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PROTEINE E PROGRAMMING NUTRIZIONALE
Per quanto riguarda il concetto delle proteine e del programming nutrizionale vi sono studi europei interessanti (es. The Early Nutrition Project): sono progetti che hanno considerato donne gravide e bambini in cui si voleva valutare intervento nutrizionale. Es. prendo donne gravide sovrappeso (oppure obese) e a un gruppo faccio fare un intervento nutrizionale, all'altro nessun intervento. Osservo se migliora il peso alla nascita del bambino, se riduco la probabilità che il bambino nasca grosso per età gestazionale. Uno di questi studi ha visto che se una mamma è sovrappeso (BMI>25), e se dal secondo trimestre di gravidanza fornisco consigli nutrizionali, consiglio di fare movimento (compatibile con le condizioni del bambino), allora i bambini che nascevano avevano una probabilità <25% di pesare più di 4kg.
Ci sono interventi nutrizionali da mettere in atto nel momento in cui la mamma è gravida.
obesa. Ovviamente il maggior obiettivo preventivo è quello di non arrivare sovrappeso alla gravidanza, e per questo è importante seguire le donne dai 18 anni all'età di gravidanza. Il concetto è quello di programmare le gravidanze e arrivarci nel miglior modo possibile. Bisognerebbe andare dal ginecologo prima di rimanere gravide per avere consigli nutrizionali, ed eventualmente perdere peso se si ha condizioni di sovrappeso e obesità.
Se la mamma è obesa vi è maggiore rischio di avere un figlio grosso per età gestazionale, e che a sua volta abbia maggior rischio di obesità, diabete, CVD. Questa situazione è definita accelerazione transgenerazionale dell'obesità, ossia l'obesità che si trasmette da generazione a generazione. Se ho un'adolescente obesa, diventa donna gravida obesa che dà alla nascita un bambino a rischio di obesità; se è femmina
Potrebbe diventare adolescente obesa e si perpetua il circolo vizioso. Questo è ciò che si sta osservando, bisogna interrompere o agire prima della fertilità, oppure bisogna seguire il bambino con maggiore attenzione.
Macrosomia significa grosso per età gestazionale. Un bambino ha rischio di nascere grosso per età gestazionale se la mamma ha diabete gestazionale (ossia la mamma non aveva il diabete ma lo sviluppa in gravidanza è più frequente se la donna è sovrappeso o mette peso in eccesso) o se la donna ha diabete di tipo 1 non controllato. La donna con diabete di tipo 1 (può essere magra) è controllata con insulina, se la donna diventa gravida è possibile che tali controlli si squilibrano (magari serve più insulina) e allora si dice che si ha diabete di tipo 1 non controllato. Tale diabete causa iperglicemia nella mamma. Se la mamma, che ha diabete di tipo 1 non controllato, non è in condizione
Se la donna ha una condizione sociale elevata o non è seguita bene, allora sottoporrà il bambino a iperglicemia. La stessa cosa avviene in un bambino di donna affetta da diabete gestazionale: insorge il diabete, se ci si accorge di tale situazione e la mamma segue i consigli, il diabete gestazionale rientra e non si ha iperglicemia. Se nonostante i consigli, la mamma non fa la dieta, il bambino è sottoposto a iperglicemia (è una situazione speculare, può avvenire sia con diabete di tipo 1 sia con diabete gestazionale). L'iperglicemia nella mamma (e di conseguenza nel bambino) stimola la produzione di insulina, questa porta alla secrezione dell'IGF1 (insulin growth factor 1). IGF1 è un fattore di crescita, ed essendo tale fa crescere le cellule: per questo si parla di macrosomia perché i grossi per età gestazionale hanno livelli elevati di IGF. Se invece ho una donna obesa, e non ho il diabete gestazionale, allora il bambino è soggetto a iperalimentazione.
Il bambino non è sottoposto a iperglicemia, ma è sottoposto ad aumento degli zuccheri, dei grassi, delle proteine. L'aumento degli zuccheri e delle proteine stimolano le IGF. Vi è attenzione verso i figli di mamme obese: è stato osservato che tali figli hanno accelerazione dell'acrescita, del peso rispetto alla lunghezza, rispetto ai figli di mamme normopeso. A cosa sia dovuto non si sa ancora bene, ma questo succede anche in figli allattati al seno, quindi si sta studiando la composizione del latte materno di donne obese per capire cosa sia a causare accelerazione dell'acrescita. L'accelerazione della crescita avviene quando, ad esempio, la gravidanza è andata bene ma il bambino è sottoposto a programming negativo perché sottoposto ad eccesso di proteine. In generale, l'eccesso di alimentazione (soprattutto di proteine) implica che in circolo arrivino tanti amminoacidi. Questi, soprattutto se ramificati (Leu, Ile, Val), ma in generale tutti,stimolano insulina ed IGF1. L'IGF1 aumenta in circolo, essendo un fattore di crescita ha effetto su tutte le cellule (rene, cartilagine, osso, quindi aumento in lunghezza) ed in particolare l'IGF1 ha attività adipocitaria. Nel tessuto adiposo© Laila Pansera -43 vi sono delle cellule, i pre-adipociti, che maturano e diventano adipociti. L'IGF1 accelera tale trasformazione (pre-adipociti adipociti), quindi prepara le basi per essere obeso (ci sono tanti→ adipociti che sono pronti per essere riempiti), quindi ho un fattore di rischio (tessuto adiposo ricco di cellule). Se il bambino, arrivato a 5-6 anni, ha un'alimentazione sregolata (ipercalorica, ricca di zuccheri semplici e grassi), l'energia in più viene deposta sotto forma di grasso e gli adipociti si riempiono di grasso; siccome queste cellule saranno di più, allora ho adiposità. Quindi, tante proteine non danno adiposità, ma creano il rischio perché dannotanti adipociti. Se non riempio gli adipociti non diventano tessuto adiposo ricco di grasso, quindi occorre agire prima dei 5-6 anni, perché a quella età il gioco è fatto.
