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[CS]
• Nel caso di una soluzione di una base debole in presenza di un suo sale con un acido forte,
analogamente si ha: [CB] [OH ] = KB 69
[CS]
• Ad esempio, per una soluzione contenente volumi eguali di acido acetico 1 M e acetato sodico 1
M, essendo KA = 1·10-5, si ha che:
[H+] = (1·10-5)(1/1) = 1·10-5 e pH = 5
Allo stesso modo, il pH di una soluzione contenente volumi eguali di NH4OH 0,1 N e NH4Cl 0,1
N, è dato dalla relazione:
[OH–] = (1·10-5)(0,1/0,1) = 1·10-5
pOH = 5 e pH = 9
• Dalla suddette espressioni si ricava che:
pH = pKa + log(CS/CA) e pH = (14-pKB) + log(CS/CB)
che diventano quando CS = CA e CS = CB, rispettivamente:
pH = pKA e pH = 14-pKB
Da tali formule è possibile osservare che il pH di una soluzione tampone non varia molto per
aggiunte di moderate quantità di acidi o bi basi, cioè non varia di molto quando il rapporto delle
concentrazioni CS/CA è vicino all’unità.
• Nel caso del tampone CH3COOH/CH3COONa e NH4OH/NH4Cl, per rapporti di concentrazione
diversi dall’unità, il pH varia come riportato nel grafico.
Le curve corrispondono ad una funzione del tipo y = a + log(x)/(b-x).
• L’effetto tampone, cioè la stabilità del pH al variare del rapporto CS/CA, è massimo quando le
concentrazioni dei componenti sono uguali, cioè quando CS/CA = 1.
• Tuttavia, questo effetto rimane notevole fino a rapporti di circa 1 : 10 ovvero 10 : 1.
• Entro certo limiti, infatti, le curve presentano la minima inclinazione.
Da non confondere con l’effetto tampone è la capacità tampone, cioè la stabilità del pH rispetto
all’aggiunta di acidi o di basi forti.
• La capacità tampone dipende non soltanto dal rapporto CS/CA, ma anche dalla concentrazione
totale C = CS + CA.
• Più esattamente, la capacità tampone è tanto maggiore quanto maggiore è la concentrazione dei 2
costituenti.
• In altri termini, un tampone è veramente efficace quando le concentrazioni CS e CA, oltre ad
essere uguali, sono anche elevate.
Soluzioni tampone di interesse analitico
• In analisi, le soluzioni tampone più usate e più importanti sono quelle costituite da
CH3COOH/CH3COONa (pH ≈ 5) e quelle costituite da NH4OH/NH4Cl (pH ≈ 9).
• Nello svolgimento dell’analisi, quando si vuole ottenere una determinata concentrazione di ioni
H , si deve tener conto della possibilità che nella soluzione, a causa della presenza di certi sali (es.,
acetati, sali ammonici, ecc.), si possono formare tamponi non desiderati.
• Gli acidi e le basi forti, sufficientemente concentrati, si comportano come soluzioni tampone, fino
70
a quando non sono quasi completamente neutralizzati.
• Ciò appare chiaro dalle curve di neutralizzazione, in cui si nota un tratto iniziale quasi orizzontale.
• E’ da notare, tuttavia, che al minimo eccesso di base o di acido oltre il punto di equivalenza
stechiometrica, il pH varia bruscamente.
• Due sali del medesimo acido poliprotico, corrispondenti a 2 diversi gradi di sostituzione,
costituiscono una miscela tampone.
• Ad esempio, per la miscela NaH2PO4/Na2HPO4 si ha: +
2Na + HPO2-
Na2HPO4 4
NaH2PO4 Na + H2PO4
H2PO– HPO2– + H pKA = 7,2
4 4
[Na2HPO4]
pH = 7,2 + log
[NaH2PO4]
• Per rendere neutra una soluzione acida, si può usare il bicarbonato di sodio.
