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INSILAMENTO
Consente la conservazione dei foraggi grazie all'acqua, mediante delle fermentazioni controllate (conosciamo la flora batterica). È un processo di fermentazione il cui scopo è conservare i foraggi verdi allostato fresco con tutte le loro qualità nutritive e senza che l'ingestione possa avere un influenza dannosa sulla salute dell'animale.
Sistema di conservazione che si basa su processi fermentativi atti a stabilizzare la massa foraggera creando un ambiente non adatto allo sviluppo di microrganismi degenerativi della sostanza organica. Sulla mia massa insilata si cerca di far sviluppare per lo più i batteri lattici a discapito dei clostridi abbassando il pH e assicurando una condizione di anaerobiosi.
Alcuni foraggi non si possono insilati come il mais, mentre altre pinte possono essere insilate. È un processo meno soggetto alle condizioni ambientali. È un processo immediato, vado in campo e porto il foraggio in azienda.
Migliora la qualità e l'appetibilità del foraggio. Ci sono meno perdite di SS. Molto spesso gli allevatori hanno preferito di insilare anche alcuni tipi di foraggi che normalmente verrebbero affienate per ovviare al problema delle condizioni ambientali. Tutte le colture foraggere si possono insilare, anche alcuni sottoprodotti come le barbabietole da zucchero.
Fattori che influenzano la qualità e la conservazione di un insilato:
- Presenza di molti carboidrati (zuccheri) solubili per far sì che i batteri lattici si sviluppino sul foraggio insilato (falciare le piante giovani)
- Elevato contenuto di umidità
- Contenuto proteico ridotto perché la proteina ha un potere tampone sulle fermentazioni batteriche e abbassa la capacità di proliferare dei batteri lattici
- Leguminose meno adatte all'insilamento, sono necessari degli accorgimenti in più ma comunque si possono insilare
- Strutture adatte allo stivaggio
- cantiere
di lavoro e meccanizzazione
Vantaggi: minor perdite rispetto alla fienagione (se ben fatto) e minor dipendenza dall'andamento meteorologico.
Svantaggi: minore appetibilità dell'insilato rispetto al fieno (cattivo insilato che odora di putrido), maggior rischi di conservazione e non ammesso per certe produzioni (es. Parmigiano Reggiano). Gli svantaggi sono per lo più legati ad una cattiva conservazione.
L'epoca di sfalcio ideale Nello stadio di maturazione latteo-cerosa se tocco il chicco di mais non è duro ma c'è ancora una parte lattecente, la parte morbida ancora non si è trasformata in amido. Nella botticella si ha la spiga prima che essa si riempia di granella e nella maturazione lattea c'è una parte di granella ma è ancora morbida. Tanti zuccheri. La quantità di SS che portiamo a casa in uno stadio di maturazione latteo-cerosa è minore rispetto ad uno stadio di maturazione più avanzato, ma
così facendo si portano a casa più nutrienti su cui possono fermentare più batteri lattici e così nel latte ci saranno più acidi grassi. Se noi aumentiamo la SS (da uno stadio di maturazione latteo-cerosa a cerosa completa) oltre un certo limite non si può fare più l'insilato, al massimo bisogna tagliare la pianta in pezzettini piccolissimi. La lunghezza di taglio è strettamente correlata alla quantità di SS quando viene fatto l'insilato. INSILATO DI MAIS Quando si parla di insilato senza specificare, si parla di insilato di mais o silomais che viene usato dalle aziende agro-zootecniche. Prevede l'utilizzo di tutte le componenti della pianta: fusto, foglie, tutole, granella e pannocchia. Se si insilano solo determinate componenti si parla di pastone di mais o di granella, con una % di amido fermentescibile molto maggiore rispetto all'insilato di mais perché si ha l'utilizzo solo della granella cheè formata solo da amido. Nell’insilato di maisc’è l’amido ma c’è anche la fibra.
Fasi di insilamento:
- Sfalcio del foraggio La maturazione latteo-cerosa, in cui la granellanon è completamente gialla ma ancora c’è una parte bianca perchéc’è del liquido lattescente.
- Raccolta (in contemporanea con la trinciatura)
- Trinciatura:
- viene effettuata mediante la trincia caricatrice;
- trinciatura corta del foraggio (0.5-1 cm)
- aumenta la comprimibilità e riduce il contenuto di aria residua nella massa insilata
- utilizzo dello schiaccia granella per far uscire il liquido Silo orizzontalelattescente
- utilizzo possibile del rompi granella
- Caricamento nel silo:
- l’insilamento deve avvenire il più rapidamente possibile
- l’insilamento tardivo comporta eccessive perdite direspirazione
- Compressione della massa:
- caricare il silo e compattarlo adeguatamente
Il modo per eliminare quanto più ossigeno possibile è con l'ausilio di un trattore per compattare fino a raggiungere un peso specifico apparente di circa 650-700 kg/metro6. Successivamente si procede alla chiusura del silo per creare un ambiente anaerobio, utilizzando teloni di plastica. Dopo di che si procede alla stabilizzazione della massa. Infine, si apre il silo per utilizzare il trinciato di mais.
