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DISPENDIO ENERGETICO
I macronutrienti sono una percentuale di un fabbisogno di energia di un soggetto, che è fortemente legato
al mantenimento del proprio peso corporeo: se si consuma una quantità di energia superiore al fabbisogno
ci sarà un aumento del peso corporeo che si ha a livello del tessuto adiposo; mentre tutte le volte che si
mangia un quantitativo di energia inferiore il peso diminuisce e questo è il principio della dieta, dove
l’obiettivo è di utilizzare le riserve depositate per ottenere un calo di peso. Il meccanismo è molto
complesso perché non è solo quello che si introduce ma il fabbisogno può variare perché dipende da
diverse componenti.
Se si è in bilancio energetico il peso rimane costante e questo significa che l’apporto di energia IN è stato
esattamente pari alle spese energetiche avute OUT. Nel corpo bilancio è abbastanza facile da calcolare
perché l’IN è l’energia introdotta che deriva unicamente dagli alimenti quindi l’apporto energetico è
derivato dagli alimenti consumati e valutabile con tre metodi; l’OUT sono spese e non sono invece uniche
perché la spesa energetica giornaliera nelle 24 ore
dipende da tre componenti: il metabolismo basale, la
termogenesi indotta dalla dieta, l’attività fisica. Un
altro aspetto importante per collegare il concetto
fabbisogno con tutte le vie metaboliche è che l’uomo
mangia in alcuni momenti della giornata ma si
spendono in continuazione calorie in maniera diversa;
si ha una spesa basale per il mantenimento e una spesa
energetica che aumenta in funzione dell’attività fisica fatta o dalla situazione fisiologica. Perché ci possa
essere un bilancio è necessario avere delle vie metaboliche che prevedono allo stoccaggio dell’energia
introdotta e all’utilizzo di essa lontano dai pasti.
L’energia contenuta negli alimenti si può stimare con due
sistemi: il primo modo è di utilizzare la bomba calorimetrica,
ovvero uno strumento che porta alla completa ossidazione
dell’alimento con la produzione di calore a cui corrisponde una
produzione di energia; altro modo con cui si stimano le kcal è di
analizzare chimicamente il prodotto in termini di proteine,
grassi e zuccheri contenuti, i quali vengono moltiplicati per le
kcal date per grammo dal rispettivo macronutriente. A questo
numero si può arrivare con due modi diversi; quando si stima
l’intake energetico si fa la somma di tutti gli alimenti consumati
durante la giornata e la somma di tutti gli apporti calorici. Le calorie introdotte che sono frazionate nella
giornata entrano nel sistema biochimico e metabolico, con il sistema di digestione e assorbimento i
nutrienti diventano acidi grassi, amminoacidi, glucosio che entrano nelle vie metaboliche o sono poi
stoccati; tutte queste molecole entrano poi nel ciclo di Krebs e si ha la produzione di energia.
Il fabbisogno è costituito da tre componenti: il metabolismo basale rappresenta una percentuale molto
elevata 60-75% del fabbisogno di energia; se il fabbisogno è di 1000 kcal, di queste almeno 600 kcal
servono per il metabolismo basale. A questo si aggiunge anche la termogenesi della dieta che è circa il 10%
quindi rappresenta 100 kcal e il resto è dato dall’attività fisica per circa il 15-30% quindi 300 kcal.
Nell’ipotesi che sia 1000 kcal il fabbisogno energetico, si ha la ripartizione nei tre componenti.
Il metabolismo basale rappresenta oltre le metà del
fabbisogno energia; il BMR è la spesa energetica che si ha per
lo svolgimento delle funzioni vitali e per questa ragione è la
spesa energetica che si ha quando si è in assoluto stato di
riposo a una temperatura di circa 24-26°C che non richiede
nessuna compensazione omeostatica e a digiuno da almeno
12 ore in assenza in stress psico-fisici. Il soggetto spende
calorie solo per il mantenimento delle funzioni vitali: cardio-
vascolatorio, SNC ecc. Gli organi hanno spesa energetica diversa: alcuni consumano poco altri tanto; in
particolare, alcuni hanno una spesa molto elevata come cervello, fegato e intestino mentre altri hanno una
spesa inferiore e per questa ragione il 100% della spesa è ripartita per il 25% dal fegato e intestino, 25%
cervello, 6% cuore, 10% rene 18% muscolo e 16% altri. Questo perché ci sono organi che non possono
aumentare la loro massa quindi hanno una spesa energetica fissa come ad esempio il cervello, il quale
consuma tanto per sua attività di coordinamento. Mentre i muscoli possono aumentare di massa e con
l’aumento si ha un aumento della spesa energetica; a riposo il muscolo consuma calorie per il
mantenimento del tono muscolare quindi c’è una modesta contrazione muscolare continua. Per
mantenere questo tono muscolare i muscoli hanno una modesta spesa energetica che è diversa da zero.
