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Il racconto di Alcmèna e Sosia
Nemici. Così Giove passa con Alcmèna una lunga notte d'amore, prolungata magicamente per allungarne le gioie, e intanto Mercurio, che ha assunto l'aspetto del fidato servo di Anfitrione, Sosia, fa la guardia fuori dal palazzo.
Atto I
Quando il vero Sosia, servo di Anfitrione, giunge per ordine del suo signore alle porte del palazzo per raccontare ad Alcmèna del comportamento valoroso tenuto dal suo sposo in guerra, trova Mercurio con le sue sembianze che gli impedisce di entrare, giungendo addirittura a picchiarlo. Sosia, confuso dall'aver visto un altro se stesso, si smarrisce nel dubbio di chi sia egli in realtà.
Giunta al termine la lunga notte d'amore, Giove lascia Alcmèna, dicendo che deve tornare dalle sue truppe.
Atto II
Il vero Sosia, tornato da Anfitrione, spiega l'accaduto al suo padrone, il quale, però, al sentir parlare di un altro "Sosia", crede che il suo servo lo stia prendendo in giro o che durante il...
Tragitto si sia ubriacato. Così, incredulo dei discorsi del servo e adirato con questo, torna alla sua dimora dove Alcmèna, che ha appena salutato Giove, lo accoglie con freddezza. Anfitrione, sbalordito da ciò, chiede spiegazioni alla moglie, la quale risponde di aver appena passato con lui l'intera nottata. Il marito è travolto da un groviglio di vari sentimenti e dolore, sospetto, sconforto, ira, tormento e stupore lo invadono. Così, pensando che la moglie sia posseduta o impazzita, si reca da Nàucrate, suo compagno di battaglia, a testimoniare come lui non si sia mosso dal suo accampamento quella notte. Quindi se ne va, seguito poco dopo da Sosia.
Sopraggiunge Giove a scusarsi per il trattamento che le ha rivolto poco prima. Riappacificatosi con Alcmèna sotto le false spoglie del marito, il dio chiede nuovamente aiuto a Mercurio per tenere Anfitrione lontano da casa per poter di nuovo godere della compagnia di Alcmèna.
Così Mercurio, nuovamente sotto le sembianze di Sosia, impedisce al vero Anfitrione di entrare nella reggia. Sul finire dell'atto, in un monologo, Mercurio si vanta dell'intrigo teso ai mortali e il discorso assume anche una funzione chiarificatrice dell'andamento dei fatti per il pubblico, visto che la situazione si era parecchio ingarbugliata. Anfitrione, che non è riuscito a trovare Nàucrate, torna a palazzo, ma viene malamente accolto da Mercurio che finge di non riconoscerlo e lo accusa di essere un impostore, e qui il testo si interrompe. IV atto-Parte perduta-Il pilota Blefarone parte, lasciando uno scoraggiato Anfitrione. Giove rientra in casa e Alcmène sta finalmente partorendo. FINE SCAMBIO DEI RUOLI