Prima dell'utilizzazione del trinciato di mais è necessario un periodo di maturazione. Questo è fondamentale perché:
- Nella prima fase, la pianta continua il processo di respirazione cellulare (anche in sede di stoccaggio). Si ha perdita di sostanza organica e aumento della temperatura (massimo 20%).
- Nella seconda fase, si verifica una fermentazione acetica che non deve durare a lungo. Si ha la perdita della sostanza organica, la produzione di acido acetico e la degradazione delle proteine. La degradazione proteica è direttamente proporzionale al tempo e alla presenza di sacche di ossigeno nella massa insilata. Minore è la presenza di ossigeno, migliore sarà la conservazione del trinciato di mais.
Data di utilizzo: 14/03/22
quantità di O2 e minore sarà la quantità di proteine che andranno in contro a degradazione. Le alterazioni dell'insilato (che puzza e va in contro a degradamento) dipendono dal grado di degradazione delle proteine.
Nella terza fase, ci sono i batteri lattici che producono ac. lattico e abbassano il ph all'interno della massa insilata (c'è anche elevata CO2).
Fase di stabilizzazione in cui cessano tutte le attività fermentative e quindi si dice che la massa si è stabilizzata. È la fase in cui si può iniziare ad usare l'insilato. Dalla 1 alla 4 devono passare almeno 50/60 gg. Se la massa foraggera che si va ad insilare ha molta H20 ed è molto giovane, il tempo di attesa è molto più lungo. Se la massa insilata, invece, è "vecchia" e con meno acqua e ac. lattico, il tempo è minore. Raccomandabile non usare mai l'insilato prima di un mese dal taglio.
dallo stoccaggio perché le fermentazioni continuano fino a circa un mese. Nel momento in cui si passa da un metabolismo aerobio a uno anaerobio, la concentrazione di batteri lattici e l'aumento della CO2 comporta la produzione di altri metaboliti (diversi dalle tossine, micotossine e dall'acetato della fase aerobia) che contribuiscono ad abbassare il pH.
La fase iniziale aerobica è strettamente connessa alle caratteristiche del foraggio nel momento in cui viene sfalciato. Una delle caratteristiche fondamentali è che il trinciato di mais deve essere tagliato in piccoli pezzetti per facilitare l'attacco batterico. Ciò è tanto più vero quanto più secco è il trinciato. Comunque si raccomanda una lunghezza delle trinciatura tra 1 e 2 cm.
Bisogna regolare la lunghezza di taglio in base alla materia prima di partenza. In questo modo, facciamo sì che la fase aerobia sia più breve possibile perché se io faccio in
modo che i batteri possano aggredire meglio il substrato, io faccio sì che le condizioni di anaerobiosi si sviluppino più facilmente. E quindi, la fase aerobica che prevede un consumo della sostanza organica sarà ridotta e per cui avrò un prodotto finale di qualità migliore. Se la fase di respirazione è lunga, avrò perdita di sostanza organica, aumento della temperatura e inibizione dei lattobacilli. Questo crea le condizioni ottimali per lo sviluppo dei Clostridi all'interno dell'insilato e ciò comporta la cattiva riuscita dell'insilato. L'odore dell'insilato è indice della qualità. Buono se è fruttato; se puzza è cattivo per la degradazione proteica. Attenzione nella produzione dei formaggi a lunga stagione perché, come accade nel parmigiano reggiano, è vietato usare insilati per alimentare gli animali perché, seppur in maniera ridotta, ci può essere.Una produzione parziale di Clostridi e questi batteri possono arrivare al latte e causare un'alterazione del formaggio. Parliamo di "gonfiore tardivo", la forma di formaggio si gonfia per la produzione dei gas da parte di questi batteri, fino anche a rompersi. La contaminazione del latte può essere associata all'ingestione di insilati non correttamente conservati o ad un problema sanitario per contaminazione fecale.
Si possono usare dei prodotti che favoriscono l'attività dei lattobacilli affinché la massa insilata raggiunga la stabilizzazione, soprattutto se il taglio è stato fatto in una fase tardiva e quindi la pianta già era in una condizione cerosa (pochi zuccheri):
- ACIDIFICANTI
- Acidi organici/inorganici
- Accelerano l'abbassamento del pH
- Inibiscono lo sviluppo dei clostridi e colibatteri
- Facilitano l'azione dei batteri lattici
- STIMOLATORI DELLA FERMENTAZIONI LATTICHE
- Polpe secche di bietola
farina di mais e melasso zucchero grezzo☺ Agiscono su foraggi poveri di carboidrati fermentescibili☺ Aumentano la disponibilità di glucosio per i batteri lattici INOCULI BATTERICI Culture liofilizzate di batteri lattici omofermentanti Anticipano la fase di dominanza dei batteri latticiCiò che gli allevatori spesso fanno è cospargere la massa insilata con siero di latte, che seppurnon perfetto, permette di acidificare la massa e ha dei costi ridotti.Oltre ad avere la trincea orizzontale esistono svariate tipologie di trincee. L’utilizzo del tubolareplastico può essere sfruttato laddove non abbiamo lo spazio fisico per creare un trincea orizzontale cheprevede di erigere delle pareti in cemento. Dentro al telone di plastica monouso, che viene lasciato incampo, è compresso l’insilato. Le fermentazioni che avvengono all’interno comportano la fuorius