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FOSFORO
Gran parte del fosforo presente nell'organismo (85%) è depositato nelle ossa insieme al calcio; il
rimanente 15% è situato nei tessuti molli e nei liquidi extracellulari, nei quali riveste, un ruolo strutturale
(fosfolipidi presenti in tutte le cellule e specialmente nel tessuto nervoso) e un ruolo funzionale (fosfati)
nel metabolismo intermedio, ed in una serie di composti adibiti a deposito e trasporto di energia (ATP) e
alla trasmissione intracellulare di messaggi ormonali (AMPc).
E' inoltre un componente del materiale genetico, poichè è un costituente delle nucleo-proteine. Sotto
forma di fosfato mono e bisodico funziona come sistema tampone, e dunque contribuisce alla regolazione
dell'equilibrio acido-base dei fluidi corporei. L'omeostasi del fosforo è mantenuta dalle variazioni
dell'escrezione renale di fosfati, della quale il paratormone è il principale regolatore, stimola il rene a
riassorbire il fosforo in caso di carenza.
Ad un aumento dell’apporto alimentare di fosforo fa seguito un rapido aumento dell’escrezione urinaria.
Assorbimento
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Circa il 60% del fosforo alimentare è assorbito dall'intestino; l'assorbimento è influenzato favorevolmente
dalla vitamina D, indipendentemente dal suo effetto sull'assorbimento del calcio.
Nell’enterocita entra tramite trasporto attivo saturabile.
Fabbisogno
Il deficit di fosfato è raro poiché ampiamente diffuso negli alimenti * tuttavia se si verifica, la fosfatemia
diminuisce ( a differenza del calcio, dove il deposito dell’osso mantiene sempre la calcemia costante)
*Si trova nella parte edibile della carne, del pesce e del pollame, il contenuto di fosforo è da 15 a 20 volte superiore
a quello del calcio, mentre nelle uova, nei semi di cereali e nei legumi è il doppio. Soltanto il latte e i suoi derivati e
le verdure a foglie verdi contengono più calcio di fosforo. La biodisponibilità del fosforo contenuto negli alimenti
animali è superiore a quella dei vegetali, nei quali in gran parte è contenuto sotto forma di acido fitico.
MAGNESIO
Il contenuto corporeo di magnesio nell'organismo adulto è di 20-28 g circa:
il 60% è presente nelle ossa, il 39% nei compartimenti intracellulari, 1% nei liquidi extracellulari.
Il magnesio svolge un ruolo essenziale come cofattore in un gran numero di importanti reazioni cellulari.
Ha anche ricoperto un ruolo importante nell'evoluzione biologica, in quanto componente della clorofilla e
dei composti contenenti legami altamente energetici come il complesso Mg-ATP.
Assorbimento
Il magnesio è assorbito nel tenue attraverso un meccanismo mediato da un trasportatore un processo di
diffusione non specifico. La quota assorbita varia con la concentrazione di magnesio nella dieta (si riduce
dal 65-70% per apporti di 7-36 mg all'11-14% per apporti di 960- 1000 mg; viene scarsamente assorbito
se l'apporto è superiore a 2 g/die), ma anche con la presenza di altri componenti della dieta: fitati, calcio,
fosforo ed acidi grassi a catena lunga ne riducono l'assorbimento.
Le perdite di magnesio avvengono con le feci, le urine e il sudore.
Nei reni, la frazione di magnesio plasmatico non legata a proteine viene ultrafiltrata a livello glomerulare;
circa il 30% del magnesio filtrato è riassorbito a livello del tubulo prossimale, mentre un altro 60% è
riassorbito a livello dell'ansa di Henle. Fabbisogno
Essendo capaci di riassorbire quasi tutto il magnesio grazie ai reni il deficit di magnesio nell’uomo è
impossibile. Sintomi di lieve carenza di magnesio sono il senso di spossatezza o stanchezza.
POTASSIO E SODIO
Il sodio è il catione extracellulare più diffuso, il potassio intracellulare è il catione più diffuso contenuto
corporeo sodio 1,5 g/kg potassio 2 g/kg il contenuto di K corporeo totale varia da soggetto a soggetto
poiché è correlato alla massa magra dell’individuo, in quanto il K è maggiormente concentrato nelle fibre
muscolari scheletriche Assorbimento e Fabbisogno
Entrambi gli ioni sono presenti negli alimenti in forma solubile per cui la biodisponibilità è massima.
Il sodio è riassorbito lungo tutto il tenue e nel colon ascendente con trasporto attivo.
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Il rene adulto può regolare l'escrezione di sodio a seconda delle necessità tra lo 0,5 e il 10% del carico
filtrato.
Perdite obbligatorie di sodio si verificano attraverso le feci ed il sudore, ma si tratta di solo circa il 7%
degli apporti di sodio (per una alimentazione ricca di sodio come la nostra). Oltre il 90% è assorbito
passivamente nel tenue prossimale. VITAMINE
Le vitamine sono sostanze organiche di diversa natura chimica, necessarie in piccole quantità per lo
svolgimento del metabolismo cellulare e quindi indispensabili per la crescita e il mantenimento delle
funzioni vitali.
Le vitamine sono nutrienti essenziali contenute negli alimenti in quantità molto piccole e pertanto fanno
parte dei micronutrienti.
Non sono sintetizzabili dall’organismo ma devono essere assunte con gli alimenti, tuttavia non esiste un
alimento che le contenga tutte sono necessarie per il funzionamento del nostro organismo e non vengono
direttamente utilizzate a scopo energetico
La mancanza di una vitamina nella dieta la presenza di fattori che ne riducono la biodisponibilità
è la causa di malattie caratterizzate da sindromi carenziali specifiche che generalmente regrediscono con
la somministrazione della vitamina mancante o dell’alimento che la contiene. Non esiste invece una
malattia di esagerato accumulo.
