente si prende il coe ciente di imputazione e lo si
moltiplica per il valore totale della base del prodotto A, del prodotto B e del prodotto C —> si ottiene la quota di costi indiretti imputata ad A, a B e a C.
Se vogliamo la quota costi unitari indiretti imputati dovremmo dividere per il volume di produzione e vendita.
Bisogna scegliere quali costi diretti e quali costi indiretti —> se voglio un costo pieno industriale non considero né tra i costi diretti né tra i costi indiretti i costi commerciali amministrativi, mentre se voglio un costo pieno aziendale considero tutti i costi diretti e tutti i costi indiretti.
5.1.1 IL CALCOLO DEI COSTI PIENI SU BASE UNICA:
Metodologie di calcolo full costing —> scegliamo quali costi indiretti vogliamo imputare.
Metodologia a base unica: consente di determinare in maniera molto immediata il costo prendo di prodotto senza individuare aggregati intermedi di costo —> unico aggregato di costi indiretti e una unica base di ripartizione. Fasi:
- Di
- Il consumo di manodopera diretta = il fattore lavoro è predominante ed i costi indiretti sono collegabili ai tempi di lavorazione.
- Il consumo di manodopera indiretta = i costi indiretti sono riferibili ai prodotti.
- Il consumo di ore macchina = in presenza di processi produttivi semplici e altamente automatizzati.
- Il costo/consumo di materie prime = processi produttivi caratterizzati da considerevoli consumi di materie prime.
- Il costo primo = i prodotti sono caratterizzati da differenze significative nella proporzione tra il costo delle materie prime e della manodopera.
- Indicatori di volume di produzione = La metodologia di calcolo dei costi pieni su base unica appare auspicabile in contesti aziendali caratterizzati da un'incidenza non eccessiva dei costi indiretti.
Una considerevole omogeneità dei costi indiretti che si intende sottoporre al processo di imputazione. Al crescere della complessità strutturale dell'azienda cresce il rischio di disporre di informazioni di costo distorte (trascurare i costi indiretti o imputarli agli oggetti di calcolo attraverso una metodologia di calcolo semplicistica può pregiudicare la capacità del sistema di controllo di individuare le determinanti dei risultati economici aziendali), aumenta l'esigenza di migliorare il grado di responsabilizzazione formale delle diverse unità organizzate verso un attento uso delle risorse disponibili (questo impone la predisposizione di un sistema di misurazione in grado di rilevare il consumo di risorse da parte delle diverse unità organizzative), i processi decisionali richiedono informazioni relative alle singole fasi produttive.
base multipla -> la meto