Es. di una peggiore situazione di fattori di rischio: mamma obesa, che fuma, diabetica. Ho un programming nutrizionale negativo intrauterino, il bambino nasce di 4.5kg. Lo svezziamo prima, gli diamo latte vaccino, aumentiamo l'apporto energetico, con tante proteine. Il bambino avrà un adiposity rebound precoce. L'adiposity rebound coincide con la trasformazione pre-adipociti → adipociti. Tanto prima ho questa trasformazione, tanto prima ho l'adiposity rebound.
Quindi a ogni step posso fare qualcosa, che può andare a modulare la situazione. È importante la prevenzione delle malattie già dalla nascita quindi diventa importante la collaborazione tra pediatri e nutrizionisti.
Quante e quali proteine possono far scaturire i meccanismi negativi nei primi 2 anni?
anni di vita? Quando supero il 15% dell'energia si innesca il meccanismo di aumento IGF1 e di trasformazione degli adipociti. Se le proteine sono solo vegetali, ma superano il 15%, non ho il rischio di avere questo processo. Studiando i livelli di IGF1 in base alla natura proteica, hanno visto che se aumento le proteine vegetali non ho aumento di IGF1, mentre quelle animali portano ad un aumento di IGF1, in particolare quelle del latte, quindi l'elemento additato di avere questo potere sono le proteine del latte (e derivati). Hanno effettuato uno studio su bambini in età scolare, e si è visto che aumentando il quantitativo di latte vaccino da 200mL/die a 600 mL/die e valutando i livelli di IGF1 nel sangue, questi livelli aumentavano. Lo stesso studio è stato fatto aumentando le quantità di proteine derivanti dalla carne e dai vegetali, ma i livelli di IGF1 restavano invariati. Quindi le proteine animali responsabili di questi meccanismi negativi sonoQuelle del latte vaccino, e anche i derivati. Nei primi anni di vita devo stare attento che il bambino non assuma troppo latte vaccino. In conclusione, troppe proteine fanno male nei primi 2 anni di età e vengono correlate all'obesità. Dopo i primi 2 anni non c'è correlazione tra eccesso di proteine e obesità. Dopo i 2 anni non si deve comunque superare il 15% di proteine, altrimenti si rischia di avere un sovraccarico renale, così come succede per gli adulti. Una dieta iperproteica (nell'adulto) può essere fatta per un periodo limitato altrimenti ne risentono i reni.
Le proteine del latte interessate sono entrambe le componenti, caseine e sieroproteine. Entrambe fanno aumentare le IGF1, ma con meccanismi diversi:
- Le sieroproteine aumentano IGF1 stimolando l'insulina
- Le caseine stimolano direttamente le IGF1 tramite il GH
Se l'IGF1 dipende dall'insulina, l'iperglicemia influenza la sua
presenza. Occorre prestare attenzione anche agli amminoacidi ramificati (BCAA). Questi vengono usati anche per aumentare la massa muscolare e il rischio è che se se ne prendono troppi, possono causare insulino-resistenza. I BCAA sono associati al pre-diabete, proprio perché causano insulino-resistenza, se assunti in eccessiva quantità per tanto tempo.
Progetto EU CHILDHOOD OBESITY PROGRAMME (CHOP)
Si tratta di un progetto che si è concluso, i bambini sottoposti ora hanno 11 anni. Si parte dall'ipotesi proteica e per dimostrarla si parte da questo progetto, finanziato dall'UE, a cui hanno partecipato 5 Paesi europei. I bambini presi in considerazione erano nati a termine, con peso adeguato alla nascita, questo per eliminare il programming negativo intrauterino. L'ipotesi era di andare a modificare il quantitativo di proteine derivanti dal latte nel primo anno di vita, e poi seguire i bimbi fino all'età adolescenziale, e se si crede
all'ipotesi proteica, chi superava le proteine del 15% nel primo anno doveva avere una prevalenza di obesità in età scolare. L'apporto proteico diverso in 2 gruppi di bambini è stato ottenuto andando a modificare la quantità di proteine in latte in formula: uno con più alto apporto proteico e uno con apporto proteico più basso, a doppio cieco. Il gruppo di riferimento era costituito da bambini allattati al seno (che idealmente ha l'alimentazione più corretta). Il divezzamento veniva consigliato dal pediatra secondo le normali indicazioni, quindi dai 6 mesi. I bambini sono stati periodicamente controllati secondo i timing prestabiliti (a 0-1-3, 6-9-12 mesi) venivano pesati, si prendevano le circonferenze e si valutava il diario alimentare. Poi si è continuato a seguirli fino a 11 anni. I dati a 6 anni dicono che i bambini che avevano preso più proteine, erano quelli che avevano prevalenza di sovrappeso.obesità più elevata. Inoltre, tramite prelievo di sangue nel primo anno di vita si è dosato il livello di IGF1 ed è stato osservato che chi aveva preso la formula con più elevata.