VITAMINE LIPOSOLUBILI
Vitamina A
Vitamina D
Proveniente da fonti alimentari e una volta assorbita la si trova a
livello dei chilomicroni, oppure è prodotta per sintesi endogena, in
particolare una provitamina D (7 deidrocolesterolo) che viene
trasformata in vitamina D3 (colecalciferolo) attivata a livello
cutaneo grazie alle radiazioni luminose solari. Questa reazione
avviene negli strati basale dell’epidermide.
La sintesi della provitamina D nel corpo umano avviene a partire
dal colesterolo e, grazie alle radiazioni solari con lunghezza d’onda
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compresa tra i 290 e 310 nm, viene trasformata in pre-vitamina D3, questa, con la temperatura cutanea
isomerizza avitamina D3 che viene
trasportata nel sangue fino al rene, dove viene ulteriormente trasformata in 25-diidrossi-colicalcerolo e
infine vine convertita nella sua formaattiva, 1,25-diidrossicolecalciferolo.
Il ruolo principale della vitamina D è nell’omeostasi del calcio è controlla in tre modi:
1. Aumenta l’assorbimento di calcio (e fosfato inorganico) dall’intestino (ruolo più importante)
2. Aumenta il riassorbimento di calcio da parte del rene (ruolo minore)
3. Aumenta il riassorbimento dell’osso (quando necessario) così che venga rilasciato calcio
Quindi la Vitamina D aumenta la concentrazione plasmatica degli ioni calcio.
Nel caso di carenza di calcio o di vitamina D interviene il paratormone lavora a livello:
Intestino → aumenta l’assorbimento del calcio
Ossa → mobilizza il calcio e permette la mineralizzazione del tessuto osteoide in associazione con il
Paratormone
Rene → aumenta il riassorbimento del fosforo e forse anche del calcio.
Ma se alla mancanza di una sintesi endogena si aggiunge una mancanza di apporto esogeno (insufficiente
apporto alimentare o diminuito assorbimento) compare la carenza, che può portare a rachitismo,
osteomalacia (ormai quasi del tutto inesistenti nei paesi occidentalizzati) e osteoporosi (molto più
comune).
Rischio di deficit di vitamina D è maggiore se l’esposizione al sole è ridotta (anziani, smog, alte
latitudine, uso di creme schermanti, infatti il loro sempre più alto utilizzo ha diminuito i casi di tumore
alla pelle ma ha aumentato i deficit di calcio), se la conversione è ridotta (pelli più scure) e se
l’attivazione è ridotta (insufficienza renale)
Altre funzioni
• Influenza la maturazione e il differenziamento delle cellulemononucleate nonché la produzione di
citochine
• E’ necessaria per il buon funzionamento muscolare
• Inibisce la proliferazione e induce il differenziamento delle cellule tumoral
• Inibisce la proliferazione delle cellule epidermiche promuovendone il differenziamento (psoriasi
volgare).
Vitamine E
I tocoferoli sono un gruppo di sostanze vegetali tra cui troviamo l’alfa tocoferolo, beta tocoferolo, gamma
tocoferolo e l’alfa tocotrienolo. Questi non hanno tutti la stessa attività vitaminica ma posta a 100 quella
del alfa tocoferolo vediamo che beta tocoferolo è 40, gamma tocoferolo è 10-30 e l’alfa tocotrienolo è 30.
Il tocoferolo viene immesso nei chilomicroni è successivamente ceduto ai tessuti è molto abbondante nel
tessuto adiposo ma non è facilmente disponibile, infatti la maggior parte del tocoferolo rimane inalterato e
perduto per via fecale, solo una piccola quantità è metabolizzata a lattone.
Possiede attività antiossidante, grazie alla capacità di proteggere le membrane biologiche dalla
propagazione del danno da radicali liberi, si occupa anche della regolazione della sintesi degli acidi
nucleici e dell’espressione genica.
Il deficit è abbastanza raro e porta essenzialmente alla degenerazione neuronale.
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Vitamina K
Vi è una sintesi endogena di questa vitamina, prodotta dalla flora batterica o è introdotta con la dieta con i
tessuti animalei.
Il defict è possibile quindi solo nei neonati, infatti ad oggi a tutti i bambini viene supplementata la
vitamina alla nascita. Altri soggetti che possono avere un malassorbimento sono solo i soggetti con
problemi epatici.
E’ un elemento fondamentale nel processo coagulativo, la vitamina K agisce infatti nel fegato come
cofattore dei fattori di coagulazione cioè di proteine ad effetto domino.
VITAMINE IDROSOLUBILI
Vitamina C (acido ascorbico)
E’ un solido cristallino, privo di odore ma con un caratteristico sapore acido, solubie in acqua, poco in
alcol con funzione fisiologica di coinvolgimento dei metalli (ferro e rame) che agiscono come cofattori in
reazioni di idrossidazione; è inoltre un potente antiossidante e partecipa al metabolismo del ferro.
Il collagene (vedi biochimica) (scorbuto)
Funzioni:
- L’acido ascorbico ha 2 ruoli nel metabolismo del ferro
1. Legato alla mobilizzazione del ferro depositato come ferritina il metallo deve essere ridotto a FeII
3+ 2+
2. Riduzione del Fe a Fe a livello gastrico: il ferro non legato all’eme per essere assorbito
necessita di questa riduzione
Quindi l’acido ascorbico aumenta la biodisponibilità del ferro non eme.
- L’acido ascorbico &e