Tuttavia il metabolismo di base non è uguale
per tutti, è diverso per ognuno di noi per
diversi fattori: il primo è legato altezza in
quanto più un soggetto è alto più il
metabolismo basale è elevato in quanto si ha
una superficie esposta maggiore che si
identifica come una maggiore spesa per la
compensazione della dispersione termica;
c’è poi il fattore della composizione corporea
che fa riferimento al fatto che più muscoli si
hanno più sarà la spesa energetica a riposo per mantenere il tono muscolare; un fattore importante è
anche l’età in quanto il dispendio basale è molto diverso nelle diverse fasi della vita: la spesa energetica per
kg di peso corporeo è superiore in età evolutiva in quanto c’è la sintesi dei nuovi tessuti per la crescita. La
spesa viene normalizzata al peso perché a un peso diverso corrisponde un bisogno diverso; si ha quindi un
fabbisogno totale ma se si va a vedere il bisogno di calorie per kg di peso corporeo si nota che per un
bambino di un mese è più elevato rispetto a un adulto perché sta crescendo e ha attività di sintesi più
elevata. Nell’anziano invece il turnover cellulare è ridotto, si ha un minor tono muscolare e la spesa
energetica per kg di peso corporeo è inferiore: la spesa si riduce con il passare degli anni con il 2% per ogni
decade di vita; da 20 anni in poi il bisogno di energia tende a ridursi. Un’altra differenza è legata al genere: i
maschi hanno un metabolismo di base maggiore delle femmine e questo dipende dalla composizione
corporea del maschio; si tratta di soggetti con maggiore massa muscolare quindi che hanno un
metabolismo basale maggiore, circa del 10%. Poi vi sono condizioni fisiologiche specifiche come la
gravidanza e l’allattamento che sono condizioni in cui il metabolismo basale è maggiore per la sintesi del
feto e del latte. C’è poi un fattore legato alla temperatura ambientale: l’organismo consuma più calorie per
mantenere costante la temperatura corporea quando è maggiore di 37°C o minore di 14°C. Vi è poi un
ultimo fattore importante che è la genetica, ovvero il genotipo: tra due soggetti maschi della stessa altezza
stesso peso stesso ambiente ci può essere una differenza di metabolismo di base legata al genotipo e
questa è la ragione per cui all’interno della popolazione questi soggetti sono tendenzialmente più magri
perché parte del metabolismo basale è la genetica del soggetto. Ci sono altri fattori che possono influire, in
particolari alcuni lo alzano per esempio quando si ha febbre, stress, l’effetto di alterazione di alcuni ormoni
come l’aumento di cortisolo e adrenalina, così come il fumo di sigaretta e il consumo di caffè; c’è un
effetto della nicotina sui recettori nicotinici che regolano la frequenza cardiaca quindi se si smette di
fumare c’è un abbassamento del metabolismo basale. I fattori che riducono il metabolismo basale sono: il
sonno in quanto si riduce il tono muscolare così come il numero di atti di deglutizione; poi anche il digiuno
che è un meccanismo di protezione della specie perché se si è in carestia si ha un sistema di adattamento
che si traduce nella riduzione metabolismo altrimenti si avrebbe un maggiore rischio di estinzione della
specie. Oggi questo meccanismo non è protettivo ma dannoso e spiega perché se si fa una dieta ipocalorica
si verifica una perdita peso per un po’ e poi basta perché c’è stato un adattamento metabolico alla
restrizione energetica.
Per arriva a definire il metabolismo basale si hanno tre metodi, maggiormente due perché la calorimetria
diretta non si usa più per gli umani, è una tecnica che posiziona il soggetto all’interno di una camera isolata
dall’ambiente esterno e in cui misurata la produzione di calore del soggetto; la produzione di calore è in
funzione dell’attività energetica cellulare fatta che corrisponde alla variazione di temperatura della stanza
e si ha così la possibilità di stabilire le kcal spese. Oggi in ambito umano questo metodo è stato raffinato
della calorimetria indiretta: non si misura il calore ma è un sistema di misurazione dell’ossigeno
consumato e della CO2 prodotta; misurando l’ossigeno e la CO2 si è in grado di capire il metabolismo delle
cellule dell’organismo grazie a uno strumento in cui si ha un analizzatore di gas che dapprima analizza la
composizione dell’aria; poi si mette il soggetto a respirare all’interno di un cappuccio ventilato che inspira
l’aria ambientale ed espira l’aria che dipende dall’attività cellulare. Il cappuccio è collegato con un tubo
all’analizzatore di gas che misura la differenza tra l’aria ambientale e quella espirata e con il calcolo con
un’equazione permette di dire che il MB è uguale a una costante che misura il volume di ossigeno, di CO2
moltiplicata per i minuti della giornata. Il metodo ha assunti metodologici: tutto l’ossigeno consumato deve
essere utilizzato nel metabolismo ossidativo, la CO2 deriva dall’ossidazione completa dei substrati e l’azoto
deve essere misurato nelle urine delle 24 ore ma spesso viene applicata una formula che corregge. Questa
misurazione richiede che il soggetto sia a digiuno, posto in un ambiente con una temperatura confortevole,
privo si stress, non addormentato e non in movimenti perché altrimenti il metabolismo sale; la misura viene
fatta per 30 minuti e si fa una media del consumo di ossigeno e di CO2 per gli ultimi 20 minuti, in quanto i
primi 10 sono necessari all’adattamento del soggetto. Con la misurazione dell’ossigeno e della CO2 si può
calcolare un ulteriore parametro ovvero il quoziente respiratorio che dice che tipo di subst