L’acido forte presente nella soluzione reagisce con il bicarbonatosecondo la reazione:
H + HCO3 H2CO3 H2O + CO2
Se il bicarbonato è aggiunto in eccesso, in soluzione si forma la miscela tampone H2CO3/HCO3 ,
per cui si ha: [HCO3 ]
pH = 6,8 = log
[H2CO3]
In pratica, [H2CO3] non supera mai 1·10-2; se il bicarbonato è aggiunto in eccesso tale che alla fine
la sua concentrazione sia compresa tra 1·10-2 e 1·10-1 M, il pH della soluzione sarà
compreso tra 6,8 e 7,8.
Teoria di Brønsted e Lowry
• La definizione tradizionale degli acidi e delle basi, dovuta ad Arrhenius, non è soddisfacente per
vari motivi.
• In primo luogo, uno ione H+, essendo semplicemente un protone, non può esistere come tale in
soluzione acquosa, ma tende ad attrarre molecole di acqua.
• In secondo luogo, la teoria tradizionale afferma che gli idrossidi si ionizzano dando luogo a ioni
OH quando sono sciolti in acqua.
• E’, tuttavia, noto che i composti ionici esistono come ioni anche allo stato cristallino.
Inoltre, numerose sostanze che non contengono gruppi OH si comportano da basi. 71
• Sono state, pertanto, formulate altre teorie, quali quella di Brønsted e Lowry e di Lewis.
• Secondo la teoria di Brønsted e Lowry, ogni molecola o ione capace di cedere protoni (donatore di
protoni) è un acido, mentre ogni molecola o ione capace di combinarsi con il protone (accettore di
protoni) è una base.
La relazione tra acidi e basi è quindi espressa dal seguente equilibrio:
acido1 + base2 base1 + acido2
• Tale equilibrio è sempre spostato verso l’acido e la base più deboli.
• La base1 è detta la base coniugata dell’acido1; l’acido2 è l’acido coniugato della base2.
In soluzione acquosa, una delle coppie coniugate che entrano nell’equilibrio è data dall’acqua
stessa, la quale in presenza di una base più forte si comporta da acido:
H2O OH + H
acido base protone
ed in presenza di un acido più forte si comporta da base:
H2O + H H3O
base protone acido
In questa reazione, l’acqua si comporta da acido:
H2O + NH3 NH4 + OH
HCO3– + OH
H2O + CO3
• In queste altre, l’acqua si comporta da base:
HCl + H2O H3O + Cl
H3O + SO2-
HSO4 + H2O 4
La forza di un acido dipende dalla sua maggiore o minore tendenza a cedere protoni.
• Reciprocamente, la forza di una base dipende dalla sua tendenza ad acquistare protoni.
• Per una coppia coniugata, se l’acido è forte, la base corrispondente risulta debole, e viceversa.
• La forza di un acido si può misurare dal valore della costante di equilibrio.
Nel caso delle soluzioni acquose, per un acido si può scrivere:
AH + H2O H3O + A
• Scrivendo per brevità [H+] invece di [H3O+], e considerando [H2O] costante in soluzione diluita,
si ha: 72
[H ] [A ]
KA = [AH]
• Nel caso si una base B, si ha:
H2O + B BH + OH
per cui: [BH ] [OH ]
KB = [B]
• Dalle espressioni precedenti, moltiplicando tra loro le costanti KA e KB si ottiene:
KA·KB = [H ]·[OH ] = Kw
ossia: pKA + pKB = pKw = 14
Nella teoria di Brønsted e Lowry vengono, pertanto, completamente eliminate le costanti di idrolisi.
• Tenendo presente l’ultima relazione, le formule necessarie per calcolare il pH di una soluzione
composta si riducono soltanto a 4 reazioni, corrispondenti ai casi riportati di seguito.
Per soluzioni contenenti un acido vale la relazione:
1
1 pKA - log CA
pH = 2
2
dove CA è la concentrazione molare dell’acido.
• Tale relazione vale anche per le soluzioni dei sali formati da base debole e acido forte, es. NH4Cl.
Secondo la teoria di Brønsted e Lowry, lo ione NH4 è l’acido coniugato della base di media forza
NH3.
• Allo stesso tempo, lo ione Cl è la base debolissima dell’acido forte HCl.
• In definitiva, per quanto concerne il pH, la soluzione risente soltanto dell’influenza dell’acido
debole NH4.
Per soluzioni contenenti una base, si ha:
1 73
1
pH = 7 + pKA + log CB
2
2
dove CB è la concentrazione molare della base.
• Questa relazione vale anche per soluzioni dei sali di acido debole e base forte, es. CH3COONa.
• In questo caso, agli effetti del pH, è come se nella soluzione fosse presente solo la base debole
CH3COO.
Per una soluzione tampone, si ha:
[base]
pH = pKA + log
[acido ]
dove [base] e [acido] indicano rispettivamente la concentrazionemolare della base e dell’acido,
definiti secondoBrønsted e Lowry.
Per soluzioni contenenti una miscela di 2 coppie acido-base, si ha:
1
1 pKA1 + pKA2
pH = 2
2
dove KA1 e KA2 sono rispettivamente le costanti di dissociazione acida della prima e della seconda
coppia coniugata.
• Tale relazione è valida solo quando inizialmente in soluzione si hanno quantità equivalenti
dell’acido di una coppia e della base dell’altra coppia, es. CH3COONH4.
La stessa relazione è applicabile nei seguenti casi:
- miscela di acido debole e sale di altro acido debole e base forte, es. CH3COOH e KF;
- miscela di base debole e sale di altra base debole e acido forte, es. NH2NH2 e NH4Cl;
- miscela di acido debole e base debole, es. CH3COONa e NH4Cl
(NH4 acido debole, CH3COO base debole);
- miscela di un poliacido debole e base forte, es. NaHCO3.
Teoria di Lewis
Mentre Brønsted e Lowry hanno esteso i concetti di acido e base dati da Arrhenius, lasciandone
però essenzialmente invariato il significato, Lewis estende ulteriormente tali concetti, ma il
significato ne risulta profondamente modificato.
• Un acido di Lewis è una specie chimica in grado di accettare uno o più lone pair.
• Una base di Lewis è una specie chimica in grado di fornire uno o più lone pair.
Una reazione acido di Lewis + base di Lewis consiste, pertanto, nella formazione di uno o più
legami dativi o di coordinazione. 74
• Ad esempio, la reazione tra trifluoruro di boro ed ammoniaca:
è una reazione fra un acido di Lewis (BF3) ed una base di Lewis (NH3) con formazione di un
addotto.
Le basi di Brønsted e Lowry rientrano per definizione fra le basi di Lewis.
• La specie chimica che accetta un protone, e che perciò è una base secondo Brønsted e Lowry, lo fa
legandolo per mezzo di un lone pair e quindi è anche una base di Lewis.
• Ad esempio:
Meno immediatamente, si inquadrano gli acidi secondo Brønsted e Lowry fra gli acidi di Lewis.
• Gli acidi HCl, H2SO4, CH3COOH sono molecole sature di elettroni che non hanno la possibilità
di accettare lone pair e quindi non dovrebbero rientrare fra gli acidi di Lewis.
• Essi, tuttavia, possono fornire protoni, e poiché il protone H+ è un acido di Lewis (può accettare
un lone pair), gli acidi di Brønsted e Lowry possono rientrare indirettamente fra gli acidi di Lewis.
Diagramma di Flood
• Per illustrare graficamente i concetti e le formule sul pH, è molto utile il diagramma di Flood, che
dà i valori del pH di soluzioni acide o basiche in funzione della concentrazione.